Siamo appassionati di alte vie, di notti in tenda e delle emozioni che solo la montagna sa trasmetterti. Con queste premesse, appena siamo arrivati in Piemonte non potevamo lasciarci scappare il Giro del Marguareis, la montagna più alta delle Alpi Liguri.
Ti raccontiamo la nostra esperienza di questo splendido anello, e qualche info per percorrerla in due o tre giorni, con la tenda o per rifugi!
Giro del Marguareis: iniziamo dalle basi
Il Marguareis, con i suoi 2651 mslm, è la cima più alta delle Alpi Liguri. È possibile fare un percorso ad anello che la aggira toccando ben 4 valli: la Valle Pesio, la Valle Ellero, la Val Corsaglia e l’Alta Val Tanaro.
Essendo un percorso ad anello, sono molti i punti dai quali puoi partire, ma ti consiglio comunque di seguire il giro in senso orario (alla fine capirai il perché).
Tappe classiche del Giro del Marguareis
1° tappa: Da Pian delle Gorre al Rifugio Garelli, 1000 mt di dislivello, circa 3 ore
2° tappa: Dal Rifugio Garelli al Rifugio Mondovì, 200 mt di dislivello, 2 ore
3° tappa: Dal Rifugio Mondovì al Rifugio Mongioie, 1000 mt di dislivello, 5 ore
4° tappa: Dal Rifugio Mongioie al Rifugio Don Barbera 750 mt di dislivello, 4 ore
5° tappa: Dal Rifugio Don Barbera al Rifugio Pian delle Gorre, 300 mt di dislivello, 4 ore
In quanti giorni percorrere il trekking?
Il giro è facilmente modulabile e si può percorrere in 2, 3, 4, o 5 giorni. Il percorso originale è diviso in 5 tappe per 53 chilometri. A nostro avviso alcune tappe sono decisamente troppo corte, ma puoi organizzarlo secondo le tue capacità, il tuo ritmo e il tuo sentimento!
Noi abbiamo percorso una variante più breve, ma ugualmente spettacolare.
In tenda o per rifugi?
Se preferisci percorrere l’itinerario per rifugi non avrai nessuna difficoltà, dato che sono molti quelli che si incontrano lungo il percorso: Rifugio Pian delle Gorre (alla partenza), Rifugio Garelli (1965 mslm), Rifugio Mondovì (1761 mslm), Rifugio Mongioie (1555 mslm) e Rifugio Don Barbera (2080 mslm)
Insomma, non è necessario usare la tenda, anzi. Se però decidi – come noi – di percorrere il giro del Marguareis in tenda, ti ricordo che valgono sempre le norme del bivacco notturno tendato che ti consiglio di approfondire prima di partire. In estrema sintesi: niente fuochi, monta la tenda al tramonto e smontala all’alba, chiedi il permesso in aree private e non lasciare alcuna traccia del tuo passaggio.
Non sono invece presenti bivacchi. I pochi che si incontrano sono ad uso esclusivo degli speleologi (la zona è di grande interesse carsico).
Ricezione telefonica
La ricezione telefonica è scarsa (come sempre in alta montagna), ma non impossibile. Nei pressi del Rifugio Garelli e del Rifugio Don Barbera ci sono due punti dove prende bene, idem sulla Cima Pian Ballaur. In generale, se lanci un sms arriverà a destinazione mentre cammini.
Difficoltà del giro del Marguareis
Il giro del Marguareis classico è interamente di difficoltà E, escursionistico, anche se devi tenere presente che si tratta di un percorso di alta montagna: non significa che non ci siano difficoltà! Zaino pesante, camminare per molti chilometri e molte ore e ambiente carsico (= assenza di acqua) sono le principali asperità del giro.
Nella nostra variante, un tratto è invece solo per escursionisti molto esperti. Nel racconto ti consigliamo come aggirarlo.
Il nostro giro del Marguareis
Il nostro percorso è un po’ alternativo ed è possibile farlo in due o tre giorni. Le distanze e i dislivelli non sono mai eccessivi per persone con buon allenamento e dimestichezza degli ambienti montani, ma i paesaggi sempre diversi regalano scenari spettacolari: sembra di passare dalle Dolomiti al Carso!
In fondo all’articolo trovi i dettagli tecnici per percorrere lo stesso giro (o modularlo come preferisci)! Nel corso dell’articolo trovi invece tutte le tracce GPX e la carta da acquistare.
Da Pian delle Gorre al Rifugio Garelli
Lasciamo l’auto in Valle Pesio a Pian delle Gorre (1000 mslm), pagando da subito il parcheggio per 3 giorni (3,50€ al giorno). Il giro infatti potrebbe essere tranquillamente percorso con 2 notti, ma abbiamo tutta l’intenzione di “prendercela comoda” e salire qualche cima.
Imbocchiamo il sentiero GM che sale attraverso il bosco dapprima su una strada forestale e poi, in maniera più marcata con il nome di sentiero H1, fino al Gias Sottano di Sestrera (1341 mslm). Da qui seguiamo il sentiero H8 fino al Gias Soprano Sestrera (1847 mslm). Il percorso è ottimamente tracciato ed è la via più breve per raggiungere il Rifugio Garelli.
Usciti dal bosco ci troviamo a poca distanza da una baita che un tempo era utilizzata dai partigiani. C’è una fresca fontana. Da qui sono gli ultimi 100 metri di dislivello per raggiungere il rifugio posto a 1966 mslm.
Noi ci eravamo già stati in inverno, ma anche in estate lo scenario è grandioso: il versante del Marguareis che si può osservare dal Rifugio Garelli è davvero commovente e incute un certo timore reverenziale. Da qui sembra difficile credere che l’indomani riusciremo a salire alla sua cima senza troppe difficoltà.
Ti consiglio anche di fare una piccola deviazione per osservare il giardino botanico alpino Bicknell – Burnat, creato dal Parco del Marguareis per preservare gli endemismi botanici delle Alpi Liguri.
Dal Rifugio Garelli al Colle del Pas
Salutiamo Buddy (il simpatico mulo del Rifugio Garelli) e ci incamminiamo in salita verso Porta Sestrera (2228 mslm). La salita non presenta particolari difficoltà e in venti minuti arriviamo al passo dal quale si apre uno scenario completamente diverso. Se fino a poco prima eravamo in un ambiente quasi dolomitico (per roccia e acutezza delle cime) ora siamo in un ambiente decisamente carsico, con morbidi prati e intagli di roccia bianchissima.
Scendiamo di qualche metro in direzione Lago Rataura (2204 mslm) tenendoci sulla sinistra al bivio e da qui la salita procede evidente verso il Colle del Pas (2349 mslm).
Il lago Rataura è chiamato anche Lago Ratavuloira, nome dialettale dei pipistrelli.
Cima di Pian Ballaur
Dal Colle del Pass, con una facile deviazione è possibile salire alla Cima di Pian Ballaur (2603 mslm). Raggiungiamo la quarta cima delle Alpi Liguri con un sentiero abbastanza evidente e piuttosto semplice che si snoda attraverso un mare di stelle alpine giganti!
La cima è piuttosto buffa perché imperlata di menhir che sembrano disposti come sdraio al mare! Leggenda vuole che qui si riunissero le masche (streghe) per ballare tutta la notte. A conferma di questo una ragazza di Upega venne rapita, portata qui e costretta a ballare fino all’alba. La sventurata tornò a casa solo al mattino seguente con i piedi verdi (… anche voi raccontavate scuse così ai genitori per sfuggire al coprifuoco?).
Da Colle del Pass al Rifugio Don Barbera
Torniamo sui nostri passi fino al Colle del Pas dove veniamo “accolti” da un sandwich di nuvole: nuvole sotto, nuvole sopra e noi al centro… il cielo non promette nulla di buono.
E infatti, bastano pochi passi perché si scateni il temporale. Ora vorrei raccontarvi i magnifici panorami che abbiamo attraversato, le emozioni scaturite e le incredibili viste, ma la verità è che la pioggia ci ha accompagnati per tutto il tempo!
Fortunatamente l’orientamento è abbastanza semplice e, tralasciata la prima deviazione che sale a sinistra verso il Colle Palù (2486 mslm) e la seconda sulla destra che devia verso il Passo della Croce (2145 mslm), proseguiamo dritti sul sentiero VGM, che in due ore ci porta al Rifugio Don Barbera (2079 mslm).
Il Rifugio si trova subito sotto l’Alta Via del Sale, è raggiungibile anche in auto tramite una forestale (a pagamento) che dista pochi metri e offre una ottima cucina. Ti consiglio, se decidi di pernottare qui, di prenotare con buon anticipo!
Noi siamo bagnati fino alle mutande per cui ci prendiamo del tempo per asciugarci e rifocillarci con gli ottimi manicaretti del rifugio (pane, focacce e dolci sono tutti fatti in casa!). Uno spiraglio di sole e…
Salita alla Punta Marguareis
I due versanti del Marguareis offrono un ambiente nettamente contrastante, che ricorda sia le Dolomiti sia il Carso. Dal versante del Don Barbera la montagna sale morbida e attraversa uno splendido panorama carsico imperlato di stelle alpine.
La salita inizia alle spalle del Rifugio Don Barbera e non presenta particolari difficoltà fino al Passo della Gaina (2357 mslm). Da qui invece il sentiero è tutto su roccia con punti anche piuttosto esposti.
Per la salita alla Punta Marguareis puoi scegliere il sentiero di sinistra, che sale più ripido e breve, oppure quello di destra, un po’ più morbido, che dal Passo della Gaina scende qualche metro per risalire poi fino alla cima. Noi ti consigliamo di percorrerli entrambi: uno all’andata e uno al ritorno per fare un piccolo anello.
La salita a Cima Marguareis richiede un’ora e un quarto per 550 metri di dislivello.
Ora io vorrei descriverti anche la bellezza del panorama che si può vedere da Punta Marguareis, ma diciamo che oggi con il meteo non siamo proprio fortunati. Le immagini credo parlino da sole!
In ogni caso, nebbia o non nebbia, vento o non vento (fortuna che c’è un piccolo riparo di rocce nel quale proteggersi) il Marguareis svetta sulle Alpi Liguri con i suoi 2651 metri. Croce, libro di vetta e, sotto, l’ambiente carsico più importante del Piemonte, con una ricchezza di grotte e cavità che fanno gola agli speleologi. Alcune di queste raggiungono i 1000 metri di profondità.
Mentre scendiamo, notiamo diverse rocce con incisi codici numerici dipinti di rosso: sovrastano (e censiscono) i punti di ingresso alle grotte. Fuori da una di questa vediamo zaini e corde: l’esplorazione è in corso!
Dal Rifugio Don Barbera al Passo del Duca
Dal Rifugio Don Barbera risaliamo il piccolo colletto che conduce al Colle dei Signori (2107 mslm) e imbocchiamo il sentiero GM che si addentra in uno splendido vallone carsico, poco al di sopra di una strada forestale.
Da qui in avanti cammineremo in Francia: se usi solo il GPS del telefono ricordati di scaricare le tracce prima di partire.
L’orientamento è semplice e non ci sono deviazioni. Ad un certo punto il sentiero si immette sulla strada forestale e la segue per qualche metro fino a quota 2134 mslm, dove bisogna deviare sulla destra seguendo le indicazioni “Giro del Marguareis” su sentiero GM fino ad un bivio non molto visibile situato a quota 2165.
ATTENZIONE! Il percorso che ti descriverò da qui in avanti è una deviazione riservata ad escursionisti molto esperti. Ambiente carsico, esposizione dei sentieri e assenza di segnaletica non vanno assolutamente sottovalutati. Dal Passo di Scarason al Passo del Duca sono necessari passo fermo, assenza di vertigini e buona dimestichezza di questi ambienti.
Se non sei molto esperto o vuoi camminare più serenamente ti consiglio di proseguire lungo il sentiero GM verso Colla Piana di Malaberga per poi ricongiugerti a Passo del Duca.
Prendiamo la piccola deviazione sulla destra e raggiungiamo in breve il Passo di Scarason (2302 mslm). Tira un vento fortissimo, ma il panorama sulla Costa Rossa, sulla Bisalta, su Chiusa di Pesio e sulla pianura cuneese sono spettacolari.
Ci troviamo in uno splendido ambiente carsico da percorrere con grande cautela dati i frequenti inghiottitoi, i tratti esposti e le rocce scoscese. Al Colle Nord di Scarason (2132 mslm) veniamo ripagati da una vista strepitosa sul Rifugio Garelli. Continuiamo la discesa verso il Passo del Duca: la traccia qui è bollata con alcuni segni rossi, ma bisogna stare molto attenti a non perderli. Sconsiglio assolutamente di percorrere questo tratto con nebbia o pioggia.
Ci reimmettiamo nella strada forestale (in questo tratto famosa per i tour in MTB) e in 2 minuti siamo all’iconico Passo del Duca (1989 mslm).
Dal Passo del Duca al Pian delle Gorre
Da qui il Giro del Marguareis torna ad essere quello ufficiale bollato GM. Non ci sono difficoltà di orientamento né asperità escursionistiche, ma preparati ad una luuuunga, assolata e monotona discesa fino al Gias degli Arpi (1435 mslm)!
Ecco perché ti consigliavo all’inizio di seguire il giro in senso orario: percorrere questo tratto in discesa è una cosa, farlo in salita, francamente anche no!
Veniamo intrattenuti da qualche asino che si aggira nel sentiero e una volta arrivati al Gias delle Arpi ci godiamo una rinvigorente fontanella di acqua fresca (una delle pochissime che troviamo lungo il percorso – al termine trovi indicazioni per l’acqua) e i meritati paninetti.
Il percorso più “veloce” (se così si può dire), da qui scende sulla sinistra e percorre il sentiero H10 interamente nel bosco che passa Gias della Fontana (1218 mslm) fino a ricondursi, nel Bosco del Prel, al Pian delle Gorre, dove tutto era iniziato.
Tour del Marguareis: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Sul Marguareis, rilievo più alto delle Alpi Liguri (CN/Francia) |
📍 Partenza da | Pian delle Gorre (parcheggio a pagamento, 1000 mslm circa) |
💍 Punti dell’anello | Rifugio Garelli (1965 mslm), Rifugio Don Barbera (2080 mslm) |
📐 Dislivello | 1800 metri complessi + 550 per la salita al Marguareis |
📏 Lunghezza | 25 km nella nostra versione |
⏱️ Tempo | 11 ore complessive senza le deviazioni a Pian Ballaur (2 ore) e a Cima Marguareis (3 ore) |
😅 Difficoltà | Medio. La variante descritta tra Passo di Scarason e Passo del Duca è invece difficile. |
💧 Acqua | Poco disponibile. L’ambiente non è ricco d’acqua: quando ci siamo stati, il Don Barbera praticava il razionamento dell’acqua (portata con l’autobotte). Ci sono due ottime fontane salendo al Garelli, e una presso il Gias delle Arpi. |
🗺️ Cartografia | Carta Fraternali n. 16 – Val Vermenagna, Valle Pesio, Alta Valle Ellero, Parco Naturale del Marguareis (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì, le trovi nell’articolo. |
Buongiorno Silvia, la descrizione è molto bella e dettagliata.
Il prossimo anno vorrei fare anche io il giro e quindi mi terrò a mente il vostro articolo.
Grazie 🙏
Buon giorno Massimo! Grazie per i complimenti, ci teniamo a dare tutte le info possibili affinché anche altri possano vivere le stesse esperienze. Noi abbiamo adorato il giro del Marguareis quindi non posso che consigliartelo! Se avrai dubbi in fase di pianificazione, contattaci, ti risponderemo volentieri!
Buona giornata
Secondo voi è fattibile farla nel mese di ottobre? Senza guida si può fare ?
Ciao Katiusha, dipende da come procede la stagione. Tieni conto che a metà ottobre troverai tutti i rifugi chiusi pertanto dovrai usare per forza la tenda e organizzarti in autonomia. Non ci sono difficoltà tecniche, ma ti consiglierei di evitare la deviazione per il Passo di Scarason che potrebbe essere scivolosa e quindi pericolosa.
Per il resto puoi farlo tranquillamente senza gita se sai muoverti in montagna, ma dipende sempre dalla tua preparazione.
Facci sapere se decidi di percorrerlo in ottobre come va’!
Ciao Silvia, pensi che il giro sia fattibile anche nel periodo invernale con la neve? Se si, hai consigli? Grazie per aver scritto l’articolo, l’ho trovato davvero utile e ricco.
Ciao Elena, grazie per il tuo commento, mi fa molto piacere! Non ho esperienza diretta, ma credo che non sia possibile effettuare questo giro in inverno. I rifugi sono chiusi e non possono fornire appoggio e inoltre ci sono molti pendii che potrebbero essere valanghivi.
Ti consiglio di studiare il giro del Marguareis per la stagione estiva (o al massimo tardo primaverile – dipende dalle condizioni di innevamento che ci saranno quest’anno), mentre se vuoi fare un trekking di più giorni nella stagione invernale la cosa più sicura da fare è quella di puntare ad un cammino più a bassa quota.
Buone camminate!
Ciao Silvia bellissimo, giro!
Pensate sia fattibile farlo la prima metà di aprile?
Ciao Fabio, non saprei dirti la situazione della neve in zona. Ho visto di recente delle foto e c’è ancora neve. Prova a cercare informazioni “locali”!
Ciao Silvia, bellissimo giro e ottimo articolo!
Mi piacerebbe farlo in tenda a fine maggio con un’amica e il mio cane. Voi avete piantato la tenda in prossimità dei rifugi? Se si li avete chiamati prima per avere l’autorizzazione? Come vi siete organizzati per il cibo? I pasti li avete fatti presso i rifugi o tutto in autonomia?
Ciao Marta, la prima notte abbiamo piantato la tenda lontano dal rifugio, mentre il secondo giorno proprio accanto al Don Barbera (c’è un’area che adibiscono appositamente), comunque ti basterà arrivare e chiedere direttamente, sono sempre tutti disponibili.
Anche per i pasti abbiamo fatto il primo in autonomia, mentre il secondo in rifugio.
Buona avventura e facci sapere poi com’è andata!
Buongiorno Silvia e Davide e complimenti per le belle descrizioni dei vostri itinerari, sopratutto di quelli nelle montagne cuneesi dove vivo e lavoro. Viste le varie richieste di informazioni sul giro del Marguareis, zona che conosco bene abitando a pochi km dalla Valle Pesio (vicino al vostro amico Max con cui siete saliti sull’Argentera), mi permetto di lasciare alcune informazioni.
Il periodo migliore per farlo è l’inizio dell’estate quando la fioritura è al massimo del suo splendore ed è più facile trovare acqua lungo il percorso mentre in inverno non è fattibile se non con gli sci; con le ciaspole i tempi sarebbero lunghissimi e molti versanti pericolosi.
Come hanno sistemato il sentiero adesso da Pian Delle Gorre al Colle di Malaberga (tracciato del Sentiero del Duca in MTB) il giro è comodamente effettuabile anche in senso antiorario ed anzi, se si decide di farlo in due giorni dormendo al Don Barbera, anche più omogeneo come impegno fisico.
In 4-5 giorni è molto bello fare il giro di Marguarei e Mongioe insieme così da aggiungere alle cose da vedere anche la seconda cima delle Liguri ed i bellissimi pascoli da dove nasce il formaggio Raschera.
Buone gite.
Ciao Roberto! Grazie mille per il tuo prezioso contributo, la tua esperienza aggiunge un bel valore a quanti vorranno percorrere il giro del Marguareis (che abbiamo adorato!).
Ma come avrai capito le montagne del cuneese ci rivedreanno molto, molto presto!
Grazie ancora e buone gite!
ciao Silvia
abbiamo pianificato di fare una tre giorni di giro del Marguareis, abbiamo due ragazi di 9 e 12 anni che sono abituati a camminare in montagna. mi sai dire se secondo te è fattibile scendere con loro da Don Barbera a Pian delle Gorre? alcuni siti riportano sei ore di camminata e voi ce ne avete messe solo tre…quindi sono un pò confusa.
grazie mille!
Ciao Letizia! La discesa è lunga, il “3 ore” sulla traccia inganna un po’ perché l’app segna il tempo in movimento. A scendere da Barbera a Pian delle Gorre, passando come puoi leggere dal Colle Nord di Scarason, ci abbiamo messo 4 ore e mezza ma camminando piuttosto concentrati. Direi che con calma, con le giuste pause e con due bambini, le 6 ore che leggi in giro non sono poi male.
Raccontaci poi com’è andata!