Hai mai visto il lago di Barcis? Se la tua risposta è “no”, non stiamo a descrivere lo speciale azzurro delle sue acque. Piuttosto, ti consigliamo di iniziare a conoscere questa bellissima località della Val Cellina, in provincia di Pordenone, percorrendo il Sentiero del Dint, un facile percorso che alterna tratti nel bosco a fantastici belvedere sul lago e sulle altre curiosità della forra del Torrente Cellina.
Da dove iniziare il giro
Si raggiunge lo spettacolare e super azzurro Lago di Barcis e, successivamente, la località Ponte Antoi: percorriamo il ponte/terrapieno che, fino ai primi anni Novanta, collegava la Vecchia Strada del Cellina all’abitato di Bacis.
Noi, in un giorno fuori stagione e dall’odore di pioggia, abbiamo parcheggiato di fronte all’Osteria Ponte Antoi (400 mslm), e ti raccontiamo il giro iniziando da qui. In alternativa, in zona non mancano i parcheggi: il più grande si trova, guardando l’Osteria, a poche centinaia di metri risalendo la strada sulla sinistra – è un ampio slargo di ghiaia.
Il giro ad anello del sentiero del Dint da Ponte Antoi ai tre belvederi
Guardando l’Osteria (o meglio, il Centro visite della Riserva Forra del Cellina), riconosciamo il tunnel d’accesso alla Vecchia Strada del Cellina, attrazione che lasciamo per un altro momento perché ora abbiamo voglia di camminare. Prendiamo invece la strada-lungolago sulla destra (si chiama Strada turistica Giuseppe Malattia della Vallata) e la percorriamo fino a dove, in corrispondenza di una curva, non si stacca sulla sinistra il segnavia 997, Sentiero del Dint.
Per tutto il percorso, saremo accompagnati dai segni bianco rossi e dai cartelli del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e della Riserva Naturale Forra de Cellina.
Da qui in avanti, seguiremo il sentiero: una bella traccia nella faggeta, sul suolo della quale spuntano le rocce calcaree interessate dal fenomeno del carsismo. Il Sentiero del Dint si svolge sul crinale che separa la conca del Lago di Barcis dalle forre dei torrenti Cellina e Molassa, ed è arricchito da diversi pannelli informativi.
E a proposito di carsismo, a poca distanza dall’inizio del sentiero incontriamo il Pozzo della Pioggia (445 mslm), un inghiottitoio carsico profondo poco più di otto metri. Poco oltre, sarà il momento dei blocchi rocciosi lisciati dal carsismo, e degli avvallamenti (le doline).
Proseguiamo, e arriviamo al primo belvedere (450 mslm). Qui la vista è sul settore orientale del lago di Barcis e sulla diga di Ponte Antoi; costruita tra 1952 e 1954 da Carlo Semenza, lo stesso ingegnere che costruì la Diga del Vajont e la Diga sul Lago del Mis.
Il primo belvedere prende la forma di una passerella sospesa sul vuoto.
Dal primo al secondo belvedere del sentiero Dint
Lo lasciamo e continuiamo a seguire il sentiero fino al secondo belvedere (440 mslm), questa volta un punto panoramico sulla tratto terminale della forra del Cellina. Da qui si osserva, oltre al blu intenso di alcuni tratti di torrente, un segmento della Strada Vecchia del Cellina, aggrappata al fianco roccioso della forra, che si infila in una galleria.
Poco prima del secondo belvedere c’è un bivio: il sentiero che scende permette di ritornare subito nei pressi del Pozzo della Pioggia.
Dal secondo al terzo belvedere
Neanche a dirlo… proseguiamo sul sentiero. Mentre camminiamo per raggiungere il terzo belvedere, possiamo pensare che sotto ai nostri piedi, 80 metri più in basso, passa la Vecchia Strada del Cellina. Ignoriamo un secondo bivio che scende sulla sinistra, poi un terzo (entrambi permettono di abbreviare il giro ma, francamente, ti consigliamo di proseguire) e, circa un chilometro dopo il secondo belvedere, iniziamo a salire il tratto più pendente dell’escursione: dapprima in un bosco di conifere, poi alla luce del sole, e siamo al terzo belvedere (521 mslm).
Terzo belvedere che è una scala a chiocciola dipinta di rosso e che, al suo culmine, offre una bella visuale sul Lago di Barcis, ora lontano, verso ovest; e una romantica immagine del paese di Andreis che spunta tra gli alberi, verso nord est. Infine, una ricchissima, densa vegetazione ricopre i versanti tutto attorno.
Ci prendiamo il nostro tempo prima della discesa.
Dal terzo belvedere a Ponte Antoi
Se sei in scarsità di tempo, puoi tornare sui tuoi passi e risparmiare mezzo chilometri sul computo totale. Tuttavia, fidati di noi: prosegui su sentiero, e inizia la controintuitiva discesa verso est, nel bosco. Seguendo i segni bianco rossi, raggiungerai un bivio all’incirca in località Molassa – qui la Strada Regionale 251 si fa galleria, e quindi possiamo superarla senza accorgercene.
Al bivio, prendiamo a sinistra: un tratto di sentiero da poco liberato ci fa risparmiare un paio di giravolte del percorso, una piacevole strada asfaltata che, con calma e qualche modesto saliscendi, ci porta dapprima a Forcella Dint (462 mslm; grande pannello sulla sentieristica) e poi al lago di Barcis e al parcheggio.
Nota bene che dalla Forcella del Dint, la prima scorciatoia sulla destra, nel bosco, ci permette di tagliare un lungo tornante; la seconda (Sentiero dei Pescatori) è invece da evitare, ci manderebbe fuori strada.
Come accorciare il giro
Riassumendo, puoi ridurre la lunghezza e le tempistiche di questo anello in questi modi:
- scendendo al primo bivio disponibile, si torna subito al Pozzo della Pioggia;
- scendendo al secondo bivio, tornerai sul lungo lago, a poca distanza dal parcheggio di Ponte Antoi;
- scendendo al terzo bivio, direzione Forcella Dint, ti resterà da percorrere la comoda strada asfaltata che scende al lago.
In tutti i casi, perdi la bella vista dal terzo belvedere, ed è un peccato! Il mio consiglio è di ricavarti il tempo per fare tutto l’anello. Meglio ancora, organizzare la giornata per fare anche la facile camminata della Strada vecchia della Valcellina, spettacolare canyon “con zampino umano”.
Sentiero del Dint, anello completo: dati tecnici in breve e traccia GPX
⛰️ Dove siamo | Sulle Dolomiti Friulane, all’intero della Riserva Naturale Forra del Cellina. Nei pressi del Lago di Barcis. |
📍 Partenza da | Parcheggio di fronte alla trattoria Ponte Antoi (400 mslm), oppure parcheggio più a monte (a sinistra guardando Ponte Antoi) |
🏅 Punto più alto | Terzo belvedere (531 mslm) |
📐 Dislivello | 180 m complessivi |
📏 Lunghezza | 4,40 km tutto l’anello |
⏱️ Tempo | 2 ore circa (3 con calma) |
😅 Difficoltà | Facile, ma attenzione se la roccia calcarea sul fondo del sentiero è bagnata |
💧 Acqua | No |
🗺️ Cartografia | Carta Tabacco n.12 – Alpago, Cansiglio, Piancavallo, Val Cellina – (se non ce l’hai, puoi comprala su Amazon) |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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