Tornare al Bivacco Coldosè a due anni dalla nostra Translagorai in tenda è un po’ come tornare a casa. Nel contempo, salire i versanti dei Lagorai dal basso è una novità completa.
Da Rifugio Refavaie della Val Vanoi al Bivacco Coldosè
Parcheggiamo l’auto di fronte al Rifugio Refavaie (1116 mslm) alla fine dell’alta Val Vanoi e imbocchiamo il sentiero 335 che parte proprio di fianco al rifugio. La forestale è piuttosto lunga e un po’ noisetta, ci vorrà più di un’ora prima di poterla abbandonare. In compenso si svolge lungo il Rivo di Coldosè e la pendenza è sempre morbida: quel che serve per preparare la gambe alla salita.
A circa 1460 mslm siamo davanti ad un bivio: il sentiero 335 porta verso Malga Fossernica, mentre noi imbocchiamo il sentiero 339 sulla sinistra, direzione Malga Coldosè.
Il sentiero continua sulla forestale fino ad addentrarsi finalmente nel bosco nei pressi di Campigol de Solai (1650 m): entriamo nella Val di Coldosè. Il bosco però dura fin troppo poco. In breve ne usciamo e ci troviamo davanti ad una delle ferite più profonde delle nostre amate montagne: la tempesta Vaia ha lasciato segni evidenti di quello che qui una volta era anch’esso bosco.
Una breve rampa si stacca dalla forestale. I segni bianco-rossi e la pista aiutano l’orientamento attraverso le ceppaie degli alberi – quest’area è stata completamente sgomberata dai tronchi spezzati. Una decina di minuti dopo siamo di nuovo sotto ad un bosco fortunatamente sano.
Arriviamo alla quota dei mughi dove il sentiero diventa più stretto e sale in costa, regalandoci scorci splendidi sulla Cima d’Asta e la Valle del Vanoi. Niente foliage: data la stagione gli alberi hanno già perso tutte le foglie, ma è proprio ora che i prati danno il meglio di sé. Distese d’erba del color dell’oro. Bruciata. Iridescente.
Salita al Bivacco Coldosè con la neve
Un consiglio: se affronti la salita in inverno presta molta attenzione a questo tratto perché la costa lungo la quale sale il sentiero è soggetta a frequenti valanghe.
Bivacco Coldosè
Lo vedi laggiù, infondo, in alto. Lo sguardo attraversa un’altra conca erbosa. Un’ultima salita da fare.
Il Bivacco Coldosè entra senza dubbio nella lista dei più bei bivacchi del Trentino. Costruito dal Gruppo Alpini di Caoria per dare un ulteriore punto d’appoggio a chi attraversa il Lagorai e per ricordare i sacrifici di chi questi luoghi li visse durante la guerra.
Il bivacco ha 6 posti letto a castello con materassi e coperte più altri 4 posti letto sul soppalco, con materassi poggiati sul pavimento in legno. 10 letti che, è il caso te lo dica subito, sono sempre occupati! Si tratta infatti di uno dei bivacchi più ambiti per cui, se decidi di passarci la notte, assicurati di arrivare per tempo.
Il motivo non è difficile da capire: letti confortevoli, cucina economica, tavolo con panche, una credenza piena di ogni leccornia, stoviglie e piatti di qualità, corrente elettrica, bagno separato e persino un caricabatterie per i telefoni. Non scherzo, questo bivacco ha davvero tutto (e forse più) quello che serve per passare una notte da signori nel bel mezzo della catena dei Lagorai.
Ah… come se non bastasse c’è pure una fonte a pochi metri. La vista è bella? Sì… che te lo dico a fare!
Forcella Coldosè e il Lago delle Trote
Proseguiamo lungo il versante sud ancora pochi metri in salita per arrivare a Forcella Coldosè (2182 mslm). È un tuffo al cuore. Perché se durante la nostra Translagorai il bivacco Coldosè l’avevamo curiosato solo di passaggio, il sentiero che attraversa il Lago delle Trote è stato invece puro amore. E gli amori veri non si scordano mai. È, come tornare a casa. Ci guardiamo e sorridiamo, stiamo pensando a dove piantare la tenda questa volta.
Scendiamo di qualche metro lungo il sentiero 339-349 per toccare le sponde del Lago delle Trote. Dato che è novembre inoltrato, questo ombroso tratto di sentiero è coperto da una quasi invisibile patina di ghiaccio e brina scivolosissima, mentre i pendii circostanti mostrano già i primi accumuli di neve.
Il Lago delle Trote è davvero bello come ce lo ricordavamo. Un finissimo strato di ghiaccio copre metà del lago, mentre l’altra metà danza al ritmo del vento. Il sole si sposta velocemente dietro la spalla del Cadinon e il lago diventa improvvisamente nero, austero.
Discesa o giro ad anello?
Da qui, a seconda del tempo e della stagione (occhio alle condizioni neve in inverno) hai due opzioni:
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Tornare al Bivacco Coldosè e ridiscendere lungo la stessa via di salita
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Seguire in quota il sentiero 349 per compiere un giro ad anello.
Il percorso tocca il Lago Brutto (che brutto non è neanche un po’) e la Forcella di Moregna (2397) per arrivare al Bivacco Paolo e Nicola (2180 mslm). Per scendere a valle da qui c’è il sentiero 335. Un percorso attraverso uno degli scenari più entusiasmanti dei Lagorai. Calcola circa 9 ore per il giro ad anello completo.
Ps: visto che ci sei… una puntatina all’iconica Cima Cece (2754 mslm) dal Bivacco Paolo e Nicola non fartela scappare.
Una nota sul giro ad anello. Se intendi fare il giro Refavaie – Bivacco Coldosè – Bivacco Paolo e Nicola (magari per goderti, come ha suggerito Silvia, la salita a Cima Cece), sappi che entrambi i punti di appoggio sono frequentatissimi in ogni stagione. Ok che era agosto, ma quando abbiamo fatto la Translagorai si vociferava che nella notte successiva al nostro passaggio, al Paolo e Nicola ci avessero dormito in più di venticinque persone: oltre a quelle stipate all’interno, qualcuno aveva dormito in sistemazioni di fortuna all’esterno, tipo… dentro la legnaia!
Per il resto, questo anello è bellissimo. Occhio solo all’impennata che è la salita dal lago Brutto alla forcella senza nome che si trova sopra di esso: duecento metri di dislivello che non perdonano.
Bivacco Coldosè e Lago delle Trote: dati tecnici
Partenza: Rifugio Refavaie (1116 mslm)
Arrivo: Bivacco Coldosè (2163 msm), Forcella Coldosè (2182 mslm) Lago delle Trote (2103 mslm)
Dislivello: circa 1150 mt
Tempo: 6 ore circa
Difficoltà: media. I sentieri sono ben segnalati e non presentano alcuna asperità, l’unica difficoltà è data dalla lunghezza del percorso.
Cartografia: Tabacco n. 14, Val di Fiemme – Lagorai – Latemar (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)
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