Una cima “minore”, una giornata di sole, le ciaspole. Stiamo esplorando la ricca offerta di gite catalogata dal progetto Skialp San Bernardo, e dopo Crevacol, Col de Serena e Col del Flassin, e in attesa di ciaspolare al Colle del Gran San Bernardo, cerchiamo qualcosa di meno impegnativo. E la Tête de Choume – punto centrale di una dorsale che va da Plan Puitz a Barasson – sembra fare al caso nostro.
Dalla partenza a Plan Puitz
Una delle cose che non sappiamo, è che l’avvicinamento sarà piuttosto lungo.
Lasciamo l’auto tra Eternon Dessous e Eternon-Dessus, lungo la strada (vedi traccia GPS, 1660 mslm). Imbocchiamo la forestale di fronte a noi (non liberata dagli spazzaneve) per due lunghi tornanti. A quota 1760 mslm, un bivio: prendiamo la strada più a destra (indicata come Strada Agricola Alpe Barasson) e la seguiamo fino a raggiungere l’Alpe Barasson (1868 mslm). Superiamo il torrente, e siamo al grande edificio dell’alpeggio.
Osserviamo, nei pressi dell’alpe, la presenza di alcuni piloni dell’alta tensione che si infilano nella valle sulla destra, ma ancora non immaginiamo cosa ci aspetterà… e sono già due le cose che non sappiamo di questa gita.
A questo punto, inforchiamo le ciaspole, saliamo il versante alle spalle dell’alpe, e proseguiamo lungo il versante, tra gli alberi, fino a intercettare un’altra strada forestale in corrispondenza di un tornante. La prendiamo in salita e la seguiamo fino ad un altro stretto tornante. Qui preferiamo tagliare seguendo la scorciatoia nel bosco che ci ritroviamo davanti (valutare lo stato dell’innevamento, altrimenti proseguire sulla strada).
Sbuchiamo sulla forestale poco più di cento metri di dislivello in alto, in corrispondenza di un baitino davvero coccolo, prendiamo sulla sinistra e in un attimo arriviamo a Plan Puitz (2080 mslm).
Un po’ di storia: la fortificazione di Plan Puitz
C’è stato un momento, all’inizio della Prima Guerra Mondiale, in cui l’Italia temeva un’invasione della Svizzera: roba di cospirazioni e generali che tramano, fondamentalmente. Nulla di fatto, dice la storia, ma dato che la paura c’era, si è preferito approntare in fretta e furia la Linea Cadorna, una linea fortificata lunga 200 km che correva dalla Valle d’Aosta alla Lombardia, premurandosi di sorvegliare il confine con la Confederazione. Ovviamente, lungo questa linea difensiva non si è mai combattuto – e dato che ad un certo punto sono mancati i soldi, la sua realizzazione è stata quantomeno “buttata là”.
Noi la Linea Cadorna l’abbiamo incontrata anche sul Passo di San Marco, sulle Orobie, nel periodo che abbiamo vissuto in questa zona della Valtellina.
Un interessante elemento di fortificazione si trova proprio a Plan Puitz. Questa galleria nella roccia avrebbe dovuto proteggere la strada che dal Colle del Gran San Bernardo scendeva al fondovalle. L’avrebbe fatto da quattro postazioni nella roccia, che ospitavano altrettanti cannoni… poi inviati al fronte austriaco.
Dalla bocca della galleria si accede alle quattro postazioni (non serve frontale), che si rivelano piuttosto imponenti, quasi fossero delle spoglie e austere chiese sotterranee, le cui alte feritoie, come vetrate artistiche, rappresentano le maestose montagne innevate – o almeno, io ho avuto questa impressione!
Subito di fronte si trova un piccolo “bivacco” realizzato nell’ambito del progetto Skialp Gran San Bernardo (ne abbiamo parlato su Instagram) che offre uno spartano riparo, ma anche una postazione per ricaricare i dispositivi elettronici e le biciclette elettriche.
Da Plan Puitz alla Tête de Choume
Usciamo dalla galleria militare, e capiamo come proseguire.
Questo è l’unico – punto complicato dell’escursione. Guardando l’imbocco della fortificazione, il punto di accesso per proseguire si trova sulla destra: si deve risalire il pendio, qui, per arrivare a ritrovarsi proprio sopra la galleria. Quando abbiamo fatto questa ciaspolata, l’innevamento non era al suo meglio, e questo passaggio è stato poco piacevole. Valutarlo con attenzione.
Nel momento in cui ci troviamo sopra le gallerie scavate nella roccia, iniziamo il percorso lungo il dosso che, da qui, raggiunge la sommità della Tête, de Tchoume, e poi quella di Barasson.
Dapprima la pendenza è minima, e si tratta di aggirare il Bois de Plan Puitz per arrivare alla sella a quota 2010 mslm circa: un’ampia radura protetta in ogni direzione dai boschi, da dove si può proseguire sul sentiero 13D verso il Colle del Gran San Bernardo. La nostra direzione, invece, è quella del sentiero 14A ed è molto semplice da individuare: c’è infatti una linea di piloni che segue il profilo del dosso, e che ci accompagnerà fino in cima.
Saliamo, quindi, ciaspole ai piedi, con la vista sulla nostra sinistra che si apre sempre più sulla testata della valle del Gran San Bernardo e sulla congerie di valli minori.
Il percorso qui è semplice da descrivere: seguiamo la pendenza, tentando di evitare i tratti più obliqui. A mio parete la pendenza è piuttosto elevata, e va affrontata dopo aver letto il manto nevoso. Con le ciaspole, la salita non è delle più agevoli.
Saliamo così lungo la Tête de Tchoume, con il bosco di dirada gradualmente fino a scomparire del tutto, lasciandoci su un manto innevato che ci guida a raggiungere la sommità del dosso (2349 mslm), dominata da un gigantesco pilone ronzante.
Qui la pendenza si riduce quasi in un spianata, superiamo il pilone e… tutto cambia: con il mostro alle spalle, infatti, l’occhio punta verso le montagne innevate, Fourchon e Gran Golliat su tutti. Anche verso nord – verso la Tête de Barasson – la vista non scherza.
È il punto ideale per godere di un bel paninetto: l’importante è non voltarsi, trovandosi faccia a faccia con gli enormi piloni!
PS La discesa avviene per la stessa via della salita.
Tête de Choume con le ciaspole: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Alpi Pennine, Valle del Gran San Bernardo, a monte di Saint-Oyen |
📍 Partenza da | Eternod, lungo la strada (1660 mslm, vedi traccia GPS) |
🏅 Arrivo | Tête de Choume (2349 mslm) |
📐 Dislivello | 690 metri |
📏 Lunghezza | 10,9 km tutta la gita |
⏱️ Tempo | 5 ore e mezza tutta la gita |
😅 Difficoltà | Media, con alcune avvertenze e una forte pendenza per la salita finale |
💧 Acqua | No |
🗺️ Cartografia | L’Escursionista 1:25.000 n. 5- Valle del Gran San Bernardo, Ollomont (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
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