Un assaggio di Slovenia alpinistica: la via ferrata alla Mala Mojstrovka è sufficientemente semplice, ma offre panorami fantastici man mano che si prende quota. E salire a Passo Vrsic in pieno autunno, attraversando le faggete rosso sangue che si trasformano in laricete d’oro bordate del verde dei mughi, vale come minimo l’avvicinamento. Anche se il meteo sembra promettere solo nebbia!
Da Passo Vrsic all’attacco della ferrata
Un mare di mughi punteggiato dai larici, una cappa di nebbia ovattata: Passo Vrsic (1611 mslm) ci si presenta così, in un autunno dai colori intensi, umidi. I contrasti sono splendidi. Lasciamo l’auto al passo, e inforchiamo il sentiero che sale verso nord – indicazioni per la Mala Mojstrovka – la piccola Moistrovka – le cui pareti sono invisibili.
Senza problemi, raggiungiamo forcella Vratica (1799 mslm), e prendiamo sulla sinistra. la cima viene data a due ore da qui.
PS proseguendo dritti, si raggiunge la Slemenova Spica (bellissima, semplice gita) e la valle di Tamar.
Seguiamo ora un traverso in ambiente roccioso, tenendo d’occhio i segni circolari biancorossi, mentre sotto di noi si apre la Cez Sleme, una conca chiara punteggiata di larici dorati: sono gli ultimi alberi che vedremo, perché in poco più di dieci minuti raggiungiamo il masso con la minuscola targhetta di inizio della Hanzova Pot, la ferrata della Mala Mojstrovka (1867 mslm).
Ci imbraghiamo, e si parte!
La ferrata Hanzova Pot
Classe 1928, ma in ottima forma: le attrezzature della ferrata Hanza sono perfette La ferrata alla Mala Mojstrovka è un piacere da fare. Cavi, pioli e maniglie sono ben posizionati e numerosi – forse anche troppo! – e la roccia è perfettamente appigliata. Mentre la percorriamo, non possiamo non pensare che, con le dovute attenzioni, potrebbe essere una buona ferrata per principianti. Non la prima, certo: ma quasi.
Dopo i primi pioli, la via ferrata alterna tratti in decisa salita, quasi verticali, a segmenti di cengia decisamente scenografici, mentre le pareti a strapiombo della montagna, perfettamente stratificate, si alzano di fianco a noi. Le viste più grandiose iniziano a circa metà percorso: scogliere calcaree da una parte, le scabre montagna oltre Passo Vrsic dall’altra.
Alcuni tratti di cengia sono quasi dolomitici, impressionanti. La ferrata è impegnativa il giusto, e il panorama si può godere.
Attorno ai 2100 metri di quota le attrezzature terminano, ma la scalata non è finita: gli ultimi duecento metri di dislivello constano, dopo una conca ghiaiosa dalla quale finalmente si vede la cima, di una serie di tornantini su roccia, da affrontare con mani libere (passaggi al massimo di primo grado). Ci vuole un po’ di tempo per percorrere questo tratto, ma alla fine si è premiati dalla cima della Mala Mojstrovka (2333 mslm).
A proposito: sei nuovo di ferrate e sentieri attrezzati? Leggi la nostra guida prima di cominciare!
La cima della Mala Mojstrovka
Meno vertiginosa dei panorami in ferrata, la vetta offre… un cumulo di pietre. nessuna croce, nessun libro di vetta. C’è però una vista notevole sulla Velika Mojstrovka, in pratica un lastrone inclinato a 45° che termina in un salto nel vuoto. Le altre prospettive non sono niente male. Le Giulie slovene, qui, danno il meglio di loro in quanto a imponenti stratificazioni.
Ci gustiamo lo Jalovec, da una parte, il Mangart dall’altra.
Giusto una nota storica. Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, qui passava il confine tra i regni d’Italia e di Jugoslavia. Dato che la normale dal passo attraversava un tratto di territorio italiano, gli sloveni hanno attrezzato la salita lungo la parete nord.
Discesa per la via normale della Mala Mojstrovka
Scendiamo percorrendo a ritroso la via normale, che si snoda inizialmente per i ghiaioni compatti del versante sud est della montagna. La direzione è abbastanza chiara (anche se bisogna fare attenzione a non imbucarsi troppo in basso), ma siamo infastiditi dalla pendenza e dagli sfasciumi scivolosi.
La carta segna un sentiero, l’app due tracce parallele, noi riusciamo a infilarci nel nulla tra queste due. Spiegazione: un sentiero si snoda sui ghiaione, un secondo segue le rocce della dorsale tra Vratca e Mala Mojstrovka. I due sono intercambiabili, e di pari difficoltà.
A fine ghiaione raggiungiamo la selletta alla base del Vratca. Qui ci si butta sulla sinistra, dentro il ripido canalone che scende veloce in direzione del passo: occhio alla pendenza!
Quando il sentiero torna ad essere più morbido, non ci resta che l’ultimo traverso tra i mughi prima di calare sul Pass Vrsic e di riprendere l’auto per andare a dormire al bellissimo Rifugio Tamar.
Anello della Mala Mojstrovka e ferrata: il trekking in breve
⛰️ Dove siamo | Sulle Alpi Giulie slovene, tra Passo Vrsic / Moistrocca e Tamar Planica. |
📍 Partenza da | Passo Vrsic (1611 mslm) |
🏔️ Arrivo | Cima della Mala Mojstrovka (2333 mslm) |
📐 Dislivello | 750 metri |
📏 Lunghezza | 4,25 km |
⏱️ Tempo | 4 ore 20 minuti tutto il giro |
😅 Difficoltà | Media-difficile. La ferrata è piuttosto facile se si ha esperienza, altrimenti… è una ferrata, e va affrontata in quanto tale: imbrago, longe e caschetto. Unico punto “fastidioso” della discesa è la prima parte, tra gli sfasciumi pendenti. |
💧 Acqua | No. |
🗺️ Cartografia | Tabacco 1:25.000 n. 65 – Alpi Giulie Orientali, Julijske Alpe – Bohinj, Triglav (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì. |
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