Se al solo sentir nominare il Monte della Madonna ti è aumentata la salivazione, niente di strano: le Fiorine sono tradizionalmente luogo di grandi grigliate primaverili e relax domenicale.
Il Monte della Madonna però può essere ancora più interessante… almeno rispetto alle verdure grigliate, perché con le costicine è difficile competere!
Da Rovolon lungo il sentiero n.17 dei Colli Euganei
Lasciamo l’auto nei pressi della chiesa di Rovolon e ci incamminiamo lungo Via San Giorgio, una stretta strada asfaltata che porta fuori dal paese, fino ad incontrare, sulla sinistra, le indicazioni per l’Oratorio di Sant’Antonio Abate.
Inforchiamo il sentiero 17A che sale piuttosto verticale nel bosco: il fondo è sconnesso e fangoso. Siamo in pieno inverno e la giornata non è decisamente delle migliori, ma i Colli Euganei con la nebbia hanno comunque il loro fascino. Tra castagni e robinie arriviamo in breve alla piazzola Carbonaia con alcune panchine e le indicazioni sentieristiche.
Si deve andare sulla fiducia, qui, perché di una carbonaia non resta molto, una volta che viene dismessa.
Una carbonaia era una piazzola nel bosco: una buca, riempita di legna, poi coperta con terra e foglie. Alla legna i carbonai davano fuoco, e la combustione che avveniva in assenza di ossigeno, dentro la carbonaia, la trasformava in carbone, che poi veniva portato in paese e venduto. I carbonai erano figure “strane”, presenti in tutte le comunità che vivevano nei pressi dei boschi: passavano giorni e notti via da casa, nella natura, avvolti del fumo e dei vapori delle carbonaie, e tornavano in paese neri di fuliggine – una visione quasi demoniaca.
Di piazzole per le carbonaie ne trovi in tutti i boschi delle nostre montagne.
Proseguiamo lungo il sentiero centrale verso la cima e sbuchiamo alla Baita Passo Fiorine. Se il profumo nell’aria è a dir poco invitante, il chiasso delle moto e dei motorini truccati del weekend è assordante. Un contrasto non da poco rispetto alla nostra ora passata in bosco immersi nel silenzio nella nebbia.
Da Passo Fiorine all’Oratorio di Sant’Antonio Abate
Attraversiamo la strada e, salendo un centinaio di metri lungo Via Monte della Madonna troviamo le indicazioni sulla sinistra che segnano il sentiero verso l’Oratorio di Sant’Antonio Abate.
Il sentiero qui è in leggera discesa, ma di grande suggestione dati i numerosi pungitopo, con le bacche rosse che occhieggiano tra il verde intenso – e le rocce dalle forme umane che affiorano dalla terra.
Poco prima della meta, alcuni gradini di legno e dei corrimano agevolano la discesa: in inverno questo punto può risultare un po’ scivoloso, quindi presta attenzione.
La chiesa e la vicina grotta sono semplicemente luoghi incantevoli dove la spiritualità è tangibile, viva. Se non conosci la curiosissima storia dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate (detto anche del Porseeto) ti consiglio di leggere il nostro articolo.
La grotta di Santa Felicita è umidissima, ma nonostante questo alcune donne stanno danzando e cantando al suo interno: il lume di candela rende la scena suggestiva ma, a dire il vero, anche un po’ inquietante.
Il sentiero degli Alpini verso il Santuario della Madonna del Monte
Sul retro dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate c’è uno spiazzo con delle panchine in corrispondenza delle quali imbocchiamo il Sentiero degli alpini.
Il sentiero è un saliscendi a mezza costa che aggira il Monte della Madonna. Immaginiamo panorami grandiosi ma, data la nebbia totale della giornata, dobbiamo accontentarci di riuscire a vedere dove mettiamo i piedi. Le rocce che costeggiano il sentiero sono piene di fichi d’india nani. Il nome scientifico di queste piante è Opuntia compressa, e non è la prima volta che le vediamo sui Colli Euganei. Per dire: sei mai stato sul Monte Ceva? Dovresti! La stagione non è delle migliori: se in primavera puoi osservarne la fioritura e in autunno puoi vederne i frutti, in inverno… devi solo stare attento alle spine!
Il sentiero degli alpini in questo tratto è un po’ più stretto e scavalca numerosi punti rocciosi: serve un po’ di prudenza.
!Attenzione all’orientamento! Una volta arrivato quasi sulla sommità del monte, prendi il sentiero che sale verso sinistra. Ti troverai improvvisamente su una strada asfaltata che sembra provenire dal nulla, ma proprio davanti a te riprende il sentiero che coincide con un tratto dell’Alta Via numero 1. L’imbocco non è intuitivo, ma la segnaletica aiuta, basta tenere gli occhi bene aperti.
Santuario della Madonna del Monte
Una volta tornati su Via Monte della Madonna, proseguiamo verso il Santuario della Madonna del Monte attraversando il cancello che dà sulla strada asfaltata.
Si tratta di un luogo di ritiro spirituale che oggi fa riferimento all’Abbazia Benedettina di Praglia, ma si hanno testimonianze della presenza di un eremo fin dai primi secoli dopo il mille.
Quello ella Madonna del Monte è l’unico monastero dei Colli Euganei ad essere sempre stato abitato e, data la bellezza del luogo, non si può proprio dargli torto!
La discesa dal Monte della Madonna verso Rovolon
Tornati su Via Monte della Madonna proseguiamo sulla sinistra lungo la strada asfaltata in discesa fino al primo tornante dove, sempre sulla sinistra, riprendiamo il sentiero 17 che scende verso Rovolon.
Il sentiero qui corre lungo il versante, fa alcuni tornanti e scende di quota lentamente: è un po’ più stretto – niente di difficile, ma alcuni traversi potrebbero causare problemi a chi soffre di vertigini.
L’orientamento è semplice e in poco ci ritroviamo allo spiazzo dei Carbonai, da dove ci è facile ripercorrere i nostri passi fino al parcheggio.
Sentiero del Monte della Madonna: dati tecnici in breve
Partenza: parcheggio della Chiesa di Rovolon
Punti di elevazione: Oratorio di Sant’Antonio Abate, Santuario della Madonna del Monte (523 mslm)
Tipo di giro: ad anello
Lunghezza: 7,7 km
Dislivello: 450 metri
Tempo: 3 ore l’anello completo
Difficoltà: medio-facile. Attenzione ad alcuni punti un po’ più esposti e scivolosi e all’orientamento in qualche passaggio.
Cartografia: per orientarti sui Colli puoi usare la carta Tabacco n. 60, Colli Euganei – Abano e Montegrotto Terme (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon).
Un bel trekking di grande impatto, quanto mi piace camminare soprattutto in questo periodo!
Ciao Stefania, mi fa piacere ti sia piaciuto.
Per noi è uno dei sentieri più belli dei Colli Euganei perché ad ogni passo c’è una curiosità da osservare, scoprire, esplorare.
In questo periodo di restrizioni, ancora di più, camminare è un toccasana per anima e corpo!
Molto particolare questa escursione; un’immersione nella natura e nella storia. Mi hai fatto troppo ridere nel racconto delle danze lievemente inquietanti…sicuramente d’impatto!
Ciao Ilenia, il trekking è bellissimo e perfetto anche in questa stagione.
Se fai il sentiero trovi la grotta proprio accanto alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, io con quell’umidità non ci resterei neanche un minuto e non ho ben capito cosa ci stessero facendo queste ragazze! Con il senno di poi mi è anche venuto il dubbio che fosse tipo una rappresentazione ad hoc per qualche gruppo turistico però che inquietudine!