Una casetta accogliente in posizione spettacolare, più due cime da salire con poca fatica. La salita in giornata al Bivacco Penne Nere è una di quelle escursioni “da ingordi” che, se hai gambe, non ti fermeresti mai. E dormirci, al bivacco? Beh: basta dire che una volta arrivati ci siamo pentiti di non avere l’attrezzatura per fermarci… ti raccontiamo com’è andata.

Da Blavy a Viou

Primo passo, arrivare a Blavy, piccola frazione di Roisan posizionata a 1474 mslm di quota sopra dei bei pratoni, con vista su Aosta, valle centrale e schiera di montagne che vanno dal monte Emilius verso est fino al Rutor. Ora, tutto si può dire di Blavy che non sia affascinante, con le case ristrutturate alla perfezione, la chiesetta, la fresca fontana nella quale galleggiano birre e bottiglie di vino bianco – furbi, i pochi che salgono qui in estate a godere della casa di famiglia! – e l’arnia biblioteca (noi le abbiamo viste per la prima volta qui)…

(Si può al massimo dire che arrivarci sia scomodo, perché la stretta carrabile che ci arriva è davvero eterna!)

Proseguiamo comunque oltre la chiesa verso le ultime case del paese, fino a incontrare la deviazione sulla destra per la Becca di Viou. E qui, c’è il secondo punto forte di Blavy.

Il Magico giardino Lo Salé è un luogo che ci riempie ogni volta di gioia. È un giardino di pietre dipinte, e rami e ceppi trasformati in sculture bizzarre. C’è una rappresentazione degli Stati europei e una grandissima meridiana, un divertente monito contro il fumo, una casetta per i bambini, fiori giganti e animali fantastici… è spettacolare, e ogni volta che veniamo a Blavy ci fermiamo più di qualche minuto a scoprire i nuovi dettagli.

Già: più tardi, quando scenderemo dal bivacco, incontreremo i fautori di questo giardino: una coppia con tanta voglia di chiacchierare e tanto tempo per ampliare e curare il parterre di installazioni. Lui è lo stesso che ha insistito perché il comune contribuisse all’installazione dell’enorme pannello fotografico che riporta le decine di cime che si vedono da questo punto panoramicissimo.

Seguiamo la strada e, poco dopo il piccolo bacino idrico (1515 mslm), prendiamo il sentiero 25/105 che si stacca sulla sinistra. Sentiero che sale nel bosco, intercetta una sterrata poco più in alto, e riprende a salire abbastanza deciso (niente di tragico) fino a una seconda sterrata a quota 2000 mslm: è passata poco più di un’ora dalla partenza.

Puntiamo a destra e, dopo pochi metri, in corrispondenza del tornante, becchiamo una seconda traccia quasi in quota. Arriviamo così a Viou, un alpeggio a 2078 metri di quota. C’è anche una bella fontana (perlomeno finché ci sono le mucche al pascolo in zona).

Da qui, abbiamo una prima visuale su Becca di Viou e sul Mont Mary – almeno se escludiamo il fatto che le due cime sono evidentissime dalla Valle Centrale e da Aosta.

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Da Viou al Bivacco Penne Nere

Giusto alle spalle dell’alpeggio, il sentiero prosegue sulla destra e raggiunge dopo circa un quarto d’ora il grande alpeggio di Tsa de Viou (2210 mslm).

Una scorciatoia, indicata anche in carta, si stacca sempre dietro l’alpeggio, ma sulla sinistra. Più pendente e diretta, e un po’ difficile da individuarne l’attacco (ci sono alcuni timidi ometti tra l’erba, ma la traccia si confonde inizialmente con i solchi erosivi) la prenderemo in discesa.

Affascinante alpeggio in rovina e senza acqua: proseguiamo sul sentiero, per la parte più bella della salita. Siamo infatti entro breve in una bella conca, con le pareti che nascondono la nostra meta di fronte a noi, e la vegetazione che dirada e si tinge di Mediterraneo. A proposito: siamo sempre esposti a sud, oggi, e in estate qui fa MOLTO CALDO.

Superato lo strano Cristo di rami contorti proseguiamo, e c’ poco da descrivere: si sale, si sale, si sale e si raggiunge il Col de Viou (2696 mslm). La direzione adesso è evidente: proseguiamo verso nord per poche decine di metri, in salita, e ci compare di fronte il Bivacco Penne Nere (2730 mslm). Sulla sinistra, la massa rocciosa e apparentemente sbriciolata della Becca di Viou, sulla destra l’allungato Mont Mary.

Il Bivacco Penne Nere

Completamente in legno, il Bivacco Penne Nere si trova su un grande pratone, e il pennone per la bandiera lo rende ancora più evidente. Una casetta di legno, superata la quale verso nord si apre un panorama sul settore più ruvido e “marziano” della Valpelline, con il Lago d’Arpisson beffardo, più in basso (al bivacco non c’è acqua, ricordalo).

Al bivacco si accede per il basamento di pietra. La dotazione: tavoloni e panche (al plurale, perché gli alpini non deludono), fornelli a gas (idem), 14 posti letto soppalcati con materassi e coperte. Alcune foto raccontano i falò di San Pietro e Paolo accesi sulla Becca di Viou.

I fouà de sen Piére che a fine giugno si accendono su alcune cime della Valle d’Aosta sono il ricordo di riti arcaici che affondano nella notte dei tempi. Dopo essere caduti nel dimenticatoio, sono ripresi nel secondo dopoguerra. Nella serata destinata al fuoco, chi sale porta con sé, nello zaino, un po’ di legna da dare alle fiamme.

Il Bivacco Penne Nere è stato inaugurato nel 2005 dopo il lavoro delle sezioni di alpini locali.

Salita alla Becca di Viou

Riposati ci siamo riposati, i paninetti li abbiamo mangiati. Decidiamo di salire alla Becca di Viou, in fondo sono soltanto 130 metri di dislivello, no?

Si parte direttamente da bivacco, e si segue la traccia evidente che affronta la cresta orientale del monte. La salita è semplice, anche se un po’ di attenzione è richiesta: ci sono alcuni passaggi leggermente esposti (niente di che), e il fondo è polveroso – l’avevamo detto che siamo esposti a sud. C’è anche un alto gradino di roccia da superare (ancora, niente di che).

Meno di 15 minuti, e siamo in cima alla Becca di Viou (2856 mslm). Croce di vetta, ma soprattutto panorama a 360° incredibile: la Valpelline e la Valle del Gran San Bernardo sono dispiegate come in un atlante, ci godiamo il complesso del Mont Fallère, poi l’Emilius, i ghiacciai del Gran Paradiso, del Rutor, la Grivola, e poi lontano il Bianco… incredibile l’ho già usato?

Ci sono inoltre le tracce dei fuochi che abbiamo visto nelle foto appese in bivacco.

Qualche foto e molta contemplazione, e intanto metto gli occhi sul Mont Mary. Torniamo al bivacco.

Salita al Mont Mary

Di nuovo al bivacco, Silvia mi dice che non ha voglia di salire alla seconda cima. Così metto il turbo, e in breve:

  • scendo al Col di Viou, e prendo sulla sinistra (traccia evidente, e indicazioni sulle rocce);
  • il sentiero sale lungo il fianco sinistro della cresta; ci sono alcune staffe iniziali – poca roba – un paio di maniglie, e un paio di canaponi per aiutarsi a salire;
  • mano mano che si sale, l’ambiente si fa più “lastroso”: la via è segnata da pinnacoli di roccia, il fondo è una successione di lastre;
  • la cima del Mont Mary (2814 mslm) conferma il senso di lastrosità.

Croce di vetta decisamente modesta, e quadretto della Madonna. Un segnavia mi propone un’altra via di discesa.

Alternative per la discesa e altri itinerari

Ci sono tre possibilità per scendere dalla zona Penne Nere-Viou-Mary:

  • scendere dalla via di salita;
  • scendere dalla via di salita, ma intercettare poco dopo il Cristo di rami contorti la scorciatoia che scende diretta a Viou (l’attacco, in discesa, è evidente). Nella traccia GPS trovi questa variante;
  • scendere dal Mont Mary seguendo il sentiero 25B, che gli autori del Giardino di pietre ci han detto ripristinato e “fatto bello” da poco. Questo percorso sbuca a Tsa de Viou, da dove poi si scende a Blavy per la via della salita.

Infine, da qui è possibile proseguire sul sentiero 5 e raggiungere il Bivacco La Lliée, realizzando una concatenazione di bivacchi strepitosa.

Bivacco Penne Nere, Becca di Viou e Mont Mary: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Tra Valpelline e Vall Centrale, Valle d’Aosta
📍 Partenza da Blavy, parcheggio di fianco alla chiesa (1474 mslm)
🏅 Arrivo Bivacco Penne Nere (2730 mslm), Becca di Viou (2859 mslm), Mont Mary (2815 mslm)
📐 Dislivello 1260 metri al bivacco, 130 in più per salire alla Becca di Viou, 85 in più per salire al Mont Mary
📏 Lunghezza 13,6 km a/r e con la salita alle due cime
⏱️ Tempo 7 ore, cime comprese
😅 Difficoltà Difficile, ma solamente per il dislivello
💧 Acqua Sì: a Blavy e alla prima malga. Al Bivacco Penne nere l’acqua non è disponibile, tienine conto se vuoi dormire qui
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n. 5 – Valle del Gran San Bernardo, Ollomont (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS