Insospettabile: è il primo aggettivo che mi viene per descrivere l’anello dei monti Malvuerich. Difficile trovare invece un tratto unificante a questa escursione: i boschi, forse? Le tracce della guerra? O le ostili pareti rocciose, che fanno da sfondo a tutta l’escursione? O le sorprese lungo il cammino?
Dalla partenza (Pontebba) alla Forca Glome
Lasciamo l’auto lungo la strada che porta da Pontebba al Passo Pramollo, a quota 1280 mslm. Il punto esatto – un parcheggio sulla sinistra, con spazio per due, massimo tre auto – si trova dopo la serie di tornanti che, usciti dalla stretta gola del Bombaso, prendono rapidamente quota. Ad un certo punto, sulla sinistra, si stacca in discesa una forestale: qui c’è anche il segnavia dell’Alta Via di Pontebba (in carta, la forestale scende a località Stampoden).
Seguiamo la forestale in discesa, e i segni rosso-blu (frequentissimi) dell’alta via. Raggiunto il fondovalle e attraversato il Rio Winkel, il sentiero inizia a salire piuttosto ripido attraverso una faggeta, a stretti tornanti. La salita – duecento metri di dislivello – è regolare, e in alto di fronte a noi si staglia una profonda e stretta incisione tra due masse imponenti di roccia: è la Forca Glome, verso la quale siamo diretti.
Un ultimo tratto di sentiero rettilineo, sempre in salita, e siamo in corrispondenza della forca Glome (1600 mslm).
Questo è l’unico punto ostico dell’escursione: per salire alla forca c’è un breve tratto attrezzato – delle catene, e una scala di metallo. Non è difficile, ma il fondo scivoloso rende la salita un po’ ostica. È per questo che ti consigliamo di non fare questo anello se ha piovuto.
Dalla Forca Glome al Malvuerich Basso
Dalla forca, vediamo un bellissimo panorama verso sud: le montagne sono piani di azzurri sfumati ingentiliti da una bruma leggera.
Seguiamo il sentiero, che piega sulla destra e segue la dorsale immersa nel bosco. A tratti, mentre camminiamo, possiamo occhieggiare, di fronte a noi, la mole del Malvuerich, avvolta dal verde intenso dei mughi. E, usciti dai larici, tra i mughi ci troviamo anche noi: il sentiero diventa una stretta pista di ghiaino, molto estetica, e prende quota piano.
Una curva a gomito, e raggiungiamo un incrocio (1780 mslm): noi prendiamo a sinistra, dove il sentiero si abbassa contro una paretina di roccia (attenzione a un tratto più friabile). È il primo di una serie di saliscendi da affrontare con la giusta attenzione, perché la traccia corre tra i mughi – stretti contro i nostri corpi – in parte esposta. Il fondo è ghiaioso, per cui extra attenzione.
Se non sei pratico di questo genere di terreni, lascia perdere la salita al Malvuerich Basso, e dedicati a quella al Malvuerich Alto: è semplice e ugualmente bella!
Tre importanti saliscendi, e siamo sul Malvuerich Basso (1814 mslm). Ometto, e bella vista sulle distese di larici e mughi in basso, ma anche sulle Giulie, lontane, dal Montasio al Cimone, e poi ancora dal Zuc dal Bor alla alla Creta Grauzaria e al Sernio.
Dal Malvuerich Basso al Malvuerich Alto
Torniamo sui nostri passi attraverso i mughi, di nuovo fino all’incrocio. Teniamo ora la sinistra, ignoriamo il sentiero in discesa che compare poco dopo, e proseguiamo dritti. Il sentiero qui è molto bello e facile. I mughi lasciano il posto all’erba bruciata e alla roccia calcarea, chiara. In meno di mezz’ora (davvero bellissima) siamo sul Malvuerich Alto (1899 mslm).
Sulla cima troviamo il libro di vetta e una campana, dalla quale spremiamo un rintocco. Pausa paninetto, e contemplazione del panorama.
Nonostante il velo di foschia, dal Malvuerich Alto si vede benissimo Passo Pramollo con il suo laghetto, ma soprattutto si ha una vista incredibile sulla testata del vallone del Winkel: un compenetrarsi del giallo dorato dei larici e del verde scuro degli abeti, la conca ghiaiosa che sale al Cavallo di Pontebba, il puntolino rosso di Baita Winkel.
Quel tratto di valle sembra accentrare i panorami di questa zona. Un altro bel punto di vista lo si ha da Casera Auernig, sulla strada per Malga For e Monte Corona.
Dicono che il Malvuerich, per il panorama che ti regala, sia sottovalutato. Mi sa che hanno ragione!
Dal Malvuerich Alto a Sella della Pridola
Torniamo sui nostri passi fino all’incrocio precedente, e questa volta inforchiamo il sentiero che scende deciso. Alcuni tornanti, e incontreremo un sentiero più largo: è il 433, che seguiamo sulla destra, direzione Nassfeld/Winkelalm.
Questa è una ulteriore sorpresa lungo il tracciato. Non solo il sentiero è davvero bello, con una vista riappacificante (sì, proprio così) sulla sottostante Conca di Pricot, un gioiello verde intenso punteggiato di stavoli, illuminato dai fasci di luce che superano gli squarci tra le nubi.
Ma è proprio il sentiero – una ex mulattiera militare, un po’ esposta, in parte scavata nella roccia del Malvuerich, con un paio di passerelle di legno rifatte di recente, a dare un tocco di atmosfera. Di fronte a noi, “faro” costante, la Creta di Pricot.
Ogni tanto mi guardo indietro: spettacolare.
Il sentiero raggiunge una casermetta abbandonata con grossi contrafforti di cemento (1640 mlsm) – al suo interno sono cresciuti gli alberi – dalla quale si potrebbe scendere a Pricot (indicazioni sulla casermetta) oppure, per continuare l’anello proseguire sul tracciato dell’Alta Via di Pontebba, che risale il dosso traforato di gallerie e postazioni oggi chiuse, e raggiunge Sella della Pridola (1644 mslm).
Ritorno per Baita Winkel
Scavalliamo la sella, quindi, e iniziamo la discesa verso la valle boscosa del Rio Winkel. All’inizio della discesa, alcune incisioni su pietra ci ricordano della Prima Guerra Mondiale, mentre attraversiamo il versante nord della sella in un ambiente umido, rigoglioso e un po’ cupo. Il sentiero 433 ci conduce con una comoda discesa a lunghi tornanti giù per un bosco piuttosto scuro. Sbuchiamo in corrispondenza di Baita Winkel (1470 mslm), sempre un piacere da vedere con il suo tetto rosso.
Se non la conosci, Baita Winkel è un gioiellino tutto particolare, stagliata nel prato verdissimo, con le pareti dei Malvuerich e del Cavallo di Pontebba a fare da quinta rocciosa. A onor del vero, quando ci siamo capitati noi la baita era in parte “inquinata” da un grosso gazebo bianco, stile festa della birra: motivo per cui, alla prima neve, siamo tornati a baita chiusa con una bellissima e super facile ciaspolata a Baita Winkel.
Ci beviamo una birra, e ci mettiamo in moto per chiudere l’anello. Le possibilità sono due:
- seguire la forestale della Baita Winkel fino alla strada per Passo Pramollo (sempre sentiero 433 o Traversata Carnica), e poi seguire in discesa la strada asfaltata fino all’auto, oppure
- si segue la forestale ma, dopo cica 200 metri, si incontra una traccia in discesa, sulla destra, attraverso una radura erbosa (attenzione perché l’attacco della deviazione non è molto evidente).
Questo secondo sentiero diventa gradualmente una sterrata e raggiunge il punto in cui avevamo attraversato il Rio Winkel: al bivio prendiamo sulla sinistra, e sbuchiamo all’auto.
Anello dei monti Malvuerich Basso e Alto: l’escursione in breve
⛰️ Dove siamo | Sulle Alpi Carniche, lungo la dorsale del Monte Cavallo di Pontebba, a due passi dall’Austria. |
📍 Partenza da | Piccolo parcheggio lungo la strada Passo Pramollo (1280 mslm circa) |
💍 Punti dell’anello | Malvuerich Basso (1814 mslm), Malvuerich Alto (1899 mslm), Sella della Pridola (1644 mslm), Baita Winkel (1470 mslm) |
📐 Dislivello | 700 metri |
📏 Lunghezza | 10,6 km |
⏱️ Tempo | 5 ore |
😅 Difficoltà | Media, eccetto il passaggio non agevole (forca Glome). La dorsalina del Malvuerich basso richiede un minimo di attenzione. |
💧 Acqua | No. |
🗺️ Cartografia | Tabacco 1:25.000 n. 18 – Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro, Nassfeld (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì. |
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