Il Lago della Rossa è il più grande dei laghi alpini delle Valli di Lanzo, lo vedi anche dalla carta topografica. Ma al di là delle dimensioni, è anche il carattere, ad essere diverso. Così, se i Laghi Verdi hanno un’acqua dalla trasparenza incredibile, se il Lago di Viana ha un isolotto nel mezzo, e se quelli di Sagnasse * e se il Malciaussia… ecco, qualcosa del Malciaussia ce l’ha. E poi ci sono gli iceberg. Insomma, da scoprire ce n’è: via con il racconto!
Lago della Rossa: tutto quello che devi sapere
Il nome
Questa è facile: il lago prende il nome dalla Cima delle Croce Rossa, imponente picco (sono 3566 mslm) a sud ovest del lago.
La geografia
Il lago si trova nell’alto vallone di Arnas, ad una quota notevole: 2701 metri. Incassato in una conca dalle pareti erte verso ovest, gode di un clima decisamente freddo, tanto che è normale che in piena estate, degli iceberg bianchissimi solchino le sue acque blu. Noi ci siamo stati nei primi giorni di luglio, e la superficie era ancora per la maggior parte ghiacciata.
Il lago nasce come naturale, alimentato dai ghiacciai e dai nevai soprastanti, ma il suo volume è stato ingigantito dalla costruzione della diga.
La diga
Durante la sua costruzione, e per buona parte del Novecento, quella che sbarra il Lago della Rossa si è meritata l’appellativo di diga più alta d’Europa. Alta nel senso di quota altimetrica, non di altezza della struttura! Costruita tra 1931 e ’34 e in tempi record date le condizioni (la neve impediva di lavorare più di qualche mese l’anno), ha richiesto la costruzione – tra le altre opere di cantiere – di una ferrovia decauville che partiva da Usseglio e raggiungeva il Lago Dietro la Torre (2362 mslm), e di una serie di altri tratti di rotaie per il trasporto del materiale in quota.
Il Lago della Rossa è meta di quattro dei sette Sentieri energia e natura in Val di Viù.
Sulla diga si può camminare!
La ferrovia
Dicevamo la somiglianza con il Lago di Malciaussia? Di fronte al lago è presente quasi un museo a cielo aperto di archeologia industriale, con i resti dei binari, alcuni carrelli ferroviari, i basamenti delle teleferiche… niente di valorizzato, ma curiosare in giro è affascinante. Attenzione solo alla massicciata dei binari, che è in parte crollata.
Passione per le ferrovie a scartamento ridotto in alta quota? Ti consigliamo di leggere l’articolo sul Tracciolino in Val Chiavenna!
Come raggiungere il Lago della Rossa da Usseglio
Questa è la salita “classica” per il lago della Rossa. 1060 metri di dislivello, da percorrere in quasi quattro ore: non poco, ma l’itinerario non presenta difficoltà tecniche. In breve:
- In auto, si superano Usseglio e Villaretto, in Val di Viù, e si prosegue per Castello. La strada prosegue poi fino a una sbarra, dove si lascia l’auto (1676 mslm).
- Da qui si prosegue a piedi, su asfalto, per diversi tornanti, ma ci sono scorciatoie indicate da segni rossi per tagliare un po’ di strada.
- Una galleria lunga più di 300 metri (serve la frontale!), un tratto pianeggiante, e si arriva al Lago Dietro la Torre (2362 mslm), dove si trova la centrale dell’ENEL.
- Una curiosità: da qui si staccano i resti della ferrovia di decauville che arrivava dal Lago di Malciaussia.
- Il percorso ora – sentiero 122A – è prima quasi pianeggiante, poi più erto: 40 minuti e sei al Bivacco San Camillo, e quindi al Lago della Rossa.
Per la discesa, segui la via dell’andata.
Come raggiungere il Lago della Rossa dal Rifugio Gastaldi (e fare uno splendido giro ad anello)
⚠️ Avvertenza. Questo è un itinerario per esperti, che richiede resistenza – dati i parametri di lunghezza e dislivello – e assoluta capacità di orientamento per il tratto finale di discesa. Leggi la descrizione, qui sotto, e segui traccia GPS e cartografia prima di farlo!
Descrivo questo anello per punti sommari, ma mettendo le mani avanti: è un’avventura bellissima, attraverso paesaggi strepitosi che cambiano in continuazione. Se sei esperto e ti piace camminare, merita assolutamente. Questi i passaggi.
Da Pian della Mussa al Collarin D’Arnas
Proseguiamo dal Gastaldi sul sentiero 222 verso i laghetti glaciali, ma non andiamo fino a questi: proseguiamo invece fino a giungere a vedere una bella cascata, sulla destra. Ora il sentiero sale sempre sulla destra per arrivare sopra al gradone dal quale sgorga la cascata (bolli/segnavia/qualche ometto). Raggiungiamo così un bivio con cartelli di legno (L. della Rossa, L. Crutas), in un ambiente già splendido. Siamo giusto a nord est della Rocca Affinau.
Noi abbiamo preso il sentiero 222A sulla sinistra della rocca. Lo seguiamo percorrendo una conca di pietrame, dove spuntano radi ometti difficili da vedere, e un laghetto glaciale di un azzurro-blu irreale.
L’obiettivo è di arrivare sul Collarin d’Arnas. Il percorso prevede un tratto di corda lungo un canalino sbricioloso, che noi abbiamo trovato ingombrato da un nevaio crepacciato. Cavo, attenzione, e l’abbiamo attraversato. Da qui i bolli ci hanno portato al Collarin (2847 mslm) con un altro bellissimo laghetto glaciale.
Dal Lago della Rossa al Passo delle Mangioire
Il sentiero 122 scende prima fino al bivio per la Punta Fortino, poi verso il Lago della Rossa che, con un bel po’ di tornantini, sembra non arrivare mai!
Esploriamo il lago, la diga, il Bivacco San Camillo. Prima di arrivare a questo, avevamo visto il segnale, dipinto su pietra, per il Passo delle Mangioire (sentiero 119), che recuperiamo e seguiamo. La discesa verso l’alto vallone del Rio Bessanetto è all’inizio ripidissima, attenzione se c’è neve residua!
Segue poi il vallone, splendido e facile, verdissimo in estate. I segnavia sono bianco rossi e abbastanza abbondanti, alle nostra spalle la diga, una muraglia sospesa sotto montagne aguzze – vista incredibile. Attenzione al bivio prima del passo.
Arriviamo così al Passo delle Mangioire, un intaglio (davvero) nella roccia a 2764 mlsm. Scendiamo dalla parte opposta (Sentiero 218).
Dal Passo delle Mangioire fino al Pian della Mussa: l’anello
La discesa per la Valle Saulera è meravigliosa, semplice, un po’ ripida a tratti. Di fronte, le alte cime che tagliano Val d’Ala da Valgrande.
All’incirca in zona Alpe Saulera, decidiamo di prendere sulla sinistra il sentiero 219 che passa per il Colle sud del Tovetto (2146 mslm), un valico giusto sotto la massiccia ma piccola Rocca Tovetto. Non so se è stata una grande decisione: l’attacco del sentiero è invaso dalla vegetazione e il colle – venticinque minuti che non arrivano mai – è difficile da scendere per orientamento (ci sono dei segnavia biancorossi, ma anche tanta vegetazione incontrollata).
Dopo la prima discesa, si apre un pianoro a palude/torbiera infestato da zanzare talmente aggressive che non ti puoi fermare per consultare carta o app. PS Questo punto però è selvaggio e bellissimo, con di fronte versanti che salgono a picco solcati da cascatelle.
Via veloci quindi fino a quota 2058 mslm, dove il sentiero piega verso nord ad angolo retto e comincia una vertiginosa discesa (non difficile, e facile da seguire) fino all’Alpe Ghiaire (1815 mslm).
⚠️Qui non fare la stupidaggine che abbiamo fatto noi, di proseguire dritti “perché in app e sulla topografica è segnata”: siamo finiti in una invalicabile proprietà privata, che ci ha costretti a seguire per secoli la riva del torrente (vedi app); per evitare l’inconveniente, all’Alpe Ghiaire segui il sentiero 219 fino al ponte sulla Stura, ed eccoti al parcheggio!
Il Bivacco San Camillo
Il Bivacco San Camillo è affacciato sul lago e sulla diga: si trova sulle morbide coste della riva est a 2728 mslm. È una casetta di legno molto accogliente, dotata di 12 posti letto con materassi, coperte e cuscini, tavolo e panche. Diverse foto e articoli di giornale d’epoca raccontano la storia del pilone di San Camillo de Lellis, un’edicola votiva costruita a fine anni Cinquanta, intitolata al santo protettore di infermi e ospedali – vedi la Croce Rossa, appunto.
Il pilone è oggi una cappelletta a poca distanza dal bivacco, e ogni primo sabato d’agosto vi si celebra una festa.
Anello Pian della Mussa – Rifugio Gastaldi – Lago della Rossa – Valle Saulera: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Alpi Graie, Valli di Lanzo, Val d’Ala |
📍 Partenza da | Pian della Mussa (1813 mslm) |
💍 Punti dell’anello | Rifugio Gastaldi (2659 mslm), Collarin d’Arnas (2847 mslm), Lago della Rossa (2701 mslm), Passo delle Mangioire (2764 mslm) |
📐 Dislivello | 1400 metri |
📏 Lunghezza | 19 km |
⏱️ Tempo | 9 ore |
😅 Difficoltà | Difficile: è un giro per esperti |
💧 Acqua | Tantissima, ma meglio se la potabilizzi |
🗺️ Cartografia | L’Escursionista 1:25.000 n.17 – Alte Valli di Lanzo (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
Bellissimo giro, l’ho fatto anni fa, purtroppo non credo che ce la farei di nuovo in un giorno, passati i cinquanta la fatica si fa sentire…. forse proverò a raggiungere il lago della Rossa da Usseglio….devo dire però che il passo delle Mangioire è spettacolare, la natura stupenda, dovrebbero curare di più il sentiero da quella parte, perché non sia intestato dalle erbacce…
Bellissimo davvero, Anna. Il Passo delle Mangioire, quando ci sali su dal lago, è una bellezza, con il vallone che si stende davanti a te… e camminare, per poi voltarsi e vedere la diga “appesa” tra le rocce, mi ha lasciato abbastanza senza parole.
Per il passare i 50, non lo dire a Davide, che già ci pensa :)
PS. C’è ancora neve, quindi non sappiamo dire se il Passo sia tenuto pulito dalle erbacce, ma non sembrava una via molto frequentata in ogni caso…