Dato che avevamo già abbastanza da fare, cioè nel portare a termine l’anello del Traciolin – una delle vecchie ferrovie decauville della Val di Viù – in una giornata caldissima, ci siamo guardati e, carta alla mano, ci siamo detti: perché non saliamo al Lago Nero? Questa è la velocissima relazione di questo facile anello verso un luogo meraviglioso.

Silvia al lago nero

Il punto di partenza: il Rifugio Vulpot

Come già detto, noi siamo a metà dell’anello del Traciolin, storico itinerario della Val di Viù e uno dei Sentieri dell’energia e natura che attraversano questo angolo di Val di Viù.

Un altro Sentiero dell’energia e natura? Quello per il lago della Rossa, affascinante specchio d’acqua e ghiaccio a 2700 metri di quota!

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In realtà, per salire al lago Nero puoi partire più comodamente dal Rifugio Vulpot (1808 mslm) dove puoi arrivare direttamente in auto. Si tratta di una vecchia caserma della Guardia di Finanza risalente agli anni Trenta del Novecento, poi trasformata in accogliente punto tappa della GTA.

Adagiato al Lago di Malciaussia, ennesimo bacino idroelettrico delle Valli di Lanzo, del Rifugio Vulpot possiamo dire soltanto una cosa: abbiamo mangiato benissimo e, sole in faccia e birra fresca sul tavolo, ci siamo sentiti davvero a nostro agio.

 

La salita al Lago Nero

Dal Rifugio Vulpot ci incamminiamo sulla sterrata che costeggia la riva settentrionale del Lago di Malciaussia. L’acqua di un blu stupendo sulla nostra sinistra, le mucche al pascolo sui verdissimi prati, le cascate, gli alpeggi di pietra: quest’angolo di territorio è un vero e proprio “riassunto” delle Valli di Lanzo! Nelle giornate di sole, le cime che si specchiamo sulla superficie del lago aggiungono bellezza alla scena.

Raggiungiamo un piccolo borgo Alpe Pietramorta, e qualcosa attira la nostra attenzione: le finestre di un edificio abbandonato riportano delle frasi goliardiche… e dei disegni quantomeno maliziosi! Ci scherziamo, ci facciamo dare delle facce da… dagli scuri di una finestra, proseguiamo… ed è un tripudio di pietre colorate, rocce incise e dipinte, sculture di legno.

Si tratta di un’abitazione privata, ma gli occupanti l’hanno decorata in modo fantasioso, bizzarro e, ancora, malizioso, tra gnomi e massime sulla montagna, batacchi osé e quant’altro. Dipinti e incisioni scalano le rocce alle spalle dell’edificio, e sono un piacere da scoprire. Prenditi qualche minuto per osservare e curiosare tutto perché vale la pena!

Probabilmente, l’autore di questa opera è anche la mano dietro alla “spada nella roccia”, che forse hai visto qualche decina di metri più indietro, in riva al lago.

sorpresa nelle Valli di Lanzo

Pochi passi dopo l’abitato pieghiamo sulla sinistra, superiamo un ponte sul torrente Stura di Viù, e troviamo le indicazioni che ci servono: quelle del sentiero 114, direzione Lago Nero. A questo punto, iniziamo la salita, un po’ a malincuore perché ci stavamo abituando al dislivello assente!

Qui l’orientamento è super semplice: seguiamo i tornanti del sentiero che, dapprima piuttosto largo, poi più stretto, sale di quota e ci fa superare i 200 metri di dislivello di questa escursione. Dopo i primi minuti, prendendo una breve deviazione sulla sinistra, si raggiunge un edificio bianco e sbarrato, che credo fosse un edificio di servizio alla diga: da qui il panorama sul lago di Malciaussia è splendido!

Dal Lago di Malciaussia al Lago Nero

Salendo, ignoriamo il bivio che sulla destra prosegue verso il Colle Croce di Ferro, e in breve siamo al Lago Nero (2020 mslm).

Il Lago Nero in Val di Viù

Ci prendiamo il nostro tempo. Il Lago Nero, sovrastato dal monte Costa Fenera e racchiuso in una conca perfetta, è un piccolo gioiello di quiete. Impensabile non sedersi sullo specchio d’acqua per rilassarsi.

Lago nero nelle Valli di Lanzo

Giro ad anello del Lago Nero (solo per esperti)

Quando è ora, proseguiamo oltre il lago, e incontriamo l’unico “punto dubbio” dell’escursione. ⚠️Il giro ad anello è consigliato solo se hai un po’ di esperienza in montagna e un buon senso dell’orientamento, altrimenti scendi per la via di salita.

Non si deve superare l’emissario del lago – un ruscello ingombro di agitatissimi pesci capaci di risalire la corrente – bensì piegare sulla sinistra e da qui, invece che circumnavigare il dosso erboso (cosa che ci riporterebbe sul sentiero di salita) azzeccare in corrispondenza di alcune rocce una vecchia traccia in discesa.

La traccia è in parte abbandonata, e sembra inesistente anche perché la pendenza verso il fondovalle è notevole, quasi strapiombante. Eppure, tra un timido ometto e qualche segno sbiadito e qualche arbusto che ha coperto tutto, superiamo i primi imbarazzi e ci troviamo su una traccia ben definita (presenti anche i segni di una gara di trail).

Scendiamo il versante facendo svariate curve, con il panorama sulla valle che cambia in continuazione e una visale prodigiosa sul massiccio Monte Lera. Alla fine, dopo il bivio di quota 1777 mslm, raggiungiamo il torrente, che possiamo attraversare. Risaliamo brevemente, e siamo sulla strada asfaltata, giusto prima della curva che porta al Rifugio Vulpot.

Nota bene: raggiunto il bivio, sai che hai preso la direzione sbagliata se arrivi ai ruderi di Grange Castelletto, che si trovano poco più avanti.

giro ad anello del lago nero

Escursione al Lago Nero dal Lago di Malciaussia: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Al termine della Val di Viù, Valli di Lanzo
📍 Partenza da Lago di Malciaussia, Rifugio Vulpot (1808 mslm)
🏅 Arrivo Lago Nero (2020 mslm)
📐 Dislivello 212 metri
📏 Lunghezza Circa 5 km
⏱️ Tempo 2 ore con calma
😅 Difficoltà Facile-Media: per come l’abbiamo fatto noi, abbiamo riscontrato un piccolo problema di orientamento scendendo dal lago
💧 Acqua Sì: al rifugio. Tutto il resto è da potabilizzare.
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n.17 – Alte Valli di Lanzo (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS Sì: la trovi nella traccia del nostro giro ad anello di Traciolin e Lago di Malciaussia

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