Quella di Rio Bianco è una delle più belle valli laterali della Valle Aurina. Camminate di tutti i tipi e per tutte le difficoltà, fragorosi torrenti alpini, malghe coccolose, ampie vedute, cenge impervie e maestose cime. Davvero uno dei luoghi nei quali vale la pena perdersi… e così abbiamo fatto: ci siamo persi!

Fortunatamente però sappiamo perderci con stile: quello che ne è risultato è stato un giro a dir poco spettacolare.

Silvia e Davide al Lago tristensee

La salita verso Pircher Alm

Lasciamo l’auto nei pressi del parcheggio di Rio Bianco. La missione della giornata è semplice: pranzare a malga Pircher Alm! Abbiamo fatto ben quattro ore di auto per arrivare qui e trascorreremo la prossima settimana in Valle Aurina, quindi “non c’è bisogno di fare grandi trekking da subito”… o almeno, così ci dicevamo.

La salita inizia piuttosto dolcemente lungo il sentiero 22 che sale tagliando la pista per slittini. In circa un’ora arriviamo alla nostra meta, e Pircher Alm (1810 mslm) non delude già dal primo sguardo. Un vero e proprio paradiso di legno e fiori con una cucina genuina e abbondante… non potevamo chiedere di meglio.

Fiori della baita di montagna

Sentiero 25 verso Forcella Gioco del Corno (Gornerjoch)

“Andiamo a vedere il panorama dalla forcella del Giogo del Corno?” Ho la pancia piena e la grappetta al cirmolo finale offerta mi ha dato il colpo finale, ma non so dire di no alle forcelle, né a Davide.

Siamo nuovamente in salita, anche se camminare con la digestione in corso è tutt’altro che semplice! A ciò si aggiunge un paesaggio completamente imperlato di rododendri in fiore. Lo scenario di colori è incredibile: il verde intenso del bosco contrasta bruscamente con il tappeto viola delle fioriture estive. Lo dicevo che la valle di Rio Bianco è di una meraviglia difficile a credersi!

In circa 40 minuti raggiungiamo la Forcella Gornerjoch (2277 mslm), da dove effettivamente il panorama è splendido.

Forcella Giogo del Corno rododendri verso forcella gioco del corno

Il sentiero 27 “Kellerbauerweg”

“Potremo andare fino alla Forcella di Lappago e scendere da là lungo il sentiero 22, che dici?” È un po’ tardi, ma come ti dicevo forcelle e Davide sono due cose alle quali non so dire di no.

E quindi siamo nuovamente in cammino lungo il sentiero 27. È un tratto della Kellerbauerweg, una traversata che va dal Monte Spicco a Rio Bianco. Sappi infatti che da queste parti le Alte Vie sono quasi tutti sentieri a lunga percorrenza che si sviluppano però nell’arco di una sola giornata (a differenza di quelle venete e friulane alle quali siamo abituati, che comportano itinerari di più giorni).

La bellezza di questo sentiero è che è sempre in quota. Si svolge infatti interamente lungo una cengia che costeggia i versanti del monte Zinsnock. Un entusiasmante percorso che vorrei non finisse mai, su pietre e prati, con ampissimi panorami che rapiscono lo sguardo.

Panorami sulla valle di Rio Bianco sentiero kellerbauerweg

Il lago Tristensee verso il Rifugio Porro

Che dici se andiamo a vedere il lago Tristensee?” Dimenticavo… anche ai laghi alpini non so dire di no. Davide, poi, ne è praticamente ossessionato!

Il sentiero 21 che scende alla nostra destra porta al parcheggio di Rio Bianco: si percorre così un breve anello. Tienilo presente se sei stanco, dovesse cambiare il tempo o semplicemente vuoi fare un giro un po’ più breve.

Noi invece proseguiamo lungo il sentiero 27 che continua a regalarci emozioni. Il giro è incantevole, e ad ogni svolta del sentiero il panorama prende forme diverse. Ormai è sera e gli ultimi raggi del sole regalano un’atmosfera magica al nostro incedere. Nulla però avrebbe potuto prepararci alla vista del Lago Tristensee (2344 mslm).

Il colore turchese del lago ci lascia senza fiato mentre le montagne circostanze si specchiano sulle sue acque. Uno scenario da cartolina. Un incanto alpino.

Silvia al Lago Tristensee Lago Tristensee

Le ultime ore prima del tramonto donano al lago un colore incredibile. Mi domando solo perché non ci siamo portati via la tenda per passare la notte qui. Ah già… dovevamo solo andare a pranzo in malga!

Sta iniziando a fare buio, quindi è meglio che acceleriamo il passo.. ormai è chiaro ad entrambi che non si torna indietro e quindi: che Rifugio Porro sia!

L’ultimo tratto del sentiero 27 è quello più impegnativo. Si svolge infatti quasi sempre su roccia, e sono presenti alcuni tratti di cavo per passare i tratti più esposti. Di fronte compare la chiostra dei tremila che separa l’Italia dall’Austria: il Mesule, Cima di Campo, l’Hornspitz… Il sentiero ci richiede piede decisamente fermo, ma proprio quando ci appare in lontananza il Rifugio Porro abbiamo l’ultima sorpresa: un nevaio da passare. Essendo luglio non credevamo di trovare neve, ma per fortuna è piuttosto molla e riusciamo a camminarci sopra senza fatica.

Al Rifugio Porro (Novesjochutte, 2419 mslm) il gestore, sorpreso del nostro arrivo a quest’ora, mi saluta in tedesco e io, presa dal panico di una lingua sconosciuta, gli rispondo non in italiano, ma bensì in inglese! Ne scaturisce un’interminabile sequenza di malintesi decisamente comici, dai quali ci toglie d’impaccio la figlia, Isabella (ma questo incontro merita un racconto a parte).

Rifugio Porro

Il giro ad anello verso Rio Bianco

Sono ormai le 20.00 e il sole sta iniziando scendere dietro le più alte cime. Prendiamo una birra per concludere la giornata e lanciarci di spirito verso Rio Bianco.

Da qui infatti inizia la nostra discesa verso valle lungo il sentiero 24. Rio bianco è il nome della valle e, a questo punto del giro, non ti sarà difficile capire il perché. Torrenti glaciali ci scorrono spumosi accanto, tagliando il sentiero in più punti. L’acqua comunque non è l’unico elemento ad attraversare il nostro percorso: spesso e volentieri le mucche al pascolo si piantano a ruminare fiori e germogli proprio sul sentiero, richiedendo complesse deviazioni per aggirarle.

Goge Alm

Da Goge Alm (con la splendida cappella in pietra, 2027 mslm) il sentiero 24 segue il torrente per poi attraversarlo grazie ad un ponte di legno. Ultimi metri e siamo alla macchina che ormai è buio…

Non male perdersi nella Valle di Rio Bianco!

Dati tecnici in breve:

Partenza: Parcheggio di Rio Bianco (1378 mslm)

Arrivo: Rifugio Porro (2419 mslm)

Dislivello: 1200 metri circa con parecchi saliscendi tra il Giogo di Corno e il Rifugio Porro

Tempo: 7-8 ore

Cartografia: Tabacco n.36, Campo Tures

Difficoltà: medio-difficile. Il sentiero in cresta è a volte esposto e le rocce lo rendono poco agevole; sono presenti inoltre alcuni tratti di cavo nei pezzi più aerei. Informati inoltre sulla situazione neve, a inizio luglio abbiamo trovato ancora alcuni nevai da attraversare. Nel complesso tutto il sentiero è ottimamente tenuto e l’unica difficoltà sta nella durata che lo rende un giro decisamente non per tutti.

trekking a Rio Bianco

Alternative: tantissime!

  • Salendo il sentiero 25 verso il passo Gioco del Corno si può fare un piccolo anello che porta a Forcella di Lappago, da dove poi prendere il sentiero 22 per tornare al punto di partenza.
  • Dal Giogo del Corno è possibile andare verso il Giogo di Selva e scendere con un giro ad anello al punto di partenza prendendo il sentiero 28.
  • Molti fanno il giro inverso, salendo in funivia sullo Speikboden da Lutago, e scendendo a piedi verso Rio Bianco, per poi tornare con i mezzi pubblici al parcheggio del Monte Spico.
  • Dal Gioco del Corno infine si può scendere verso la bellissima valle di Selva dei Molini, ma bisogna organizzarsi con due macchine.

… non ti resta che provarle tutte!

Kellerbauerweg: anello da Rio Bianco a Rifugio Porro pin

Per scoprire Valle Aurina e dintorni

Noi ce ne siamo innamorati al primo colpo (complice un soggiorno improvvisato a Lappago). La Valle Aurina offre montagne maestose, sentieri estremamente panoramici, malghe nelle quali si mangia da dio, e quella rilassatezza tutta sud tirolese. Da scoprire.