Il Lago di Braies non necessita presentazioni. Una perla immersa in uno scenario incantevole che merita decisamente la visita. Visitarlo in inverno, senza marketing e senza infinite processioni, regala scenari spettacolari e un’atmosfera da fiaba.

Silvia al Lago di Braies con la neve

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Perché visitare il lago in inverno? 3 ottimi motivi per vederlo (e 3 per non farlo)

Perché visitare il Lago di Braies in inverno? Ti do almeno 3 ottimi motivi:

  1. Spesso il lago ghiaccia completamente ed è uno spettacolo
  2. Le sfumature cromatiche stupende di ghiaccio, neve e acqua
  3. Il silenzio e la solitudine di uno dei laghi alpini più belli del mondo

Questi almeno sono i motivi che hanno spinto noi a visitarlo.

Perché allora non visitarlo in inverno?

  1. Sei sei alla ricerca della classica foto da Instagram con la barchetta, le acque verdi e i maglioni bianchi, ti dico già che non fa per te.
  2. La capanna di legno, che sarebbe la “stazione forestale” del film in inverno è chiusa.
  3. E no… anche Terence Hill solitamente non è presente!

Lago di Braies ghiacciato in inverno

Come raggiungere il Lago di Braies in inverno

Altro punto a favore: in inverno puoi arrivare al lago di Braies direttamente con l’auto nel parcheggio più vicino. Il parcheggio è a pagamento, ma ci sono posti in abbondanza (e anche un paio di posti auto bianchi).

Se invece desideri raggiungerlo in autobus, c’è una comoda linea che collega il Lago con i principali paesi dell’Alto Adige.

Da qui troviamo subito l’imponente Grand Hotel Lago di Braies, un paio di ristoranti con i loro menù da battaglia (prezzi decisamente fuori mercato) e un negozio di souvenir che ignoriamo prontamente. Aggiriamo tutto il complesso sulla sinistra e…

… siamo finalmente davanti alla bellezza della natura Lago di Braies.

Lago di Braies in inverno

La leggenda del lago di Braies

La leggenda narra la Valle di Braies fosse abitata da selvaggi che vivevano in armonia con la natura, raccogliendo ciò che la terra donava loro. Tra questi tesori c’erano anche pietre preziose ed oro, che i selvaggi utilizzavano per trarre energie benefiche a fini spirituali.

Non ci volle molto che i pastori, saliti fino a qui per pascolare le greggi, scoprirono questo immenso tesoro e iniziassero a saccheggiare i locali.

Fu così che questi decisero di nascondere oro e pietre preziose nelle sorgenti del lago. L’acqua, scorrendo, erose questi tesori, impreziosendosi delle ricche sfumature che si osservano oggi nel lago.

lago di Braies innevato

Il Lago di Braies ghiacciato

Durante la stagione invernale, il Lago di Braies ghiaccia spesso ed è uno dei motivi per cui è davvero unico poterlo visitare in inverno. Camminare sulla superficie dei laghi ghiacciati non è consigliabile in generale, perché non puoi sapere quanto il ghiaccio si sia già assottigliato, e se reggerà il tuo peso, ma in questo caso nell’ultimo periodo sono stati proprio aggiunti appositi divieti: sul Lago di Braies ghiacciato non si cammina.

Noi lo abbiamo visitato l’ultima volta in una via di mezzo tra ghiaccio, neve e anse in scioglimento. I riflessi e i contrasti che regala questo scenario sono, se possibile, ancora più intensi.

Spettacolare la Croda del Becco (2810 mslm) innevata e bianchissima, in forte contrasto con i pini quasi neri. Molto suggestivo, eppure così tremendamente lontano dall’immagine classica in veste estiva.

Un ultimo consiglio: durante il periodo natalizio (solitamente verso i primi di dicembre), attorno alle sponde del Lago di Braies artigiani e produttori locali organizzano un caratteristico mercatino di Natale.

Cappella del Lago di Braies

Il giro del lago di Braies in inverno

Una premessa: il Lago di Braies in inverno non è mantenuto. Questo significa che, se decidi di compiere il giro, lo fai a tuo rischio e pericolo (e dietro la tua responsabilità).

Il giro del lago in inverno non è sempre percorribile. Tutto dipende dalle condizioni e dallo stato della neve, ma in generale non si tratta di una facile passeggiatina.

Quest’anno, ad esempio, a seguito delle abbondanti nevicate, percorrere il giro del lago non è stato semplice.

Ti consiglio vivamente di portare con te :

  • scarponi da trekking
  • bacchette da trekking,
  • ramponcini 

e di valutare la condizione di ghiaccio e neve lungo il percorso. 

Quando l’abbiamo percorso noi, numerosi tratti del sentiero erano ghiacciati, per cui abbiamo dovuto fare tantissima attenzione a non scivolare. Anche i parapetti erano completamente sommersi dalla neve: scivolare sarebbe stato potenzialmente pericoloso.

Il giro dell’anello completo richiede circa 1 ora e mezza. Silenzio e scenari assicurati, ma attenzione a non improvvisarsi, è necessaria una buona dimestichezza per fare il giro ad anello in inverno.

Giro del Lago di Braies in inverno

La conca nella quale è adagiato il lago di Braies è un respiro trattenuto, aria fredda nei polmoni, un senso di reverenza. Tutto è immobile, congelato, le montagne imponenti non ti degnano di uno sguardo, fanno le loro cose da montagne.

Camminiamo lungo il lago, saliamo un po’ di quota, poi scendiamo di nuovo verso le rive. Affondiamo nel manto morbido. È più o meno l’inizio del pomeriggio.

Quando siamo lungo la riva meridionale, sentiamo dei rombi, come dei tuoni, susseguirsi lontani. Guardiamo oltre il bosco, attraverso gli alberi, piccole valanghe scendere dai canalini lungo i versanti della Croda, portando con sé rocce e mughi. Ci imbamboliamo a guardarle: sembrano cascate d’acqua, inoffensive: non lo sono.

Riprendiamo a camminare. Le montagne continuano a fare le loro cose da montagne, alle nostre spalle.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Overtourism e sostenibilità ambientale

Il Lago di Braies è diventato celebre in seguito alla serie tv Un passo dal cielo. Una perla dolomitica di indiscutibile bellezza, che però d’estate è letteralmente presa d’assalto dal turismo. Mi riferisco a code interminabili per arrivare, problemi di parcheggio, criticità legate ai comportamenti delle persone e ad una vera e propria processione per percorrere l’anello del lago.

Tutto ciò ha costretto la provincia autonoma a contingentare gli ingressi, creare ben tre parcheggi di enormi dimensioni e strutturare misure per permettere una viabilità regolare. Non si può dire che l’Alto Adige sia rimasto a guardare: ingresso su prenotazione, strada chiusa dalle 10 alle 14 ed enormi incentivi per l’accesso con i mezzi pubblici. Eppure tutto questo non sembra essere sufficiente.

Perché dopo la serie tv è stata la volta di Instagram, che ha dato la mazzata finale alla naturalezza di questo luogo.

Il concetto di overtourism e di tutela dell’ecosistema purtroppo non vanno a braccetto. E così, nonostante il numero limitato di accessi e cartelli sempre più evidenti che intimano di non lordare, i problemi in questo angolo di Dolomiti non sembrano accennare a migliorare. Un turismo mordi e fuggi, un’incapacità di entrare davvero in una realtà… una lotta all’ultimo scatto che non accetta vinti né vincitori.

Peccato perché oltre al Lago di Braies al Lago di Misurina e alle Tre Cime di Lavaredo, le montagne hanno tanto altro da regalare. Noi, dal canto nostro, continueremo con i nostri racconti a portare un po’ di questo infinito patrimonio paesaggistico e culturale. E se vuoi approfondire come comportarti al meglio in questi ambienti dai un’occhiata all’articolo che abbiamo scritto sulla Filosofia del Leave no trace.

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