L’escursione a Casera Cimadors e alla cima di Cimadors Alto è un’occasione perfetta per “isolarsi” tra boschi bellissimi, curati eppure poco frequentati, ma con arrivo in un anfiteatro invidiabile, specialmente quando l’autunno porta con sè i colori del foliage e gli azzurri sfumati del cielo.
Arrivare al punto di partenza
Da Moggio Udinese si risale la Val Aupa per circa cinque chilometri, fino alla deviazione sulla sinistra per Grauzaria. In corrispondenza della prima biforcazione, seguire a sinistra per Monticello (le indicazioni per Cimadôrs sulla massicciata sono scolorite). La stretta e tortuosa stradina asfaltata supera il Riu della Forchia (ponte) e sale decisa. Con auto basse (come la nostra), fai attenzione alle scoline che tagliano la carreggiata – un paio di queste, posizionate in curva, salendo non si vedono!
Parcheggiamo giusto prima dell’abitato di Badiuz, sullo slargo a destra della strada riconoscibile dalla presenza di un pilone dell’elettricità.
Da badiuz a Casera Cimadors
La giornata è di quelle autunnali meravigliose e con una veloce sequenza di due tornantini, prendiamo alla sinistra una bella strada nel bosco. Il capitello sul quale è dipinto il segnavia biancorosso è dedicato alla Madonna e ricorda una ragazzina che, in tempi storici, è tragicamente caduta da una rupe di queste montagne.
La strada, in parte dal fondo cementato, porta Borgo di Mezzo, uno stretto abitato che la mattina è ancora in ombra, ma veniamo accolti da una simpaticissima signora che si complimenta per noi per la buonora della nostra camminata. Nonostante sia ancora in ombra, il borgo è una favola d’altri tempi.
Una fresca fontana ci permette di riempire le borracce prima di iniziare la salita nel bosco, il cui cartello è evidente, poco dopo, sulla destra, ma bisogna fare comunque attenzione a non proseguire dritto lungo la strada della borgata (o forse eravamo ancora troppo assonnati, chissà).
Il sentiero 418a sale dapprima senza fretta nel bosco, ma dopo cinque minuti cambia carattere: la pendenza si fa più sostenuta, il panorama si apre sulla stretta valle sottostante – uno squarcio di prati verdi tra i boschi, l’infilata di case del borgo. Pian piano il sentiero diventa più stretto, ma mai davvero esposto. Il percorso non è difficile, ci sono soltanto alcuni passaggi rocciosi che richiedono un minimo di sforzo in più.
Dopo circa un’ora dalla partenza, attorno ai 1200 metri di quota, il sentiero si infila in una conca boschiva di bellezza poco comune: la luce filtra tra le chiome di faggi enormi, il sentiero è una traccia bianca in leggera salita, il tappeto di foglie secche sembra assorbire i suoni per un perfetto silenzio.
Salita questa breve conca, siamo praticamente in piano: è l’unico punto dell’itinerario in cui mancano per alcuni metri i segnavia, anche se la traccia è comunque evidente.
Il sentiero supera il letto roccioso di un ruscello in secca, e sbuca sui prati di Casera Cimadors (1350 m) dove spicca un curioso arco in pietra bianca, residuo di un edificio in rovina.
Casera Cimadors
Casera Cimadors è una costruzione rustica adibita a bivacco: al piano inferiore ci sono un tavolo e delle panche, un camino enorme, la cucina economica e un fornello a gas. Al piano superiore, tre posti letto con reti, materassi e e coperte. La casera è spartana, ma c’è tutto quello che serve, come accade sempre, ci pentiamo di non essere saliti con i sacchi a pelo per fermarci a dormire in casera!
Torniamo all’aperto per gustarci ancora un po’ il panorama: oltre i prati e la pozza d’alpeggio, le montagne al di là della Valle del Fella. Tutto intorno, una cornice di faggi che iniziano a tingersi del rosso ruggine autunnale: bellissimo!
Dalla Casera Cimadors a Cimadors Alto
Dietro la casera, sulla destra guardandola, si stacca una stretta traccia in salita tra l’erba. Si infila subito nel bosco che in questa stagione è un tripudio di colori molto emozionante.
Io mi fermo qui. Non perché la salita sia difficile, anzi, ma hai presente quelle giornate nelle quali hai solo voglia di stare? Mi fermo nel bosco e curioso tra le mille varietà di funghi che si sono formati sotto le foglie, sui tronchi degli alberi, tra le radici. Osservo le foglie secche scendere lentamente.
Non faccio niente, mi godo il momento, mentre Davide procede verso la salita.
I segnavia mi guidano, il tappeto di foglie di faggio crocchia sotto ai piedi. La pendenza è piuttosto intensa quasi da subito, mentre il sentiero sale per tornanti e tornantini. Percorro un ampio vallone boscoso in salita, fino a raggiungere una forcella: un sottile pertugio tra gli alberi, di fronte al quale si erge la scabra Creta Grauzaria.
Uno dei più bei giri che abbiamo fatto in zona si svolge proprio nei pressi della Creta Grauzaria: il giro ad anello della Cengle dal Bec con notte al Bivacco Feruglio. Solo per esperti, ma davvero emozionante.
Ignoro il sentiero che scende, e continuo a salire sulla sinistra. Uno stretto sentiero – moderatamente esposto, ma facile – mi porta fuori dal bosco, si inerpica per tornantini tra i mughi, e raggiunge la vetta del Cimadors Alto (1638 m).
Cimadors Alto
Sulla cima ci sono ben due croci – una scolpita con quota e nome della cima e l’altra è una piccola croce in legno alta mezzo metro – la vista sull’imponente Creta, di fronte, e sui boschi fittissimi verso sud.
Per salire al Cimadors Alto dalla casera, serve circa mezz’ora.
Escursione a Casera Cimadors e Monte Cimadors Alto: l’escursione in breve
⛰️ Dove siamo | Alla confluenza di Val Aupa e Canal del Ferro, Alpi Carniche, sopra Moggio Udinese (UD) |
📍 Partenza da | Badiuz, parcheggio poco prima dell’abitato (820 mslm circa) |
🏔️ Arrivo | Casera Cimadors (1359 mslm), vetta del Cimadors Alto (1639 mslm) |
📐 Dislivello | 530 metri fino alla casera, 800 in tutto |
📏 Lunghezza | 3 km la salita alla casera, meno di un km in più per la cima |
⏱️ Tempo | 1 ora e mezza alla casera, quaranta minuti per la cima |
😅 Difficoltà | Media: sia la salita alla casera che quella alla cima sono intense più per la pendenza in certi punti che per altro. Alcuni passaggi leggermente “esposti”, fino alla casera. Attenzione con fondo bagnato!! |
💧 Acqua | Solo alla partenza (fontana a Borgo di Mezzo) |
🗺️ Cartografia | Tabacco 1:25.000 n. 18 – Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro, Nassfeld (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì. |
Grazie per l’indicazione come spunto per il giro.
Avete fatto una descrizione dettagliata e invitante. Complimenti!!!!.
Grazie Mario, felici di averti dato un’idea per una prossima gita!
Buone camminate!