Avevamo traguardato Forni di Sopra una volta concluso l’anello delle Dolomiti Friulane, ripromettendoci di venire quanto prima ad esplorare l’Alta Valle del Tagliamento. Risultato: in tre giorni abbiamo fatto tantissime cose… e non abbiamo nemmeno scalfito l’offerta di questo paese. Morale: ci toccherà tornare in una delle prossime tappe del nostro nomadismo digitale!
Se vuoi saperne di più o se hai delle curiosità, puoi scriverci nei commenti, oppure contattare l’Ufficio del Turismo di Forni di Sopra (trovi i recapiti in fondo), ma nel frattempo partiamo che di cose da vedere a Forni di Sopra (e da fare) ce ne sono tantissime!
Forni di Sopra: il paese in breve
Sai che c’è un paese che era famoso per la produzione di un burro reso inimitabile dalle erbe dei suoi pascoli? Un paese che ha dedicato una statua alle sue donne, e i cui muri sono decorati da numerosi murales in stile sudamericano? Un paese stretto tra l’ambiente impervio e bellissimo delle Dolomiti Friulane, e la densa storia della Carnia, il cui “monumento ai caduti” è incassato nella facciata della scuola, così che i ragazzi possano fare (e farsi) le domande giuste?
Benvenuti a Forni di Sopra in provincia di Udine, meno di 1000 abitanti a poco più di 900 metri di quota, attraversato dalla strada che dal Passo della Mauria scende lungo il Tagliamento (che a sua volta attraversa il paese).
Cosa vedere a Forni di Sopra in inverno?
Un ragazzo del Paese ci ha detto “per raccontare cosa c’è a Forni bisogna raccontare cosa non c’è” e allora lo facciamo: qui non c’è il turismo di massa, non ci sono gli alberghi super lusso, i rifugi di design e i negozi con le grandi firme eppure… c’è tutto: natura, neve, ciaspolate, cose da fare, storia e cultura tradizionale.
Queste sono le cose che ci sono piaciute di più:
I murales di Marino Spadavecchia
Immagina un pittore esule in Sudamerica, che si innamora dello stile grafico dei murales. Immagina che questo pittore ritorni in Italia e, con la moglie, decida di mettere radici in montagna: a Forni di Sopra, per la precisione (questo pittore è bergamasco, di origine). Immagina che al pittore venga quella che lui stesso ha definito “la sindrome della parete bianca”. Et voilà: tredici grandi murales colorano le vie del paese!
Lo stile di Marino Spadavecchia arriva in parte da oltreoceano, ecco perché l’aspetto dei murales di Forni colpisce. A noi è piaciuto molto quello che si trova a due passi dalla piazza del paese: villeggianti in festa, con braghette corte e fiaschi di vino. In giro per il paese, altre scene raccontano la vita rurale della Forni che fu.
Il Museo Rurale
“Ci sono troppe cose, qui dentro”, ci dice Anna Luigia, la nostra guida. Eppure, il Museo Rurale di Forni di Sopra è perfetto così: è carico di ricordi e di storia ma non ingombro, perché ognuno dei tantissimi oggetti ha il suo posto, ha qualcosa da raccontare, e contribuisce a un colpo d’occhio affascinante.
Il museo occupa l’edificio della vecchia latteria sociale di Forni – quella del premiatissimo burro – della quale restano ancora le grandi caldere, che in stagione lavoravano 30 quintali di latte al giorno. Le stanze sono suddivise per tema. Noi abbiamo avuto la fortuna di essere guidati dalla signora Anna Luigia, che quegli oggetti li ha vissuti, e da Alfio Anzilutti, vera memoria storica di Forni e autore di tantissimi libri su storia, tradizioni e memoria locale.
Prenditi un paio d’ore per goderti non solo la visita, ma un vero viaggio nel tempo.
PS Non dimenticare di infilare il naso nel mucchio di fieno che troverai nella stanza dedicata ai lavori rurali. Il profumo è splendido, mentre il mucchio ricorda il lavoro delle donne portatrici: quello che vedi corrisponde a metà del carico che normalmente portavano! Metà!
Il Filo dei Ricordi
Questa mostra, nascosta sul retro della Cjasa dai Fornes, fa il paio con il Museo Rurale: il Filo dei Ricordi raccoglie tantissimi vestiti d’epoca, in un percorso tra stoffe ricamate, pizzi, storie di montagna. Ci sono le doti delle spose e la biancheria intima, il quotidiano e i vestiti delle feste.
Come per il museo, merita il tempo di una visita fatta con calma e curiosità.
Chiesetta di San Floriano, Chiesa di San Giacomo e Laghetti di Forni
Tra le altre cose che puoi visitare, ci sono la chiesetta di San Floriano, in frazione Celle, monumento nazionale dal 1905 per merito del ciclo di affreschi cinquecentesco. A poca distanza da qui, passato il ponte sul Tagliamento, puoi passeggiare attorno ai laghetti di Forni: in genere il percorso è già battuto, e non serviranno le ciaspole. Seguendo i laghetti e tornando verso il centro del paese, puoi raggiungere lo Snow Fantasy Park, parco giochi sulla neve.
A noi è piaciuta molto anche l’atmosfera della Chiesa di San Giacomo: incastonata tra le case del paese appare sicuramente meno decorata della precedente, ci ha accolti con un porticato del tutto inusuale che conserva le caratteristiche originali del ‘400.
Mercatini di Natale
La Piazza Centrale durante il periodo natalizio si popola di deliziose casette di legno con artigianato, prodotti tipici locali e immancabili delizie come il vin brulè e fette di torta. Le casette non sono molte, ma ogni giorno vengono organizzati eventi con cori, musica dal vivo, giochi per i più piccoli e folklore.
Cosa fare a Forni di Sopra in inverno?
Sciare a Forni di Sopra
Con la neve, Forni si trasforma. Il paese è dominato – in senso buono, perché l’impianto non è invasivo – dai tre tronconi degli impianti Varmost, che risalgono verso il Monte Crusicalas. L’offerta dello sci alpino consta di 15 km di piste di media difficoltà, che raggiungono i 2100 metri alla base dei monti Simone e Crusicalas.
Di fronte si trova invece la Ski Area Davost con piste dedicate ai principianti e un simpatico Fantasy Snow Park per i più piccoli con giochi sulla neve, gonfiabili, slittini e gommoni.
Non manca una pista di 13 km ad anello per lo sci da fondo. La pista e fa parte del circuito Dolomiti Nordic Ski che comprende anche un anello illuminato durante la notte.
Le ciaspolate a Forni di Sopra
Durante la stagione invernale, non c’è giorno che non ci sia una ciaspolata organizzata. Soprattutto se non sei esperto, e se vuoi la tranquillità di non dover organizzare le cose, le ciaspolate guidate sono un’ottimo modo per scoprire il territorio, farti raccontare storie e aneddoti, e conoscere persone. Un altro vantaggio: potrai noleggiare ciaspole e bastoncini direttamente dalla guida che ti accompagnerà.
Noi, in tre giorni, abbiamo fatto… quattro ciaspolate! Delle prime due trovi linkate anche le relazioni.
- Ciaspolata facile al Forte Miaron. Il punto di arrivo è un forino della Prima Guerra Mondiale con uno strepitoso belvedere dal quale si vedono anche le Tre Cime di Lavaredo. La ciaspolata è invece molto semplice e si svolge tutta su forestale.
- Ciaspolata facile al Rifugio Giaf. Un itinerario classico e super semplice che ti porta attraverso il bosco, per avere un assaggio delle Dolomiti Friulane. Il rifugio, aperto solo in estate, è amatissimo.
- Ciaspolata delle malghe. In estate il giro completo sarebbe ben più lungo, ma con le ciaspole puoi fare così: sali con la seggiovia Varmost fino al secondo troncone dove si trova il Ristorante Varmost (1758 mslm), attraversa la pista (con prudenza!) scendendo e imboccando sulla destra il sentiero 211 che raggiunge Casera Tartoi (1711 mslm). La ciaspolata è molto semplice, ma attenzione al pericolo valanghe perché sei comunque in quota, noi siamo stati accompagnati da Mario Cedolin, guida alpinistica di tutto rilievo.
- Ciaspolate notturne. In stagione ne vengono organizzate tantissime. Non perderti la bellezza di ciaspolare di notte, alla luce delle frontali, con una guida che ti racconta le stelle che vedi in cielo… e una che ti fa spisciare dal ridere! Loro sono Lara e Pierino, vere istituzioni fornesi: ci hanno portati nel bosco che ricopre i morbidi versanti di Passo della Mauria, tra chiacchiere naturalistiche e grappe da degustare… con il finale di una stellata incredibile.
PS Se non hai mai ciaspolato, ma non vuoi arrivare impreparato, puoi leggere la nostra guida per ciaspolatori principianti, oppure guardare questo video:
Scialpinismo nella zona di Forni di Sopra
Siamo nel mezzo delle Dolomiti Friulane… vuoi che non ci siano gite di skialp in zona Forni di Sopra? La risposta è ovviamente affermativa, tanto che sono tantissimi gli appassionati di questo sport che lo praticano tra queste montagne!
Noi abbiamo avuto il tempo di fare un’unica gita di scialpinismo: la classica salita al Rifugio Giaf prima, e a Forcella Scodavacca poi. Panorama e silenzio incredibili attorniati da guglie dolomitiche di tutto rispetto. Ovviamente, lo scialpinismo prevede che tu sappia come comportarti. La gita è fattibile anche con le ciaspole a patto di essere super allenato al dislivello e preparato per questo genere di ambiente.
Con lo scialpinismo puoi anche raggiungere la vetta del Monte Simone (2123 mslm), una delle cime a nord di Forni. Da qui abbiamo visto uno dei panorami a 360° più belli di sempre: dal Pramaggiore al Pelmo, dall’Antelao alle Marmarole, e poi su verso le Tre Cime… e queste sono solo le sagome più “famose” che abbiamo riconosciuto!
Mangiare (e bere) a Forni di Sopra
In tre giorni non potevamo di certo provare tutto, giusto? Però un buon assaggio l’abbiamo fatto. I nostri consigli:
- Il Birrificio artigianale Foglie d’Erba. Una citazione letteraria per partire (la conosci?), un listino molto lungo, bella musica. Nato 15 anni fa, pluripremiato, alimentato con l’acqua dolomitica, è un’istituzione della zona. La nostra birra preferita – per voto unanime – è la Freewheelin: se ti piacciono le IPA, è davvero l’ultima frontiera!
- Il Ristorante-Albergo La Stube. Cucina locale, belle porzioni, gran cordialità (noi siamo stati ospiti qui, e ci siamo deliziati con un bel po’ di chiacchiere). Al di là della cucina – tutta ottima – segnaliamo la temibile “ruota delle grappe”: se ci segui su Instagram probabilmente l’hai già vista, altrimenti la trovi tra le storie in evidenza. PS Anche le grappe sono prodotte in zona.
- Il Rifugio Som Picol. Si trova alla fine del primo troncone degli impianti, a 1466 mslm (si può raggiungere anche dal paese, seguendo la forestale/sentiero 207, in circa un’ora). Tra i motivi per frequentarlo in stagione ci sono il suo terrazzo, i piatti tradizionali, le porzioni notevoli dei dolci e, al primo posto per Davide, il baracchino esterno che sforna panini e hamburger.
Sì ma cosa assaggiare? Per noi gli imperdibili sono i cjarsons, ravioli tipici della Carnia con erbe e formaggio e annegati nel burro, il frico, una sorta di tortino di patate, cipolla e formaggio e il toc’ in braide, un intingolo di polenta e formaggio fuso (tipo polenta concia)… deliziosi!
3 cose che ti servono per l’inverno a Forni di Sopra
Prima di tutto, un riferimento: l’InfoPoint PromoTurismo FVG di Forni di Sopra. Lo trovi a due passi dalla piazza principale, lungo la statale che attraversa il paese. Ci trovi tutte le info e i programmi di eventi ed esperienze organizzate. Il suo numero di telefono è 0433886767.
Poi, la carta topografica della zona. Noi abbiamo usato la Carta Tabacco n. 02, Forni di Sopra, Ampezzo, Sauris, Alta Val Tagliamento (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon). Imprescindibile per orientarti, per sapere dove ti trovi, e per prendere ispirazione!
Infine, prenditi del tempo. Forni di Sopra fa parte dell’associazione Alpine Pearl che prende a modello un turismo slow, eco-sostenibile e lento e con tutte le cose che ci sono da esplorare abbiamo avuto l’impressione che per stancarsi di Forni di Sopra, serva davvero un bel po’ di tempo!
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