Meglio che te lo dica subito: la via normale al Sasso di Bosconero – una classica dello zoldano – fa per te solo se sei un amante di ghiaia, ghiaina, ghiaia sbriciolosa, massi erratici e ghiaioni. Se invece il solo pensiero ti mette i brividi, torna alla home e cerca un altro giro!

Cosa troverai sulla via normale al Sasso di Bosconero:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Ghiaioni

A proposito di “scegliere un altro giro”. Questa del Bosconero è arrivata con Silvia sul divano intenta a scorrere foto di cime e spunti di escursioni, e io al computer a leggere le relative relazioni. Fino a quando Silvia non inizia, velocissima: “e il Sasso di Bosconero?”

Googlo la relazione, comincio a leggere: “non sembra male, sono mille e sei di”

“E il Sassolungo di Cibiana?”

Googlo anche quella, scorro fino all’attrezzatura richiesta, dico: “sembra che forse ci vogliono corde e”

“E il Sassopiatto? E il Sassocorto? E il Sassotondo? E il Sasso con le Antenne? E il Sasso che Fa Ciao? E il Sasso…”

E via così, insomma.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Silvia e Davide alla cima del Sasso di Bosconero

Dal Lago di Pontesei al Rifugio Bosconero

Abbiamo già descritto questo sentiero nel precedente giro che abbiamo fatto in zona: un trekking strepitoso ad anello che collega Pontesei – Rifugio Bosconero e Troi del Camillo.

In breve: lasciamo l’auto nei pressi del lago artificiale di Pontesei (825 mslm), dove c’è un ampio parcheggio. Il sentiero 490 inizia dalla parte opposta della strada provinciale: un cartello indica la salita verso il Rifugio Casera Bosconero.

L’orientamento è semplice e il bosco è ancora più nero di come lo ricordavo. L’autunno fa così: bagna le radici, illiquidisce il terreno e illumina le fronde degli alberi… il profumo invece è qualcosa che non si può spiegare.

Siamo in super ritardo sulla nostra tabella di marcia (non abbiamo resistito ai panini del fornaio di La Valle – super consigliati), motivo per il quale decidiamo di affrettare il passo, tanto da trovarci davanti al Rifugio Bosconero (1457 mslm) in poco più di un’ora.

Rifugio Bosconero

Dal Rifugio Casera Bosconero alla Forcella Toanella

Il Rifugio Bosconero è chiuso, ma ci accoglie con delle invitanti panche in legno sulle quali ci riposiamo qualche minuto (è già ora dello spuntino!) prima di riprendere a camminare.

Segnalo che al Rifugio Bosconero è presente un minuscolo bivacco. Quattro posti letto (due brande a castello) e nient’altro. Nemmeno una finestra. Decisamente super spartano (Davide dice che fa a gara con il “ricovero infernale” di Malga Bosch Brusà), ma può essere un bell’aiuto in caso si necessità.

Il tratto del sentiero 490 verso la Forcella Toanella inizia da poco dietro il Rifugio Bosconero. Troviamo i cartelli a terra, ma la direzione è chiarissima: si sale!

Il sentiero che devia verso la sinistra conduce a Forcella delle Giavazoles, e scende a Forcella Cibiana.

Saliamo nel bosco che inizia a cambiare colore sotto ai nostri occhi. Il bosco di faggi e abeti lascia il posto a larici dorati e ai pini mughi che ci accompagnano lungo il sentiero ancora in ombra, dove il ghiaccio ha adornato i piccoli arbusti di corolle d’argento. Spoiler: il sole oggi non arriverà mai qui.

La poesia però cessa ben presto: iniziano i ghiaioni! Come finisce la vegetazione ci troviamo infatti su ghiaia, dapprima piuttosto grossa e poi sempre più fine. Alcuni passaggi un po’ esposti e stretti costringono a rallentare il passo e ci impongono concentrazione.

Attraversiamo una frana e da qui il gioco si fa duro. Il sentiero infatti, sempre bollato, presenta ghiaie via via più fini che impediscono di salire con facilità. Un passo avanti, mezzo passetto indietro e già pensiamo al dramma che sarà scendere!

In compenso la vista è decisamente dolomitica: la Forcella Toanella sbuca, più di trecento metri più in alto, a farsi beffa di noi, segnalando il punto di divisione tra le pareti verticali del Sasso di Toanella e quelle del Sasso di Bosconero.

Il sentiero comunque è sempre segnalato con bolli rosso-arancio, anche se bisogna tenere ben aperti gli occhi.

Arriviamo infine alla Forcella Toanella (2150 mslm). C’è voluta un’ora e mezza per macinare i 700 metri di dislivello dal Rifugio Bosconero. E si sono sentiti tutti!

ghiaioni verso Forcella Toanella

Dalla Forcella Toanella al Sasso di Bosconero

Il panorama dalla Forcella Toanella è grandioso! Il Sasso di Toanella si erge maestoso sulla destra, il ghiaione appena percorso è una finestra sull’alta Val de Bosconero, in fondo il Pelmo è un massiccio incredibile e isolato, e sotto di noi c’è la riserva naturale della Tovanella (solo assaggiata con il giro ad anello di Cima de l’Albero).

Il nostro sentiero invece si sviluppa alla sinistra della Forcella: direzione Sasso di Bosconero.

Noi da qui abbiamo indossato un caschetto. Forse non è necessario, ma dato l’ambiente preferiamo sempre avere una sicurezza in più (piuttosto che una in meno).

La traccia supera un basso mugo (l’ultimo del giro) e sale verticale verso la cima. Percorriamo ghiaie in diagonale e a zig zag, fino ad una piccola fessura all’interno della quale infilarci per un piccolo tratto di arrampicata. Probabilmente è il passaggio più delicato, e trovare gli appigli non è semplicissimo.

Fai super attenzione ai bolli. Se non ne vedi da più di un minuto, sei sulla traccia sbagliata. Ed è un’attimo trovarsi in una situazione poco piacevole.

La salita continua attraversando in diagonale un ghiaione dalla pendenza di 45°, per poi deviare verso sinistra e darci un piccolo assaggio del panorama che vedremo in cima. Seguiamo una cengia inclinata, lungo un breve tratto della quale si deve anche inchinarsi perché la roccia è sporgente e crea un tetto al percorso. Il Pelmo da qui è commovente.

via normale verso la cima del Sasso di Bosconero

Continuiamo a salire seguendo i bolli che, verso gli ultimi metri di salita, si infilano a zig-zag attraverso massi più grossi e…

Il Sasso di Bosconero

– Siamo in cima?
– Mah…credo di sì.
– Però ci sono altri omini dopo.
– Sì, ma non c’è nulla più alto di qui.
– Ecco la targa.

Capiamoci: uno si fa 1600 mt di dislivello (già… non te l’avevo ancora detto!), arriva in cima, e tutto quello che vi trova è una targhetta minuscola che si sta scolorendo e un palo di legno infilato nella roccia?

Sasso di Bosconero via normale

Eh, no, non si fa co… eh ma… guarda che panorama! Bello, bello, bellissimo.

360° di montagne, oltre le quali si stendono mari di nuvole – verso sud est, adesso, queste sono sfilacciate e allungate da sembrare un fantasmatico calamaro gigante ondeggiante all’orizzonte. Proviamo a riconoscere quelle più evidenti (il Pelmo, ovvio, poi la Civetta? la Schiara?, e il Sassolungo di Cibiana, vicinissimo) e quelle sulle quali siamo stati, come il Monte Rite. Ma sono troppi, davvero, per essere riconosciuti tutti.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Davide davanti al Pelmo

La discesa dal Sasso di Bosconero

C’è poco da dire: segui la strada di salita e fai super attenzione a dove metti i piedi, i bastoncini da trekking sono consigliatissimi.

P.S. Dalla Forcella Toanella puoi scendere per il sentiero seguendo i bolli o lanciarti giù per il canalone di ghiaia. Noi abbiamo scelto la seconda ipotesi e portiamo a casa: molta adrenalina, scarponi distrutti, un paio di voli e tante risate. A te la scelta.

Silvia e la vista dal Sasso di Bosconero

Via normale al Sasso di Bosconero: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Val de Bosconero, una laterale della Val di Zoldo. Dolomiti, provincia di Belluno

Partenza: Lago di Pontesei (825 mslm)

Arrivo: Sasso di Bosconero (2468 mslm)

Dislivello: 1600 metri

Tempo: 4 – 5 ore la salita

Difficoltà: difficile-molto difficile. Si tratta di un giro lungo, dal dislivello impegnativo e che richiede buona tecnica e molta sicurezza di passo.

Acqua: completamente assente

Cartografia: Tabacco numero 25, Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine.

Via normale al Sasso di Bosconero pin