Siamo partiti con un biglietto di solo andata e una volta atterrati ci siamo chiesti, ok, ma cosa c’è da fare a Santiago del Cile? Ora, diciamolo: non a tutti capiterà, nel programmare il proprio viaggio in Cile, di destinare due settimane alla capitale, Santiago. Noi l’abbiamo fatto, più che altro per “acclimatarci” prima di un’epopea che, nelle nostre idee, sarebbe durata molti mesi.

Responso? Santiago del Cile ha placato la nostra voglia di metropoli, ci è piaciuta (moltissimo), ci ha incuriositi e ci ha nutriti – non solo di cibo, ma anche di stimoli. Abbiamo così deciso di raccontarti le cose “classiche”, gli imperdibili, ma anche qualche chicca che merita di essere vissuta!

Santiago del Chile

Santiago del Cile

“Circa a metà del Cile”. Santiago, cuore della Regione Metropolitana, oggi una metropoli che conta tra i 6 e i 9 milioni di abitanti – a seconda di chi risponde alla domanda – si trova stretta tra la Cordigliera delle Ande, a ovest, e la Cordigliera della Costa ad est. Occupa una conca fertile all’incirca pianeggiante a 567 metri sul livello del mare, ed è circondata da diversi cerri isolati – due sono inglobati nel tessuto urbano, mentre per gli altri vedi alla voce escursioni a Santiago del Cile, più in basso. Nel mezzo scorre il Mapocho, più un flusso di acqua marroncina che un fiume, almeno in questo tratto.

La città – la settima più popolosa del Sudamerica – ha in realtà tantissime facce, dato che si passa dal centro storico alle poblacion più povere del sud, da Lo Barnechea – comune ricco che fa da porta alle montagne – ai grattacieli di vetro della zona più moderna, dalle alte torri alveare di quindici piani in zona Stazione Centrale (noi abbiamo abitato in una di queste) a quartieri bohemienne, da grandi parchi urbani a barrii di immigrati (non manca un Barrio Italia)… l’elenco può continuare.

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Quanto stare a Santiago del Cile?

La foto che vedi poco più su dovrebbe essere abbastanza esplicativa: Santiago è una metropoli. Quanto rimanere dipende soprattutto dal tuo programma di viaggio. Due giorni possono essere sufficienti per vedere le cose principali, ma forse un po’ troppo frettolosamente.

Santiago è stata per noi una scoperta e in due settimane di turismo e lavoro possiamo dire di essere entrati un po’ più in profondità delle classiche “10 cose da fare a Santiago del Cile”.

Ma dato che gli elenchi funzionano, ecco…

Le nostre 8 cose da fare a Santiago del Cile (che in realtà sono 19)!

1. Ammirare i luoghi di Santiago del Cile in cui si è fatta la storia

Certo, ci sono dei luoghi obbligatori da vedere a Santiago del Cile e che, in fondo, vanno visti. Noi abbiamo preferito fare un mix di luoghi importanti e piccoli segreti da chilenos. 

  • Palazzo della Moneta. La casa presidenziale, punto focale della storia del golpe del 1973. Bandiere cilene sventolano sul piazzale di fronte all’austero palazzo, le guardie ti tengono d’occhio, eppure le coppie si rilassano sulle aiuole e l’atmosfera è molto occidentale. Il palazzo può essere visitato con una visita guidata, previa prenotazione.
  • La chiesa di Sant’Agustin, a poca distanza dalla Plaza de Armas. Qui si trova il Cristo de Mayo o Señor de los Temblores, statua venerata dai santiaghini perché li protegge dai terremoti. Noi un terremoto qui l’abbiamo vissuto – piccolo, solo 5.2 gradi (!) – per cui capiamo appieno la venerazione. Se ti fa piacere trovi il mio racconto sul terremoto qui.
  • Plaza de Armas. Come in tutte le città di derivazione spagnola, questa piazza ha pianta rettangolare, camminamenti diagonali, corredo di alte palme e curiose piante tropicali. Qui si trova anche la grande cattedrale di Santiago.
  • I mercati. Il più classico è il Mercado Central, con i banchi di pescado e mariscos sui quali vedrai giganteschi pesci minacciosi e molluschi primordiali. Il nostro preferito però è il mercato il Tirso de Molina (il secondo piano, con le trattorie, è ottimo per mangiare abbondante ma a buon prezzo) e quelle de la Vega.
  • Le vie centrali, comprese tra la Moneda e Plaza de Armas, una scacchiera pedonale e un po’ upper dove però la commistione è data dai musicisti di strada e dal passaggio dei cortei di sciopero.

Altri luoghi iconici (ma che abbiamo trascurato):

  • il Costanera Center, centro commerciale e grattacielo più alto di Santiago, è celebre perché dal rooftop si ammira un panorama notevole sulle Ande. Tra le cose da vedere a Santiago del Cile, viene sempre incluso, noi non ne siamo stati attratti. Spoiler: si paga il biglietto, e anche tanto. Secondo spoiler: si ammirano bei panorami anche dai due cerri cittadini (vedi oltre).

2. Curiosare nei musei di Santiago

Teste giganti, espressioni inconsuete, giaguari con i dentoni a T e sciamani pensierosi: il più bel museo di Santiago per noi è sicuramente il Museo Chileno de Arte PrecolombinoSi trova in centro, e offre una ricognizione delle culture precolombiane di America Centrale e Sudamerica, soprattutto attraverso i manufatti artistici, quotidiani e legati alla spiritualità. La sala dedicata al “Cile prima del Cile”, sotterranea, ha un allestimento davvero affascinante, ed è ricchissima. Quando lo visiti, prenditi il tempo di leggere i pannelli (sono anche in inglese): la ricchezza di informazioni è davvero notevole.

Tra le cose da fare a Santiago del Cile, questa per noi merita un posto di rilievo, anche se spesso il museo viene “snobbato” dai turisti.

museo precolombino

Purtroppo ci siamo persi il Museo di Belle Arti (era chiuso temporaneamente), ma ci siamo rifatti con il MAV, il Museo delle Arti Visive nel Barrio Bellavista. Il MAV ospita mostre di arte contemporanea: noi abbiamo visto una personale molto interessante, tra il mistico, l’amazzonico e il femminista. L’ingresso costa molto poco.

museo di arte moderna

3. Andare a trovare lo spirito di Pablo Neruda a La Chascona

Lo dico subito. Sono rimasto folgorato dalla medaglia del premio Nobel del Pablo nacional: la seconda che ho visto in un mese dopo quella di Wisława Szymborska vista a Cracovia. Forse un segno? Non lo so, ma nel dubbio ci ho scritto un racconto.

La casa museo santiaghina di Pablo Neruda, la Chascona, è una delle tre residenze del poeta preservate dalla fondazione che si occupa dell’eredità lasciata dall’amatissimo poeta. Si cammina tra stanzine e passaggi, curiosi souvenir e ambienti eccentrici, mentre l’audioguida (che merita ed è inclusa nel prezzo) contestualizza la vita di Neruda, quella dell’amante Matilde Urrutia – la Chascona, appunto – che qui viveva con lui, e il background storico.

La Chascona si trova nel Barrio Bellavista. Le altre due case museo si trovano a Valparaiso (la Sebastiana) e a Isla Negra.

Davide a casa di Pablo Neruda

4. Regalarsi un po’ di cultura al Teatro Mori

Santiago è una metropoli, e le cose da fare non mancano. Certo, tutto si svolge in uno spagnolo parlato molto velocemente – è una caratteristica dei cileni – ma… se siamo riusciti a reggere una pièce teatrale, lo puoi fare anche tu, inserendo tra le cose da fare a Santiago del Cile, proprio trascorrere una serata a teatro!

Una sera, dopo l’aperitivo, incuriositi dall’ingresso dal feeling belle epoque del Teatro Mori (sempre in Bellavista), ci siamo azzardati a comprare un biglietto e ad entrare. Abbiamo assistito ad un lavoro off dedicato all’omicidio di Anna Cook, dj lesbica e caso dismesso, che solo per la forza della madre di lei e di una fascia di opinione pubblica è stato riaperto.

Allo spettacolo è seguito un dibattito. L’abbiamo ascoltato tutto, sperando che non ci facessero domande!

PS Comprare i biglietti di spettacoli e concerti, in Cile, è molto facile: passa tutto per il sito Ticketmaster.

PS: il bar-giardino che c’è subito dentro l’entrata è un altro ottimo motivo per varcare il cancello, fidati!

teatro mori

5. Camminare sui cerri cittadini

Incastrati nel tessuto urbano di Santiago del Cile ci sono due cerri, due basse colline che spuntano tra gli edifici.

  • Cerro San Cristóbal, è la più grande. Fondamentalmente è un parco urbano, ma l’elemento d’attrazione è la funicolare che parte dal Barrio Bellavista e sale, superando lo zoo di Santiago, fino al mirador e al Monumento alla Vergine, svettante e bianchissima statua che da sopra i suoi gradini sovrasta la città (e a sua volta è sovrastata dai ripetitori, in un interessante rapporto di simbiosi). Il cerro è frequentatissimo, e all’arrivo della funicolare si trovano giusto alcuni negozietti per comprare gelati o un bicchiere di mote con huesillo.

 

  • Cerro Santa Lucia è il più piccolo, ma si è rivelato una sorpresa. Entrando da sud – è gratuito, ma ci si registra – si sale attraverso un accrocchio di edifici, portici e passaggi barocchi, in uno sventolare di bandiere e un guizzare di fontane. Si sale poi ancora tra sentierini e gradini che si arrampicano attorno e dentro uno spigolo roccioso, e si sbuca sulla terrazza Caupolicàn, bellissimo panorama sulla città e sulla Cordigliera: antichi cannoni sembrano puntati verso i moderni grattacieli. Seguendo verso nord, si supera il Castello Hidalgo (chiuso) e si passa per i giardini giapponesi. L’uscita nord si trova all’imbocco – ancora! – del quartiere Bellavista.

Cerro Santa Lucia

6. Mangiare e bere a Santiago del Cile

Cosa fare a Santiago del Cile? Assaggiare la cucina cilena, ovviamente! Dedicheremo un articolo piuttosto ricco (o meglio, rico) al cibo del Cile, ma ti basti sapere che a Santiago l’offerta è abbondantissima. Si mangiano tutti i gusti, c’è da spendere per tutte le tasche, si passa dallo street food estremo – abbiamo visto spiedini di pollo cucinati su carrelli della spesa – ai ristoranti raffinati, dalla comida chilena al peruviano, e poi c’è tantissimo pesce, frutta e verdura saporite, e non perderti un bicchiere di mote con huesillo, una iperzuccherata bevanda nazionale che si compra presso centinaia di baracchini ambulanti (Silvia non lo sopporta).

Noi abbiamo affittato un mini appartamento indipendente per cui, dato che cucinavamo molto spesso in casa, abbiamo esplorato più i mercati e le bancarelle con le materie prime. Ma anche questa è stata un’esperienza: gli avocado (qui palta) non costano nulla, le fragole sono incredibili, la Nestlé (purtroppo) domina il panorama dei prodotti confezionati ma, al contrario, in molte vie, ad ora di pranzo, si presentano delle ambulanti che vendono pranzi pronti a pressi risibili (l’equivalente di 3€ per un pollo con verdure e riso o per un piatto di pasta) per studenti e lavoratori.

7. Passare una sera al Barrio Bellavista

Quando Pablo Neruda ha comprato (una) casa qui, la sua presenza ha fatto da magnete per artisti e scrittori, e per in genere tutta una fauna bohemiénne. Il quartiere, coloratissimo, oggi è uno dei poli della movida di Santiago, con il patio Bellavista che concentra i locali fighetti. Noi abbiamo preferito quelli intorno, che vale la pena di esplorare perché si mangia e si beve sempre molto bene. I prezzi sono un po’ più alti della media (sempre molto abbordabili), ma puoi contenerli passando per i furgoncini che, all’imbocco della strada di accesso al barrio, preparano i perros calientes, gli hot dog. L’italiano completo, guarnito di cipolle, guacamole e tantissime salse, dovrebbe saziare la tua fame!

Da notare che tutto il mondo è paese, e se Bellavista è colorato e scoppiettante, non sono in pochi che lamentano la musica altissima e gli ubriachi a fine serata.

Bella Vista Santiago

8. Fare escursioni sulle montagne della Regione Metropolitana

La città è circondata da diversi Parchi Nazionali, da alcuni parchi privati e da diversi cerri il cui accesso è libero. L’elenco è lungo, per cui mi limito a indicarti i pregi di questa situazione:

  • con i mezzi o con Uber puoi raggiungere un parco in 30-50 minuti, pagare il biglietto di ingresso, e ritrovarti a camminare in ambienti pre-andini remoti e maestosi, tra bassi arbusti e altissimi cactus, con accompagnamento dei trilli assurdi di chissà quante e quali specie di uccelli;
  • per lo stesso tempo, puoi lasciarti alle spalle la famigerata cappa di smog della città (la vedi dall’alto, e gli scrittori cileni non perdono occasione per ricordarla);
  • i parchi ti assicurano sentieri ben segnalati (ottimi se camminare sulle Ande ti mette in soggezione) e ben tenuti, pannelli informativi e, in alcuni casi, la possibilità di caricare il telefono in mezzo alla natura, grazie a pannelli solari d’emergenza (noi li abbiamo trovati nel Parco Aguas de Ramòn).
  • tra siti web e profili Instagram, i parchi bene o male tengono aggiornate le informazioni di percorribilità dei vari sentieri (e l’eventuale chiusura del parco in caso di maltempo), ma anche segnalano iniziative come escursioni guidate, giornate di birdwatching e via dicendo.

L’unica difficoltà è quella di capire cosa fare: di relazioni ce ne sono poche, sono ovviamente in spagnolo, e c’è scarsità di foto. Spesso quindi non è semplice decidere la gita, e capire se è alla nostra portata.

Nella Regione Metropolitana, abbiamo fatto queste gite:

  • escursione al Salto de Apoquindo, nel parco Aguas de Ramon: lunga, facile, e con la bella cascata come meta;
  • salita al Cerro Conchalì: escursione eterna ad una cima da 2552 metri, in un paesaggio infinito di cactus, polvere e minuscole fioriture;
  • salita al Cerro Ñipa dal Parque del Puente Nilhue: bella, piuttosto pendente.

Le escursioni al Conchalì e al Ñipa ci hanno portati a osservare le Ande innevate: spettacolare!

Silvia tra le Ande Cilene