Il nostro battesimo nella Valle d’Aosta dei trekking inizia nel modo che ci è più consono: leggendo la carta topografica, la sera. Lasciandoci sedurre da una gita che parte praticamente da casa, promettendoci mille metri di dislivello… con la possibilità di allungare in un bel giro ad anello. La meta? Prima di tutto, un paio di bei laghetti alpini: Estoul e Chamen, poi, se le gambe hanno voglia, Punta Valnera. E infatti…
Cosa troverai nel giro ad anello a Punta Valnera
Da Gressoney-Saint-Jean a Bochetta di Eclou: sentiero 4
A poca distanza dal centro di Gressoney-Saint-Jean e dal Lago Gover (e dalla nostra temporanea dimora di nomadi digitali), troviamo l’imbocco del sentiero numero 4 (1379 mslm). A indicarci la direzione è però la bella cascata di Underwald, che interrompe la continuità dei boschi. È la stessa cascata che si incontra lungo la Passeggiata della Regina.
Il sentiero sale subito facendo mille tornanti… e così farà per i primi 500 metri di dislivello, da “bruciare” in tre quarti d’ora, fino al bivio con i sentieri W e SdL (1878 mslm). Un rudere – Roncké – ci accoglie fuori dal bosco, e il panorama verso ovest prelude alle aperture d’alta quota.
Seguiamo la traccia del sentiero 4 per un po’ in quota, poi di nuovo in salita attraverso un versante letteralmente invaso dai mirtilli – procedere diventa difficile, dannata golosità! Finiti i mirtilli – altimetricamente, non perché li abbiamo mangiati tutti – raggiungiamo la conca prativa dove sorge malga Gruebe, (2280 mslm). Tutto attorno, le scabre scure rocce (almeno, rispetto alle montagne venete e friulane alle quali siamo abituati).
Il sentiero fa una tirata di tornantini e sale a Bocchetta di Eclou (2522 mslm). Guardiamo al di là, e…
Lago di Estoul e Lago Chamen
… il tempo di fare pochi passi lungo il sentiero 6B, e vediamo in basso, giusto nascosti dal macereto di grosse rocce alla nostra destra, il primo dei due laghi fare capolino. Scendiamo velocemente di quota, e raggiungiamo prima il Lago di Estoul (2434 mslm), più piccolo, e poi il Lago Chamen (2451 mslm), una specie di ferro di cavallo di acqua di un bel blu profondo.
Il momento è perfetto per una pausa di contemplazione. Un venticello fresco muove la superficie dell’acqua. Mentre guardiamo il lago più grande, alle spalle abbiamo la cresta che dalla bocchetta porta alla Punta di Valnera, la nostra meta (la cresta può essere percorsa a partire dalla bocchetta, passando dei curiosi frangivento, seguendo i segnavia del sentiero 4: le relazioni la danno come semplice, non troppo esposta, con qualche facile passaggio di I grado).
Facciamo anche la conoscenza con la nuova ossessione botanica di Silvia: gli Eriophorum o pennacchi, simpaticissimi fiori del freddo (e delle zone umide).
Dal Lago Estoul a Punta Valnera
Dal Lago Chamen, il sentiero 6A ci porta in breve alla forcella senza nome (2681 mslm) che prelude alla Punta Valnera. Da qui, la vista è spettacolare sul panorama sottostante: la mole solida del Rifugio Arp, la carrareccia sinuosa che lo raggiunge, i prati, le creste sullo sfondo… e un potentissimo scampanare di quelle che devono essere centinaia di mucche.
Ma non facciamoci distrarre: inforchiamo la traccia segnata che sale diretta a Punta Valnera (2754 mslm), insinuandosi tra rocce e ghiaie. Un po’ esposta, un po’ sbriciolosa, ci porta al cospetto del Monte Rosa, troneggiante con i suoi bianchi ghiacciai oltre le masse grigie e marroni dei rilievi più vicini.
Il giro ad anello: Passo di Valnera e il sentiero 5
Torniamo sui nostri passi fino alla forcella senza nome, e scendiamo per il sentiero 5 fino al Passo di Valnera (2676 mslm). Zone umide seminascoste tra le rocce sono popolate dai pennacchi: vederli tremolare all’unisono nel vento è uno spettacolo. Silvia fa loro gli occhi a cuore.
Qui inizia una lunghissima discesa lungo la Valnera. Dapprima attraverso un ambiente di roccia ed erba, a gradoni fino al limite del bosco.
Due, tre volte incontriamo i ruderi di edifici per l’alpeggio: mura poderose, i tetti di lastre semicrollati, legni o pietre scolpite riportano anni e quote. Un peccato, vederli in rovina, perché sono edifici davvero belli, perfetti nel loro contesto: qui un tetto imita le creste rocciose che vediamo sullo sfondo, lì i volumi di una malga proseguono quelli dei grossi massi contro i quali sono appoggiati.
Appunto al limite del bosco, siamo di nuovo al bivio con i sentieri W e SdL che imbocchiamo sulla destra. Qui la traccia corre in quota fino a ricongiungersi con il sentiero 4 dell’andata, per il quale scendiamo gli ultimi 40 minuti di tornantini.
In alternativa dal bivio è possibile anche continuare verso valle il sentiero 5 che porta al Lago Gover.
Giro ad anello da Gressoney a Punta Valnera: dati tecnici in breve
Dove siamo: tra Valle del Lys e Val d’Ayas, Alpi Pennine.
Partenza: Gressoney-Saint-Jean (1379 mslm) puoi lasciare l’auto nei pressi del parcheggio del Lago di Gover
Tipo di giro: ad anello
Punti di elevazione: Bocchetta Eclou (2522 mslm), Laghi di Estoul e Chamen (2451 mslm), Punta Valnera (2754mslm) e Passo di Valnera (2676 mslm)
Dislivello: 1440 metri complessivi fino a Punta Valnera, contando i saliscendi
Lunghezza: 11,5 km
Tempo: 7 ore e 30
Acqua: ci si trova qualche rigagnolo nei pressi di alpeggi e dei laghi, ma dev’essere potabilizzata.
Difficoltà: medio-difficile. Solo la salita alla Punta di Valnera è tecnicamente un po’ più impegnativa perché si compie su terreno parzialmente esposto, ma niente di davvero complesso. La restante difficoltà è data dalla lunghezza e dal dislivello del giro.
Cartografia: Carta L’escursionista n.8, Monte Rosa, Ayas, Gressoney, Alagna (se non ce l’hai, puoi comprala su Amazon)
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