Oggi Pusteria. La macchina sfreccia tra i pascoli già verdi, per il gran stupore di Silvia: nel “nostro” Comelico c’è ancora neve sui versanti, e dove si è sciolta, l’erba è ancora gialla, bruciata. Ma noi, appunto, di neve ne cerchiamo ancora un po’. La ciaspolata al Monte Specie, pensiamo, dovrebbe darci questa soddisfazione.

Spoiler: ce ne darà ben altre!

Cosa troverai nella salita al Monte Specie:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Soddisfazione

Monti innevati attorno a Prato Piazza

Da Ponticello a Prato Piazza

Raggiunta località Ponticello (Bruckele), inforchiamo la stretta ma comoda strada asfaltata che percorre i sei chilometri e mezzo fino al nostro punto di partenza (che è anche l’ultimo tratto di strada percorribile): i parcheggi della Val di Stolla, quota 1979 mslm. Due passi e siamo all’Albergo Pratopiazza, e al successivo Albergo Croda Rossa: finestre dai battenti rosso-bianchi, una massa di pietra imponente, una scritta promettente dietro, Sauna, Piscina.

Albergo Croda Rossa

Dall’Albergo Croda Rossa al Rifugio Vallandro

A proposito di la Croda Rossa: grandissima montagna, squarci rossi nell’altrimenti pallida roccia, la neve che ingombra cadini e canaloni, un cappello di nuvole dense che va e viene. Spettacolare. Tra noi e lei ci sono i morbidi pratoni di Prato Piazza, per l’occasione abbacinanti di neve ancora bianchissima.

Silvia con vista Croda Rossa

Ci incamminiamo lungo il sentiero 37, una comoda forestale in piano completamente aperta dal gatto delle nevi.

Dopo mezz’ora, il Rifugio Vallandro e l’ex Forte Vallandro (2028 mslm) ci accolgono come la cornice in legno e pietra di una finestra aperta sul Cristallo. Spettacolare, ma non è ancora nulla.

Rifugio Vallandro

Dal Rifugio Vallandro alla vetta di Monte Specie

In tempi estivi ci sarebbe una scorciatoia che da dietro il rifugio sale in quota, facendoti risparmiare un paio di chilometri di strada. Il consiglio del rifugista – e anche il nostro: lascia stare. Non sai che innevamento puoi trovare, e la presenza di ghiaccio la renderebbe piuttosto pericolosa, dato che è molto esposta. Guardando il rifugio, trovi invece sulla sinistra le indicazioni per il Monte Specie, sentiero 34.

Vista Rifugio Prato Piazza

Seguiamo quindi il percorso di una forestale che sale tranquilla dapprima verso nord, tra bei versanti innevati. Qualche stretto tornantino, facciamo una inversione a U, aggiriamo un colle e siamo a Sella di Monte Specie (2000 mslm). Le rovine di un edificio, un cippo memoriale ricordano eventi della Prima Guerra Mondiale.

Sulla sinistra, una stretta valle – la Helltal – porta l’Alta Via Numero 3 delle Dolomiti giù, fino al Lago di Landro. Il manto morbido e immacolato fa venire l’acquolina alle nostre ciaspole, ma proseguiamo verso la croce che vediamo di fronte a noi.

Ultima mezz’ora di salita – mai eccessiva – e siamo al cospetto della Croce ai Caduti del Monte Specie. La vetta di questo monte, in tedesco Strudelkopf, si trova a 2307 mslm. Si trova anche il libro di vetta con timbro.

Poi, ci voltiamo.

Cima del Monte Specie

Il belvedere di Monte Specie

Si tratta di fare una cinquantina (al massimo di passi), e infilarsi nel semicerchio del Belvedere. Sul nastro di metallo, le incisioni ci raccontano quello che vediamo. Silvia mi chiede se ho visto. Io, spavaldo, le dico di sì: ho anche già fotografato. Mi riferisco a quello che ho davanti: Piz Popena e Cristallo.

Lei mi dice che non intendeva quelli. Sposto lo sguardo verso sinistra: e vedo le Tre Cime, viste dal lato “buono”, quello nord. Un anello di neve avvolge i picchi grigi, le nuvole rendono tutto così drammatico. Solo un mese prima avevamo provato a raggiungere le Tre Cime dal Rifugio Auronzo, ma l’abbondante innevamento, non ci ha permesso di fare il giro ad anello.

Silvia e Davide davanti alle Tre Cime di Lavaredoa

Torniamo al nastro di metallo, e facciamo una lezione di geografia. È impossibile elencarle tutte. C’è la Cima Piatta all’estrema sinistra, le Tre Cime con dietro il Gruppo del Popera e Cima Undici, i Cadini di Misurina – occhio che davanti ci sono Monte Piana e Monte Piano. Il lago non si vede, ma le masse del Cristallino di Misurina, l’intaglio della Val Popena, Piz Popena e Cristallo, quelli sì. Alcuni segni più piccoli sulla nostra didascalia: le Cinque Torri, più in fondo le Pale di San Martino (ci fidiamo, in fondo là è già nuvoloso). Sulla destra l’imponente Croda Rossa.

Chissà se l’etimo di Monte Specie deriva dal latino spicio: osservare, guardare. 

Siamo senza fiato, riempiamo una memory card di fotografie. Quando è ora di riprendere il fiato, degli intraprendenti corvi corteggiano i nostri panini, ridiamo, respiriamo l’aria bella di questa cima. Abbiamo gli occhi pieni di roccia, di neve, di cime e forcelle, di linee tratteggiate che salgono chissà dove, di progetti.

Silvia davanti al panorama del Monte Specie

La discesa dal Monte Specie

Fondamentalmente, scendiamo per la strada della salita, se non che evitiamo di scendere al Rifugio Vallandro, ma tagliamo il pendio in direzione del Prato Piazza. A circa metà strada, Malga Almhutte: ancora chiusa e mezzo coperta di neve, ma segnaliamo una curiosa struttura in legno, sopraelevata, che ha attirato la nostra attenzione. Le più disparate ipotesi, mentre ci avviciniamo – dannata miopia!. Una stalla? ma no, è sicuramente un ponte coperto!

È semplicemente un acquedotto. Però è curioso.

Birra e crostata al Prato Piazza, con vista sulla Croda Rossa e mille ipotesi su come salirci.

Facciamo una capatina invernale al lago di Braies? Dai.

Acquedotto Prato Piazza

Ciaspolata al Monte Specie da Pratopiazza: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Val di Stolla, una laterale della Val di Braies, che è una laterale della Pusteria (provincia di Bolzano). Siamo schiacciati tra Picco di Vallandro e Croda Rossa, quindi tra Dolomiti di Sesto e di Ampezzo/Braies

Partenza: parcheggio di Prato Piazza (1979 mslm)

Arrivo: Monte Specie (2307 mslm) e relativo belvedere

Dislivello: 330 metri

Tempo: 1 ora per la salita

Difficoltà: super facile fino al Rifugio Vallandro, facile fino allo Specie. Ciaspole ben salde ai piedi, e occhio all’orientamento: ma fino a Sella Specie hai le tracce di chi è passato prima di te, dalla sella invece vedi la croce di vetta.

Cartografia: Carta Tabacco n. 10 – Dolomiti di Sesto (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Ciaspolata al Monte Specie, Alto Adige, Pusteria pin