Era un po’ che il depliant delle Dolomiti in Miniatura ci stava inseguendo da un bar all’altro dell’Agordino. Così, verso la fine della nostra permanenza di montanari digitali a Gosaldo, e di ritorno da una bella escursione nei dintorni, decidiamo di deviare dalla strada del ritorno e salire a San Tomaso Agordino per darci finalmente un’occhiata.

Risultato? Una gita deliziosa (con finale inaspettato).

Cosa troverai nell’anello delle Dolomiti in Miniatura:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Dolomiti

Davide alle Tre Cime di Lavaredo in miniatura

Da San Tomaso Agordino alle prime Dolomiti in Miniatura

Anzi: dalla piazza di Celat (già: come Gosaldo, anche San Tomaso Agordino è un comune sparso). Parcheggiamo sulla bellissima terrazza puntata verso il Civetta (o la Civetta? Lo scopriremo a breve finalmente), e ci dirigiamo verso le strette stradine in salita che attraverso letteralmente le abitazioni. I cartelli del “Rock Dolomites Miniatures” ci guidano verso l’alto, fino a raggiungere le ultime case di questo graziosissimo borgo.

vicoli di San Tomaso Agordino

Seguiamo una erta salita in cemento e qualche tornante (ci diranno che forse sono un po’ azzardate, queste pendenze proprio all’inizio del percorso, e che in estate potrebbero mettere in seria difficoltà il pubblico più anziano). Infine, vediamo la prima scultura: una fedele riproduzione delle Tre Cime di Lavaredo.

(Giustamente, con tavolo e panche proprio a fianco, per recuperare dalla salita!).

Ma come funzionano le Dolomiti in Miniatura? Semplice: ogni estate, tre scultori vengono invitati a scolpire su blocchi di dolomia del Serla alcune delle più iconiche cime dolomitiche patrimonio Unesco. L’obiettivo e di raggiungere quota venti cime.

Civetta in miniatura davanti al Civetta

Proseguiamo in salita ancora un paio di centinaio di metri, ed ecco il Civetta, strategicamente posizionato proprio di fronte all’originale, ora bordato di larici in pieno foliage. Un pannello ricco di informazioni ci spiega, tra le altre cose, che “la Civetta” la chiamano così solo gli autori non bellunesi.

A questo punto diventa una sfida riuscire a vedere tutte le Dolomiti in miniatura.

Le ultime realizzate, nell’agosto 2021, sono state lo spigolo nord dell’Agner, il Cimon de la Pala e il Monfalcon di Forni, che abbiamo avuto il piacere di toccare scavallando l’omonima forcella in direzione Bivacco Marchi Granzotto.

Negli anni precedenti sono invece stati scolpiti:

  • Pelmo, Civetta e Tre Cime (2017)
  • Antelao, Torri del Vajolet e Campanile di Val Montanaia (2018)
  • Marmolada, Campanil Basso di Rozes e Tofana di Rozes (2019)

Dolomiti in miniatura: il Cor

Il sentiero Rock Dolomites Miniatures diventa avventura!

Il sentiero si snoda in direzione Forcela San Tomaso attraverso un bosco meraviglioso:  il sentiero è ampio, gli alberi hanno fusto altissimo, e da qualche parte si nasconde El Pez, un abete rosso monumentale. Un branco di capriola attraversa il bosco poco più avanti, in un turbine di foglie secche e scatti in salita. Provo a fotografarli, ne ottengo scatti sfuocati. Continuo a camminare, sperando di barrare tutte le caselle della mia caccia alle Dolomiti.

Bosco delle Dolomiti in miniatura

Il Campanile di Val Montanaia fa riderissimo, con il piccolo bivacco Perugini ai suoi piedi. L’Agner porta l’altorilievo di uno stambecco alla base, altre cime sono decorate di stelle alpine. I pannelli sono sempre carichi di notizie: breve ritratto del monte, descrizione, spiegazione del toponimo, storia delle prime imprese alpinistiche. Il sentiero intanto si infila ancora di più nel bosco, e adesso percorre una specie di valle molto fredda: per terra c’è un sottile strato di ghiaccio.

bivacchi in miniatura

Seguo le indicazioni e raggiungo così Forcela San Tomaso (1384 mslm), valico che scavalla in Val del Biois. Qui c’è un accrocco di cose che rendono felici gli escursionisti curiosi come me: un altarino dedicato alla Madonna della Forzela, una scatola di legno scolpito che contiene libri di vetta e penne, una campanella da suonare, la scultura del Cor, mitologico protagonista del paesaggio agordino. Attraverso il suo foro vedo il Civetta, ancora.

Bello anche il panorama verso ovest, più morbido, boschivo.

Forcella San Tomaso

Tornare a valle, e cosa altro fare a Celat di San Tomaso Agordino

Il bello di questo percorso è che il ritorno può avvenire per un secondo sentiero, che si svolge pressoché in quota lungo il versante della valle dalla quale sono salito. L’indicazione recita 50 minuti per la discesa. Bosco sempre stupendo, altri caprioli, silenzio. La variante di discesa si ricollega al sentiero principale all’altezza dell’Antelao, in località Pezei.

Raggiungo Celat, butto un occhio al murales che parla di emigrazione, e mi riunisco a Silvia. Riflettiamo sull’accentramento di cose da fare in questo minuscolo paesello. Ci sono le Dolomiti in Miniatura, che sono un bell’unicum. C’è la zipline Civetta: 1,6 km di discesa, 260 metri di dislivello negativo a 160 di altezza. E c’è una palestra di roccia indoor – la cui apertura è prevista a breve – in un edificio strabiliante, con tanto di ristorante panoramico.

E anche il bar che dà sulla piazza del paese non è niente male. Aggiungici foliage strepitoso, il Civetta monumentale, le altre frazioni appese sui versanti alle spalle, e una miriade di sentieri che si dipartono in ogni direzione.

vista da San Tomaso Agordino

Escursione ad anello alle Dolomiti in Miniatura: dati tecnici in breve

Dove siamo: a San Tomaso Agordino (BL), comune sparso compreso tra la valle del Biois e quella del Cordevole

Partenza: Celat, piazza principale (1082 mslm)

Arrivo: Forcela de San Tomaso (1384 mslm)

Dislivello: 300 metri

Tempo: un paio d’ore tutto l’anello

Difficoltà: facile (anche se la pendenza iniziale e un breve tratto centrale possono coglierti impreparato)

Acqua: assente lungo il percorso, presente a Celat

Cartografia: basati sulle mappe che trovi al bar e lungo il percorso. I cartelli lungo il sentiero sono piuttosto chiari.

Dolomiti in miniatura a San Tomaso Agordino pin