L’occasione: un weekend in bivacco “per soli uomini”. In realtà è una scusa per fare una lunga chiacchierata nella natura con Marco, che forse già conosci come coprotagonista di Attraverso. La scelta cade sul bivacco Le Mandre, sopra Agordo, che si preannuncia interessante. L’unica cosa che può essere riferita al “soli uomini” della prima frase è la scorta di cibo e vino che ci portiamo su. Altro che la raffinata e attenta organizzazione del cibo durante i trekking!

Attenzione! Non confondere il Bivacco Le Mandre con le Casere Le Mandre di San Tomaso Agordino (lo so… la fantasia nella nomenclatura non aiuta!)

Cosa troverai nella salita al bivacco Le Mandre:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Pioggia

BIvacco Le Mandre appare dai boschi

Si parte! Il sentiero 874

Saliamo dalla valle agordina, direzione nord. In località La Muda inizia l’omonima galleria: all’uscita, scopriamo che la vecchia statale (quella resa obsoleta dalla galleria) è stata oggetto di cedimenti, ed ora è un cantiere. Parcheggiamo quindi lungo la statale, subito fuori dalla galleria. Ci carichiamo gli zaini in spalla e scendiamo lungo la strada danneggiata. Sopra di noi, nuvole gonfie di pioggia, data pressoché sicura per tutto il weekend. Ma d’altronde, per una volta che io e Marco andiamo in bivacco assieme, la pioggia è scontata.

Fatti cinquecento metri di asfalto, siamo già nell’ambiente che ci piace. Una casa cantoniera in disuso e alcune rovine della guerra occupano un prato sulla sinistra. Di fronte, la Tajada di San Martino: l’ottimo santo ha tagliato le montagne con un colpo di spada – ora qui c’è una stretta gola – per far defluire le acque che riempivano la conca di Agordo, e dare così prati e terre coltivabili agli agordini.

Un stradina in salita si stacca sulla destra: è il sentiero 874, che segue una mulattiera arzigogolata e piena di tornanti della guerra, e forse precedentemente anche dei minatori che hanno traforato in altri tempi le montagne di questo distretto (come nel caso della storia di California nella vicina Valle del Mis).

La tajada si San Martino

Una salita che non molla mai fino al bivacco Le Mandre

Poco dopo averlo imboccato, il sentiero ci offre un interessante bivio. Qui infatti si incontrano la Via degli Ospizi (un lungo cammino che recupera una via storica tra la Certosa di Vedana e la Valle Imperina) e il Sentiero La Montagna Dimenticata che, se non ho capito male, finisce alla base delle Vette Feltrine: proprio dove si parte per salire a Casera Campotorondo.

Noi saliamo la montagna dimenticata. Camminiamo pazienti la mulattiera 874, chiacchierando, il cielo sospeso sopra alberi dalle foglie nuove, verdissime. Una serie di tre anguste gallerie (la prima è perfettamente dritta ma lunga, una torcia elettrica fa comodo) e poi un ponticello su delle belle pozze lisciate dall’acqua cristallina ci lasciano infine nel bosco che ci accompagnerà fino alla meta.

Non c’è molto da dire della salita: il vero spettacolo sarà sullo stesso percorso l’indomani, quando l’umidità della mattina avvolgerà colli e picchi dei Monti del Sole con un’aura orientale, da stampa cinese.

Una mezz’ora prima di arrivare al bivacco, un cartello ci fa deviare di qualche metro per il belvedere sulla conca agordina. La vista merita.

Facciamo gli ultimi tornanti, un paio di rettilinei, la pendenza si annulla e compare il bivacco.

Panorama dal Belvedere su Agordo

Il bivacco Ricovero Le Mandre

Il bivacco Le Mandre è un piccolo edificio ristrutturato alla perfezione, per metà privato (è dei Forestali), per metà bivacco e ricovero d’emergenza. Sta su una piccola radura: di fronte c’è il bosco che sale, sul retro il versante che scende (verso un minuscolo cesso di legno). Da qualche parte, mezzi occultati dagli alberi, i Monti del Sole: gigantesche schegge di roccia scura e chiazze di neve, inclinate, una specie di superficie lunare che qui pare fuori luogo.

Bivacco Le Mandre in un giorno di pioggia

Entriamo, anche perché ha iniziato a piovere.

Semplice, pulito, fornito… o quasi. A livello di arredamento, c’è tutto: una stufetta, il tavolo, quattro sgabelli. Al piano superiore, sotto uno shangai di travi di legno che rendono ogni minimo spostamento la sagra delle capocciate, ci sono due lettini: i materassi sono morbidi, per nulla umidi, perfetti.

Cosa manca, ti chiederai tu. Semplice: non ci sono attrezzi per fare legna. E questo rende difficile passare il tempo, e preparare un cuccio caldo per la sera e la notte..

Ma non importa: noi abbiamo il cibo e il vino, niente ci può turbare.

Spoiler: la combinazione della piccola stufa fatta andare per qualche ora, e le dimensioni risicate della stanza con i letti, fanno sì che si dorma comunque in un ambiente bello caldo.

Interno del Bivacco Le Mandre

Esplorazioni virtuali dal bivacco Le Mandre

Pioverà tutto il pomeriggio, e poi tutta la notte, rendendo impossibile la prevista gita alla scoperta del Bus delle Neole: un inquietante buco che attraversa in diagonale i Monti del Sole, facendo da camino per le nuvole che entrano da una parte, ed escono dall’altra. Arrivarci deve essere in ogni caso un gran casino (lunga, selvaggia, rocciosa, non segnalata), ma mi riprometto di andarci in estate.

Dal Bivacco Ricovero Le Mandre non hai molto altro da fare, se non scendere per il ripido sentiero che, attraverso il bosco esposto a nord, porta direttamente in Valle Imperina. Per noi ha piovuto troppo: scenderemo per la via del ritorno.

Salendo al bivacco Le Mandre

E a proposito di Valle Imperina

Solo un appunto. La Valle Imperina è stata per secoli un importante polo minerario. Prima di Agordo, sulla sinistra uscendo dalla statale, c’è il Centro Minerario: una locomotiva storica sotto una tettoia, visibile dalla strada, ne indica l’accesso.

Il Centro è stato oggetto di un recupero potenzialmente interessante: alcuni edifici imponenti – uno dei quali trasformato in ostello – e altri minori sono stati ristrutturati. Altri sono stati lasciati in rovina, ma aggiungono atmosfera al complesso.

Il problema? Il restauro dell’area è stato abbandonato già qualche anno fa.

Il centro minerario di Valle Imperina

Trekking al Bivacco Le Mandre: dati tecnici in breve

Dove siamo: giusto sotto Agordo, provincia di Belluno. Siamo sulle pendici nord dei famigerati, selvaggi Monti del Sole.

Partenza: parcheggio lungo la strada all’uscita della galleria La Muda (525 mslm)

Arrivo: Bivacco Ricovero Le Mandre (1373 mslm)

Dislivello: 850 metri

Lunghezza: 6,40 km la salita

Tempo: un paio d’ore per la salita

Difficoltà: facile a livello tecnico. Si può rivelare però faticoso, soprattutto nelle giornate calde: la salita è costante, e pur non essendo eccessivamente pendente, non molla mai.

Acqua potabile lungo il percorso: no

Cartografia: Carta Tabacco n. 24 – Prealpi e Dolomiti Bellunesi (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Bivacco Le Mandre sopra Agordo pin