Il tema del veganesimo incendia le tavole e riscalda gli animi ormai da decenni. Le scelte alimentari, come quelle politiche e religiose, andrebbero tenute nascoste. Non è cosa da bene parlarne nei salotti (a meno che non siano in linea con i trend di moda al momento). Ma soprattutto mai, mai, mai parlarne con chi ha idee diverse dalle tue. Ma ne siamo proprio sicuri?

Da una parte, sono cresciuta in una famiglia dove la verdura cotta non è buona se non ci metti la pancetta, dove un’insalata senza tonno è inconcepibile, e dove i peperoni sono necessariamente ripieni di carne.

Dall’altra ci sono i dubbi verso una società che sta diventano sempre più insostenibile e un’etica che sembra scomparire, mentre nuove consapevolezze vengono a galla.

Senza la pretesa di dare risposte, questo articolo è dedicato a chi ha voglia di mettersi in gioco, ascoltarsi ed ascoltare. E ovviamente, sei benvenuto tra i commenti se ti va di partecipare.

Veganuary: il gennaio tra buoni propositi e sfide personali

Veganuary è il più grande movimento vegano del mondo. Un evento globale che punta ad ispirare le persone a provare un’alimentazione vegetale per il mese di gennaio. Il nome non a caso deriva dalla crasi di vegan- e -january, il mese dei buoni propositi per eccellenza.

E così, tramite un’organizzazione no-profit, anche in Italia il movimento ha raggiunto dimensioni notevoli, spingendo sempre più persone a provare un’alimentazione vegana che tuteli animali, persone e ambiente.

Ne parlo con Anna, vegana da sempre (o almeno da quando la conosco), che mi spiega perché sia importante aderire ad un programma che ti permetta di non sentirti solo e ti dia le informazioni che possono mancarti. Il problema spesso è proprio la disinformazione, oltre che il timore dei cambi di paradigma.

Come funziona? Semplice, puoi aderire iscrivendoti al sito dell’associazione e lasciando la tua mail per ricevere ogni giorno una newsletter con ricette semplici, consigli e informazioni. Certo, puoi decidere di aderire al Veganuary anche in autonomia, ma si sa che trovare da soli la motivazione per continuare può essere più difficile.

cucina vegana nel mondo

Il racconto di Anna: vegana (non solo a gennaio)

Conosco Anna da oltre 15 anni: determinata, gentile e curiosa sono gli aggettivi che più le si addicono. Ed è vegana.

In comune abbiamo la passione per i viaggi. Anna è vegana anche quando viaggia, e mi domando come faccia a tener fede a una scelta alimentare apparentemente così restrittiva una volta uscita di casa.

Penso all’India, terra della cucina vegetariana, dove tuttavia è difficilissimo trovare dei piatti davvero vegani: una quasi assenza dovuta alla predominanza del ghee nelle preparazioni tradizionali.

app per viaggiatori vegan

Vegani in viaggio: le mille possibilità tra Italia e estero

La prima domanda che le faccio è se sia complicato essere vegan fuori casa.

Fino a qualche anno fa avrei risposto “abbastanza” perché le opzioni vegane non erano così diffuse. Oggi invece non è per niente difficile: negli ultimi anni nei supermercati, nei bar e nei ristoranti sono presenti sempre più alternative vegane. Tramezzini, burger polpette vegetali, piatti entici, brioches e cappuccini di soia… è difficile che non ci sia almeno un’opzione vegan.

Anche in Italia?

Sì, tanto più che molti piatti della tradizione sono “insospettabilmente” vegani. Basta pensare alla Puglia con le sue orecchie alle cime di rapa, alla Sicilia con il suo pane e panelle, oppure al piatto italiano conosciuto e amato in tutto il mondo: la pasta al pomodoro!

E all’estero?

È ormai impossibile non trovare alternative vegane: dove fanno il kebab ci sono anche i falafel (polpettine di ceci), nei ristoranti cinesi, giapponesi, thailandesi ma anche indiani e libanesi c’è l’imbarazzo della scelta. Basta essere curiosi, non demoralizzarsi alla prima difficoltà e non si resterà di certo con la fame!

consigli di viaggio veg

Quali sono i Paesi che hai visitato in cui hai trovato più offerta?

Se penso a tutte le grandi città che ho avuto la fortuna di visitare negli ultimi anni come Madrid, Lisbona, Londra, Budapest, Praga, Parigi, Amsterdam e Colonia… mi viene l’acquolina in bocca.

Si percepisce che le cose stanno cambiando: a Parigi, ad esempio, fino a una decina di anni fa anche solo mangiare vegetariano era difficile, mentre l’ultima volta che sono tornata, circa un anno fa, c’erano un sacco di proposte allettanti.

Secondo te, è un indicatore di come sempre più persone si stiano avvicinando a questo stile alimentare?

Direi proprio di sì. Nei miei ultimi viaggi mi sono stupita di quanta offerta ci sia e di come, a fianco a grandi catene o a locali tipici con abbondanza di carne, ci fossero locali completamente vegan. Alle volte questi ultimi erano addirittura più frequentati.

La più grande sorpresa credo sia stata Praga, dove non mi aspettavo di trovare così tante cose buone da mangiare e a prezzi assolutamente accessibili.

Il piatto vegan più buono che hai assaggiato all’estero?

Domanda difficile. Mi è apparsa subito nella mente l’immagine del Pad Thai che ho mangiato in un ristorante di Madrid per il mio compleanno di un paio di anni fa.

Non proprio un piatto tipico spagnolo…

Ma era davvero spaziale: il Pad Thai più buono che io abbia mai mangiato! Diciamo che ho un debole per la cucina etnica e visto che è una delle soluzioni più facili e spesso economiche quando si viaggia, non perdo occasione per sperimentarla.

consiglio di viaggio per vegani

Ci sono viaggi ai quali hai rinunciato o che eviteresti per paura di non trovare piatti vegani?

Assolutamente no. Per ora non mi è mai capitato e non penso mi capiterà in futuro. Ovviamente ci sono Paesi in cui sicuramente trovare opzioni vegane è più difficile che in altri. Però il piacere di viaggiare è unico e non vi rinuncerei per nulla al mondo. Essere vegana è una scelta di vita che per me non comporta né sacrificio né rinuncia, quindi credo che in ogni caso troverei il modo di adattarmi e godere di quello che ogni Paese avrà da offrirmi.

ristorante vegano ad Amsterdam

L’aiuto tecnologico per i vegani in viaggio: le app

Esistono app per aiutarti nella scelta dei ristoranti?

Le applicazioni a cui mi affido quando sono in viaggio sono HappyCow e VeganMaps. Le trovo molto comode perché ti mostrano i locali e i bar, ma anche i negozi nelle vicinanze che hanno delle opzioni vegane e/o vegetariane. Queste app ti danno le indicazioni per raggiungerli e ti forniscono anche le recensioni di chi c’è stato.

Si possono usare ovunque?

Happycow è molto più forte con la ristorazione all’estero, mentre in Italia mi trovo meglio con VeganMaps.

Attenzione però a controllare sempre anche su Google se il locale in questione è aperto perché non sempre le informazioni sono aggiornate e si rischia (come mi è successo) di arrivare al posto desiderato e trovare, con estrema delusione, tutto chiuso.

 

Un consiglio per i viaggiatori vegani

Armatevi di curiosità, buona volontà e spirito di adattamento. Non scoraggiatevi se le cose non vanno come vorreste.

Avete la fortuna di viaggiare, vedere posti nuovi e ne varrà sempre e comunque la pena. Le sorprese piacevoli poi sono sempre dietro l’angolo e sicuramente verrete ripagati.

vegan restaurant Colonia

Storie di viaggio, scelta veg e food porn

Ho sempre abbinato Praga allo stinco di maiale alla birra, Madrid alla paella di pesce e Parigi al foie gras; mi stupisce sapere da Anna come invece non sia affatto difficile trovare alternative vegane. E mi stupisce ancor di più se penso alle molte trattorie dei Colli Eugnaei dove chiedere un piatto vegano sembra uno scoglio insormontabile. Forse allora non stiamo più parlando solo di cultura e tradizione, ma della semplice volontà di trovare una soluzione per tutti.

Continuiamo a parlare di viaggi e soprattutto a sognare di viaggi (visto il periodo), lei con la sua pizza vegana con tanto di mozzarella vegetale e tutte le verdure del creato, io con la mia insalata scondita – maledetta dieta.

Ah… le pietanze vegan sono insipide? Sappi solo che tutte le foto di questo articolo sono state scattate da Anna in viaggio… dimmi che guardandole non ti è venuta l’acquolina in bocca?!

Vegani in tutto il mondo: viaggiate! pin