Sai quando hai percorso i sentieri di una zona all’infinito, e li sai a memoria, eppure ti manca una cima? Non solo: ti manca proprio “la cima”, quella più panoramica e spettacolare? Ti portiamo in vetta a Cima Dodici, la vetta più alta dell’Altopiano dei Sette Comuni in Veneto.

Arrivare a Malga Galmarara

Per arrivare al punto di partenza dell’escursione si percorre la Val d’Assa, finché non si inforca sulla destra la carrareccia per la Malga. Qui c’è un problema: la strada non è in condizioni ottimali, si percorre a 30 all’ora – massimo! – e, per le vetture basse, è un no-no. In particolare, c’è un punto critico dopo i tornanti che seguo al bivio di Basa Senocio, e l’ultimo tratto prima di malga Galmarara. Noi siamo saliti con un’Opel Corsa quindi si può fare, MA la strada è un po’ un incubo ecco.

Si può partire da più in basso? Si, dal bivio di Basa Senocio (1100 mslm). Ma ti posso assicurare che i 3 km che si aggiungono, per quanto non impegnativi, sono ETERNI.

A Malga Galmarara c’è un buon parcheggio, ma nei weekend più affollati tocca parcheggiare lungo la strada.

Da Malga Galmarara a Bivio Italia

Iniziamo quindi a camminare dal parcheggio di Malga Galmarara (la malga si trova un po’ più in alto, sulla sinistra, da dove domina i pascoli). Seguiamo dapprima la forestale, ne tagliamo un tornante grazie a una traccia (evidente e segnata) e, in corrispondenza di Busa della Pesa (1777 mslm) prendiamo il sentiero ben indicato dai segnavia del sentiero 830.

Se già prima l’ambiente era “bello”, ora si fa magnifico. Ci sono i mughi, letteralmente mari di mughi. Il sentiero è fatto di morbidi saliscendi, e ogni punto alto apre a una prospettiva dell’altopiano carsico che ci aspetta verso nord. La vista è sempre ampia, e non ci sono cime aguzze a delimitare lo sguardo.

Arriviamo al bivio per il Bivacco Tre Fontane, che ignoriamo. Vedremo il bivacco svettare sul suo dosso, quando ci volteremo.

Se vuoi più informazioni sul Bivacco Tre Fontane le trovi qui.

Abbiamo dedicato un articolo al Bivacco Tre Fontane, nel quale trovi tutto quello che devi sapere. Se hai tempo e il meteo è bello, la deviazione è comunque breve e piacevole.

Ancora saliscendi, ancora mughi. La vista si apre, e siamo a Bivio Italia, 1987 mslm. Qui passano le strade militari, qui il paesaggio carsico si confonde con i segni della guerra. Proprio sul bivio, si trova il minuscolo Baito di Bivio Italia.

Bivacco Bivio Italia

Si tratta di un piccolissimo baito che per anni era l’incarnazione dell’abbandono. Oggi si presenta invece come una super coccola casetta gialla, con la sua porticina, l’invito a tener pulito sull’architrave e, dentro, una cucina economica e un tavolaccio. Riparo d’emergenza, ma carinissimo!

All’esterno, tra l’altro, per congiungere il bivacco al falò, è stato tracciato anche un minuscolo camminamento di pietre. Un paio di cisterne concludono la dotazione del bivacco Bivio Italia (ricorda che l’acqua piovana dalle cisterne va bollita o potabilizzata in altro modo).

Da Bivio Italia a Cima XII

Una lunga forestale, in ottime condizioni, ci permette di proseguire verso nord.

Ogni volta che passo per questi luoghi, mi viene da pensare a come, nella tragedia, la guerra ci abbia lasciato una rete di strade che permettono di camminare senza pensieri – o meglio, inseguendo i pensieri e le loro mille direzioni.

Dove la strada piega a destra per raggiungere Busa del Cavallo, noi proseguiamo su sentiero. Arriviamo a un crocevia eccezionale (4 cartelli e una grandissima scritta su pietra), dove seguiamo sul sentiero 835 diretto a Cima Dodici. Da qui, mancano una quarantina di minuti alla vetta. L’ambiente è ancora più bello, selvaggio e roccioso – eccetto gli immancabili mughi, ora però più radi.

Una breve salita e, dal quadrivio, arriviamo a un secondo bivio, detto portello di Galmarara (2180 mslm circa), per il quale passa lo splendido sentiero delle creste dell’Altopiano, sentiero 208.

Noi prendiamo a destra, e iniziamo la via normale a Cima XII.

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La Via Normale a Cima XII (Cima Ferozzo)

Via normale che non è particolarmente difficile, anche se un punto – passato il primo comodo traverso quasi senza pendenza – tra verticalità e roccette può essere un po’ insidioso, specie in discesa (fare attenzione invece se è umido).

Superato questo, percorriamo un breve tratto di larga cengia, ci infiliamo in un vero e proprio corridoio tra i mughi e in breve siamo a vista della pelata sommità di Cima XII (2336 mlsm), dove troviamo non una ma due croci di vetta.

La prima, più modesta, ospita anche la cassetta con l’enorme libro di vetta. Poco distante, un cartello scolorito viene direttamente da un’altra epoca. Una vista ampissima abbraccia il grande altopiano carsico, le creste fino al Portule e a Cima Manderiolo, i laghi di Levico e Caldonazzo più in basso…

Camminiamo verso la seconda croce – questa, imponente – che dà sulla Valsugana. Il vento qui è prodigioso! La vista è generosissima verso nord, in basso si ammira Valle Sella e, “contro” la cresta sulla quale siamo, un microscopico sentiero appeso. verso est, l’Ortigara, l’Altopiano che sfuma verso Levante, e poi il Grappa. In basso, da qui minuscolo, il Bivacco Busa delle Dodese.

Si torna all’auto per la via della salita. 

Perché Cima dodici?

Cima Dodici la chiamavano così da giù, dalla Valsugana, perché – come sempre in questi casi – era parte di una meridiana naturale. In Altopiano la cima aveva un nome cimbro, invece: Freyroch, cioè giogo di Freya, riferendosi alla dea germanica dell’amore e della fertilità. Per Mario Rigoni Stern era così, per gli storici un po’ meno. in ogni caso, questo spiega perché il secondo nome di Cima XII è Cima Ferozzo.

Escursione a Cima Dodici da Malga Galmarara: dati tecnici in breve

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⛰️ Dove siamo Prealpi Venete, nella spettacolare parte settentrionale e carsica dell’Altopiano dei Sette Comuni (VI)
📍 Partenza da Malga Galmarara (1611 mslm)
🏅 Arrivo Cima XII (2336 mslm)
📐 Dislivello 720 metri
📏 Lunghezza 14 km
⏱️ Tempo 5 ore salita e discesa
😅 Difficoltà Media. L’escursione è lunga, ma dato che il dislivello è contenuto e ben distribuito, non troppo faticosa
💧 Acqua No
🗺️ Cartografia Carta Tabacco 1:25.000 n.60 – Altopiano dei Sette Comuni, Asiago, Ortigara (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)
🛰️ Traccia GPS Sì (con anche la deviazione al Bivacco Tre Fontane)