Percorrere il GR 20 in tenda è una delle esperienze migliori e al contempo peggiori che tu possa avere.
Ti spiego come funziona e quali accorgimenti adottare se decidi di campeggiare lungo il trekking. Seguendoli, dovresti riuscire a rendere la tua esperienza sul Trekking più duro d’Europa…. per lo meno sopportabile!
Abbina la lettura di questo articolo a quello sui consigli per preparare il GR 20, e buon trekking!
Rifugi e bergeries lungo il GR 20
Partiamo dalla soluzione “facile”: fare il GR 20 appoggiandosi alla rete di rifugi.
Chiariamo subito una cosa: i rifugi in Corsica (refuges) non sono come quelli che abbiamo in Italia! Il più delle volte si tratta di piccole costruzioni di legno o pietra con un paio di tavole all’interno, una cucinina e qualche altra tavola di legno all’esterno. Molti rifugi addirittura non hanno alcuno spazio all’interno del locale.
Solo i rifugi che si trovano a quote più basse (e sono quindi raggiungibili in auto) sono un po’ più strutturati: edifici in mattoni con tavole all’interno e cucina. Dimentica però orpelli e suppellettili, una calda stube e gigantografie di animali selvatici alle pareti: qui è tutto decisamente molto spartano.
Lungo il GR 20 i rifugi si distinguono dalle bergeries (malghe) solo perché possono ospitare gli escursionisti per la notte. Nella maggior parte dei casi si tratta di una piccola struttura esterna con camerate composte da semplici letti a castello. Altre differenze non ne ho notate: spesso anche i rifugisti hanno allevamenti di pecore o maiali, e producono i loro salumi.
Oltre a dormire nelle camerate però è possibile, sia nei pressi dei rifugi che delle bergeries, affittare delle tende fisse. Si tratta delle classiche tende two seconds della Decathlon già montate, fissate e dotate di materassino gonfiabile all’interno. Sono di norma per due persone, ma si possono affittare anche per una sola persona.
Sia nei rifugi che nelle bergeries è comunque obbligatorio prenotare con largo anticipo il posto letto perché il rischio di trovare tutto esaurito non è così remoto, anzi!
!Attenzione! Se stai pianificando le tappe sappi che non presso tutte le bergeries segnalate è possibile pernottare! Nell’elenco delle tappe ti spieghiamo quali sono dotate di tende fisse o consentono di bivaccare con la propria tenda.
Rifugio, tenda fissa o tenda privata: cosa scegliere?
Come avrai capito, quando fai il GR 20 hai 3 opzioni per pernottare:
- posto letto nella camerata del rifugio
- tenda fissa affittata dal rifugio (o dalle bergerie)
- la tua tenda, piantata nei pressi dei rifugi
Le prime due opzioni sono piuttosto simili, cambiano solo il grado di comfort e ovviamente il costo.
Pro delle prime due soluzioni:
- la possibilità di poter camminare con uno zaino leggero (7-8 kg saranno più che sufficienti);
- evitare di dover montare ogni sera la tenda e smontare ogni mattina (dopo i primi giorni inizia ad essere pesante);
- maggior sicurezza (durante un temporale notturno abbiamo visto le tende più minimal riempirsi completamente d’acqua);
- in definitiva: maggior confort della camminata e del sonno si traduce in una semplificazione del trekking stesso.
Contro:
- l’essere vincolato alle prenotazioni fatte impedisce di poter modificare piano in itinere;
- il costo complessivo (sebbene non proibitivo).
Campeggio libero in Corsica
Per noi non c’era dubbio: il GR 20 in tenda era la scelta per noi. Da profondi amanti della tenda in montagna conosciamo bene senso di libertà e autonomia che regala lo stare nella natura: qualcosa che non scambierei con nessun letto… o quasi.
Comunque consiglio di prendere in considerazione la tua tenda solo se sei adeguatamente allenato al campeggio in quota, al trekking e al peso dello zaino. In alternativa la tortura è assicurata: a breve ti spiego il motivo.
E qui viene il tasto dolente: il Corsica non è consentito il campeggio libero e neppure il cosiddetto bivacco notturno tendato. Sostanzialmente chiunque pianti la tenda al di fuori degli appositi spazi è multabile, e i forestali còrsi sembrano intenzionati a far rispettare tale regola.
GR 20 in tenda
Se hai deciso di portare con te la tua tenda, l’unica “via legale” che puoi percorrere è quella di dormire nei pressi dei rifugi o delle bergeries. Sono infatti gli unici luoghi in cui è consentito piantare la tenda per la notte.
Per bivaccare in questo modo si paga una tassa al guardiano dell’ente parco in media di 8 euro a persona (tassa che sembra aumentare ogni anno). La tassa viene utilizzata dall’ente del parco regionale per la sistemazione dei sentieri e delle infrastrutture del GR 20.
Trovare un posto decente attorno a rifugi è però un’impresa. Altro che piazzole perfette ed erbetta soffice: il più delle volte si bivacca tra le pietre o su notevoli pendenze, spesso in mezzo al bosco. I rifugi infatti sono nati lungo il GR 20 in tempi in cui il percorso era molto meno gettonato. Ad oggi si calcola che venga frequentato da quasi 20 mila persone l’anno.
Ovviamente quasi tutti percorrono solo dei piccoli tratti o delle escursioni in giornata, ma i rifugi risultano spesso affollati. La prima notte a noi è capitato di dover piantare la tenda su una piazzola minuscola con una pendenza improbabile in mezzo a piccoli arbusti che cercavamo di schiacciare con il peso dello zaino. Attorno a noi una cinquantina di tende.
Tieni in conto inoltre che esistono “quelli della partenza delle 4 del mattino” che, per arrivare tra i primi alla tappa successiva e occupare le poche piazzole buone, preferiscono camminare al buio. De gustibus… noi abbiamo scelto di goderci la giornata di trekking, anche a discapito della comodità notturna. La situazione è caotica solamente per le prime due tappe del nord, che sono le più affollate: progressivamente abbiamo trovato qualche spiazzo migliore man mano che scendevamo verso sud (ti spieghiamo dove sempre nella descrizione delle tappe del GR 20, parte sud).
Fatta questa premessa, se vuoi fare il GR 20 in tenda e piazzarla al di fuori dei posti consentiti è difficile che qualcuno possa controllarti. Monta la tenda al calar del sole e smontala prima dell’alba così da evitare che qualche escursionista invidioso possa segnalarti al guardiano. Ti avviso però che non sarà facile trovare molti posti dove metterla, anzi (soprattutto nella parte del nord, che è tutta rocciosa).
I servizi dei rifugi
Come le strutture, anche i servizi offerti dai rifugi sono semplici ed essenziali.
Servizi igienici e docce
Tutti i rifugi e le bergeries offrono bagni e docce gratuiti. I bagni sono di norma ecologici (hanno sistemi per la fermentazione delle deiezioni) con wc o turche, e non sono provvisti di carta igienica. Le docce sono singole. A parte qualche raro caso, abbiamo sempre trovato acqua calda o tiepida (se è fredda, prova la doccia accanto, spesso è solo questione di tubi).
I pavimenti delle docce non sono sempre pulitissimi, ma una doccia calda è comunque un bel confort dopo una giornata di trekking.
Cucina
Tutti i rifugi offrono la possibilità di cenare con un menù fisso o alla carta (nel capitolo dei costi ti spiego come funziona). Nei rifugi a bassa quota, che riescono ad effettuare gli approvvigionamenti con l’auto, è possibile trovare cibo fresco (addirittura pizza o carni alla brace), mentre gli altri spesso si organizzano con dei preparati. Notevoli invece sono i salumi e i formaggi: sono sempre fatti da allevatori locali!
È inoltre quasi sempre presente una piccola struttura coperta con fornelli a gas a disposizione per i campeggiatori. Puoi quindi prepararti il cibo senza dover usare il tuo fornellino, ma ti consiglio comunque di munirti delle tue stoviglie per motivi di igiene. Noi personalmente non li abbiamo mai usati, ma può essere un’alternativa per chi vuole alleggerire lo zaino senza dover mangiare sempre nei rifugi. Attenzione però che spesso le postazioni gas risultano essere affollate, quindi si rischia di dover aspettare un po’ prima del proprio turno.
Come fare con acqua e cibo?
La logistica del GR 20 per acqua e cibo è piuttosto semplice.
Nei pressi dei rifugi ci sono sempre fontanelle di acqua di sorgente, alle quali riempivamo le nostre borracce la mattina prima di partire e la sera quando arrivavamo. 1 litro e mezzo a testa ci era più che sufficiente per la giornata di cammino. Durante il percorso comunque si trovano spesso fonti di acqua, anche se sarebbe meglio berla utilizzando una cannuccia filtrante per eliminare possibili batteri dovuti dalla presenza di animali selvatici. (In alcuni resoconti datati aleggia infatti lo spettro dell’intossicazione per l’acqua di fonte. Bevi quella che il guardiano del rifugio ti indica, e sei tranquillo.)
Per quanto riguarda il cibo noi eravamo organizzati in quasi totale autonomia, dato che avevamo con noi il nostro infallibile fornelletto ad alcool.
Nell’articolo sui pasti per i trekking di più giorni in tenda spiego come ci organizziamo di solito. Ci eravamo comunque portati da casa delle buste liofilizzate (non sapevamo se ne avremmo trovate) da usare per la cena. Per la colazione tè, caffè e biscotti erano sufficienti (non perderti i canistrelli còrsi). A pranzo ci preparavamo un panino con salumi e formaggi locali di capra o pecora (uno più strepitoso dell’altro).
Tutti i rifugi al loro interno hanno piccoli mini market dov’è possibile acquistare qualche genere alimentare. Alcuni sono più forniti di altri, ma in genere pane, salame, formaggio, biscotti, cioccolata e patatine fritte non mancano mai. Abbiamo trovato anche zuppe o riso precotto, ma soprattutto cibo in scatola.
Presso molti rifugi infine è possibile comprare una porzione di insalata di riso o di pasta in un contenitore usa e getta. Può essere una buona soluzione. Costa attorno ai 4€ e va prenotata durante il pomeriggio del giorno precedente alla tua partenza.
Quanto costa fare il GR 20?
Come avrai capito, il costo di questa esperienza dipende tutto da come lo affronti.
Se decidi di percorrere il GR 20 in tenda in autonomia gli unici costi saranno la tassa per il pernotto e l’acquisto del cibo. Noi, facendo così, abbiamo speso all’incirca 10 euro al giorno a testa. Ovvio che se si aggiungi il pernottamento e la cena nei rifugi i costi aumentano.
I prezzi per il cibo nei minimarket dei rifugi è piuttosto standard, e abbastanza in linea con i prezzi della Corsica in genere. Quindi non è a buon mercato, ma neanche impossibile. Per farti degli esempi:
- salami e formaggi costano circa 8€ l’uno (trovi anche delle lonze molto più grandi, a 20-25€)
- una lattina di birra Pietra da 66cl (è la birra locale) costa dai 6 ai 7€
- un tubo di biscotti al cioccolato, 4€
- un’omelette ripiena 6-8€
Una cena completa in rifugio con il menu fisso di solito si aggira sui 22-26€ a persona e comprende:
- antipasto di affettati
- piatto unico di pasta o zuppa (davvero abbondante servito spesso dentro a ciotole)
- formaggio e/o dolce (solitamente una fetta di fiadone, dolce locale)
Infine c’è il capitolo trasporti: arrivare a Calenzana da Bastia il autobus, ad esempio, costa ben 25 euro a testa (il viaggio dura tre ore, e devi cambiare autobus a Calvi); da Conca a Porto Vecchio sono 6,50€ (prezzo variabile a seconda della navetta che riesci a prendere).
Insomma… in generale la Corsica è tutt’altro che economica, ma con un po’ di accortezze si può riuscire a stare dentro ad un ottimo budget.
Tutto sul GR 20
Si è guadagnato il nomignolo di “trekking più duro d’Europa”. E dopo averlo fatto in 14 giorni, ti possiamo dire che… se lo merita tutto!
In questi articoli troverai spiegato come si fa il GR 20, le cose che devi sapere prima di partire, e una veloce ricognizione tappa per tappa dell’intero percorso.
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