Ultimo Comune del trevigiano, Segusino è adagiato tra Piave e Prealpi Venete, tra fondovalle e creste erbose. Ci abbiamo passato un weekend lungo, e tra un’escursione e un bicchiere di vino, tra esplorazione e completo relax, abbiamo trovato un territorio che si fa amare (e lontano da certe confusioni estive).

Silvia nei prati di Segusino

Dove si trova e cos’è Segusino

Un piccolo territorio situato al limite nord occidentale della Provincia di Treviso. Di fronte c’è la forma morbida dei colli asolani, alle spalle boschi densi. I suoi vicini sono Quero e Alano, al di là del Piave e, ad ovest, il distretto del prosecco di Valdobbiadene.

Per il resto, Segusino conta poco meno di 2000 residenti, frequentazioni preistoriche, origini forse romane, una curiosa storia di emigrazione verso il Messico. E una tradizione rurale non da poco – vedi alla voce malghe, alpeggi e caseifici.

Il punto di riferimento digitale e vera e propria agenda è il sito Visit Segusino – Un angolo da scoprire.

Cosa vedere a Segusino

Il bello di Segusino è lo sviluppo in verticale del suo territorio, dai 180 metri di quota del letto del Piave ai 1394 del Monte Doc. Sugli argini che racchiudono il fiume sacro alla Patria, i locali vanno a correre o passeggiare, sulla vetta del Doc si tira il fiato prima di scendere a mangiare in malga. Percorrili dal basso all’alto, questi 1200 metri di dislivello, magari a piedi come abbiamo fatto noi, e sarà una progressione di ambienti naturali, storia, tradizioni e ospitalità.

Come bonus, poi, c’è la qualità del dettaglio. Abitati, giardini, campi, vitigni: ogni cosa è ben tenuta, curata, impreziosita – un vaso fiorito, un rampicante decorativo, una statua, una decorazione. Se c’è una cosa che traspira da ogni metro di questa terra, è l’amore che ha per essa chi ci vive.

Borgo Stramare locazione

Il Presepe artistico

Sono quasi 40 anni che ci lavorano, e già qui uno dice: ma a far che? Poi lo visiti, e ti rendi conto non solo che il lavoro che c’è dietro è tantissimo, ma che stai guardando un tributo di amore verso il paese e le sue persone. A popolare le scene c’è il parroco della Prima Guerra Mondiale e quello che ha voluto il presepe, l’edicolante che scappa in Francia in Lambretta e un tamponamento sul ghiaccio tra Vespa e carretto, una caneva piena di salumi appesi, i lavori del legno, e poi l’osteria, le stanze al secondo piano con le camere da letto illuminate, ci sono le montagne in fondo che compaiono quando la luce del giorno sale, ci sono la neve, i lampioni…

Su tutto, c’è l’ingegno: gli ottanta metri quadrati (!) del presepe sono moltiplicati grazie ad un curioso gioco di specchi. Ogni anno, una scena viene smontata e ricreata.

Sì, ok: c’è anche la natività, ma è la scena più “normale” di tutto il Presepe.

Il Presepe si trova nella casa del sacrestano, di fronte alla Chiesa di Santa Lucia. E niente di strano: può essere visitato da Natale fino a fine agosto (su prenotazione al di fuori del periodo natalizio). Dopodiché, tutto chiuso e… via di nuove scene!

presepio a Segusino

Le chiesette storiche

Il territorio di Segusino è costellato di piccoli edifici di culto. I due più celebri sono

  • la chiesetta dei Santi Gervasio e Protasio. Si raggiunge percorrendo un tratto del sentiero chiamato Anello del Romit, in quanto nei pressi della chiesetta, fino all’Ottocento, si avvicendavano gli eremiti. L’anello non è propriamente agevole, mentre la sola salita da via San Rocco è fattibile.
  • la chiesetta di Santo Stefano, leggermente più defilata ma in posizione molto panoramica.

chiesetta Segusino

Le borgate storiche

Più sali di quota, e più la storia sembra rallentare, fino a fermarsi. Sono due le principali borgate storiche di Segusino:

Stramare: il borgo degli innamorati

Il gioiello. Infilata a metà della stretta valle che sale verso Miliès, Stramare ha conosciuto il completo abbandono, da 140 abitanti a 0 nel giro di un secolo: ora ne vanta tre. Eppure, questo borgo è di una bellezza difficile da spiegare. Le case di pietra chiara sono vicine tra loro, divise da scalette e vicoletti anch’essi di pietra. Ogni cosa è ben tenuta. I minuscoli giardini camminano sull’equilibro tra curatissimo e spontaneo, la vite si arriccia dove può e forma pergole che invitano a rilassarsi – occhio che uno dei residenti ha il prosecco facile (e fresco) e l’ospitalità contagiosa!

Vacanza a Segusino

Situata a 400 metri di quota, Stramare ha al suo centro una chicca: la chiesetta di San Valentino. Risalente al 1800, ha una curiosa pianta in parte circolare, ed è ovviamente di buon auspicio per gli innamorati, così come la fonte sul sagrato e la cassetta postale dipinta di rosso per gli Amori senza fine.

Stramare si può raggiungere a piedi, seguendo il Trodo delle Acque, oppure in auto. Da qui, con entrambi i mezzi, si può salire a Miliés.

👉 Qui trovi la relazione del giro ad anello del Trodo delle Acque. 

Chiesa di San Valentino a Stramare

Silvia e Davide a Stramare nel borgo degli innamorati

Miliés

Siamo adesso a 720 metri di quota. Più estesa di Stramare, e più ariosa – ci sono molti prati intorno – Miliés conserva anch’essa moltissime corti racchiuse tra gli edifici di pietra. Due osterie, Romolet e il Tiglio (la foto della tagliata arriva proprio da quest’ultimo) rendono Miliés meta di flussi di golosi, ma da qui soprattutto partono diverse escursioni ai sovrastanti monti Doc e Vallina.

Bella la chiesetta degli Alpini o di Santa Maria Ausiliatrice, dalla navata azzurra, posta sulla sua piccola altura.

Segusino dove mangiare carne

Escursioni a Segusino e dintorni

Piedi e mountain bike sono i mezzi d’elezione per percorrere i versanti e le creste del Doc, anche se abbiamo beccato un tizio salire in cima con in spalla un aliante radiocomandato da due metri e ottanta! Soprattutto i percorsi per la cima del Doc e per le malghe sono ben frequentati, complici anche le pendenze che non sono mai eccessive. Inoltre, buona parte degli itinerari si svolge su comode forestali nel bosco, al riparo dal sole della stagione calda. In tre giorni siamo riusciti a fare due escursioni lunghe e qualche passeggiata. Ecco i nostri consigli!

Trodo delle Acque e strada vecchia per Miliès

Da contrada Riva Grassa a Segusino, si inforca una strada sterrata… e inizia la bellezza. Il Trodo delle Acque è un largo sentiero che, superando dieci ponticelli, sale a Stramare. I 300 metri di dislivello non si fanno assolutamente sentire, e della bellezza assoluta di Stramare abbiamo già detto. Una volta qui, è possibile:

  • tornare indietro per la stessa strada,
  • scendere a Segusino facendo un giro ad anello,
  • salire a Miliès seguendo la Strada vecchia per Miliès, un sentiero piuttosto atmosferico che sale – anch’esso senza strappi – fino alla contrada sovrastante. Consigliatissimo.

Troverai descrizione e traccia nell’articolo dedicato (a breve).

trodo delle acque

‘ndar e tornar dal Doc: l’anello

Questo è sicuramente il giro più panoramico (e impegnativo) della zona. Nella sua forma base si parte da Valpiana di Miliès, si segue la carrareccia fino al Monte Vallina, si raggiunge la bella sommità erbosa del Doc (detto anche Doch o Monte Zogo, 1394 mslm), e si scende per prati e boschi. Nel corso dell’escursione c’è… tutto! Facili sterrate, boschi rigogliosi, visuali sulla Valle del Piave, prati fioriti che ondeggiano al vento, una casetta di caccia super carina, pozze d’alpeggio e infine le creste in quota con vista su pianura, Piave, Vette Feltrine e Dolomiti.

Come proposta dal Comune, questa escursione è lunga 17 km e sale 700 metri dislivello. Noi l’abbiamo allungata, scendendo per Malga Molvine Binot (1150 mslm) Qui si trova un panorama splendido al sapor di tovaglie a scacchi rossi e bianchi, un formaggio al forno che vanta numerosi appassionati, prodotti caseari freschissimi. Trovi descrizione e traccia nell’articolo dedicato (a breve).

Un dettaglio di Malga Molvine: non perderti – anche se è difficile non notarlo – il frassino monumentale proprio davanti all’ingresso. 4 metri di circonferenza e 20 di altezza, e un tavolino sotto le sue fronde che invita al goto de vin.

Monte Doc

Altre escursioni

Alla pagina “sentieri” del sito di Visit Segusino, trovi una decina di escursioni complete di descrizione e traccia GPS.

Per ogni tua necessità di orientamento, puoi riferirti alla Carta Tabacco n. 70 – Il Montello, Colli Asolani, Montebelluna, Valdobbiadene (se non ce l’hai, puoi comprarla qui), ma ci hanno raccontato che è in corso di realizzazione un’edizione speciale dedicata proprio a Segusino.

Prealpi Venete

Cosa mangiare a Segusino

Un paio di cene e qualche aperitivo, e abbiamo avuto una sensazione molto chiara: qui è tutto a chilometro zero! Non c’è stata struttura che non ci abbia detto che gli affettati erano quelli delle malghe e dei caseifici locali, che la loro famiglia preparava soppresse e salumi strepitosi, che il vino è quello dei dintorni (PS, i dintorni sono quelli di Valdobbiadene e delle Colline del Prosecco). Pure la menta per il mojito cresce di fianco al bancone del bar!

Segusino dove mangiare affettati

Dove mangiare

La cucina che abbiamo incontrato si è rivelata tradizionale, ma con quel qualcosa in più. Qualche highlight?

  • I classici piatti locali alla Pesa, rivisitati secondo la filosofia del basta un tocco per trasformarli. In particolare, Silvia ha assaggiato gli s’cios alla segusinese, cioè alla mentuccia: una preparazione decisamente diversa dai modi più conosciuti di servire le lumache.
  • Poi la tagliata all’Osteria al Tiglio di Miliès, una cosa spaziale.
  • E il già nominato formaggio cotto slow a Malga Molvine.

Ma non è finita qui!

prosecco sotto la vigna

Dove dormire a Segusino

Il paese è piuttosto nuovo alla locazione turistica, il che lo rende un luogo tranquillo e rilassante. Le strutture presenti hanno la giusta disponibilità di posti perché… non ci si pesti i piedi con altri ospiti! Delle otto strutture presenti, noi abbiamo dormito a:

  • Casa Stayerat, a Riva Grassa: una storia di recupero di abitazioni storiche, con una cura dei dettagli che è qualcosa di mai visto. In più, Antonio è un ospite eccellente.
  • Casa Borgo Stramare: eccezionale recupero di caneva, stalla e fienile storici in una residenza per due davvero romantica. Occhio che l’entusiasmo del padrone di casa è contagioso!
  • Cà Ugo a Valpiana: sei posti letto, spaziosa, e… leggi nella lista che segue.

Ciasa Stajerat 15 locazione

Quattro cose che abbiamo fatto a Segusino… e che ci hanno fatto dire “dobbiamo tornare”

  • Abbiamo fatto filò in corte. Sì, proprio come una volta: chiacchiere spontanee e risate al fresco della sera. Non è mancato un prosecco (o due).
  • Al Bar-chèt, coloratissimo chiosco nei pressi dell’area camper di Segusino, con un mojito in mano per aperitivo, abbiamo ascoltato della trascinante musica dal vivo. Qui abbiamo anche assaggiato notevoli panini a km0.
  • Abbiamo chiacchierato di improbabili eventi musicali, teatrali e culturali a Stramare, tra un prosecco – ancora? – e una riflessione sull’importanza di ricordare la storia (quella semplice, quotidiana).
  • Ci siamo svegliati a Valpiana con il cinguettio degli uccelli, le fronde degli alberi del giardino a fare da cornice al panorama sui boschi, il profumo di timo e rosmarino. Abbiamo fatto colazione al primo sole, e niente: non serve aggiungere altro.

Filò a Segusino