Una sabato mattina che poteva essere pigro, la casetta dei nomadi digitali a Padola, un paio di ciaspole. Perché non andare a scoprire il Rifugio Lunelli, meta classica dei weekend a Padola?

Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Ciaspole into the wild

Padola innevata vista dalle piste da fondo

Ciaspolata facile al Rifugio Lunelli

Tagliamo la testa al toro: se stai cercando la ciaspolata facile al Rifugio Lunelli, è presto descritta.

Da Padola, ti porti con l’auto a Bagni di Valgrande, dove una serie di comodi parcheggi servono le meravigliose piste da sci di questo fondovalle prativo. Da qui segui a piedi la forestale battuta che, in un’ora e poco più, ti permette di raggiungere il Rifugio Lunelli.

Si tratta di una camminata semplice, che in genere potresti fare anche solo con gli scarponi (ti consiglio comunque la ciaspole, nel caso tu poi voglia esplorare l’ambiente attorno al rifugio). La pendenza non è mai eccessiva, e il panorama dal Lunelli – beh, merita. Durante la camminata, superate le piste da fondo, sarai quasi sempre in bosco.

Io ho invece provato a fare un’avventura, e te la racconto.

Ciaspolata al Rifugio Lunelli da Bagni di Valgrande: dati tecnici in breve

Partenza: Bagni di Valgrande (1278 mslm)

Arrivo: Rifugio Lunelli (1568 mslm)

Dislivello: 300 metri

Tempo: un’ora e poco più per la salita da Valgrande.

Difficoltà: escursione facile e piacevolissima. Perfetta anche da fare con bambini ed è possibile scendere con gli slittini lungo la forestale.

Cartografia: Carta Tabacco n. 17 – Dolomiti di Auronzo e Comelico (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon)

La vista dal Rifugio Lunelli verso il Comelico

Da Padola “centro” al Rifugio Lunelli

La partenza è delle più evidenti: la chiesa di Padola (1218 mslm). Il sentiero 151 parte proprio dalla piazza, e lo si imbocca alla destra della chiesa. Segui la strada asfaltata, supera l’imbocco delle piste (da discesa e fondo), supero le ultime case, ed è ora di infilare le ciaspole. L’inizio della ciaspolata vera e propria segue il tracciato della strada, attraversa due piste da fondo e ne inforca una terza. Sulla mia sinistra, la conca innevata del Lago di Campo (1300 mslm).

Ora sono nella natura, o quasi. Il mio obiettivo numero uno sarebbe quello di beccare la tratta locale del Sentiero Frassati, un anellone che parte da Danta di Cadore, raggiunge Sappada, attraversa la splendida Val Visdende, gira per il Comelico. In realtà, scoprirò poi, sarò sempre almeno un centinaio di metri più in basso del Frassati.

Comunque: seguo la forestale, che per metà è pista da sci, per metà versante boscoso dalla pendenza moderata. Sbuco sul curvone della pista, attorno ai 1550 mlsm. Un cartello mi indica il Rifugio Lunelli, ma non segna i tempi: sulla carta, sembra una bella tirata. Prendo la direzione.

Ancora forestale, stavolta di pendenza più marcata. Traccio il percorso: uno scoiattolo mi passa nel campo visivo, poco più avanti. Sbuco dove il panorama mi offre una bella porzione di Traversata Carnica illuminata dal sole. Sono a quota 1700 mslm, il punto più alto della mia escursione.

Indicazione dei sentieri per il Rifugio Lunelli

Salita da Padola al Rifugio Lunelli e vista sulla Traversata Carnica

Il Bosco sotto la Croda, e un po’ di avventura

Il Bosco sotto la Croda è qui che aspetta me: il segnavia sono invisibili, coperti dalla neve. L’unico che vedo conferma che sono sul sentiero 164. Controllo la carta, e tendo di seguire la direzione giusta. Cammino piano, mi godo il silenzio. Raggiungo le tracce di uno scialpinista e mi fiondo giù per il versante (in estate, il sentiero 126 scende zigzagando di qua), e raggiungo uno dei vari ponticelli della valle. Sotto di me, come previsto, il Risena (1422 mslm).

Da qui, per arrivare al Lunelli, si tratta solo di risalire il corso del torrente, attraverso un bosco denso, magico.

Un piccolo inghippo – ad un certo punto, devo guadare il torrente, perché le alte sponde di neve mi impediscono altre soluzioni. Sfrutto le fronde di un pino caduto, e sono sull’altra riva. Continuo a ciaspolare lungo il torrente. A parte le tracce dello scialpinista solitario, il resto è vergine e silenzioso.

E quando arrivo a quota 1500, si apre la chiostra dei monti davanti a me.

Salendo il bosco in ciaspole verso il Rifugio Lunelli

Al Rifugio Lunelli (1568 mslm), e discesa

Quindi sono tutti di fronte a me. Da sinistra a destra: Sasso di Selvapiana, il mio amato Popera, il Creston di Popera, la Cima dei Colesei.

Oggi è sabato, al Lunelli c’è molta gente, per cui mangio il mio panino e mi lancio giù per la forestale. In molti salgono trascinando i figli sugli slittini, perché la forestale è una pista ideale per la discesa.

La pista è piuttosto lunga, segue la Val Grande fino ai parcheggi delle piste da fondo (1278 mslm), dove in genere si lascia la macchina. Da qui, se sei a piedi e devi tornare a Padola – come me – non ti resta che seguire i quasi sei chilometri di strada asfaltata (o fare l’autostop!).

Un ultimo consiglio: dal Rifugio Lunelli puoi anche salire sulla morbida ma panoramica Cima dei Colesei.

Rifugio Lunelli innevato

Vista dei monti dal Rifugio Lunelli

Ciaspolata al Rifugio Lunelli da Padola: dati tecnici in breve

Partenza: chiesa di Padola (1218 mslm)

Arrivo: Rifugio Lunelli (1568 mslm)

Dislivello: 350 metri

Tempo: 3 ore l’andata

Difficoltà: media. Dislivello contenuto, ma ti serve un ottimo orientamento nel bosco innevato.

Cartografia: Carta Tabacco n. 17 – Dolomiti di Auronzo e Comelico (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon)

Due itinerari con le ciaspole al Rifugio Lunelli pin