Il Monte Chiadin lo vediamo dalla finestra del bagno. Dalla finestra del salotto possiamo ammirare il Monte Siera e dalla camera i Monti del Ferro. Siamo qui da poco più di una settimana, ma non vediamo l’ora di vederli dall’altro punto di vista: dall’alto delle loro cime! E allora scarponi ai piedi già dal bagno, partiamo: direzione Monte Chiadin!

Cosa troverai nell’escursione al Monte Chiadin:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Soddisfazione

Silvia in salita verso il Monte Chiadin

Da Rifugio Piani del Cristo al Monte Chiadin

Da Cima Sappada imbocchiamo la strada che porta verso le Sorgenti del Piave. Dopo pochi metri sulla destra inizia la nostra amata salita alla Capanna Bellavista, che per oggi ignoriamo. Proseguiamo dritto fino a lasciare l’auto nel comodo parcheggio del Rifugio Piani di Cristo (1410 mslm).

È ancora presto in un giorno di autunno inoltrato, e l’atmosfera è quella di un luogo ancora addormentato. Siamo lontani dalle giornate estive che affollano il rifugio (e la strada), ma è ancora presto per la veste invernale. Mi piace pensare che questo luogo si stia riposando. Così passiamo silenziosi, come per non disturbare, e imbocchiamo il sentiero 139.

sentiero Monte Chiadin da Cima Sappada

I primi metri sono gelidi, in poco infatti siamo nel bosco a lato di un torrente, e il sole oggi non è ancora arrivato. “Fortuna” che in poco la forestale si fa sentire, aumentando la pendenza e aiutandoci a scaldarci in fretta.

Il fondo cementato del sentiero si apre nei pressi della deliziosa Baita Keser, al cui bivio imbocchiamo il sentiero 174. Il cartello indica chiaramente la direzione per il Monte Chiadin.

Keser, “casaro”: colui che fa il formaggio. Sulla destra, salendo lungo il primo tratto di forestale, il Bosco del Casaro. Sopra di noi il contrafforte occidentale del Chiadin, il Monte Casaro o Kesercouvl. Anche i luoghi parlano di uno dei fondamentali della dieta montana (anche della nostra): il formaggio!

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Dal bosco usciamo sui prati a circa 1800 mslm di quota. Siamo sul versante meridionale del Chiadin. Il percorso si confonde un po’, ogni tanto perdendo la direzione: il sentiero si stringe fino ad apparire poco più che una traccia. Attraversiamo un passaggio formato da uno scenografico sperone roccioso per arrivare agli ultimi tornanti.

Qui la traccia scompare quasi completamente. L’orientamento non è un problema, dato che la vetta è piuttosto evidente, ma in alcuni tratti il sentiero è piuttosto eroso. È richiesta assenza di vertigini.

Un’ultima serpentina e ci troviamo sull’erbosa vetta Ovest del Monte Chiadin (2269 mslm). Il Chiadin ha due caratteristiche cime: la Cima Est si raggiunge per una cresta non troppo agevole (da dimenticare se ghiacciata).

Monte Chiadin

Il Monte Chiadin

La Cima Ovest del Monte Chiadin ha tutto ciò che serve:

  • croce di vetta
  • libro di vetta
  • cero di Padre Pio
  • bandierine tibetane
  • panorama da favola!

Nonostante l’elevazione contenuta infatti, dal Monte Chiadin è possibile ammirare un panorama a 360° che spazia dalle Dolomiti alla Carnia. In bella vista di fronte a noi il Peralba, la Val Fleons, la Creta Forata, il Siera. Più lontani il Tricorno, il Sorapis e l’Antelao.

Insomma… nel complesso è davvero una camminata abbastanza semplice che regala però enormi soddisfazioni!

In compenso il vento fortissimo ci fa desistere dal continuare la lezione di geografia e soprattutto dai nostri famigerati paninetti! Iniziamo la discesa: ci fermeremo un po’ più in basso per approfondire la faccenda del pranzo. Nota bene: la discesa avviene per la stessa via della salita.

Silvia in cima al Monte Chiadin

Escursione al Monte Chiadin: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Carnia, in posizione centrale tra sappadino, Forni Avoltri e Sorgenti del Piave.

Partenza: Rifugio Piani del Cristo, Cima Sappada (1410 mslm)

Arrivo: Monte Chiadin (2269 mslm)

Dislivello: 750 metri

Tempo: 4 ore tutto il trekking

Lunghezza: 8 km salita e discesa

Difficoltà: medio. Non è comunque un’escursione adatta a tutti perché ci sono un paio di passaggi un po’ più esposti, quindi da evitare per chi soffre di vertigini.

Acqua: assente.

Cartografia: Carta Tabacco n. 1 – Sappada, Santo Stefano, Forni Avoltri (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)

Monte Chiadin Cima Ovest pin