Sei appassionato di montagna e fin qui benissimo (ti capiamo bene), hai anche preso un cane con l’obiettivo di condividere assieme le tue scorribande lungo i sentieri montani… e qui le cose si complicano. Fare trekking con i cani infatti non è così semplice come potresti pensare.
Ci sono cani che sono pigri di natura, cani ai quali sanguinano le zampe dopo pochi passi sulla neve, ma ci sono anche percorsi da evitare, animali selvatici che possono disturbare la quiete del tuo amico ed esistono anche le altre persone che puoi incontrare lungo i sentieri.
In questi anni di trekking in montagna e sui colli ne abbiamo viste di ogni colore, tanto che abbiamo deciso di parlarne con Linda, istruttrice cinofila, che condivide la vita con Paloma, Carmelo e Sirio (più due gatti Cispa e Stevenson che citiamo per correttezza) e volontaria del Canile di Rubano.
Istruire i cani a fare trekking si può? Si, no, ni… dipende!
Linda è istruttrice cinofila del proprio centro Cani Si Nasce dal 2013. Qui si impegna ogni giorno (sì anche in agosto, sì anche nei weekend, sì, sempre) ad educare… i proprietari dei cani.
Già perché “i cani di per sé non hanno mai grossi problemi, ma sono i padroni che vogliono che questi si adattino ai loro ritmi di vita”. Una sorta di psicologa di famiglia insomma dove, attraverso lo studio del comportamento animale, cerca di creare il miglior equilibrio possibile tra padrone e cane.
“Camminare in montagna di per sé non è impegnativo per un cane giovane. In questi casi infatti una camminata, anche se in salita, è fonte di grande gioia e momento di condivisione, mentre discorso diverso si ha con cani più maturi, o cuccioli molto piccoli”.
Oltre all’età è importante prendere in considerazione la razza (o il mix di razze) del cane con le sue caratteristiche fisiche (ne parleremo dopo), ma anche il carattere dell’animale.
È bellissimo pensare di poter condividere tutto con il proprio amico a quattro zampe, ma ci sono limiti fisici e caratteriali oltre ai quali non si può forzare la mano. “La vera domanda che dovresti farti è: vuoi che il cane si debba adattare alla tua passeggiata o sei tu che dovresti adattarsi al suo passo?
Prendi il mio Carmelo: quando l’ho preso ero sicura che avremo fatto grandi corse assieme invece è nato pigro! Che ci vuoi fare? Di contro Paloma, che di stazza sarebbe un cane da tv e divano, non si stancherebbe mai di stare all’aperto.
Puoi abituare un cane a camminare, ma la sua indole prevarrà sempre. Il mio lavoro come istruttrice mi porta a valorizzare l’individualità degli animali, non a reprimerla.”
I consigli per fare trekking con i cani
Come ti dicevo, in questi anni ne abbiamo viste di ogni e sinceramente preferiamo anche non raccontarle. Abbiamo invece chiesto a Linda di darci alcuni suggerimenti per fare trekking con i cani in serenità e sicurezza:
- “In montagna devi andare sempre preparato e conoscere il percorso alla perfezione. Questo lo devi fare in primis per te, ma quando hai la responsabilità di un altro essere vivente, ancora di più”. Una scala in ferro, un passaggio a pioli o uno strapiombo esposto. “Mi è capitato con Spenk a Passo Giau. Mai più nella vita”.
- “L’allenamento del cane è fondamentale. Portarlo a fare un trekking in montagna impegnativo una volta l’anno e poi tenerlo sempre in casa in divano è impensabile. Anche i cani, come noi, hanno bisogno di allenamento. È sufficiente anche un’attività di corsa libera quotidiana”.
- “Lungo i trekking con i cani devono esserci fonti d’acqua. Un cane che si bagna in un torrente o in un ruscello si rigenera, riequilibrando la temperatura. L’assenza di acqua per un cane è l’unico vero grosso problema”.
- Linda ha fatto anche numerosi trekking in tenda con i cani. “Toscana, Marche, Croazia, lo portavo sempre con me. Abbiamo fatto anche 10 giorni consecutivi in tenda dividendo il cibo che avevo portato (sostanzialmente fagioli e wurstel). Certo mangiavamo un po’ meno del solito, ma c’erano tantissimi fiumi in cui poteva fare il bagno” (e torniamo così al capitolo acqua).
- “Attenzione ai dirupi. I cani hanno un ottimo fiuto del pericolo, ma in ambienti nuovi e sovra stimolanti possono essere attratti da odori o altro. Non sarebbe la prima volta”.
- Immancabile kit di pronto soccorso! Noi abbiamo un set di primo soccorso fisso in zaino al quale non può mancare disinfettante, bende autobloccanti, cortisone, pinza per zecche e telo argentato.
- Occhio alla temperatura. Ci sono cani che soffrono terribilmente il caldo o il freddo per cui è bene valutare l’altitudine del trekking in base alla stagione.
- Sulla neve con i cani è necessaria qualche accortezza in più. “Mettere la vaselina sulle zampe del cane può aiutare, ma esistono anche prodotti più efficaci o delle scarpette apposite. Anche manualmente può essere un buon aiuto sciogliere il pelo ghiacciato sulle zampe con il calore delle mani. Non sempre però queste soluzioni funzionano. Se al tuo cane sanguinano le zampe, non si sta divertendo”.
- Porta con te un asciugamano o delle salviette. Serviranno a pulire il cane prima di farlo risalire in auto!
- E poi c’è il capitolo cani liberi in montagna.
Cani liberi in montagna: l’eterna lotta a suono di fischi
Ultimamente ci sono state tantissime polemiche sui cani tenuti liberi in montagna. Chi ha paura dei cani non tollera di trovarli senza guinzaglio lungo un sentiero. Molti animali selvatici sono stati uccisi da cani che fino al secondo prima non avrebbero fatto male ad una mosca (vedi episodi di greggi di pecore che si sono buttate giù da scarpate per la paura, o di daini azzannati a morte). E moltissimi cani si sono purtroppo persi, inseguendo chissà quali tracce.
“I selvatici in montagna sono un problema (soprattutto per chi ha cani da caccia o con alto istinto predatorio), non certo di per sé, ma lasciare libero un cane in montagna, così come sui colli (specie su Colli Euganei e Berici, che ultimamente hanno visto un gran pullulare di animali selvatici) significa andare incontro a pericoli.
Molto dipende anche dall’indole del cane, di Spenk (mezzo breton) mi fidavo a farlo dormire fuori dalla tenda. Con i cani che ho adesso non mi fiderei mai. È capitata una volta che Carmelo, 7 kg bagnati, abbia inseguito dei daini sul Monte Ceva. L’ho ritrovato parecchi minuti (e mezzo infarto) dopo, sul sentiero delle creste”.
Gli animali selvatici si vedono turbati nel loro ambiente naturale e i cani rischiano di perdersi.
Molte delle persone favorevoli al tenere i cani liberi in montagna affermano che il loro risponda sempre ai richiami, ma come ci spiega Linda “tenere costantemente vicino un cane non è semplice, lo vedo tutti i giorni.
L’imprevedibilità dell’animale selvatico (vedi i cinghiali), ma anche delle tracce che il tuo cane può seguire. Puoi avere il richiamo migliore del mondo, ma la verità è che tanti cani sono stati persi in montagna. Non si tratta di una carenza dell’animale, ma di carenza di educazione delle persone”.
Quindi i cani non andrebbero mai lasciati liberi? Sono favorevole al cane libero sotto controllo, il richiamo dev’essere perfetto, e tu devi avere la visuale aperta per poterlo vedere in ogni istante. In città e negli argini di campagna questo funziona meglio, perché riesco a tenerlo sotto controllo e tutti i miei cani, anche se liberi, tornano al richiamo. Solo vedendo e conoscendo le abitudini dei miei cani riesco ad anticipare le loro mosse.
Vederli correre e giocare liberi è il più bel regalo che esista.”
Dimmi che vita fai e ti dirò che cane sei, alias: le razze di cani da montagna
Negli anni l’uomo ha creato cani completamente inadatti all’attività fisico-sportiva. I Cani brachimorfi con il muso schiacciato ad esempio possono respirare solo dalla bocca (immagina di correre con una narice tappata e una con cui respiri a metà!) o cani pesanti con zampe molto corte (tipo basset hound). Ci sono invece cani molto atletici e perfettamente a loro agio nei trekking in montagna.
Linda lavora anche come volontaria nel Canile di Rubano e ci spiega che quando qualcuno arriva con l’intenzione di adottare un cane, la prima domanda che gli pone è: “che stile di vita hai?”. Inizia tutto da lì, solo dopo consiglio quali cani facciano al caso suo a seconda dell’età, dell’indole e della razza o mix di razze.
Uno dei lati positivi di adottare un cane in canile è che spesso noi volontari lo conosciamo già quindi sappiamo benissimo in quale famiglia potrebbe trovare la casa migliore.
A voi ad esempio consiglieri un cane resistente, vivace, che non patisca il freddo, come un bovaro del bernese, un pastore australiano o tedesco, un nordico o comunque cani con pelo importante, ma non necessariamente di razza.”
Cani Si Nasce e il metodo comunicativo di Linda
“Non tutto va standardizzato, non tutti imparano alla stessa maniera. Questo è un fallimento nell’insegnamento”. Linda ci spiega che nel mondo dell’addestramento cinofilo esistono, sintetizzando molto, due filoni di pensiero: il metodo coercitivo e il metodo gentile.
“Con il metodo coercitivo vengono utilizzati gli strumenti di fame, sete e forza fisica per l’ottenimento degli obiettivi. Risultati che magari arrivano prima, ma al caro presso di allontanarti irrimediabilmente dal tuo cane”. Linda utilizza più che altro quello che lei chiama “metodo comunicativo”.
“Provo a capire il perché di certi comportamenti del tuo cane e cerco di spiegare a padrone e cane come ottenere delle risposte. I cani hanno delle necessità che desiderano appagare: ogni comportamento è sinonimo di queste spinte (motivazioni, emozioni, arousal). Loro vivono il qui e ora, sempre, il nostro compito è capire queste necessità.
È come una relazione di coppia! I corsi sono principalmente individuali, ma con cuccioli può capitare di fare piccoli gruppetti di massimo 4 goffi cagnolini i cui proprietari sono spesso esasperati.”
Cani si nasce è il sogno di Linda diventato realtà. Un amore sconfinato per gli animali, una carriera per diventare istruttrice cinofila lunga e perigliosa, ma guai a parlale di resilienza, si tratta solo di grinta e lei ne ha da vendere.
La mattina nella casella di posta dell’e-mail si trova sempre domande di padroni disperati o di chi, dopo un percorso assieme, le esprime tutta la sua felicità per essere riuscito a trovare un rapporto con il suo cane davvero di fiducia.
Se vuoi contattarla la trovi su Instagram e Facebook, dove condivide anche un sacco di consigli, spunti interessanti e foto di buffissimi cagnolini.
[Le illustrazioni sono di Carota Nera]
I cani vanno tenuti sempre al guinzaglio soprattutto in montagna ne ho 2 di taglia media è ho diverse volte incrociato padroni con cani liberi non certo di buona fama con cui ho ho avuto diverbi e anche rischiato per non fare azzannare i miei due meticci, sempre bastone e spray ora…poi per una questione di rispetto ai selvatici e alle persone che non li sopportano o hanno paure.
Ciao Fabrizio, la pensiamo allo stesso modo. Purtroppo questo inverno abbiamo avuto un episodio parecchio spiacevole a riguardo e sì, condivido ogni parola. Parlandone su Instagram però mi sono accorta di quanta ignoranza ancora ci sia sul punto… un peccato visto che sarebbe molto più semplice rispettarci a vicenda.
Grazie per aver lasciato il tuo pensiero!