Come dare pepe alla salita ad un rifugio – per quanto già bello il percorso, e notevolmente storico il rifugio? Semplice: tempo a disposizione, carta alla mano, e una pericolosa tendenza ai giri ad anello… indipendentemente dal chilometraggio! E bene così: in sette ore abbiamo visto l’ospizio più alto d’Europa, un lago bellissimo, una pietraia lunare e delle affascinanti malghe abbandonate.

Ps. Ospizio, stando alla Treccani, significa “edificio destinato ad accogliere forestieri e pellegrini”.

Silvia verso il Lago della Balma

Da Gressoney-Saint-Jean al Rifugio Ospizio Sottile

Imbocchiamo il sentiero 11 nei pressi di Valdobbia Inferiore. È una mattina calda – anche se la valle è ancora in ombra – e il percorso nel bosco mostra subito di che pasta è fatto: pendente, tortuoso, caldo. Bisogno arrivare al limite degli alberi, quando il panorama si apre su Gressoney, per godere di un’aria più fresca. Anche l’ambiente che attraversiamo si manifesta nella sua bellezza. Di fronte a noi ora c’è un vallone che si apre in una conca notevole e, in fondo, in alto, un puntolino: il Rifugio Ospizio Sottile.

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Superiamo l’alpeggio di Cialfrezzo, il sentiero sale regolare e senza strappi. Una rampa verso la fine, con alcuni tornati, e dopo poco meno di 3 ore (e di 1100 metri di dislivello) siamo sul Colle Valdobbia, la spalla sulla quale sorge l’Ospizio più alto d’Europa, stretto sulla dorsale tra Corno di Valdobbia e Punta Plaida.

Da Gressoney al Rifugio Ospizio Sottile

Il Rifugio Ospizio Sottile (2480 mslm)

Il fatto è che siamo su una storica rotta di uomini: la Grande Strada d’Aosta – in antico, Via Regia – lungo la quale si muovevano mercanti ed emigranti stagionali, e che metteva in comunicazione le terre lombarde con Valle d’Aosta, Francia e Svizzera. Secoli di clima inclemente e valanghe hanno reclamato il loro tributo di uomini (gli stagionali emigravano in marzo, e tornavano nelle terre natie tra novembre e dicembre).

Costruito a spese di un canonico, Nicolao Sottile, e ultimato nel 1823, l’Ospizio più alto d’Europa sopperiva alla mancanza di un riparo sul freddo Colle Valdobbia – al tempo, c’erano solo una stalla e la cappella. La presenza dell’Ospizio (ristrutturato nel 2000) ha reso questo passaggio molto più sicuro.

Altri momenti notevoli? Nel 1871 viene istituito nell’Ospizio un Osservatorio Meteorologico. Nell’agosto 1890, la Regina Margherita di Savoia partecipa qui alla messa (una targa nella cappella ricorda l’evento).

Infine, quando passiamo noi, la lavagnetta all’ingresso dell’Ospizio recita “trippe e zuppa di castagne”. Questo dovrebbe finire di descrivere questo luogo.

Il vento si è alzato: meglio rimettersi in moto.

Rifugio Ospizio Sottile

Il Lago della Balma

Ci prendiamo la briga di fare una breve deviazione rispetto al nostro itinerario, e seguiamo le indicazioni per il Lago della Balma. Meno di una decina di minuti, quasi in quota, e siamo in vista del lago, uno specchio lucido come argento circa 140 metri di dislivello sotto di noi. Non scendiamo, in realtà, perché anche il nostro punto di osservazione è graziato da un micro laghetto delizioso, circondato da una costellazione di massi lisci. Luogo ideale per un panino.

Ripartiamo subito, perché sulle cime a ovest stanno iniziando ad accumularsi alcune nuvole scure.

Lago della Balma

Il giro ad anello dal Rifugio Ospizio Sottile passando per il Passo di Valdobbiola

Torniamo sui nostri passi fino all’Ospizio, iniziamo a scendere in direzione nord est ma, dopo pochi metri, pieghiamo decisamente verso nord ovest. Un breve tratto di cavo di permette di imboccare il sentiero 1B/201B, in direzione Passo di Valdobbiola. Il passaggio non è impegnativo, ma molto esposto e per questo richiede cautela e assenza di vertigini.

sentiero Colle di Valdobbiola

anello Rifugio Ospizio Sottile Valdobbiola

L’ambiente cambia completamente: la nostra traccia taglia il fianco erboso di un vallone ingombro di pietrame. Un colpo d’occhio lunare, così diverso dai ghiaioni e dalle pietraie ai quali siamo abituati.

Ci vogliono una cinquantina di minuti di moderata salita per raggiungere il Passo di Valdobbiola (2635 mslm), punto più alto del nostro anello. Sul passo, seminascosti nella nebbia, ci sono un cippo recante la data 1761, una tintinnante, quasi invisibile sorgente, e un’indicazione, dipinta in giallo su un sasso: Gressoney.

Passo di Valdobbiola

È il sentiero 9A (diventerà 9 all’altezza di Schenebiel). L’escursione continua dapprima attraverso un ambiente di roccia grigio-rosa, minuscoli specchi d’acqua, erba ingiallita, grossi fiori color vinaccia. Non sembra un itinerario molto frequentato, anzi.

La discesa è piuttosto lunga (sono quasi 1200 metri di dislivello) ma semplice. Superiamo diverse malghe abbandonate, i tetti di lastre che minacciano di sfondarsi sotto il loro peso (e quello della neve di chissà quanti inverni). Alcune mucche non fanno altro che dare a questi luoghi un senso ancora più incomprensibile di abbandono.

Torniamo infine nel bosco: ancora tornanti, fino a sbucare a sud di Gressoney-La-Trinité. Non ci resta che imboccare il sentiero che, sulla sinistra del Lys, ci riporta a Gressoney-Saint-Jean costeggiando il campo da golf. Una tranquilla passeggiata di un paio di chilometri per “sciogliere” le gambe dopo le imprese in quota!

Fiori di montagna

Trekking al Rifugio Ospizio sottile: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte, tra Gressoney e Alagna e tra Val del Lys e Val Sesia. Noi saliamo da Gressoney-Saint-Jean.
📍 Partenza da Gressoney-Saint-Jean, località Valdobbia Inferiore (1390 mslm)
🏅 Arrivo Rifugio Ospizio Sottile (2480 mslm) e Passo di Valdobbiola (2635 mslm(
📐 Dislivello 1360 m
📏 Lunghezza 14,6 km tutta l’escursione
⏱️ Tempo 7 ore
😅 Difficoltà Medio-alta soprattutto per il dislivello complessivo. Il giro ad anello inoltre è parecchio lungo e adatto a persone ben allenate. La presenza di un cavo metallico e alcuni passaggi esposti richiedono piede fermo e assenza di vertigini.
💧 Acqua Presente sotto forma di torrenti e laghetti alpini, quindi da potabilizzare
🗺️ Cartografia Carta L’escursionista n.8, Monte Rosa, Ayas, Gressoney, Alagna (se non ce l’hai, puoi comprala su Amazon)
🛰️ Traccia GPS

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