Esistono due modi per salire allo Spitz Tonezza: parcheggiare al Rifugio Melignon oppure parcheggiare a Contrà Sella. Allo stesso modo esistono due tipi di persone: chi sale in macchina, fa 20 minuti di camminata e si scatta il selfie di vetta da accompagnare con un #conquistata… e chi invece si gusta la salita perché sa che solo così può valorizzare e comprendere la bellezza, la storia e la complessità della montagna.
Se fai parte della prima categoria, parcheggia al Rifugio Melignon e in 20 minuti è fatta, ma questo articolo (e il blog in genere) è rivolto alla seconda categoria di persone. Partiamo?
La Mulattiera dei Tronconi da Contrà Sella di Tonezza
Parcheggio nei pressi dell’hotel Edelweiss di Contrà Sella di Tonezza del Cimone e mi incammino lungo la strada provinciale. Oggi sono uscita a camminare da sola quindi ho optato per un giro senza difficoltà tecniche, ma con una buona lunghezza per godermi al meglio questa bellissima giornata di sole di fine novembre.
Dopo circa 500 metri incrocio sulla sinistra una stradina tra due muretti a secco con l’indicazione Cai del sentiero 537 per il Monte Spitz. Mi trovo sulla Mulattiera dei Tronconi, che in passato veniva utilizzata dai boscaioli per il trasporto dei tronchi dalle cime fino a valle (ti suona familiare? Guarda il giro della Calà dal Sasso con i suoi 4444 gradini). Il sentiero è ben tenuto e si svolge con andatura morbida su un tappeto di foglie. In breve infatti mi trovo all’interno di una faggeta luminosissima, che quando si apre lascia intravedere bellissimi squarci sulla valle di Tonezza di Cimone.
Seguo il sentiero verso nord ignorando la strada provinciale che la interseca fino al Passo della Vena di Sotto, dove imbocco la strada bianca sulla sinistra per rientrare nel sentiero fino al Passo della Vena di Sopra (1538 mslm). Qui non ho altra scelta che percorrere un paio di tornanti della strada bianca (fortunatamente non passano quasi mai auto) e imboccare il sentiero sulla destra che indica la cima dello Spitz Tonezza.
Il Monte Spitz Tonezza
Il sentiero qui tocca numerose caverne e ricoveri della Prima Guerra Mondiale. Sono sentieri densi di storia che raccontano la quotidianità della montagna e le vite che hanno conosciuto la guerra. Spitz Tonezza, la punta di Tonezza del Cimone, ma anche l’appartenenza della valle al suo monte.
Nell’ultimo tratto la salita si fa più stretta e si inerpica tra i massi calcarei attraverso stretti tornanti decisamente più pendenti, ma mai eccessivi.
In meno di mezz’ora sono sulla cima dello Spitz Tonezza (1694 mslm) con la sua enorme croce di vetta. Nonostante l’altezza poco elevata mi trovo su un balcone panoramico a 360° con vista sull’Altopiano di Tonezza, sull’Altopiano di Asiago e sulla Val d’Astico. Dal Trentino Alto Adige al Veneto… una visuale così ampia era decisamente inaspettata.
Dallo Spitz Tonezza al Forte Campomolon
Il tempo di una mela e affronto la discesa dallo Spitz Tonezza tornando al Passo della Vena dove, attraversata la strada forestale, imbocco il sentiero 561 che passa in quota sotto al Monte Melignone.
In circa 20 minuti arrivo alla Bocchetta degli Alpini (1563 mslm). Qui salgo un piccolo crinale e prendo il sentiero 561-538 verso il Forte di Campomolon. !Attenzione! Il sentiero qui è poco visibile, prendi la traccia che costeggia la strada forestale in evidente salita.
Il percorso si fa più stretto e meno agevole (anche a causa di un po’ di ghiaccio), risultando un po’ più impegnativo rispetto alla salita al Monte Spitz: è comunque decisamente abbordabile.
Un ultimo tornante attraverso un bosco di mughi (girando lo sguardo per evitare di guardare la vetusta pista da sci accanto) e sono arrivata all’ex forte Campomolon.
L’ex Forte Campomolon
Il forte Campomolon si trova a 1853 mslm sulla cima dell’omonimo monte. Si tratta di una fortezza militare costruita per la difesa del confine italiano contro l’impero austro-ungarico. Ai fini bellici non fu di centrale importanza, ma la sua posizione strategica era rivolta alla difesa del Tonezza, della Val d’Astico e della Val di Posina.
La struttura in realtà non fu mai ultimata poiché lo scoppio della guerra con l’Austria non permise alle truppe italiane di ricevere dalle fonderie tedesche le cupole d’acciaio. Fu comunque armato con una batteria di obici da 280 mm e numerose altre bocche da fuoco.
Il Forte Campomolon venne lesionato gravemente, ma recentemente è stato restaurato grazie al progetto Ecomuseo delle Prealpi Vicentine ed è curioso da visitare, anche per capire come venivano costruiti i forti.
Un giro ad anello?
La mia idea era quella di tornare sui miei passi fino alla deviazione che si trova poco prima della Bocchetta degli Alpini e imboccare il sentiero 538 per scendere fino alla località Valle, dove avrei imboccato la forestale per tornare all’auto. In realtà un signore incontrato sulla deviazione me l’ha sconsigliato perché “sarei stata tutto il tempo su strada”. Mi piaceva l’idea di fare un giro ad anello, ma essendo da sola ho desistito… se qualcuno l’ha fatto me lo scriva nei commenti.
E quindi torno sui miei passi per scendere attraverso la via di salita, incontrando due camosci e uno scoiattolo che mi attraversano la strada… non potevo chiudere al meglio la mia giornata, mentre il sole allunga le ombre della valle.
Spitz Tonezza e Ex Forte Campomolon: dati tecnici in breve
Partenza: Contrà Sella di Tonezza del Cimone (provincia di Vicenza), parcheggio Hotel Edelweis (1050 mslm)
Arrivo: Spitz Tonezza (1694 mslm) – Ex Forte Campomolon (1853 mslm) – Bocchetta degli Alpini (1563 mslm) – Monte Melignone (1628 mslm) – Passo della Vena
Dislivello: circa 800 mt
Tempo: in totale il giro completo sono circa 5 ore. 1 ora e mezza la salita allo Spitz Tonezza, un ora la salita al Forte Campomolon.
Difficoltà: medio-facile. La salita allo Spitz Tonezza è sempre regolare, gli ultimi metri per la cima sono più ripidi e la cengia si fa più stretta, ma non risultano difficili.
Cartografia: Tabacco n. 56, Piccole Dolomiti – Pasubio (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)
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