Io ci provo a raccontarti cosa vedere ad Arquà Petrarca in un giorno, ma sappi che è borgo che merita di essere vissuto e assaporato con tutti i sensi. Se hai tempo il mio consiglio è quello di dormirci almeno una notte per assaporare il trascorrere del tempo o di tornarci in stagioni differenti per vedere come la natura gioca tra i ciottoli del paese.

Arquà Petrarca è un gioiello. Così prezioso da essere circondato dai Colli Euganei, quasi volessero custodirlo con cura. Nelle giornate autunnali non è raro che il borgo si nasconda alla vista dietro ad una densa nebbia, mentre in primavera le terse giornate lasciano lo sguardo a vagare lungo i profili vulcanici.

Ma la cosa che davvero caratterizza Arquà Petrarca è la sua atmosfera. In qualsiasi stagione, a qualsiasi ora del giorno o della notte, il borgo è un salto nel tempo. Viottoli in pietra si susseguono con una delicata armonia, i cancelli in ferro delle abitazioni spingono ad osservare i bellissimi giardini curati, ed è lì che vieni catturato da un tripudio di profumi: i mandorli, gli olivi, i rosmarini, i dolci del paese, le giuggiole.

Panorama ad Arquà Petrarca

L’origine del nome Arquà Petrarca

Il nome deriva dal latino “arquata montium” che significa “chiostro dei monti” e, a vedere l’ubicazione del borgo, non è difficile capirne il motivo. A ciò si aggiunse il fatto che Francesco Petrarca decise di trascorrere qui gli ultimi anni della sua vita, innamorandosene. Certo, non capita a tutti di vedere un luogo caro prendere il proprio nome, ma diciamo che il Sommo Poeta non è proprio “l’ultimo arrivato”. Fu a seguito della sua morte quindi che il nome del borgo divenne ufficialmente Arquà Petrarca.

Non solo un semplice omaggio del paese. La storia dell’illustre poeta e quella del paese si compenetrano in ogni angolo, in ogni ciottolo e in ogni espressione della città, che sembra ancora respirare lo stesso ritmo di quegli anni.

Ma Francesco Petrarca non è l’unico ad essersi innamorato di questo luogo, tanto che il borgo è stato inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia ed è arrivato secondo nella classifica di Kilimangiaro intitolata “il Borgo dei Borghi”, edizione 2017.

cosa vedere ad Arquà Petrarca

La casa del Petrarca

Ci sarò entrata almeno 20 volte e non scherzo. Per i padovani la visita alla casa-museo del Petrarca è praticamente un’istituzione. Gite scolastiche, ritrovi parrocchiali, l’amico al quale far vedere la bellezza dei Colli Euganei… insomma, ogni occasione è buona ed effettivamente, ogni volta mi lascia a bocca aperta.

La struttura originaria risale al duecento e fu lo stesso Petrarca che presidiò i lavori di restauro dopo che la villa gli fu donata dal Signore di Padova Francesco il Vecchio da Carrara. [Sì, so cosa stai pensando, qualcosa tipo: anche a me a Natale regalano sempre i soliti calzini].

L’interno e il giardino sono oggi più di una casa-museo: sono un luogo in cui è possibile respirare ancora le atmosfere e le suggestioni che visse il poeta.

La casa è stata conservata benissimo e venne arricchita dai successivi proprietari con preziosi affreschi raffiguranti il Canzoniere (no, non mi riferisco al bel murale che si trova di fronte alla casa del Petrarca, quello è opera di Alessio B).

E poi… lo sapevi che al suo interno è custodita una mummia?

Casa-museo Petrarca

Sepolcro del Petrarca in Piazza Roma e la Chiesa di Santa Maria Assunta

E a proposito di mummie… in Piazza Roma, la piazza centrale del paese, si trova il sepolcro del Petrarca, le cui spoglie sono conservate proprio qui dal 1389.

Un’arca in marmo rosso di Verona, costruita dal genero del Petrarca, che ricalca il sepolcro di Antenore a Padova.

Qualche anno fa, a seguito di una prova con il carbonio 14, sono state ritrovare anche ossa femminili. Alcuni sostengono che in realtà al suo interno non sia presente il Petrarca, mentre i più romantici dicono, addirittura, che fu sepolto insieme alla sua amata Laura…. insomma qui i vecchi del paese, tra una briscola e l’altra, discutono di questo!

Accanto alla tomba del Petrarca si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove si tenne il funerale del poeta. Si hanno notizie della chiesa già dal 1026. All’interno è visibile il bell’altare centrale, proveniente dall’eremo del monte Rua e opera dello scultore Francesco Rizzi della scuola del Bonazza.

Tomba del Petrarca

Eccomi qui a raccontarti del “periodo padovano” del Poeta.

C’è poco da fare, Francesco P qui ad Arquà ha vissuto the dream. Mettiti nei suoi panni. Passi alle terme perché c’hai da curarti, ma il signore locale – Francesco I da Carrara, nientemeno – ti regala una casetta e un podere in uno dei luoghi più belli del Veneto.

E cosa fa l’ottimo Francesco? Alterna: lavoricchia ad alcune opere fondamentali della letteratura italiana (Trionfi e De Viribus Illustribus, solo per nominare quelli che hanno fatto tribolare generazioni di studenti), pianta alberi da frutto, coltiva l’orticello. Nel tempo che resta libero da queste dispendiose attività, Il Poeta revisiona il Canzoniere, accoglie intellettuali e studiosi, coccola la sua amata gatta, scende a Padova (dove Francesco I gli ha donato una casetta in pieno centro, fortunello), pianta un altro giuggiolo, semina l’insalata, recita un sonetto, sistema un rosmarino (nel medioevo le piante aromatiche la facevano da padrona), “cara cosa ne pensi se mettessi lì un albero di brombe?”, racconta ad un collega poeta che ai suoi tempi con la peste nera “eravamo io e Boccaccio, scrivere rime non era da tutti”, se la gira “solo et pensoso” per i sentieri che escono dal borgo, le braccia dietro la schiena, e pensa, pensa, pensa, poi corre dalla figlie e le fa “e se invece piantassi albicocche?”.

Poi fa una sincope e muore. Tradizione vuole mentre legge Virgilio.

Che gli vuoi dire?

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Loggia dei Vicari e Oratorio di SS Trinità

Fulcro del borgo alto di Arquà Petrarca è il complesso architettonico di piazzetta San Marco, formato dall’Oratorio della S.S. Trinità, dalla Loggia dei Vicari e dalla casa dei Vicari.

La loggia, di origine duecentesca, era il luogo dove i capifamiglia ed i Vicari discutevano le questioni amministrative relative al borgo. Sostanzialmente era la sede dell’amministrazione locale, presieduta dal Vicario.

Accanto alla Loggia dei Vicari si sviluppa l’Oratorio di SS Trinità, chiesa semplice, ma particolarmente cara al Petrarca, che qui si recava in preghiera.

Loggia dei Vicari di Arquà Petrarca

Fontana del Petrarca

Come avrai capito in questo borgo qualsiasi cosa abbia detto o fatto Petrarca è oro. Questa fontana è infatti, niente meno che la fontana dalla quale si abbeverava Petrarca! Ok, sospendo il sarcasmo per dire che la fontana di per sé non è niente di eccezionale, ma la sua storia, così come il contesto in cui è calata, la rendono una tappa interessante. L’avevo detto all’inizio che Arquà Petrarca è fatta di atmosfere e suggestioni… se togli queste, cosa rimane? 

Tale fonte sembra riunire cinque diverse sorgenti, rendendole disponibili agli abitanti che qui venivano ad abbeverarsi e a lavare le proprie vesti nel lavatoio pubblico a ripiani in pietra.

Sull’arco frontale è incisa la scritta latina che, tradotta, recita “Un nume abita in questa fonte, o straniero: venera quest’acqua, bevendo la quale il Petrarca poté cantare versi divini”.

Il monumento degli alpini

Continuando verso la parte alta del borgo, una bellissima scalinata in pietra porta sulla cima della collina. Qui sorge il monumento eretto in memoria degli alpini caduti in guerra. Un obelisco monumentale all’interno di un bel prato.

La vista non è delle migliori a causa degli alberi che circondano il luogo, mentre la scalinata per raggiungerlo e la pace che regnano qui in cima valgono una sosta al termine della visita del paese.

Scorci del borgo di Arquà Petrarca

Cosa fare ad Arquà Petrarca: percorrere i sentieri escursionistici che partono dal Paese

Siamo nel cuore dei Colli Euganei, motivo per cui la visita ad Arquà Petrarca non è completa senza una passeggiata in questi splendidi luoghi. Meglio ancora, dedicati all’esplorazione delle colline circostanti, e poi concludi il pomeriggio tra le vie del borgo: vedrai come ti godrai l’offerta di enoteche e ristorantini (vedi oltre).

Ti consigliamo tre sentieri che partono proprio da qui:

L’ultima proposta è un vero e proprio trekking di 21 chilometri di lunghezza, che ti farà attraversare molti dei più tipici ambienti naturali dei Colli Euganei. Consigliato in primavera!

pianoro del Mottolone

La Festa della Giuggiola

Un evento che attendo ogni anno con gioia: la Festa della Giuggiola di Arquà Petrarca. Ti avviso: se ami l’atmosfera rilassata del borgo, questo evento non fa per te. Se invece cerchi una festa da atmosfera medievale con banchetti, vino e musica sei nel posto giusto!

Durante le prime due domeniche di ottobre consecutive, Arquà Petrarca si veste dei suoi abiti medievali e sfila tra le strette viuzze con bancarelle a tema, musici, sbandieratori, tamburini e giullari.

Tutta la città viene coinvolta nei festeggiamenti: le signore fanno torte che vendono fuori dalla porta di casa, i bambini si organizzano in piccoli gruppi con banchetti di giuggiole, gli adulti aiutano, ognuno a modo suo, per la preparazione degli addobbi e l’organizzazione della rievocazione.

E ovviamente non puoi non assaggiare il famosissimo brodo di giuggiole, un liquore artigianale rinomato in tutto il mondo, la cui ricetta è custodita dal borgo di Arquà Petrarca.

La festa si tiene ogni anno il primo e il secondo weekend di ottobre.

Festa della Giuggiola di Arquà Petrarca

Dove mangiare ad Arquà Petrarca

Sarà l’atmosfera rilassata, sarà l’aria buona dei Colli, o saranno i prodotti d’eccellenza che vengono coltivati tra queste alture, ma ad Arquà Petrarca si mangia proprio bene.

Ti consigliamo 3 ristoranti da non perdere:

  • Ser Petracco, al centro del borgo, questo ristorante raffinato e rustico al contempo è uno dei miei preferiti. Imperdibile il baccalà alla vicentina, uno dei più buoni mai assaggiati.
  • Osteria al Guerriero, posticino delizioso in pieno centro. Il locale è piccolo ma davvero suggestivo, con qualche tavolino anche all’esterno. Menù con svariate proposte della tradizione, tra le quali ti segnalo i bigoli all’anatra e lo spezzatino di musso… deliziosi.
  • La Montanella, ristorante con vista mozzafiato sui Colli Euganei. Location decisamente raffinata per piatti e accostamenti ricercati con materie prime di primissima scelta. Prezzi un po’ più alti della media, ma giustificati dalla qualità.

Arquà Petrarca Colli Euganei pin