Faccio colazione, uno spezzone di carta topografica dolomitica sul telefono: il bivacco Greselin. Ecco la meta per i festeggiamenti del mio 32° compleanno. Come da tradizione: io, Davide, un bivacco sperduto. E come spesso fa, il Friuli regala belle sorprese.

Silvia e Davide al bivacco Greselin

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Da Ponte Compol al Bivacco Greselin

Imbocchiamo la bellissima Val Cimoliana e lasciamo l’auto nel comodo parcheggio del Ponte Compol (728 mslm). Vicino alla nostra auto, i van degli scalatori che affrontano le pareti di queste montagne scabrose e difficili. Oltrepassata la strada, vediamo le prime indicazioni per il bivacco.

Il sentiero 374 percorre un breve tratto di strada sterrata a fianco del torrente Compol, le cui pozze di acqua cristallina invogliano a ristorarsi dalla calura, fino ad addentrarsi in breve nel bosco. I primi metri di salita non lasciano dubbi: dovremo faticare (e molto).

Mentre i goccioloni di sudore iniziano a rigarmi la schiena mi domando perché non posso essere come tutte le ragazze “normali” che per il loro compleanno chiedono una cena in un bel ristorante o, osiamo proprio, un pomeriggio alla spa!

Arriviamo ad un bivio a quota circa 1000 mslm: continuando in salita il sentiero 374 conduce alla Casera Lodina, mentre noi dobbiamo prendere sulla destra il sentiero sentiero 358.

Un cartello mette in guardia: dopo il bivacco, il sentiero 358 è dismesso. Le relazioni che ho letto mettono effettivamente in guardia dal tentare il bellissimo giro ad anello per Forcella Duranno, con discesa a Casera Lodina (e che sarebbe un tratto dell’Alta Via numero 6). Parlano di un ambiente franoso, sbriciolato, pericoloso. Un vero peccato.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Scendiamo qualche metro verso il torrente, lo attraversiamo e proseguiamo lungo il greto tra piccole cascate e splendide pozze cristalline. Il meteo non è dei migliori, per cui preferiamo non fermarci, ma quella scritta “Bosolo Beach” su un sasso la sa lunga!

Silvia in val Cimoliana

Non facciamo neanche in tempo a rinfrancarci gli occhi dalla bellezza delle pozze smeraldine che la salita lungo la famigerata Costa dei Tass si manifesta in tutta la sua durezza. Nella carta è segnata a pallini e, nonostante non ci siano punti particolarmente esposti o pericolosi, la salita è davvero per duri. 40-50% di pendenza che non molla un attimo.

La salita è malefica, erta, piena di imprecazioni, un solco sottile che lotta per non essere cancellato dalle alte erbe (occhio alle zecche, perché ce ne sono). Pur essendo un sentiero di bosco (e terriccio), quattro o cinque passaggi sono letteralmente scolpiti nella roccia, e vanno “arrampicati” sfruttando i gradini naturali. Mentre li saliamo, già immaginiamo che gusto sarà scenderli il giorno dopo.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Ed è proprio quando dici “dai, ultima curva e spiana” che no, non lo fa.

La pendenza diventa più accettabile solo una volta usciti dal bosco. Il paesaggio si fa più dolomitico e offre un bellissimo scorcio sulla piana di Cimolais.

Un’ultima cresta da oltrepassare ed infine eccolo lì… appollaiato nello splendido Cadin dei Frati: il bivacco Greselin (1988 mslm). Ovvero: il bivacco lo vedi all’ultimo, dopo aver percorso la conca, superando alcuni guizzanti ruscelli. Sulla sinistra, la traccia del precedente sentiero per il bivacco, ora ridotta dall’erosione a una cresta aguzza.

Bivacco Greselin, Cadin dei Frati

Il bivacco Greselin

Il bivacco Greselin è il classico bivacco Fondazione Berti: lamiera rossa, 9 letti a castello in ferro con materassi e coperte e tavolone al centro. Stop. Non c’è altro, non serve altro.

Isolato, selvaggio e spartano: esattamente come piace a noi.

Da fuori il Greselin è perfetto, mentre l’interno è tenuto sufficientemente bene. Insomma: un sogno.

Alba al bivacco Greselin

Ed è pure del CAI di Padova, se non è un segno questo? E infatti chi troviamo? Altri due ragazzi di Padova, oltretutto amici di mio cugino! Non dirò com’è piccolo il mondo, non dirò com’è piccolo il mondo, non… ah com’è piccolo il mondo!

Che la festa di compleanno abbia inizio: una buona bottiglia, Davide, le gambe stanche per la salita, ma anche qualche pizzetta, un risottino, una birretta e pure una torta con la candelina, non mi fa mancare nulla questo uomo! Altro che ristorante stellato!

Ah… la discesa del giorno dopo? Stessa via della salita, uno strazio per le ginocchia!

Davide e gli aperitivi in bivacco

La normale per Cadin dei Frati

Un appunto: il giorno seguente volevamo salire alla Cima dei Frati (2355 mslm). Si tratta di un percorso di difficoltà alpinistica con passaggi di I-II che sarebbe meglio affrontare con una corda.

Il meteo non prevedeva nulla di buono, per cui abbiamo preferito rinunciare, te lo segnalo nel caso in cui ti trovassi al bivacco e le condizioni fossero favorevoli.

Verso Forcella Duranno

Ci limitiamo a percorrere un tratto del 358 dismesso, così: per curiosare. Verifichiamo che la traccia di fa subito difficile da seguire, e ad un certo punto sembra completamente franata.

Bivacco Greselin in Val Cimoliana

Silvia verso Forcella Duranno

Trekking al bivacco Greselin: dati tecnici in breve

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⛰️ Dove siamo In Val Cimoliana, Dolomiti di Sinistra Piave – Dolomiti Friulane
📍 Partenza da Ponte Compol (728 mslm)
🏅 Arrivo Bivacco Greselin (1988 mslm)
📐 Dislivello 1420 m
📏 Lunghezza 16,7 km con anche la discesa per la poderale (leggi la relazione)
⏱️ Tempo 3 ore e 30 la salita, ma “tirando bene”
😅 Difficoltà Difficile. Non ci sono particolari punti esposti, ma la traccia di salita è davvero ripida, scoscesa e faticosa.
💧 Acqua sì, dati i numerosi attraversamenti lungo la risalita del torrente. A pochi metri dal bivacco Greselin è inoltre presente una sorgente d’acqua perenne.
🗺️ Cartografia Carta Tabacco n. 21 – Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)
🛰️ Traccia GPS