Prendo la parola subito. La salita a Forcella Rocca da Campo in ciaspole è uno di quei giri un po’ matti che ogni tanto possono capitarti se decidi di seguire una scialpinista. Il risultato: il silenzio rotto dal fiatone (e dal crocchiare delle ciaspole), un panorama amplissimo, e fare a gara a salire sempre un po’ più su.

Ok, ora posso lasciare la parola a Silvia!

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide
Cosa troverai in questo percorso:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Emozioni

Silvia con sci d'alpinismo a Forcella Rocca da Campo

Dalla Chiesa di Sant’Anna alla Casera Aiarnola

Questo è il sentiero più comune, sia per ciaspole che per lo sci d’alpinismo. Lasciata l’auto nei pressi della Chiesa di Sant’Anna (1336 mslm), lungo il Passo Sant’Antonio, ha inizio il sentiero 164.

Il percorso si svolge in leggera pendenza ed entra subito nel bosco, e ti porta in circa 45 minuti alla Casera Aiarnola. Un consiglio: non lasciarti distrarre dal Lago Aiarnola lungo la strada, hai una missione da compiere! 

Casera Aiarnola dall'alto

Da Padola alla Casera Aiarnola

Il percorso che da Padola porta alla Casera Aiarnola è invece un po’ più lungo e impegnativo (circa un’ora di salita per 400 metri di dislivello), ma è anche il nostro preferito. Il sentiero inizia in Via delle Acque Rosse e prosegue lungo il sentiero 152.

Superate due profumate cataste di legno ricoperte da un cappello di neve, il sentiero si addentra nel fitto bosco. La pendenza aumenta. Di per sé il percorso non è particolarmente difficile, ma con gli sci d’alpinismo alcuni tratti completamente ghiacciati si trasformano nella classica trappola per le scivolate all’indietro. Sì, lo so: il peso, Silvia, il peso va tenuto indietro. E allora mi concentro e non parlo più.

Non ci riesco, parlo, riscivolo, pace. Dio benedica le bacchette che mi aiutano e Davide, che con le sue quattro ruote motrici (le ciaspole), mi indica i più agevoli per passare… se ci sono.

Un ultima svolta a destra e siamo in quota, dove il bosco diventa più rado ed improvvisamente: la conca della splendida Casera Aiarnola (1612 mslm) circondata dalle vette dolomitiche. Torrioni, crode e cime sono in gran spolvero, oggi. Sulla destra, il nostro obiettivo: Forcella Rocca da Campo.

Casera Aiarnola

Dalla Casera Aiarnola alla Forcella Rocca da Campo

Oltrepassiamo la conca innevata della Casera Aiarnola e ci inoltriamo brevemente all’interno di un ultimo tratto di bosco. Una volta usciti (siamo sui 1650 mslm) ci teniamo sul lato destro del Giao Giauzel, uno splendido anfiteatro dolomitico circondato da torri e alte pareti rocciose: spiccano Cima Padola e Croda di Tacco, proprio in bella vista.

Da qui proseguiamo tenendo sempre la destra, risalendo il lunghissimo pendio assolato. La neve è ancora dura, ma se i nostri calcoli non sbagliano, sarà perfetta per scendere.

Forcella Rocca da Campo o dei tre picchi

Il forte caldo di questi giorni e qualche segno di valanga ci impongono di deviare un po’ rispetto al ripido pendio e di salire lungo il versante destro della valle, risalendo un ultimo boschetto. Proseguiamo lungo il largo costone solo in parte boscoso che, nonostante qualche cunetta da superare, ci premia con una salita piacevole e mai eccessivamente ripida. Anzi: seguiamo le tracce di chi già è salito prima di noi, e che compiono uno zigzag di tornanti sempre più stretti.

Un primo balcone panoramico apre la vista su Padola. Ultimi metri di salita, e siamo finalmente a Forcella Rocca di Campo (2279 mslm).

Silvia in salita verso Forcella dei tre picchi

La Forcella Rocca da Campo (detta anche dei Tre Picchi)

La forcella è nota tra i locali come Forcella dei Tre Picchi per i caratteristici e arditi spuntoni che si levano al di sopra della Rocca.

Mentre sfoderiamo un paio di barrette, veniamo raggiunti da tre signore – a sentire la cadenza, sono del posto. Hanno sci ai piedi, un cagnetto dal pelo folto e aggrovigliato che le precede, una di loro si lamenta ad ogni passo. Gli ultimi metri di salita, dove il manto uniforme lascia il passo a rocce e roccette (mi sono trovato meglio io, qui, con le ciaspole), lo fanno ingamberandosi, rigirando attorno e togliendosi infine gli sci. La capogita è implacabile: vede un piccolo colle innevato sulla sinistra, e ci trascina le altre due.

Neanche a dirlo, è il piglio e la tacchenza delle donne di queste parti: e l’età è solo un numero.

Adorabili

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Silvia e Davide a Forcella Rocca da Campo

La discesa da Forcella Rocca da Campo a Padola

Che dire? Il Giao Giauziol è uno spettacolo. Grazie alla sua esposizione assolata fin dal mattino, la sciata nello splendido vallone aperto è a dir poco commovente. Ma anche i primi metri – superate le infauste roccette – è ottima: neve morbida, una bella pendenza, i pochi alberi non ostacolano le curve.

Mi fermo per aspettare Davide che, nel frattempo, sta approfittando della morbidezza della neve per “sciare con le ciaspole” e no, questa non l’avevo mai vista.

Tanto appagante la discesa fino alla Casera Aiarnola, quanto sconfortante la discesa nel bosco, che troviamo ancora ghiacciato e difficilmente sciabile, ma poco importa. Siamo entrambi super soddisfatti!

Vista sul Comelico da Forcella Rocca da Campo

Invernale alla Forcella Rocca da Campo: dati tecnici in breve

Partenza: Padola (1218 mslm)

Arrivo: Forcella Rocca di Campo (2279 mslm)

Dislivello: circa 1000 metri

Lunghezza: 3,75 km la salita

Tempo: 3 ore e mezza la salita

Difficoltà: per lo scialpinismo è generalmente classificata come MS. Non ci sono particolari difficoltà se non la lunghezza del percorso e il tratto di bosco piuttosto fitto da percorrere con gli sci in discesa.

Per le ciaspole è invece una gita impegnativa per dislivello e lunghezza: è consigliata solo a chi sa bene come muoversi su pendii innevati pendenti e poco tracciati.

Cartografia: Carta Tabacco n. 17 – Dolomiti di Auronzo e Comelico (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon)

Scialpinismo e ciaspolata a Forcella Rocca da Campo pin