Se stai cercando un trekking lungo, super panoramico, con rifugi strepitosi al cospetto di alcune delle più belle cime dolomitiche… allora sei nel posto giusto. La nostra idea? Muncion – Rifugio Gardecia – Rifugio Stella Alpina – Rifugio Vajolet – Passo Principe – Lago Antermoia – Rifugio d’Antermoia – Val de Udai – Muncion. Se detto così sembra follia, è perché un po’ lo è!
Da Muncion al Rifugio Gardecia
Un avviso prima di iniziare: parti presto, molto presto al mattino. Per almeno tre motivi:
- il giro è davvero lungo,
- tocca alcune mete molto gettonate dal turismo,
- i parcheggi scarseggiano.
Siamo in Val di Fassa. Lasciamo l’auto nei pressi Muncion (1280 mslm), un piccolo abitato sopra Pera di Fassa, e ci incamminiamo lungo la forestale contrassegnata dal numero 546, detta anche Strada de Moncion, che per buona parte è asfaltata. Il sentiero sale piuttosto morbidamente e, nonostante sia molto presto, è già completamente assolato.
Oggi siamo in compagnia di Chiara, una ragazza conosciuta durante il nostro nomadismo digitale a Falcade, ed è proprio lei ad averci lanciato l’idea di questa escursione.
Arriviamo al Rifugio Gardecia (1950 mslm) in circa un’ora di piacevole camminata. Siamo abituati ad ambienti ben più selvaggi e a rifugi ben più spartani. Il Rifugio Gardecia e il vicinissimo Rifugio Stella Alpina invece sono attrezzatissimi: ristoranti, camere e persino botteghe di souvenir! Ci sembra di essere decisamente atterrati in un altro mondo.
Dal Rifugio Stella Alpina al Rifugio Preuss e Rifugio Vajolet
Proseguiamo sempre lungo il sentiero 546 che svolta oltre il Rifugio Stella Alpina. La salita si fa più moderata ed anche il panorama inizia ad allargarsi.
Siamo sotto le impressionanti pareti del Catinaccio e del Larsech. La valle improvvisamente si stringe e il sentiero prosegue acquistando quota velocemente. Il Rifugio Preuss svetta con la sua elevazione sopra lo sperone roccioso della Porte Neigre, quasi ad indicarci la retta via.
Dal 1913: tanto “anziano” è questo rifugio. Costruito da un gigante in memoria di un gigante: il primo è la guida Tita Piaz, il diavolo delle Dolomiti. Il secondo è – appunto – Paul Preuss, alpinista austriaco dell’ottocento. Uno che scalava senza chiodi né corde, perché “sono un modo per ingannare la montagna”, e per centinaia di vie ha dimostrato non solo di poter arrampicare, ma anche disarrampicare cime completamente slegato (e in solitaria).
Insomma: la Porte Neigre si apre con numi tutelari degni del massimo rispetto.
In meno di un’altra ora di cammino ci troviamo di fronte al Rifugio Preuss e al Rifugio Vajolet (2243 mslm). I due rifugi sono posti uno davanti all’altro, ma il secondo è davvero un’istituzione irresistibile per le sue torte. Vuoi non fare merenda con una fetta gigante di “foresta nera” dopo due ore di camminata?? Impossibile!
È fin troppo facile scherzare, a questo punto: l’altezza delle fette di torta fa a gara con quella delle Torri del Vajolet che abbiamo di fronte!
Dal Rifugio Vajolet al Rifugio Passo Principe
Il notevole carico glicemico della pausa non ci impedisce di continuare con il nostro folle piano. La prossima meta è il Rifugio Passo Principe, per raggiungere il quale seguiamo il sentiero 584. Lo spettacolo della Val de Vaiolet è davvero unico. La sera prima, mentre noi stavamo prendendo la grandine al Lago dei Negher, qui deve aver nevicato bene, tanto che il panorama è spolverato da una suggestiva nevicata.
In una mezz’ora raggiungiamo il Passo Principe (2599 mslm) con il suo omonimo rifugio posto in una posizione decisamente privilegiata: un nido d’aquila in un mondo di pietra. Da qui il nostro piano prevede di raggiungere il Pas de Antermoia.
Dal Passo Principe al Pas de Antermoia
La salita al passo è impegnativa, la pendenza è decisamente più sostenuta, ma soprattutto troviamo ancora tantissima neve. Siamo attrezzati con ramponcini e bacchette per camminare in sicurezza e per controllare l’equilibrio, ma ci vuole comunque passo fermo e buona dimestichezza dell’ambiente. Il sentiero gira attorno alla faccia meridionale del Catinaccio d’Antermoia.
Il panorama dal Pas de Antermoia (2770 mslm) in compenso è qualcosa di superlativo. Soprattutto verso ovest, con le masse frastagliate del Catinaccio e delle Torri del Vajolet a fare da quinta. Rimaniamo incantati a guardare, riempirci gli occhi, sorridere, ed è tutto un fiorire di “ma che bello” e “pazzesco”, quasi a voler colmare quel silenzio attonito che ci ha colto di sorpresa.
Ci prepariamo a scendere. Di fronte a noi, verso nord est, c’è adesso un assaggio dell’incredibile parete al cospetto della quale a breve cammineremo.
Discesa verso il Lago d’Antermoia
Finalmente inizia la discesa, ma scendere dal Pas del Antermoia è tutt’altro che semplice, dato il quantitativo di neve ancora presente (i cartelli con le indicazioni spuntano giusto sopra il manto nevoso). Proseguiamo scendendo nell’intuitivo vallone lungo il sentiero 584 che attraversa il Valon de Antermoa.
La neve inizia a mollare e, dopo il primo momento di poca confidenza, ci lanciamo giù per il pendio giocando ad affondare i piedi nella neve (anche se alcuni affondano un po’ troppo).
E mentre stiamo camminando nello splendido vallone attorniato dalle imponenti rocce, ecco sbucare il Lago d’Antermoia (2495 mslm). Lo scenario del lago in scioglimento è splendido… ci sediamo su un masso isolato e pranziamo. La superficie del lago sembra uno di quei sorbetti che ti danno ai matrimoni e, dato che ci spariamo tre panini a testa, ci avrebbe decisamente fatto piacere lo fosse stato veramente!
Dal Rifugio d’Antermoia alla Val de Udai
Il Rifugio d’Antermoia (2599 mslm) si trova esattamente dietro al lago, dopo una corta salita, ed è veramente bellissimo con quelle sue deliziose finestrelle azzurro-bianche. Nonostante la stagione estiva non sia ancora del tutto iniziata, c’è già tantissima gente. Il Lago d’Antermoia è infatti una delle mete più ambite degli ultimi anni, quindi se vuoi ammirarlo in tranquillità mi sento di consigliarti di evitare i weekend d’estate.
Superiamo un ponticello e ci immettiamo sul sentiero 580, che corre dapprima in quota per poi affrontare un’altra (ultima!) breve salita fino al Pas de Dona (2516 mslm).
Il passo non è certamente uno dei più rinomati, ma lo scenario che ci si apre davanti è completamente differente. Se alle spalle infatti lasciamo il mondo di dolomia chiara, di fronte a noi c’è il preludio di verdi pascoli raccolti dentro creste parallele e aguzze. Alcuni fienili, il solco di un ruscello nel mezzo, e sullo sfondo, sotto enormi nuvole candide, il Gruppo del Sella, il Sassolungo e il Sassopiatto.
Continuiamo la discesa lungo il sentiero 580 tra pietraie e magnifici panorami. Fai attenzione però alla tua destra! Ad un certo punto (circa a quota 2340 mslm) parte una traccia verso la Val de Udai. Il sentiero è tutt’altro che evidente, ma ti basterà tenere come riferimento il torrente Ruf de Udai. Il sentiero lo costeggia interamente, quindi puoi scendere abbastanza in libera, puntando alle baitine in legno che vedevi dal passo.
Superate le baite ti troverai in in località Camertol (2200 mslm), dove i cartelli indicano la Val di Udai. Prendi il sentiero (è sempre il 580) che punta a sud e scende piuttosto verticale tra rocce e balzi d’acqua. Il percorso è bellissimo, completamente immerso nel verde boschivo. È strano come oggi sia la prima volta che ci troviamo ad attraversare un bosco. La zona è rigogliosa e segnaliamo anche una scenografica cascata che si tuffa alle spalle di un minuscolo ricovero d’emergenza.
Quando siamo poco più in basso, ci voltiamo per provare a capire da dove nasce quella cascata: vediamo una conca verde sospesa tra cime rocciose a aguzze. Una altro piccolo mondo tutto da scoprire, difficile da raggiungere, ma chissà: magari giusto per la modesta tenda di due esploratori?
Seguiamo la rete di strade forestali in direzione Mazzin, prima, fino a circa quota 1700 mslm. Qui prendiamo la carrareccia sulla destra in direzione Muncion, in modo da chiudere il giro ad anello proprio dove abbiamo lasciato l’auto.
Rifugio Vaiolet e Lago d’Antermonia: dati tecnici in breve
Dove siamo: nel cuore del gruppo del Catinaccio, sul versante della Val di Fassa (TN)
Partenza: Muncion (1280 mslm)
Tipo di giro: giro ad anello
Punti toccati dall’anello: Rifugio Gardecia e Rifugio Stella Alpina (1950/1975 mslm) – Rifugio Preuss e Rifugio Vajolet (2243 mslm) – Rifugio Passo Principe (2599 mslm) – Lago d’Antermoia (2495 mslm) – Rifugio d’Antermoia (2599 mslm)
Dislivello: circa 1300 m
Lunghezza: 19 km
Difficoltà: medio-difficile. Non sono presenti difficoltà tecniche. L’unica asperità può essere data dalla presenza della neve residua (ti consigliamo di informarti bene prima di partire) e dalla lunghezza complessiva dell’anello. Sicuramente non è un trekking per tutti, ma con buona gamba regala emozioni uniche.
Acqua: all’interno dei Rifugi lungo il percorso. L’unica fontana si trova nei pressi del Rifugio Gardecia. In compenso ci sono molti torrenti e rigagnoli, la cui acqua può essere bevuta previa depurazione. Nota bene che il tratto finale – la Val de Udai – è stretta e perfettamente esposta a sud, e può essere molto calda.
Cartografia: Carta Tabacco 06, Dolomiti Fassane (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon)
Bel giro e bello tutto il blog. Siete (o quanto meno sembrate) molto simpatici ed alla mano. Mi è sempre piaciuta la montagna, anche perché non sopporto il caldo, ma finora ho fatto solo trekking di un giorno.
Mi incuriosisce ed affascina l’idea di provare un’escursione più lunga e l’esperienza della tenda.
Essendo solo in questo che consigli potete darmi per cominciare e provare questa (per me) novità?
Grazie mille in anticipo e complimenti ancora per tutto.
Ahaha Massimo, al tuo “o quanto meno sembrate” ci siamo cappottati dalla sedia! Giustamente il filtro dello schermo lascia il dubbio!
Venendo a noi ti consiglierei di partire con gradualità: puoi provare dapprima un trekking di un paio di giorni con notte in rifugio o in bivacco e passare in un secondo momento alla tenda perché il peso dello zaino non è assolutamente da sottovalutare, specie le prime volte (noi ancora oggi ci stupiamo di riuscirci ogni volta che mettiamo la tenda in spalla!).
Nella categoria “guide” trovi un po’ di consigli e in particolare ti segnalo l’articolo su come dormire in tenda in montagna che potrebbe fare al caso tuo!
Grazie per essere passato e non esitare a scriverci per ulteriori domande, diventiamo anche più simpatici dopo la seconda!
Buongiorno,
mi è stato riferito che il sentiero che porta dal rifugio Passo Principe al lago d’Antermoia non è più percorribile a seguito del maltempo che ha causato delle frane lungo la via.
Sapete dirmi se nelle prossime settimane sarà di nuovo accessibile?
Grazie infinite
Buon giorno Letizia,
noi abbiamo percorso il sentiero a fine maggio (c’era ancora un po’ di neve dal Passo Principe al Lago d’Antermoia).
Per conoscere la situazione attuale dei sentieri è sempre meglio sentire direttamente l’ufficio del turismo della zona che è sempre aggiornato o, ancora meglio, contattare direttamente il Rifugio.
Essendo un luogo molto frequentato è probabile lo rimettano in sesto in breve tempo, ma è sempre meglio informarsi.
Grazie per essere passata di qua e buona gita!
Bellissimo! Quanto tempo avete impiegato per questo giro ad anello?
Ciao Federico,
ci abbiamo messo 9 ore (pause comprese). Diciamo che è la classica escursione che ti occupa una intera giornata!
PS. trovi tra i dati tecnici il tracciato Komoot
Ciao!! Vorrei affrontare lo stesso anello peró godendomi il tutto spezzando in 2/3 giorni…il primo vorrei arrivare semplicemente a monzon…la mia domanda é ci sono posti dove accamparsi? Ho una tenda da tetto sopra l’auto…grazie
Ciao Angela,
bellissima idea quella di spezzare il giro in due giorni. Se lo fai per rifugi ti consiglierei di dormire al Rifugio Passo Principe (stupendo!) se invece vuoi farlo in tenda sappi che dal Vajolet all’Antermoia è difficile piantarla perché sei sempre su roccia.
Per Monzon quando siamo arrivati noi c’erano due van che si erano appena svegliati al parcheggio, tieni conto però che ci sono 4 posti auto in tutto quindi dovrete avere moooolta fortuna a trovarli liberi.
Buona camminata e facci sapere come andrà!
Silvia
Bravissimi.
Ho più o meno idea di fare lo stesso giro ma in senso antiorario, partendo da Mazzin (vorrei evitare il dubbio di non trovare il posto auto libero a Muncion).
La Val Udai é bellissima ma io vorrei salire per la Val di Dona che trovo meravigliosa anche perché poco frequentata.
Ieri, coma prova generale per la tenuta della gamba, ho fatto, Gardeccia, Vajolet e metà della salita al Primcipe con partenza da Pozza e rientro in paese passando per l Ciampedie.
Attendo lo scioglimento di un po’ di neve in quota per affrontare il giro.
Mi piacciono le “follie”……
Sono le follie che ci piacciono, Apenseri! Facci sapere come va con lo scioglimento, e raccontaci della salita per la Val di Dona! Buona escursione!
La salita della Val di Dona ve la racconto anche subito: fatta lo scorso anno a giugno e di nuovo sabato scorso 18 aprile.
Partenza da Mazzin o da Fontanazzo, seguendo le indicazioni presenti a tutti gli incroci.
La prima parte di salita é molto dura, su sentiero e forestali a tratti cementate. All’imbocco vero e proprio della valle, dopo circa un’ora di dura salita il tratto con maggiore pendenza: un passo prima siamo in ripidissima salita e vediamo solo i boschi in basso e le vette in alto; il passo dopo il terreno spiana e la valle si apre in tutto il suo splendore, rispetto alla pendenza precedente qui la valle é molto molto più pianeggiante, percorsa da una carraia in terra battuta e punteggiata di piccole baite, una delle quali adibita a rifugio (rifugio Dona).
In giugno la valle é verdissima, ora é ancora in buona parte innevata.
La si percorre in leggera salita per un buon tratto, che aiuta a riprendere il fiato dopo le pendenze precedenti ed a prepararsi per quelle successive, che ci porteranno al Passo Doma e poi all’Antermoia.
Fino all’incrocio con la valle Udai, che avete descritto nella vostra recensione, é impossibile sbagliare; da lí in avanti é esattamente il contrario di quello che avete descritto.
Mi piace dire che se la val Duron (conosciuta da tutti) é bella, la val di Dona lo é ancora di più; come conformazione sono simili (lunga e ripida salita e la valle che diventa pianeggiante tutto ad un tratto e si apre alla vista), ma la val di Dona la si può raggiungere solo con le proprie gambe…….
Ciao
vorrei fare questo giro sabato, ma non riesco a trovarlo su Komot o meglio ne ho trovato uno ma con dei parametri totalmente differenti da quelli postati ( 7h49 – km 18,7 – 1.330 dislivello) è questo?? grazie mille
Samanta
Ciao Samanta, trovi la traccia del giro come l’abbiamo fatto noi proprio qui, in fondo all’articolo: non abbiamo mai deviato, quindi è pure piuttosto affidabile! Buona gita!
Buon giorno,ho letto con attenzione il vostro tour di trekking , dovendolo fare prossimamente (anche se in due tappe),volevo chiedervi quanti kilometri sono e quanto ci si mette, dal passo di Antermoia,scendendo fino a Muncion..
Grazie mille per la risposta Cristian D’Adda
Ciao Cristiano, grazie per averci scritto! Hai intenzione di fare un tour bellissimo! ;-)
Direi che dal Passo di Antermoia a Muncion sono sulle 4 ore e mezza / 5 ore… ovviamente a seconda del passo!
Facci sapere come va!
Salve a me piacerebbe raggiungere il lago di Antermoia e passare per le torri del Vajolet . Come posso fare ? È possibile farlo in ebike ? Grazie
Ciao Valentina, farla in ebike è solo per ciclisti davvero davvero esperti.
Ci sono infatti alcuni tratti molto esposti: dal rifugio Vajolet al rifugio Passo Principe dovrai scendere almeno un paio di volte e dal rifugio Passo Principe al Passo Principe dovrai portarla in spalla su sentiero EE.
Se hai intenzione di percorrerlo in agosto inoltre tieni conto che troverai molta gente su sentieri stretti e quindi dovrai scendere dalla sella.
Insomma, mi sentirei di sconsigliartelo vivamente.
Fino al rifugio Vajolet è fattibile invece in bici? Potrei poi lasciare la bici e proseguire a piedi?
Grazie per la tua risposta , sei davvero molto gentile.
Fino al Rifugio Vajolet sì non dovresti avere problemi, se non per la possibilità di trovare molte persone e quindi dover scendere dalla sella.
Credo tu possa lasciare la bici là, ma poi per andare a riprenderla dovresti risalire a piedi (o chiedere per il bus navetta che arriva a Gardeccia e poi proseguire a piedi) perché l’anello che propongo nell’articolo finisce a Muncion.
Ciao , il giro è meraviglioso. Io vorrei farlo in ebike. È possibile ?
Ciao Valentina,
te lo sconsiglierei. Il tratto dopo il Rifugio Passo Principe dovresti portarla in spalla e in questo periodo c’è sempre tantissima gente quindi rischi di essere più a piedi che in sella. Potresti provare verso ottobre se l’esposizione non ti spaventa.
Buone gite!
Io l’ho fatto con Mountain bike muscolare, in luglio.
Per evitare di trovare troppi pedoni sono partito da Pozza alle 6:00.
Fino al Vajolet molto ripida ma fattibile, soprattutto con e-bike, lí la strada é ampia e anche se trovassi molti pedoni dovresti riuscire a procedere senza problemi.
Dal Vajolet al Principe il percorso si stringe, ancora con tratti ripidi; con ottima tecnica potresti riuscire ad arrivarci, io a tratti lho spinta. Rimane il problema dei pedoni, perché il sentiero é a tratti stretto.
Dal Principe al passo Antermoia, farlo con e-bike é quasi improponibile perche dovresti portarla in spalla (a spinta non si riesce a proseguire perché pieno di gradoni) e portare in spalla per 3/4 d’ora una e-bike non credo sia fattibile.
Dal passo Antermoia al Lago la discesa é molto tecnica fino al Vallone di Antermoia anche se non particolarmente esposta. Dal lago in avanti un po’ più semplice, ma comunque consigliata silo a bikers esperti.
Grazie di cuore per questa super risposta! Sono certa che potrà essere utile a moltissimi!
Ciao! Su alcune pagine ho letto che dal rifugio Principe al rifugio Artemoia in alcuni tratti il sentiero è molto esposto. È vero?? O si cammina tranquillamente?? Ci sono tratti attrezzati?? Grazie per la risposta 😊
Ciao Andrea, dal Rifugio Principe al Rifugio Antermoia, l’unico tratto un po’ esposto è la salita alla forcella Pass Antermonia. Trovi una foto nell’articolo, ma ovviamente con la neve è moooooolto più delicato. In estate non è difficile e non ci sono tratti attrezzati, ma serve un po’ sapersi muovere in montagna ecco…
Buona gita!
Ciao, bellissimo tracciato, mi piacerebbe farlo, ma al contrario, e fare bivacco notturno al lago Antermoia per poi il secondo giorno andare al Rif. Passo Principe. Dite che è fattibile? Consigli su dove bivaccare la notte al lago?
il periodo sarebbe fine Agosto.
Grazie
Ciao Simone,
assolutamente fattibile! Attorno al lago non ci sono tantissime possibilità per mettere la tenda, ma due ragazzi che ci seguono su Istagram ci hanno mandato le foto del giro e hanno bivaccato in zona (uno vicino al lago – sulla sinistra orografica – ma con un masso non proprio carino sopra la tenda, e uno subito nei pressi del rifugio, chiedendo al gestore).
Fine agosto dovresti riuscire ad evitare la grande ressa.
Buona gita e facci sapere come ti organizzi poi che può essere d’aiuto anche ad altri!