È così facile trovarsi quassù sul Monte Rite ed iniziare a sognare su questa terrazza. Seguire con lo sguardo i profili dei monti, scalare le cime, scendere lungo i pendii, affondare nelle valli. 

La ciaspolata al Monte Rite è probabilmente una delle più famose escursioni delle Dolomiti. L’ambìto panorama, la cucina raffinata del Rifugio Dolomites e il Mountain Messner Museum ne fanno una meta gettonatissima per tutta la “Cortina da bere”… ed è anche il motivo per cui ce ne siamo tenuti lontani per tutti questi anni!

La realtà è che il Monte Rite è anche per chi ama la montagna dei silenzi, dei panorami infiniti, dei panini al sacco e delle imprese ardite. Non a caso l’abbiamo inserita tra le più belle ciaspolate del Veneto.

Cosa troverai in questo percorso:

Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Sentirsi minuscoli

Vista dal Monte Rite

Ciaspolata al Monte Rite da Passo Cibiana: 2 percorsi

Lasciamo la macchina direttamente a Passo Cibiana (1530 mslm), dopo aver percorso la bellissima e nascosta Val di Zoldo con i suoi incantevoli tabià dai tetti innevati.

Da qui ci sono due opzioni per salire al Monte Rite:

  • il sentiero n. 494 si sviluppa quasi interamente in mezzo al bosco e parte dalla località Quattro Tabià, qualche metro sotto al passo. Consigliatissimo durante il periodo estivo (per evitare la calura e il viavai del pulmino);
  • il sentiero n. 479, una strada bianca fuori dal bosco che, durante il periodo estivo viene utilizzata dal pulmino per la salita;

Se invece vuoi ridurre di tutto il dislivello nel periodo estivo è possibile prendere il pulmino che dal passo di Cibiana arriva fino quasi al Rifugio Dolomites.

Salita al Monte Rite con le ciaspole lungo il sentiero 479

Durante il periodo invernale la strada forestale è chiusa alle macchine, per cui scegliamo di prendere questo sentiero più diretto per goderci il primo sole della giornata sulla neve fresca.

La salita è semplice, costante e mai ripida. Mano a mano che saliamo anche il panorama attorno a noi comincia ad aprirsi: ecco uno scorcio del Sasso Lungo di Cibiana, e ora ecco la Cima dei Frati!

In circa un’ora e mezza arriviamo ad una galleria (attenzione al ghiaccio in inverno), passata la quale la strada si apre sulla grandissima caserma abbandonata di Cibiana di Cadore.

Il contrasto tra il buio della galleria, il grigiore dell’ex caserma e il panorama che ci viene regalato da questa magnifica giornata è decisamente unico. Il sole si riflette sulla neve mentre tentiamo di tenere lo sguardo a freno su queste imponenti montagne che ci si parano di fronte.

Davide in salita verso il Monte Rite

Continuiamo a camminare con addosso i ramponcini per evitare scivoloni. La neve infatti è piuttosto dura e ben assestata tanto che le ciaspole non sarebbero servite.

In breve arriviamo alla Forcella Deona (2053 mslm), dalla quale svoltiamo verso destra e in 10 minuti siamo di fronte al Rifugio Dolomites (2160 mslm).

Vista salendo verso il Monte Rite

 

Il Rifugio Dolomites

Il Rifugio Dolomites è grande e molto appariscente. Intarsi vetrati su pietra bianchissima, terrazza imponente e cucina a vista (e che vista!). Insomma veramente trés chic e… decisamente non per noi, abituati come siamo a bivacchi e spartani rifugi.

Anche se la sua bellezza è innegabile, vuoi mettere la poesia di una vecchia stufa a legna

cucina con vista al rifugio dolomites

Il Mountain Messner Museum

Qualche metro sopra al Rifugio Dolomites sorge il Messner Mountain Museum, creato sui resti delle fortificazioni costruite durante la Grande Guerra. Il museo, ideato dal famoso scalatore Reinhold Messner, racconta e raccoglie le testimonianze dei grandi della storia dell’alpinismo attraverso reperti, fotografie e parole.

A colpirci al primo sguardo sono le avveniristiche e iconiche cupole di vetro che si stagliano proprio sulla cima del Monte Rite.

Museo Messner Monte Rite

Un capolavoro di architettura e design che negli anni non ha certo incontrato il favore di tutti: dall’opposizione degli ambientalisti per la difesa del territorio alla stizza dei turisti per il prezzo troppo caro del biglietto d’ingresso.

Il vasto progetto museale MMM si staglia sull’idea di insegnare ad amare ed apprezzare la montagna attraverso l’arte. Fotografia, pittura e cultura di montagna concepite per essere ammirate proprio dove sono state generate.

Nel libro La Montagna a modo mio Messner afferma: “In mezzo alla frenesia che ormai caratterizza il turismo moderno, voglio creare un luogo di contemplazione. Qui le montagne e arte devono congiungersi. Mi stanno a cuore il dialogo, la storia comune, l’eredità culturale dell’alpinismo

Tutto bellissimo? Secondo noi non proprio…

Tutto bellissimo se non fosse che per arrivare in un luogo che parla di alpinismo puoi prendere un pulmino (costosissimo) senza quasi dover camminare. Attorno al museo si è creato infatti un business degno delle migliori attrazioni turistiche ed è innegabile che l’edificio, per quanto spettacolare, faccia a pugni con la naturalezza del luogo.

Tutto coerente se non fosse per la nota avversione di Messner contro ferrate, croci e split alpinistici, semplicemente perché “rovinano la natura”.

Personalmente? A me l’aspetto architettonico, paesaggistico e culturale ha fatto molto riflettere.

La finissima architettura di design contrasta terribilmente con la naturalezza del monte e di ciò che lo circonda, ma al contempo (e fortunatamente) distoglie lo sguardo dagli orribili ripetitori piantati a due passi dalla vetta.

La missione di creare uno spazio di divulgazione della cultura della montagna contrasta con chi la montagna la vive in silenzio, ma al contempo aiuta il “grande pubblico” ad avvicinarsi a questo bellissimo mondo. 

Insomma… è davvero difficile dare un giudizio senza tralasciare uno o l’altro aspetto. Di sicuro merita essere visto. Ognuno si farà la propria opinione ed io certamente ci tornerò per visitare l’interno del museo (essendo fuori stagione era chiuso).

Le cupole del Museo Messner

La cima del Monte Rite

Pochi metri ancora ed eccoci finalmente alla cima (2183 mslm). La vetta del Monte Rite non lascia dubbi: il panorama qui è da 10 e lode.

Un’incredibile terrazza panoramica che spazia a 360°. La vista vola a Sud verso il gruppo del Bosconero, il Tamer, le Pale di San Sebastiano e lo Spiz di Mezzodì; a Ovest verso il Civetta e il Monte Pelmo; a Nord verso l’Antelao, il Sorapis, le Tofane, il Lagazuoi e la Croda del Lago, e infine ad Est lungo la vallata di Auronzo.

… all’appello non manca nessuno, e noi ci sentiamo così piccoli di fronte a questi Giganti!

il Pelmo visto dal Monte Rite

Un plastico circolare ci aiuta nella nomenclatura delle vette mentre facciamo scorrere le dita lungo i profili in rilievo e poi lungo le cime stesse, per identificarle.

Seguiamo i rilievi della mappa come vene sotto la pelle, lo sguardo si perde in cerca della prossima avventura

Plastico del Monte Rite

La discesa dal Monte Rite

Come ti dicevo all’inizio hai due opzioni:

  • puoi percorrere a ritroso lo stesso sentiero dell’andata
  • puoi fare un anello dalla Forcella Deona attraverso il sentiero 494 o 479.

In entrambi i casi calcola circa un’ora e mezza di discesa.

il grandioso panorama del Monte Rite

Cosa fare dopo?

Se hai ancora voglia di andare a zonzo eccoti altre tre proposte!

Il percorso naturalistico del Monte Rite

Dalla cima del Monte Rite puoi intraprendere un interessante percorso naturalistico che si snoda per circa 6 km attorno al monte stesso.

Il sentiero è un trekking ad anello di circa un’ora e mezza ottimamente tracciato dove ci sono numerosi pannelli con informazioni naturalistiche e storiche.

Cibiana: la street art di montagna

Non perderti inoltre un giro nel paesino di Cibiana: il “paese dei murales”. Non immaginarti i murales moderni a colpi di bombolette spay (tipo Metelkova in Slovenia), ma un vero museo all’aperto con le firme dei grandi artisti del ‘900.

Sulle facciate delle case delle borgate del paese sono stati realizzati dei dipinti che raccontano la vita e la storia degli abitanti del paese. L’obiettivo: la valorizzazione delle attività e delle tradizioni montane in un’opera a cielo aperto che trascende il tempo.

Una pausa meritata: l’agriturismo Pian de Levina

E infine ti segnalo un posticino davvero carino: l’agriturismo Pian de Levina. Potresti non farci caso passando in macchina attraverso lo Zoldano verso il Passo di Cibiana, ma questo piccolo agriturismo, con stalla annessa, vale la sosta.

Strepitosi i formaggi a km zero prodotti con amore dalla Signora Marta: ricotta al forno, formaggi piccanti, delicate ricotte con zafferano, caciotte fresche, erborinati alla menta… e poi grappe fatte in casa e golosissime torte. Prezzo più che onesto: 11€ per tutto ciò che ci stava nella foto.

formaggi a Pian De Levina

Ciaspolata al Monte Rite: dati tecnici in breve

Partenza: Passo Cibiana (1530 mslm)

Arrivo: Cima Monte Rite (2183 mslm)

Dislivello: 650 metri

Tempo: 1 ora e mezza la salita (calcola 2 ore se la neve non fosse battuta)

Difficoltà: facile. Si tratta di un sentiero adatto a tutti, con nessuna difficoltà tecnica o di orientamento.

Cartografia: Tabacco n. 25 – Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine

Terrazza panoramica del Monte Rite