Decreto legislativo 28 febbraio 2021, n.40, cosa cambia?
Dall’approvazione del decreto legislativo si parla tantissimo di tutte le implicazioni pratiche e teoriche che stanno dietro a questa norma. Abbiamo provato ad andare a fondo e spiegarti cosa cambia davvero.
Nuove regole per gli sciatori sulle piste
Tra le principali novità ci sono queste:
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Obbligo per chi scia in pista di avere un’assicurazione per la responsabilità civile
L’assicurazione potrà essere acquistata assieme allo skipass. Si tratta forse della novità principale, che farà storcere il naso a molti. Sicuramente infatti i costi degli skipass negli ultimi anni sono andati lievitando a dismisura, tanto da rendere lo sci su pista uno sport sempre più elitario.
50 euro di skipass giornaliero + 25 € di pranzo + costo di trasporto + RC = eh già. Se poi moltiplichi x famiglia…
Cosa ne penso? Ho lavorato in assicurazione per 3 anni e ti assicuro che ho visto di tutto, tra cui intere famiglie finite sul lastrico per banali errori di distrazione. La buona notizia? Un’assicurazione di responsabilità civile costa un centinaio di euro l’anno e copre tutto il nucleo familiare in qualsiasi situazione (non solo sulle piste). Pensaci.
Ti segnalo anche che, se sei tesserato CAI in regola per il 2022, puoi acquistare presso la tua sezione una copertura assicurativa di responsabilità civile che comprenda te e la tua famiglia nelle attività alpinistiche (incluse quelle su pista) al costo di € 12,50.
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Obbligo di casco fino ai 18 anni
Sarò sincera, secondo me questo obbligo dovrebbe essere esteso a tutti, a prescindere dall’età.
E poi… vuoi mettere la comodità di avere la testa ben al caldo e al sicuro dietro a casco e maschera? Per me non c’è discussione.
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Modifica delle responsabilità sulle piste da sci
Sono due le principali modifiche in tal senso:
- Negli incroci non sempre ha precedenza chi viene da destra, ma, anche tutti gli sciatori devono modificare la traiettoria e ridurre la velocità per evitare ogni scontro con altri sciatori,
- “ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento di prudenza, diligenza e attenzione alle condizioni generali”
- “per poter accedere alle piste caratterizzate da un alto livello di difficoltà e con pendenza superiore al 40%, contrassegnate come pista nera, lo sciatore deve essere in possesso di elevate capacità fisiche e tecniche”.
Che cosa significano in pratica queste disposizioni? Che la responsabilità si presume essere sempre al 50%, a meno di particolari situazioni come il caso dello sciatore che abbia causato un incidente su una pista nera perché non in possesso delle capacità necessarie per affrontarla. In questo caso infatti la presunzione di colpevolezza è a suo carico.
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Divieto di sciare in stato di ebbrezza
È vietato sciare in stato di ebrezza derivante da alcool o droghe. Il limite alcolico è fissato a 0,5 grammi per litro e le autorità possono disporre alcooltest anche in prossimità delle piste.
Al contrario della circolazione su strada, la sanzione è solo amministrativa, con una multa che va dai 250 ai 1000 euro.
Insomma… niente più doppio giro di bombardini!
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Divieto di percorrere le piste ai piedi o con le ciaspole
Ero convinta che fosse già così… o per lo meno in tantissime piste è anche espressamente indicato.
Modifiche normative per le attività sportive invernali fuori dalle piste
Una premessa: in questa categoria sono compresi indistintamente scialpinisti, sciatori fuori pista, ciaspolatori, escursionisti su neve e alpinisti. Un bel “misto bosco” insomma!
Obbligo di ARTVA, pala e sonda
La norma prevede che tutti coloro che praticano attività sportiva sulla neve fuori dalle piste da sci debbano dotarsi di ARTVA, pala e sonda quando praticano tali attività “in particolari ambienti innevati, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistono rischi di valanghe”.
Cosa cambia rispetto alla legge precedente? Nella legge 363 del 2003 si parlava di “evidenti rischi di valanghe” per cui si intendeva come tale il livello 3 della scala delle valanghe (pericolo marcato), mentre ora la formulazione sembra far pensare all’obbligo anche al livello 2 (pericolo moderato).
Non ti sarà sfuggito il “sembra” della mia precedente frase: il legislatore è stato talmente generico che è difficile trovare un’interpretazione univoca, soprattutto dato che il rischio zero in montagna non esiste. Cosa debba intendersi con “rischio valanghe” è quindi non univoco, ma l’interpretazione più accreditata, anche secondo i principali attori della montagna, è quella appunto del livello 2.
Neanche a dirlo: nelle nostre montagne il pericolo di valaghe è quasi sempre di livello uguale o superiore a 2.
È prevista anche una sanzione che va dai 100 ai 150 euro.
Cosa cambia per scialpinisti e ciaspolatori con l’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda?
Per gli scialpinisti direi nulla. Si tratta infatti della normale dotazione di sicurezza che chiunque pratica lo scialpinismo dovrebbe sempre avere (e saper usare a dovere). Sono quindi ottimista nel dire che per il 99% degli scialpinisti si tratti solo di una conferma dell’importanza di tale dotazione (anche quando si è soli).
Per i ciaspolatori? Qui l’opinione si divide. Ti dico quello che penso io.
- Se sei un ciaspolatore che si avventura fuori dalle strade bianche su ripidi pendii, forcelle e zone effettivamente a rischio, non vedo per quale motivo non dovresti avere anche tu ARTVA, pala e sonda.
Insomma, se (come noi) sei quel genere di ciaspolatore, fatti un regalo per Natale! - Se invece la tua attività con le ciaspole si limita alla passeggiata in zona pianeggiante e senza rischio valanghe non ci sono problemi: non ti serviva prima e non ti servirà ora.
E se sei un principiante completo, leggiti la guida su come iniziare a ciaspolare: ti chiarirà molte cose.
So cosa stai pensando: tra la zona pianeggiante e il ripido estremo c’è una scala infinita di grigi (o meglio bianchi sporchi, in questo caso). Verissimo, ma questo è anche il motivo per il quale alla fine la scelta credo possa dirsi sempre la tua.
Oppure credi davvero che per controllare la tua attrezzatura ci sarà un posto di blocco su ogni montagna?
Insomma… la montagna innevata è sempre pericolosa, secondo me un’accortezza in più non guasta comunque. E ricorda: lo fai per te, lo fai per gli altri, lo fai per i soccorritori. È questo lo spirito con il quale devi approcciarti.
Da quando entra in vigore il decreto?
L’entrata in vigore è fissata per il 1° gennaio 2022.
In sede di legge di conversione infatti (l. 21 maggio 2021, n. 69) del d.l. 22 marzo 2021 n. 41, si leggeva che “Le disposizioni recate dal presente decreto si applicano a decorrere dal 31 dicembre 2023”, salvo poi il 25 maggio con decreto spostarla nuovamente al1° gennaio 2022.
Insomma, come sempre la confusione è stata tanta, ma alla fine secondo me si tratta per lo più di regole di buon senso (scritte molto male). Iniziare ad adottarle da subito è un ottimo comportamento per chi frequenta la montagna invernale, non credi?
In conclusione
La norma presenta più di qualche lacuna, a nostro avviso però l’intento è quello di sensibilizzare affinché la montagna invernale non venga presa sottogamba. Vuoi fare attività escursionistica in inverno? Oltre a dotarti dell’attrezzatura invernale (es. ciaspole, ramponi, picozza, ramponcini), dell’abbigliamento adeguato per ciaspolare e da oggi anche di ARTVA, pala e sonda…
Tu cosa ne pensi? Ci vediamo qui per raccontarci i prossimi sviluppi…
FAQ sull’obbligo di ARTVA, pala e sonda per i ciaspolatori
Aggiungo questa sezione perché in queste settimane ci sono state fatte tantissime domande in merito.
È obbligatorio anche se sono da solo?
Sì. Si tratta di dispositivi di sicurezza personale e ognuno deve avere il suo. Se finisci sotto una valanga, qualcuno nei paraggi può aiutarti oppure, viceversa, se ti capitasse di assistere al fatto.
Ma il CAI cosa dice? L’entrata in vigore è spostata?
Il Club Alpino Italiano sembra non essere d’accordo soprattutto con la formulazione non chiara della normativa. Il fatto che abbia chiesto chiarimenti al governo però NON sposta la data di entrata in vigore della legge.
Quanto costano i dispositivi di sicurezza?
I kit composti da ARTVA, pala e sonda costano dai 300 euro in su. Comprare il kit riduce ti permette di ridurre il costo di pala e sonda al minimo. Qui trovi un link diretto al classico Evo4 in versione kit.
Quale ARTVA comprare?
I dispositivi moderni vanno bene più o meno tutti. L’importante è che:
- siano digitali e non analogici, mi raccomando,
- abbiano 3 antenne,
- siano dotati della funzione di smarcatura.
Il Barryvox della Mammut è un punto di riferimento (anche grazie all’interfaccia intuitiva): noi ci troviamo molto bene. Qui trovi un link diretto per acquistarlo.
Posso noleggiarli?
Teoricamente sì, nella pratica non è così facile perché i noleggi ne hanno pochissimi a disposizione e spesso sono prenotati dagli scialpinisti.
Mi serve anche se faccio un’uscita con una guida alpina?
Sì. È appunto un dispositivo personale, la multa sarebbe comunque a carico tuo.
Una volta che ho l’ARTVA, sono a posto?
Sì, e no. Al dispositivo devi fare manutenzione: controllare che le batterie siano cariche (prima della gita!) e fare aggiornare il software all’incirca una volta all’anno.
ciao Silvia, è sufficiente l’assicurazione prevista per i soci CAI (o relativa associazione Europea mutualmente riconosciuta)? Basterá mostrare il tesserino?
Ciao Alberto, il tesserino (ossia l’iscrizione al CAI) non è di per sè sufficiente per la copertura della Responsabilità Civile, a meno che tu in sede di rinnovo non acquisti proprio la polizza apposita presso il CAI: la POLIZZA R.C. IN ATTIVITA’ INDIVIDUALE include anche lo sci di pista. Ti riporto quanto comunicato:
“I Soci in regola con il Tesseramento 2022 possono attivare una polizza di Responsabilità Civile che tiene indenni di quanto si debba pagare, quali civilmente responsabili ai sensi di legge, a titolo di risarcimento per danni involontariamente cagionati a terzi per morte, per lesioni personali e per danneggiamento a cose, in conseguenza di un fatto verificatosi durante lo svolgimento delle attività personali, purché attinenti al rischio alpinistico, escursionistico o comunque connesso alle finalità del CAI.
Nella garanzia sono compresi il Socio che vi ha aderito unitamente alle persone comprese nel nucleo familiare, ed i figli minorenni anche se non conviventi, purché regolarmente Soci per l’anno 2022”. Il costo è di 12,50 €.
Il decreto entrerà in vigore l’1 gennaio 2022.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/24/21G00116/sg art. 10 comma 13-quater punto f, che fa riferimeno al DL n. 40 del 28 febbraio 2021 che hai commentato
Flavio
Grazie Flavio, la l.21 maggio 2021 spostava la data al 31 dicembre 2023, la legge del 25 maggio (4 giorni dopo) la sposta nuovamente al 1° gennaio 2022! Una follia starci dietro, ora modifico subito anche l’articolo, grazie per la segnalazione!
La sicurezza sta nel sapere ciò che si va a fare e in che condizioni. Su un itinerario non sovrastato da pendii che possono scaricare anche con un iperbolico rischio “10” – e ce ne sono tanti – a che pro attrezzarsi? Se invece un rischio c’è, anche attrezzarsi non basta. E’ fondamentale seguire l’evoluzione del manto nevoso e non limitarsi a guardare le condizioni del bollettino del giorno stessso, che si tratti di ciaspole o sci. Il rischio zero in montagna – se si parla di valanghe – può esistere; invece è sempre alto quello di chi si reca su neve senza avere studiato a sufficienza l’iitnerario in rapporto alle condizioni contingenti. E’ un testo legislativo “all’italiana” che nella sua vaghezza lascia una spiacevole discrezionalità tanto alle forze dell’ordine quanto alla magistratura in caso di contenzioso. Bastavano due criteri molto semplici: 1) gli enti locali / la Forestale segnali quali zone o percorsi presentano rischio di valanghe; 2) dove il rischio sussiste, a partire dal livello 3 non è permesso fare attività e non si attivano pertanto i soccorsi.
Ciao Davide sono assolutamente d’accordo con te con il fatto che la montagna – specie invernale – richieda un’esperienza che in molti non hanno. La cosa positiva è che l’esperienza si può acquisire: ci sono tantissimi corsi validi e, andando per gradi, è possibile anche abituare l’occhio a valutare il pendio. C’è una cosa però che nessuno ti può insegnare ed è ad avere la testa sulle spalle.
Io credo che la normativa nella pratica sia proprio questo: un tentativo di responsabilizzare le persone a comprendere quali sono i rischi e ad attrezzarsi di conseguenza o di stare a casa. Sul fatto che il tentativo finirà nel vuoto ne sono però abbastanza certa dato che si imporrebbe dei controlli per i quali nessuna forza dell’ordine può averne contezza.
Ti ringrazio per il tuo contributo.
Buon giorno
Avere il Kit di autososccorso e fargli manutenzione non basta.
Sapete cecare il compagno che dovesse rimanere travolto e una volta localizzato soccorrelo con tempestività.
Passati i primi 18 minuti il tempo la probabilità di sotravvivenza crollano dal 90% al 20% in meno di mezz’ora.
Per quate menovre, che avvengono sempre sotto shock emoltivo e stress, chi va in montagna d’inverno fa esercitazione tutti gli anni.
Da questo punto di vista la legge è carente perchè impone un obbligo, ma non in morma corretta.
Ciao Marco,
siamo perfettamente d’accordo. Dubito però che persone che fanno un acquisto da oltre 400 € non abbiamo almeno la curiosità di capire come funziona lo strumento, di fare un corso o per lo meno di informarsi in maniera adeguata.
La legge è sicuramente carente, ma crediamo che sia un utile spunto per iniziare a far riflettere qualcuno che magari non aveva mai preso in considerazione quelli che possono essere i rischi della montagna invernale.
Grazie per averci lasciato il tuo pensiero!
Innanzi tutto la sanzione non è una multa: ma è semplicemente un atto amministrativo, quindi una volta che eventualmente pago, si estingue il problema. Poi c’è di che discutere sul fatto che la ciaspolata sia un’attività sportiva: può essere anche semplicemente un’attività motoria se fatta su stradoni in piano. Quindi che non rompessero le scacole con le inutilità.
Ciao Emanuele, so che molte sezioni CAI stanno chiedendo chiarimenti, ma continuano a non ricevere risposte.
Al momento in tutta onestà sembra un nulla di fatto anche perché non ho mai sentito di multe, ma solo di qualche sfortunato mandato a casa nella settimana dell’introduzione della norma. Girando per i sentieri inoltre non posso dire di vedere molte persone a ciaspolare con APS addosso, anzi.
Vedremo come evolverà la situazione…