È un po’ il simbolo della Val di Non – o per lo meno della lunga tradizione di storia e fede della valle. Il santuario di San Romedio è un luogo incantato, che pare aver ispirato fiabe e illustrazioni fantasy. in più, può essere raggiunto tramite un facile ma avventuroso sentiero. Ti spieghiamo come!

Raggiungere San Romedio a piedi: il sentiero nella roccia

Punto di partenza è il Museo Retico di Sanzeno, dal curioso edificio contemporaneo. C’è ampissimo parcheggio giusto prima, in direzione del paese.

Lasciata l’auto nel parcheggio, l’imbocco del sentiero che conduce al santuario è evidente: si trova lungo la provinciale, e per alcune decine di metri corre giusto al suo fianco, prima di immergersi tra i meleti.

Subito però il sentiero fa una curva, e si infila nel bosco. Anche nelle giornate calde, qui è un piacere camminare, perché la vegetazione ripara dal sole.

Tempo di pochi minuti, e tutto cambia: il sentiero diventa quasi un cunicolo, perché è scavato nella roccia che costituisce uno dei fianchi della stretta gola del Rio di San Romedio.

Avvertenza: il sentiero non è difficile, né tantomeno esposto – c’è sempre sia un corrimano, che una alta staccionata. Camminare qui è strano, perché per evitare capocciate si è sempre in parte accucciati, in parte piegati verso l’esterno.

Se i cartelli invitano ad avere attrezzatura da montagna – scarpe adeguate, caschetto – il 99% delle persone lo percorre in “abito casual”.

Il percorso è spettacolare: la gola sulla destra è verdissima, profonda, mentre i passaggi scavati sono affascinanti. Nelle nicchie ci sono foto e fototessere disgregate dal tempo, rosari, qualche lumino. Tracce di una devozione che continua.

Ad un certo punto, una sorpresa: dove il cunicolo finisce, si apre una parete di arrampicata – frequentatissima. La cosa più divertente sono i nome delle vie, scritte in vernice bianca e rossa. Tra il sacro e il profano, ci si trova Padre Mojito, Vita da eremita, Qual sabato sera santo… che ridere!

Un primo bivio nel bosco (lo riconosci perché c’è una poesia in dialetto su un cartello), segnala la fine del tratto scavato. Proseguiamo dritti – in pratica attraversiamo un secondo cancello aperto, sul quale campeggia il simbolo dell’eremo. Camminiamo ora nel bosco, e sempre più si fanno frequenti i segni di devozione: a guardare bene, tra la vegetazione è pieno di croci realizzate con rametti intrecciati.

Un secondo bivio impone di scendere verso la strada asfaltata e percorrerne un tratto (è una deviazione per una frana che rende il resto del percorso altrimenti poco sicuro).

Nota bene. Qui compaiono i simboli del Cammino Jacopeo d’Ananunia: il sentiero 535, che si stacca deciso in salita sulla sinistra, è un tratto della tappa che conduce verso nord. Ne parliamo nell’articolo sulla Val di Non.

La nostra meta finalmente compare, appollaiata sulla rupe alta 99 metri, anche se ancora non se ne intuisce la bellezza. Ormai ci siamo: sulla sinistra c’è l’accesso al parcheggio per le auto, noi seguiamo la strada invece fino all’imbocco della scalinata. Meno di cinque minuti di gradoni, e siamo all’Eremo di San Romedio (732 mslm).

Riassumendo: il sentiero nella roccia si percorre in 50 minuti, e non presenta quasi dislivello.
I 100 metri da salire sono concentrati negli ultimi 10 minuti di percorso.

In alternativa: San Romedio in auto

Ti ho già spoilerato tutto. Puoi raggiungere il parcheggio in auto seguendo la strada che corre sul fondo della gola del San Romedio, e percorrere poi soltanto gli ultimi metri e la scalinata.

Il Santuario di San Romedio

La costruzione dell’eremo è iniziata nell’anno mille, ed è proseguita per 900 anni, letteralmente accumulando chiese e cappelle le une sulle altre. Per questo, il santuario sembra un castello di fiaba, le cui parti fanno a gara a salire verso il cielo.

Luogo di devozione tra i più intensi di una valle – la Val di Non – di per sé costellata di luoghi di culto anche molto antichi, l’eremo di San Romedio è un posto unico, il cui interno è visitabile tutto l’anno (verifica però gli orari, che cambiano a seconda della stagione). Dentro, oltre alla grande scalinata centrale, si trovano le opere d’arte che arricchiscono gli edifici, e un museo dedicato ai numerosissimi ex voto lasciati qui per chiedere la grazia – o per l’averla ricevuta.

C’è anche un piccolo bar/negozio.

La leggenda di San Romedio e l’orso

Eremita in una piccola valle laterale della Val di Non, Romedio sente avvicinarsi la morte. Decide così di scendere a Trento per incontrare un’ultima volta il vescovo. Mentre i discepoli stanno sellando il cavallo, un orso esce dal bosco e divora il povero animale legato. Nessun problema: Romedio parla all’ungulato e lo convince ad accucciarsi, lasciarsi sellare, e diventare la sua cavalcatura. Il futuro santo (canonizzato attorno al 1100) scende quindi a Trento a cavallo dell’orso, facendo miracoli lungo la strada.

Questo è il motivo della rappresentazione di San Romedio – sempre con un orso al guinzaglio – e concorre a spiegare perché proprio qui, in un recinto che racchiude un ettaro di bosco, vengono ospitati esemplari di orsi salvati da situazioni di cattività e prigionia. L’ultimo, Bruno, è qui da alcuni anni.

La vista di Bruno a noi ha fatto molta tenerezza. Il suo incedere in cerchio mostra tutta la sofferenza che ha dovuto subire prima di venire qui.
Leggere la sua storia è un modo per capire di quanto orrore siano capaci gli uomini.
Guai a dargli cibo o a lanciare oggetti all’interno del recinto!

Silvia durante escursione in FVGSilvia

 

La vista più bella su San Romedio

È presto detto: la vista più bella su San Romedio si ha dal cimitero. Di fronte all’ingresso del santuario, si seguono le indicazioni – dopo alcuni metri di strada sterrata, una stretta scalinata si stacca sulla sinistra. Alcuni tornantini permettono di raggiungere il minuscolo e poetico cimitero. Entraci, raggiungi la fine, e guarda la bellezza dell’eremo racchiuso dai boschi.

Noi abbiamo avuto la fortuna di arrivarci mentre una leggera pioggerellina primaverile era abbellita dagli ultimi raggi del sole: meraviglioso.

Eremo di San Romedio

Leggi questo articolo se vuoi sapere cos’altro vedere in Val di Non!

Escursione avventurosa al Santuario di San Romedio: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Gola del Rio di San Romedio, laterale della Val di Non, Trentino
📍 Partenza da Parcheggio nei pressi del Museo Retico di Sanzeno (660 mslm circa)
💍 Arrivo Santuario di San Romedio (730 mslm)
📐 Dislivello 120 metri complessivi
📏 Lunghezza 2,77 km
⏱️ Tempo 50 minuti
😅 Difficoltà Facile e super protetto, ma occhio alla testa!
💧 Acqua Sì, all’eremo
🗺️ Cartografia  Tabacco 1:25.000 n.64 – Val di Non, Le Maddalene, Cles, Roen, Mendola (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS No