È una piccola deviazione, un “tappa secondaria” lungo un itinerario più lungo, un’esplorazione che magari – pensi – non vale la pena di fare. Niente di più sbagliato! L’escursione alla chiesetta di San Dionisio ti mette di fronte, senza strombazzamenti, d’improvviso, alla più potente vista sull’Antelao, il Re delle Dolomiti.

Secondo me, è una gita da fare assolutamente!

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L’avvicinamento

Per visitare la chiesetta di San Dionisio, serve prima arrivare in quota. Lo puoi fare in quattro modi (almeno!):

  • salire al Rifugio Costa Piana (1570 mslm) da Valle di Cadore per la tortuosa carrareccia o per i sentieri-scorciatoia nel bosco; dal rifugio si prosegue su carrareccia/sentiero 251 verso Forcella Antracisa (trovi La traccia qui);
  • salire a Forcella Antracisa da Nebbiù per il sentiero 254 (trovi la descrizione qui)
  • salire a Forcella Antracisa da Pozzale di Cadore per il sentiero 253 (qui la descrizione all’interno del percorso dell’AV4)
  • salire a Forcella Antracisa da Pozzale seguendo il percorso verso il Rifugio Antelao per il sentiero Le corte (qui la descrizione).

Negli ultimi tre casi, una volta raggiunta Forcella Antracisa (1693 mslm), prendi il sentiero verso sud.

escursione a Pozzale di Cadore

La salita a San Dionisio

  • Se arrivi da Costa Piana, direzione Rifugio Antelao sul sentiero 251, arriverai ad un bivio: San Dionisio è sulla sinistra, ma fermiamoci qui ad aspettare quelli che arrivano da Forcella Antracisa.
  • Se arrivi da forcella Antracisa, percorri prima una carrareccia in ottime condizioni, poi incontri una chiara deviazione per San Dionisio, a circa 1905 mslm. Imboccala. La carrareccia si restringe, e inizia a salire. Devi percorrere circa 300-400 metri: un lungo traverso che taglia il versante, con un solo passaggio “vertiginoso”, dove un paio di assi di legno ben confitte nel terreno proteggono da un tratto franoso, mentre il panorama alle tue spalle si ampia sul Centro Cadore… e solo su quello. La chiesetta intanto inizia a fare capolino, alta sopra di te.

Chiesetta Dionisio

Ora che siamo tutti qui, si salgono gli ultimi tornantini. Sbuchi dietro il bianco edificio della chiesetta, dalla parte dell’abside, fai per andare verso l’ingresso e BOOM: l’Antelao, in tutto il suo splendore (espressione trita, forse, ma in questo caso decisamente adatta).

Percorri gli ultimi metri fino al belvedere (1946 mslm), e goditi la vista.

Balcone panoramico Cadore

La chiesetta di San Dionisio

A farla da padrone, qui, è il panorama. Io ci sono venuto una primavera, il giorno dopo di una strana nevicata, e l’Antelao era chiazzato di neve, mezzo circondato da nuvole, potente e maestoso. Le proporzioni ingannano, ma dal belvedere – il circolo di legno predisposto proprio sulla migliore vista sui 3263 metri del Re delle Dolomiti – l’Antelao sembra a portata di mano.

Il belvedere ha assorbito buona parte della mia attenzione, dopodiché mi sono spostato alla chiesetta di San Dionisio, “una delle più belle del Cadore”. Si trova sull’omonimo colle.

La storia della chiesetta di San Dionisio è una storia di guerra: qui, durante gli eventi della Battaglia di Rù Secco del 1507 – l’unica guerra che davvero interessò questo angolo di Cadore – gli abitanti di Nebbiù costruirono un luogo nel quale rifugiarsi. Era naturale, in fondo, durante le schermaglie a valle, salire sui monti – e verso dio. Passata la battaglia, San Dionisio è diventato protettore del Cadore, e questo luogo è rimasto come simbolo di pace.

La chiesetta è stata ristrutturata più volte. A guardare verso l’interno, attraverso le inferriate e i vetri ambrati e con la giusta luce, sembra di osservare uno scrigno di fuoco.

Dalla chiesetta si ritorna sui propri passi, oppure si può scendere al Rifugio Antelao per un panino (vedi prossimo paragrafo).

Chiesetta San Dionisio Antelao

Raggiungere San Dionisio dal Rifugio Antelao

Non posso testimoniare questo percorso: quando l’ho fatto la nevicata della sera prima, per quanto modesta, ha reso il versante scivoloso e di difficile lettura. In ogni caso, dal Rifugio Antelao, si segue il sentiero 251 che attacca oltre i piccoli fienili e sale il versante nord del Colle de la Cros, piccolo rilievo che fa il paio con il Colle di San Dionisio.

Il sentiero è molto bello (sì, l’ho percorso quasi tutto prima di ritirarmi!), e raggiunge dopo poco più di 160 metri di dislivello la sommità pelata del primo colle (1967 mslm) – c’è ovviamente una modesta croce) e, dopo un brevissimo tratto in quota, San Dionisio.

sentiero 251 Cadore