Non sempre la meta è ciò che conta. Quando la vetta non è l’obiettivo, quando il meteo non è dalla tua parte, quando tutto ti dice che devi comunque allacciare gli scarponi, allora si crea quella magia che solo in montagna accade. Questo è il caso del giro ad anello che da Feder tocca la Baita Col Mont, il Rifugio Cacciatori e la Baita Papa Giovanni I. 

Cosa troverai nel giro ad anello al Bivacco Col Mont e Rifugio Cacciatori:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Atmosfera magica

Silvia al Bivacco Col Mont

Da Fedér alla Baita Col Mont: sentiero 687

Lasciamo l’auto nei pressi del delizioso paesino di Fedér (1250 mslm). Il sentiero 687 inizia qualche metro prima del parcheggio (sulla sinistra, salendo), attraversando un bellissimo prato erboso con le nuvole basse a incorniciare il percorso.

La giornata non è certo delle migliori e minaccia di iniziare a piovere e non smettere più, ma l’entusiasmo per la nostra nuova sistemazione da montanari digitali è troppo grande per non iniziare ad esplorare la zona!

Il sentiero si alza abbastanza regolarmente attraverso il bosco fino ad incrociare la strada forestale proveniente da Forcella Lagazon (l’escursione può essere fatta anche partendo da qui, risparmiando 100 mt di dislivello).

Dopo poco la strada si conclude e il sentiero si trasforma in una mulattiera. Anche la vegetazione si dirada e lo sguardo può aprirsi sulle vette circostanti. In circa un’ora e un quarto dalla partenza scorgiamo Baita Col Mont sopra le nostre teste.

Da Feder a Col Mont

La Baita Col Mont

Il bivacco Col Mont è una coccola in mezzo a rigogliosi prati di versante. Sarà il clima uggioso, sarà l’erba verdissima, ma lo scenario è davvero incantevole. Nonostante la modesta altezza (siamo a 1854 mslm) la posizione è decisamente panoramica: le Pale di San Martino, la Moiazza e il Monte Civetta si stagliano di fronte a noi.

La baita è una delle più storiche dell’intero territorio ed è tenuta veramente bene (un plauso ai frequentatori dei bivacchi dell’Agordino, al momento trovati sempre impeccabili, bravi!).

L’interno è dotato di quattro posti letto, una stufa economica, un grande camino dove poter grigliare e un bel tavolone in legno per le serate. Non manca nulla!

Non era la nostra meta, ma da qui in circa 400 mt di dislivello si può raggiungere la panoramica Forcella dei Nègher (2205 mslm) con il sottostante Lach dei Nègher (o Lach dei Giai). Noi ci siamo stati qualche giorno dopo, ma se bivacchi a Col Mont non perderti anche questa salita.

Bivacco Col Mont

Dalla Baita Col Mont al Rifugio Cacciatori: sentiero 697

Ci rimettiamo in cammino. Il sentiero 697 che conduce verso il Rifugio Cacciatori devia bruscamente verso sinistra dopo pochi metri di salita, attraversando il prato subito dopo il bivacco.

Le nuvole basse sono scese ancora di più e i rumori del bosco sono sempre più ovattati. Ci fermiamo. Immobili. Quello che mi sembrava un ramo di un’albero si muove. Sono corna. Due splendidi esemplari di stambecchi si parano davanti ai nostri occhi. Rimaniamo incantati, minuti che sembrano ore (o viceversa). 

Vedere questi animali nel loro habitat è sempre emozionante. A tal punto che è difficile da descrivere la densità di questo incontro. 

Stambecco a Baita Col Mont

Rientriamo nel bosco e il sentiero diventa più stretto, selvaggio. Fa parte di un tratto dell’Alta Via dei Pastori (i cui tratti troveremo praticamente in ogni giro che faremo nella Valle del Biois).

L’orientamento è semplice, ci sono dei canaloni di neve da oltrepassare, qualche piccolo schianto di alberi, ma soprattutto segnalo che il sentiero è davvero stretto e, in alcuni punti, richiede piede fermo e assenza di vertigini.

Davide lungo la cengia verso Rifugio Cacciatori

Il Rifugio Cacciatori

Arriviamo in un luogo incantato. Questo rifugio privato, situato a 1745 metri di quota, è un vero gioiello. Veniamo accolti da alcune buffe sculture in legno e dai gestori che ci raccontano con amore la storia di questo rifugio alpino.

Come sempre, ne approfittiamo per chiedere informazioni. Siamo ingordi delle cime che vediamo sopra di noi, salendo, e di quelle che leggiamo sulla carta topografica quando, la sera prima, studiamo i percorsi da fare.

Questa volta, chiediamo delle ferrate che avvolgono la Cima d’Auta Orientale: c’è ancora neve? Sono difficili? Serve qualcosa in più del solo set da ferrata? Prendiamo nota mentalmente di tutto quello che ci viene detto, e già pensiamo alle prossime escursioni.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Rifugio Cacciatori a Falcade

Baita Giovanni Paolo I

Subito dietro al Rifugio Cacciatori, un sentiero si inerpica in direzione della Baita Giovanni Paolo I (1865 mslm). Sono circa una ventina di minuti (piuttosto pendenti, ma non difficili) attraverso il bosco: la vista di questa bellissima baita li vale tutti.

Ci risiamo: un altro bivacco dove è un vero peccato non trascorrere la notte. Gli interni in legno e pietra, due grandi tavolate in legno e soprattutto uno splendido larin con panche in legno e pietra tutt’attorno, perfetto per scaldare anche le serate più fredde.

Baita Giovanni Paolo I in agordino

Il giro ad anello

Ritorniamo sui nostri passi fino al Rifugio Cacciatori e imbocchiamo, poco dopo la teleferica, il sentiero 689 che attraversa il bosco in discesa. Il momento in cui il sentiero diventa strada forestale e la pendenza diminuisce hai due opzioni:

  • Proseguire lungo il sentiero 689 in discesa per arrivare a Colmean, da dove con un paio di tornanti in salita sulla strada asfaltata, puoi tornare al parcheggio di Fedér
  • Prendere la deviazione sulla sinistra e attraversare il bosco fino a reimmetterti a quota 1500 mt sul sentiero 687 che sale da Fèder.

Noi abbiamo scelto la prima opzione (anche perché pioveva bene e abbiamo preferito la strada comoda), pertanto non so dirti se la deviazione sia tenuta in buono stato e libera da schianti (se la provi, segnalacelo nei commenti per i prossimi camminatori!).

A due passi da Colmean, negli ultimi tratti di bosco sopra le ultime case, vediamo due cervi giovani tra le erbe alte. Il tempo di fermarci, e sono già spariti. Tutt’altro portamento rispetto agli stambecchi del Col Mont: dove quelli erano statuari, posati, quasi “saggi”, questi sono giovanili, timidi, leggiadri…

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Stambecchi in muta primaverile

Baita Col Mont e l’anello verso il Rifugio Cacciatori: dati tecnici in breve

Dove siamo: alla base delle Cime de L’Auta, Dolomiti dell’Agordino. La zona è quella di Caviola (BL)

Partenza: Fedér (1252 mslm), c’è un parcheggio proprio in centro del paesino con una decina di posti auto.

Punti di elevazione: Baita Col Mont (1854 mslm), Rifugio Cacciatori (1745 mslm) Baita Giovanni Paolo I (1865 mslm)

Dislivello: 760 metri

Lunghezza: 8,5 km

Difficoltà: media. Non sono presenti difficoltà tecniche, ma è comunque un giro piuttosto lungo e il sentiero che collega Baita Col Mont al Rifugio Cacciatori è molto stretto (non adatto a chi soffre di vertigini).

Tempo: 3 ore e mezza. Aggiungi un’ora per curiosare nei bivacchi e per un bicchiere di vino ai Cacciatori!

Acqua: non presente una volta lasciato Fedér, eccetto al Rifugio Cacciatori

Cartografia: Carta Tabacco n. 15 – Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)

Baita Col Mont e Rifugio Cacciatori - giro ad anello pin