Uno di quei consigli ai quali non abbiamo potuto non dare ascolto, non solo perché veniva da chi come noi cerca cime appartate, ma non troppo difficili (se non per i dislivelli sempre importanti), ma anche perché ci avrebbe permesso di fare una gita con uno, due, tre… quattro tappe intermedie! Ti raccontiamo la bellezza della via normale alla Becca della Travèrsiere, alla fine della Val di Rhêmes tra Italia e Francia.

Becca Traversiere

Da Thumel, in Val di Rhêmes, al Rifugio Benevolo

Una camminata perfetta per riscaldare le gambe prima di avventurarsi nell’ambiente roccioso delle alte quota, ma anche per iniziare ad abituarsi alla bellezza della Val di Rhêmes. Il Rifugio Benevolo si raggiunge in un’ora e mezza di facile camminata: sono 400 metri di dislivello mai troppo pendenti, in un ambiente di prati e cascate.

Si parte da Thumel (1879 mslm, ampi parcheggi) e si arriva al rifugio a quota 2285 mslm giusti per una seconda colazione – irresistibile, dato che in genere la mattina trovi le teglie di crostata a raffreddarsi sul balcone!

Alla salita al Benevolo abbiamo dedicato un articolo, lo puoi leggere qui.

escursione al Rifugio Benevolo

Dal Rifugio Benevolo al Lago Goletta

Fatta la seconda colazione? Parti allora alla volta del Lago Goletta, per noi un “ricordo del Perù” tra le Alpi del Parco del Gran Paradiso! La salita è solo leggermente più erta di quella al Benevolo, ma ugualmente facile.

In breve, si raggiunge l’Alpe de Soches, giusto sopra al rifugio, seguendo il sentiero 13D, si piega verso sud e si inizia una paziente salita al colle/bivio con il sentiero 14. Da qui, prendendo a sinistra, si entra nel mondo di roccia della Comba di Goletta. Con la Dora de Goletta a fianco, si arriva al lago (2706 mslm), e si resta a bocca aperta.

Finita qui? Direi di no, perché la parte più bella dell’escursione arriva adesso. Sì: c’è una parte ancora più bella!

Alla salita al Lago di Goletta abbiamo dedicato un articolo dettagliato, lo puoi leggere qui.

Silvia al Lago Goletta

Dal Lago Goletta alla Becca di Travèrsiere

Proseguiamo oltre il lago, costeggiandolo dapprima sulla sinistra idrografica, sempre con il piramidale Picco di Goletta a guardarci. Il sentiero è inizialmente quasi pianeggiante, ma presto inizia a salire gradualmente tra grandi distese di pietre aguzze, in un ambiente glaciale ampio e severo, di rocce grigio scure e rossastre. La nostra prossima meta – il Col Bassac Deré – è uno stretto intaglio, apparentemente irraggiungibile, di fronte a noi.

vista sul Ghiacciaio di Goletta

Il sentiero sale un primo gradone, torna quasi pianeggiante, sale ancora… e inizia a inerpicarsi, questa volta con decisione, sul fianco di quella che fu una aguzza morena. Di ghiacciai, però, neanche l’ombra: la Becca di Travèrsiere è una di quelle cime che il ritiro dei ghiacci hanno reso escursionistiche.

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Il sentiero – una traccia sempre ottima, impossibile da perdere – fa tantissimi stretti tornantini fino a portarci alla base dell’unico nevaio che attraverseremo. Poco prima di arrivarci, ci siamo guardati indietro: il Lago Goletta era splendido, di un azzurro spettacolare increspato dal vento.

Superiamo il nevaio con la giusta attenzione – la traccia già segnata da chi ci ha preceduto – e poi c’è un incontro.

Un incontro che ci colpisce. Due escursionisti stanno scendendo dal colle. Ci dicono che la vista è incredibile. Chiediamo se sono arrivati in cima. Ci rispondono che “no, non serve: il colle è bellissimo, e la cima non aggiunge niente.”

Decidiamo ovviamente di non ascoltarli, anche se il vento gelido ci fa pulsare le mani e ci toglie il fiato.

Dal nevaio sono cinque minuti, e in effetti il Col Bassac Deré (3082 mslm) apre un panorama sul Ghiacciaio di Gliairetta spettacolare. Sul colle, inoltre, c’è uno di quei curiosi dispositivi per “inquadrare” le cime – forse abbiamo preso a notarli da poco, dato il nostro primo geolabio l’abbiamo trovato giusto pochi mesi prima, in tutt’altro ambiente, a Pieve di Cadore. Qui le cime oltre al cannocchiale hanno nomi portentosi… peccato che l’asse del cannocchiale è disassato, e serve un po’ di fantasia per beccare la cima giusta.

Col Bassac Dere

Per la Becca di Travèrsiere, quindi. Individuiamo sulla sinistra la traccia in salita, e la inforchiamo. La prossima mezz’ra non dà difficoltà, la traccia è perfetta, non ci si può perdere, e di punti davvero esposti non ce ne sono.

becca di Traversiere cresta

Quello che è da descrivere è la bellezza dell’ambiente che pian piano si apre intorno. Il ghiacciaio della Gliairetta è adesso una massa bianca trattenuta da una linea di cresta aguzza e nera sopra la quale scavalla la nebbia; dalla parte opposta, il ghiacciaio della Goletta è crepacciato e pianeggiante; di fronte a noi, la massa aguzza anch’essa della Grande Travèrsiere piega a mezzaluna verso i laghi glaciali azzurro tiffany; e poi cime in ogni direzione, lontane.

250 metri di dislivello dal Col Bassac Deré e siamo sulla cima della Becca della Travèrsiere (3337 mslm), dove un omone di pietra sorregge la croce di vetta. Il panorama è completamente aperto a 360° e incredibile, non c’è altra parola per descriverlo.

vista sul ghiacciaio

Il ritorno a valle

Il ritorno avviene per la stessa via della discesa. Unica avvertenza, come abbiamo scritto nell’articolo sul Lago di Goletta, attenzione al bivio con il sentiero 14: quest’ultimo potrebbe non essere percorribile in stagione estiva (dipende dall’innevamento).

panorama della Val di Rhemes

Salita alla Becca della Travèrsiere: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Val di Rhêmes, Valle d’Aosta, sulle creste di confine con la Francia
📍 Partenza da Parcheggi di Thumel (1879 mslm)
🏅 Arrivo Becca della Travèrsiere (3337 mslm)
📐 Dislivello 1460 metri
📏 Lunghezza 10,1 km la salita
⏱️ Tempo 4 ore e un quarto di buon passo (solo salita)
😅 Difficoltà Difficile, ma solo per il dislivello importante.
💧 Acqua Sì: fontana prima del Rifugio Benevolo, e al rifugio stesso
🗺️ Cartografia Carta dell’IGC 1:25.000 n. 102 – Valsavarenche, Val di Rhêmes, Valgrisenche (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS