Come ha detto Silvia, il vero trucco è quello di giocare d’anticipo. Che è cosa buona e giusta sempre, ma tanto più se stai puntando all’ambita vita del nomade digitale. E se c’è un punto ben preciso nel quale conviene giocare d’anticipo, beh: quello è proprio la questione del lavoro.

Ti diranno di risparmiare: hanno ragione… ma

Non solo un consiglio, ma proprio una prassi. Il nomade digitale in erba – così come lo leggi nelle Gesta Epiche dei Nomadi Digitali – non appena viene folgorato dall’idea del nomadismo, risparmia.

Dopodiché, sceglie una di queste due strade:

  • dice “mi prendo un tre, sei, dodici mesi sabbatici”, e si mette in viaggio. Al lavoro, ci penserà poi.
  • dice “parto”. Una volta sul posto e ambientato, inizierà a cercarsi i clienti.

Alle spalle (o sotto, come la proverbiale rete di sicurezza), c’è lui: il gruzzolo risparmiato.

Il rovescio della medaglia? Il gruzzolo, prima o poi, finisce.

Ora. Se il tuo gruzzolo è particolarmente gonfio, o se hai altri modi di finanziarti alloggio, trasporto, pappe e spese extra, bene. Ma se rientri nel novero dei “normali”, beh, questi sono i miei consigli.

mappamondo

Dove nascono i lavori (e quali sono)

Te lo dico direttamente: la rete di clienti (e quindi di lavori) va costruita con un bell’anticipo rispetto alla data stampigliata sul tuo biglietto aereo – o al momento in cui fai il pieno e inforchi la strada.

Dalla mia esperienza di copywriter, ho notato che ci sono

  • lavori one shot di un certo impegno, con una scansione precisa: per me in genere è lo scrivere i testi di un sito web per conto di un’agenzia – non sono io a dettare le tempistiche delle varie fasi di lavoro
  • lavori one shot ma per i quali sei indipendente: la scrittura di un libro come ghostwriter, ad esempio
  • lavori di minor entità ricorsivi: piani editoriali per blog o per social. Sai che hai 3 articoli e 4 post al mese (faccio per dire), e ti può organizzare
  • lavori piccoli e “una botta e via”

Ecco: per costruire un buon reddito mensile, conviene avere la possibilità di avere clienti che possano darti tutti e quattro i tipi di lavoro.

L’ideale è di fare in modo di raggiungere il proprio “minimo vitale” (le spese di alloggio e cibo) con i lavori della terza categoria. Certo, meglio ancora se riesci a programmare nel tempo alcuni dei lavori della seconda categoria, ma non sempre è possibile.

Davide-Zambon ghostwriter nomade digitale

Come e dove cercare clienti per nomadi digitali e freelance

A questo punto, la domanda fatidica è: dove cerco clienti?

Gruppi Facebook

C’è un gruppo per ogni nuance lavorativa. Anzi: ce n’è più di uno. Io stesso – da copywriter – sono iscritto a un paio di gruppi dedicati al ghostwriting e a tre o quattro sul marketing. Quelli per sviluppatori e grafici non si contano. Cerca i gruppi Facebook giusti per te, iscriviti, preparati un portfolio veloce – la lettera di presentazione in genere io la scrivo di volta in volta – e lanciati a offrire i tuoi servizi.

Piattaforme per cercare lavori da freelance

Si parte da quelle celebri (Upwork, Fiverr, Freelancer) e si tiene d’occhio il fiorire di nuove piattaforme: in quest’ultime, può essere interessante entrare in fase 0, quando ancora l’interfaccia è scombinata… ma essere l’unico copywriter su una nuova piattaforma ha il suo valore. Scriverò prima o poi un articolo sulle diverse piattaforme, ma una cosa voglio dirla qui:

Non trascurare le piattaforme per la ricerca di lavori da freelance perché sembra che non ci siano mai lavori, perché i budget che girano sono bassi, perché le piattaforme stesse caricano troppi costi (spoiler: i CEO delle piattaforme per lavori di freelance sono dei pirati del settecento in incognito). Partendo da microlavori davvero poco pagati, a me è capitato più volte di costruire delle vere relazioni, durature, che mi fanno portfolio… e soprattutto, fuori dalla piattaforma nella quale sono nate.

La SEO per trovare clienti

SEO. Quelli che ti dicono non devi avere un sito, sono dei somari. Quelli che ti dicono “la SEO è morta”, peggio. Fatti un sito – può anche essere una sola pagina – e posizionalo. Meglio ancora, collegalo a una scheda Google My Business.

Social selling e personal branding

Usa i social per essere reperibile come professionista. Evita magari l’errore di aprire un profilo o una pagina su ogni piattaforma social – le energie è meglio usarle per lavorare e fare la vita che hai sempre sognato (stiamo parlando del nostro nomadismo digitale, non dimentichiamolo): scegli una o due piattaforme, crea contenuti su di te e il tuo lavoro, partecipa alle discussioni online, fatti conoscere. È una delle derivazioni del social selling (che non si esaurisce qui, chiaro).

E il personal branding? Capitolo a parte, ma starci dietro significa fare un passaggio di livello.

Clienti che hai già avuto

È il passaparola: sia nel mondo reale, che in quello digitale. Tieni buoni, buonissimi rapporti. Fatti vivo ogni tanto. E soprattutto, comportati bene quando lavori per loro. Se hai scelto i clienti giusti, ne vale decisamente la pena.

Ed essere ricontattati dal nulla, a distanza di mesi (o anni), per una bella manciata di articoli da scrivere, è sempre un piacere.

Un piccolo extra: se già ti conosce e si è trovato bene con te, un ex cliente saprà aspettare (se può) certe tue assenze annunciate: è per questo che, al nostro ritorno dal GR 20, l’impegnativo trekking in Corsica, abbiamo trovato nelle mail diversi brief… nonostante fossimo (quasi) spariti per venti giorni!

Creare relazioni con altri freelance e nomadi digitali

Il networking sta alla base di qualunque lavoro, ma è tanto più importante per chi è nomade digitale. Inutile elencarne i benefici, Qui, solo un consiglio:

non fare networking solo ed esclusivamente con i tuoi pari. Certo, un altro copywriter può appiopparti un lavoro che non ha tempo di fare… ma è più facile che uno sviluppatore abbia bisogno di uno che gli scriva i testi per un progetto, no?

Silvia e Davide alle Pale di San Martino

Lezioni imparate (o da imparare)

  • Giocare d’anticipo è la tua arma migliore. Lo diremo sempre. Inizia a cercare clienti e contatti prima di licenziarti. Sì: anche se questo vuol dire passare le serate a scrivere lettere di presentazione e a fare preventivi.

  • Distribuisci i tuoi sforzi su più fronti: ma tieni leggero ogni singolo fronte. Devi fare passaparola, ed essere sui social, certo: ma un social basta e avanza.

  • Comportati sempre bene: con i clienti, con gli ex clienti, con chi atterra sul tuo sito (hai sistemato quel pulsante che non va da nessuna parte?), con chi ti segue sui social.

  • Bonus track: non trascurare i tuoi progetti solo perché stai “cercando lavori”. Magari riduci le energie che dedichi loro, ma tienili attivi. Perché anche quelli possono diventare fonte di reddito: e spesso lo fanno per vie inaspettate.

    nomadi digitali in montagna