Sabato mattina. Ci guardiamo. Silvia dice: facciamo due orette di escursione e poi rincasiamo e lavoriamo, ok?

Rispondo: Perfetto. Ciaspolata a Malga Melin?

Torneremo a casa sette ore dopo. True story.

Cosa troverai in questo percorso (se fai tutti i giri proposti):
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Giri matti e varianti inaspettate

Da Sega Digon a Malga Melin

Punto di partenza è Sega Digon, un gruppo di case incassato a poco più di un chilometro dallo sbocco della Val Digon nella Val Padola. Se sei mai passato da queste parti in auto, avrai notato che questo piccolo abitato è molto spesso in ombra. La Val Digon è infatti stretta e profonda, e anche il suo orientamento non aiuta.

Ma per una bella ciaspolata, è il luogo ideale.

cappella Caduti Cima Vallona

Lasciata l’auto poco a nord del paese – poco prima della Cappella Caduti di Cima Vallona (1214 mslm) – camminiamo lungo la strada che segue il fondovalle e che, per i primi due o trecento metri, è praticamente uno scivolo di ghiaccio. Raggiunta la minuscola Cappella Tortoi (1296 mslm) e superato un ponte poco dopo, l’aspetto del paesaggio inizia a cambiare. Il torrente corre ora alla nostra destra, in alcuni punti romba e genera piccole cascate.

La valle continua ad essere incassata, il paesaggio prende un che di canadese. In poco meno di un’ora e mezza siamo in vista del Baito di Pian della Mola (1467 mslm). Stiamo entrando nella Val Melin

Il baito è un gioiellino, ad ora (marzo 2021) in corso di ristrutturazione, ma le immagini sulla pannellistica di cantiere fanno immaginare un caldo nido di legno chiaro e arredamento di montagna versione design.

Proseguiamo. La strada continua a salire con pendenza moderata, finché il bosco si apre su un panorama maestoso: sono i prati di Malga Melin, che ci appaiono in questo momento come un mare bianco leggermente inclinato e bellissimo.

Malga Melin in Val Digon

La Malga Melin

La malga sta sulla nostra sinistra, a poca distanza (1673 mslm), quasi completamente sommersa dalla neve. E fanno sorridere i cartelli stradali che spuntano dal manto nevoso.

In inverno è (ovviamente chiusa), ma la ciaspolata fino a qui è stata davvero piacevole e mai pendente, super consigliata.

Malga Melin in Comelico

E dopo Casera Melin?

Da qui ci sono varie possibilità, alcune delle quali prettamente estive (come la salita all’alto Bivacco Piva, che si trova a 2250 mslm, sospeso sul limite di un piccolo circo glaciale alla base di Cima Palombino).

Con le ciaspole ai piedi invece hai tre possibilità:

Prima possibilità: ritorno la strada dell’andata

Si spiega da sé, giusto? E se non sei molto esperto di ciaspolate, ti consiglio di tornare sui tuoi passi – ci vorranno comunque un paio d’ore per scendere.

In breve:

Partenza: Sega Digon, all’incirca alla Cappella Caduti di Cima Vallona (1214 mslm)

Arrivo: Casera Melin (1673 mslm)

Dislivello: 450 metri

Tempo: 4 ore e mezza andata e ritorno

Lunghezza: 14 km andata e ritorno

Difficoltà: facile, ma comunque lunga

ciaspolata a Pian de la Mola

Seconda possibilità: da Malga Melin al Passo Palombino

La forestale prima, e il sentiero poi, che salgono al Passo di Palombino sono molto piacevoli da percorrere con le ciaspole ai piedi. Dapprima si attraversano i prati innevati a est della casera, dopodiché si entra nel bosco e si guadagna quota salendo diversi tornanti.

Quando esci dal bosco, più o meno dove la carta indica quota 1873 mslm, il percorso diventa un po’ più insidioso, e più ti avvicini alla salita finale per il passo, più ti trovi a seguire un pendente traverso che, con la neve polverosa esposta a nord, può non essere agevole con le ciaspole. In più sarai in ombra, e farà freddissimo! In ogni caso, affronta questo tratto di salita solo se ti senti a tuo agio negli ambienti invernali quasi alpinistici.

PS: una nota difficile da spiegare. Il passo è come “occultato” da un piccolo colle tondeggiante. Non seguire alla cieca oltre questo, perché ti troveresti a salire i ghiaioni dei Longerin. Tieni piuttosto d’occhio alla tua sinistra, vedrai prima del colle la caratteristica forma del passo di montagna.

Sul Passo Palombino (2035 mslm) si apre una vista spaziale sulle creste della Traversata Carnica, si intuisce la Val Visdende, si vede il Monte Schiaron che chiude la Val Vissada.

Ora. Per quanto la carta segni l’allettante sentiero 142 che permetterebbe di fare un giro ad anello, in inverno questa è cosa da scialpinisti e ciaspolatori esperti. Una volta raggiunto il passo o le sue vicinanze, ti consiglio di tornare sui tuoi passi, e scendere per il percorso dell’andata.

In breve:

Partenza: Sega Digon, all’incirca alla Cappella Caduti di Cima Vallona (1214 mslm)

Arrivo: Passo Palombino (2035 mslm)

Dislivello: 815 metri

Tempo: 6 ore andata e ritorno

Lunghezza: 18 km andata e ritorno

Difficoltà: media fino a poco prima del passo, e lunga. Raggiungere il passo può portare il livello a difficile

Crode dei Longerin da Passo Palomino

Terza possibilità: ritorno per il sentiero 161

Questa opportunità non presenta difficoltà tecniche, ma è eterna e, in certi punti, di orientamento confuso.

Da Casera Melin punti verso sud (ti lasci la casera alle spalle, insomma) verso Cima di Aiaredo (1922 mslm) – ci sono le indicazioni. Il sentiero sale nel bosco, e ti troverai a seguire probabilmente le tracce degli scialpinisti. Il sentiero percorre la cresta del monte (è boscosa, facile),  poi si infila in un mondo meraviglioso di stavoli perfettamente ristrutturati: da lasciarci il cuore! Ce ne sono forse una decina, sparsi in questa valle, uno più bello dell’altro. E sullo sfondo, le tormentate, imponenti Crode dei Longerin. Che paesaggi!

Il sentiero prende ad un certo punto il numero 142 e segue una eterna strada forestale che, percorrendo a mezza costa il versante, ti riporterà nei pressi del fondovalle. Percorrere quest’ultimo tratto fino all’auto ti richiederà poco più di un’ora.

In breve:

Partenza: Sega Digon, all’incirca alla Cappella Caduti di Cima Vallona (1214 mslm)

Punti dell’anello: Casera Melin (1673 mslm), Cima di Aiaredo (1922 mslm)

Dislivello: 700 metri

Tempo: quasi 7 ore

Lunghezza: 20 km

Difficoltà: media, ma la lunghezza del giro lo rende piuttosto impegnativo

Cartografia: Carta Tabacco n. 17 – Dolomiti di Auronzo e Comelico (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon)

Ciaspolata a Casera Melin in Val Digon pin