La Linea Difensiva dei Plans si incrocia salendo lungo la spettacolare strada militare che parte da Dogna. È però facile passarci davanti credendo che il cartello indichi “solo” quello che si vede e andare dritti… e se all’interno si nascondesse un mondo? Spoiler: c’è, ferma la macchina che ci addentriamo!

La storia militare impregna di fatica e tragedia ogni opera muraria e ogni scavo: qui l’atmosfera è resa ancora più densa dal bel bosco della Costa Brusinizze, e dalle pareti – giusto nascoste dalle chiome – del Gruppo del Montasio.

Silvia nelle fortificazioni dei Plans

Arrivare in auto agli stavoli dei Plans

A Dogna si imbocca la valle omonima, e si percorre la stretta strada, lunga 18 km, che termina alla Sella di Sompdogna. Anche questo ardito percorso – di recente rimesso a nuovo – nasce come elemento di un’articolata linea di difesa progettata a inizio Novecento. Poco più di 12 chilometri dopo aver superato il ponte sul Fella ed essere entrati in Val Dogna, con la strada praticamente “avvolta” dagli alberi, noteremo sulla destra alcune costruzioni di pietra prive di finestre e tetto. L’accesso alla linea difensiva è qui: conviene proseguire fino alla prima piazzola disponibile sulla destra (si trova dopo la curva).

Resti fortificazioni dei Plans

Escursione alla linea fortificata dei Plans

Non è una vera e propria escursione, ma più che altro un viaggio d’esplorazione.

Superate le costruzioni sulla strada, entriamo infatti nel mondo trincerato della Linea Difensiva dei Plans: un sistema di camminamenti a cielo aperto e cunicoli attraversa il dorso della Costa Brusinizze, scende verso il solco del Rio Bianco e risale sul versante opposto.

Allo scoccare della Prima Guerra Mondiale, il confine tra Regno d’Italia e Impero Austriaco correva sulle aspre cime del versante nord della valle. I Plans o Implanz, completati solo nel 1917, avrebbero dovuto sbarrare un eventuale sfondamento austriaco proveniente dalla Val Saisera, e fanno parte della linea di fortificazioni, strutture e mulattiere che attraversava la valle: un insieme unico nel suo genere, abbandonato frettolosamente al momento della ritirata di Caporetto.

Qui non si è mai combattuto. Sopra a monte della linea fortificata si era sviluppato un vero e proprio villaggio di guerra, mentre da qui un sistema di mulattiere portava alle fortificazioni dello Jof di Sompdogna (bellissima meta per chi ha un po’ più di esperienza).

Postazioni in trincea

La linea è composta da postazioni in trincea per fucilieri (sono ancora evidentissime le feritoie) e corrispondenti postazioni di artiglieria e mitragliatrici.

Le postazioni in trincea sono davvero affascinanti: in ottimo stato, vi si accede in diversi punti tramite pochi scalini di cemento, e possono essere percorse sia sul fondo, che sulla soletta di cemento che veniva usata per il tiro, leggermente più alta. Le feritoie per i fucilieri sono ancora corredate delle protezioni in ferro.

fortificazioni dei Plans

Gallerie sotterranee

Le trincee alternano tratti rettilinei ad altri più sinuosi, ma sono le improvvise “porticine” ad attirare l’attenzione. Queste ci immettono in un sistema di gallerie sotterranee in perfetto stato, perfettamente percorribili.

Ogni tanto si apre una postazione per fucilieri che dà sull’esterno, altre volte una sala interna, una cannoniera o una scalinata (noi abbiamo percorsa sia quella curva, che quella lunghissima, in forte pendenza).

Silvia nei cunicoli della linea Plans

L’ingresso monumentale

Il punto migliore per accedere alla principale delle caverne – così sono chiamati i complessi sotterranei – è dall’ingresso monumentale, un cancello sovrastato da un imbocco in pietra sul quale insiste la dicitura del V Reggimento Genio della IV compagnia, responsabile della costruzione della maggior parte dei Plans.

All’esterno, i vari ingressi alle trincee sono collegati da camminamenti, mulattiere e ponticelli, mentre attorno all’ingresso monumentale sono disposti, a poca distanza, i resti a semicerchio di una batteria d’artiglieria.

ingresso monumentale dei Plans

Alcune avvertenze

Il percorso è semplice e adatto a tutta la famiglia, ma:

  • fai attenzione alle pietre esposte al sole quando la stagione è calda, perché potrebbero nascondersi vipere;
  • questa è dichiaratamente una zona di zecche,
  • parte del fascino del percorso è che l’insieme è lasciato piuttosto “libero”. Pur essendo in ottimo stato – per il tipo di situazione che offre – i passaggi dove farsi male non mancano. Per quanto i Plans siano un luogo secondo me davvero intrigante per i bambini, meglio avere qualche accortezza in più. In particolare, fare attenzione ai tratti di trincea invasi dalla vegetazione, che appaiono come sottili fessure del terreno;
  • porta con te una torcia frontale per esplorare i cunicoli o individuare al meglio i bassorilievi.

Altre escursioni storiche in zona

Entrambe le escursioni iniziano dalla Sella di Sompdogna e sono costellate di resti militari molto interessanti. Richiedono comunque un po’ di esperienza in più. Trovi le descrizioni nei link qui sopra.

Qualche settimana dopo abbiamo scoperto anche il Forte Hensel a Malborghetto, credo potrebbe proprio piacerti!

Val Dogna

Escursione nella linea fortificata dei Plans: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo In Val Dogna, al cospetto dei giganti delle Giulie.
📍 Partenza da Strada della Val Dogna, località Stavoli di Plans (circa 1025 mslm)
🏔️ Arrivo Linea Difensiva dei Plans (1100 m)
📐 Dislivello meno di 100 metri
📏 Lunghezza dipende da quanto esplori trincee e gallerie!
⏱️ Tempo 1 ora per l’escursione/visita
😅 Difficoltà Facile (ma con le avvertenze che trovi in testo)
💧 Acqua No.
🗺️ Cartografia Riferisciti soprattutto alla mappa dell’area presente in loco. Per i dintorni: Tabacco 1:25.000 n. 18 – Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro, Nassfeld (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS No.

La linea fortificata dei Plans in Val Dogna - pin