Cosa fare la notte di Halloween se ami le montagne, ma ti ha preso la pigrizia (o sei reduce da una gita con tanto dislivello)? Divano, popcorn, scorta di dolciumi per i bambini che vengono a fare scherzetto o dolcetto – ma che speri non vengano perché hai scelto proprio i tuoi preferiti e i polpacci sono davvero indolenziti – e film horror ambientati in montagna.
Ma prima, per non dimenticare
L’anno scorso ci siamo concentrati sugli orrori che chi frequenta la montagna vive quotidianamente. Queste le nostre conclusioni tutte da sfogliare:
Quest’anno, invece, abbiamo preferito metterci nelle mani sapienti dei registi di paura. Aiuto!
Le basi: qualunque film ambientato nei boschi
Scordati il forest bathing, la lezione di yoga nella radura, la simpatica guida escursionistica ambientale che ti spiega la differenza tra abete bianco e abete rosso (che è un po’ horror anche questa però). Sono quarant’anni che i registi perseguitano gli escursionisti con l’orrore nei boschi: sia esso un serial killer, una presenza paranormale, un selvatico impazzito e affamato, o semplicemente un local al quale non va giù che gli entri in proprietà.
Gli elementi sono un po’ sempre gli stessi: il bosco al tramonto, il bosco di notte, il bosco fitto, il sentiero che si perde, e poi la baitina, lo chalettino, la casetta isolata. E ancora il gruppo del quale sparisce un membro alla volta, il “perché mandano sempre avanti la bionda”, l’orientamento che si fa sempre più confuso e circolare.
Scegliere è difficile, per cui ti buttiamo lì:
- La casa (1981) se vuoi stare sul classico,
- The ritual se sei un appassionato di cammini (si svolge sul Cammino del Re in Svezia),
- The witch – vuoi ascoltare una favola (2015) se vuoi quella sempre gradevole commistione di estremismo cristiano, stregoneria e vita nei boschi che finisce male.
- Un po’ boh invece The Blair Witch Project (1999), che ha perso mordente ormai che tutti abbiamo mangiato la foglia. Ma se non l’hai mai visto, è la serata giusta per recuperare.
Hai presente gli zombie? Dead snow (2009)
A un Halloween cinematografico che si rispetti non possono mancare gli zombie. Nel norvegese Neve morta, gli zombie sono nazisti che infestano boschi e distese innevate, mentre i protagonisti sono adolescenti che vogliono passare un weekend di relax e sesso in una baita isolata: cosa può andare storto?
Pro o contro gli impianti di risalita? Frozen (2010)
Tre ragazzi bloccati su una seggiovia in pieno inverno. Bufere notturne, mani congelate contro il metallo, lupi che sbranano snowboarder. Cos’altro serve per cambiare il tuo punto di vista in ottica ambientalista? Ah, sì: sapere che il film è stato girato per davvero: senza green screen e con effetti speciali meccanici.
Tra l’altro, il film inizia con il tentativo di corruzione di una impiantista: un chiaro monito a non fare il provolone in montagna.
PS Se poi ti piace il genere, Break (2019) sfrutta più o meno la stessa idea, soltanto che invece della seggiovia c’è una cabinovia, ed è russo.
Ti piace la montagna perché hai fatto gli scout? Cub – Piccole prede (2014)
In fondo, il solo stare in una tendina svolazzante nel buio di un bosco è fonte di tensione: ogni bivaccatore lo sa, dal rumorino di fauna selvatica troppo vicina alla guardia forestale che ti sveglia, torcia alla mano, perché hai piantato i picchetti in zona parco. Ma se al terrore fisico associ anche quello psicologico e sociale, stile Signore delle mosche, il panico è assicurato.
In più, se sei come Davide e gli scout ti fanno paura a prescindere, l’effetto è massimo (tanto più per la scelta del regista di non usare come colonna sonora le tipiche musiche di suspance, bensì canzonette e canti scout).
PS Nel dubbio, dai un ripasso al nostro articolo sulla tenda libera in montagna.
Sei di quelli che “visto uno, visti tutti”? Quella casa nel bosco (2011)
Se pensi che nessun horror possa più sorprenderti, sappi che questo ha scatenato le reazioni più entusiaste, per un film del genere, degli ultimi 20 anni. Ok, c’è la casa nel bosco e il gruppo di studenti: fin qui lo standard. Poi ci sono scienziati, rituali, erba, zombie, e l’intero genere gore risuscitato.
Se sei un fungaiolo? Shroom – trip senza ritorno (2007)
Ok, i funghi del titolo non sono porcini e finferli. Il tema è quello degli allucinogeni naturali, nonché quello del campeggio che va a rotoli… e non perché i tuoi vicini di tenda hanno quattro bambini sotto i sei anni. Il che è comunque un horror.
Morale: quando vi diciamo che per fare foraging serve la testa… dateci retta!
Ti piacciono gli animali? Backcountry (2014)
C’è la foresta, la canoa, il campeggio libero nella natura, e poi improvvisamente il sentiero non c’è più, i viveri sono finiti ed è il territorio di un orso enorme e molto, molto territoriale. Più che altro il film è un monito sul non portare in tenda il/la tuo/tua partner se non siete sintonizzati sulla stessa onda.
Uno dei due potrebbe non tornare a casa.
Vai in montagna da solo? 127 ore (2010)
Bello il film e bello il libro. Non è un horror bensì una storia vera, ed è impossibile guardarlo senza sovrapporlo a tutte le volte in cui hai frequentato la montagna in solitaria. Fa rabbrividire, insomma. Il regista l’ha definito come un film d’azione con un ragazzo che non può muoversi.
PS Ci sono diverse lezioni da imparare dalla vicenda di Aaron Ralston. La prima: lasciare sempre detto dove si va. La seconda: avere sempre un coltellino con sé nel kit di pronto soccorso 😉.
Gusti raffinati? Antichrist (2009)
Spietato cinema d’autore come solo Lars Von Trier (dannata scena del corvo) e quel senso di disagio dall’inizio alla fine. Mi fermo qui.
Van lifer? Centigrade (2020)
Un’altra storia vera – dannazione alle storie vere – e, lo ammettiamo, la vanlife qui è un po’ forzata. Una scrittrice americana, che sta facendo con il marito una tournee di presentazioni in Norvegia, decide di accostare l’auto, in piena notte, e fare un pisolino. Peccato che l’auto venga sepolta dalla neve spostata da uno spazzaneve.
Non è un vero horror, ma se pensi a tutte le volte che, per una gita di scialpinismo, hai pensato Vado su la sera prima e dormo in macchina così sono già in zona… ecco, una certa ansietta arriva.
Ti piace la storia meno conosciuta? Ravenous (1999)
Film misconosciuto ma gradevolissimo (si fa per dire). Soldati americani isolati in un fortino ottocentesco perso nella gelida Sierra Nevada, racconti inquietanti, e una improvvisa degenerazione nel cannibalismo. Ne sparisce uno alla volta, e c’è lo sguardo dell’ottimo Carlyle è sempre più folle man mano che la pellicola scorre.
Amante delle due ruote? Ride (2018)
Sei un MTB scalmanato, di quelli che si lanciano su strette creste e sentieri fangosi mettendo a rischio l’incolumità degli escursionisti? Bene, ne abbiamo anche per te: in Ride, film del 2018, i protagonisti sono coinvolti in una gara estrema che si svolge sulle due ruote e in oscure foreste. Social e GoPro a manetta, brividi e adrenalina pure.
Nota bene: il film è girato in Trentino, tra Pale di San Martino, Altopiano della Paganella, Val di Non, il curioso bizzarro Forte Pozzacchio, e altre location.
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