Malga Coltrondo, Casera Rinfreddo e Malga Nemes: cos’hanno in comune? Te lo raccontiamo in questo giro delle malghe al confine tra Comelico e Pusteria. Oggi pranzo al sacco, dato che le malghe stanno ancora dormendo sotto uno spesso manto di neve (e non basta il crocchiare delle ciaspole a svegliarle), ma quando arriva l’estate sappi che è vietatissimo: come fai a rinunciare agli imperdibili formaggi prodotti proprio qui? 

Cosa troverai nella ciaspolata del giro delle malghe a Passo Monte Croce:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Latticini

giro delle malghe da Passo Monte Croce

Da Passo Monte Croce a Malga Coltrondo

Parcheggia l’auto a Passo Monte Croce (1636 mslm) e imbocca il sentiero 149 che inizia proprio di fronte all’Hotel Monte Croce. In inverno, il sentiero fino alla Malga Coltrondo è ben battuto dal gatto delle nevi, pertanto le ciaspole praticamente non servono. Ti consiglio piuttosto di indossare i ramponcini, per evitare di scivolare nei punti più ghiacciati.

Il sentiero ha un’andatura regolare, senza strappi, ed è davvero impossibile perdersi. Arrivato nei pressi del Lago dei Rospi (invisibile in inverno perché coperto dalla neve), un cartello consiglia di proseguire lungo la strada forestale che, per qualche metro, si discosta dal sentiero 149: questo taglia attraverso il bosco, e non è più battuto.

In poco più di un’ora di piacevole camminata arriviamo alla Malga Coltrondo (1879 mslm) e il panorama è da favola!

La malga si trova in una posizione panoramica tra le più spettacolari. La storia racconta che qui le mandrie alpeggiavano già dal 1662 (sono state scoperte tracce di antichi edifici). Malga Coltrondo consta di due edifici distinti: il corpo abitativo, adibito a rifugio e con una terrazza panoramica in legno invidiabile, e una poderosa stalla.

La vista da qui è strepitosa: la cresta dei Brentoni a sud, le Dolomiti di Padola di fronte e l’imponente gruppo del Popera. E poi c’è il richiamo magnetico del vulcanico Col Quaternà, sopra di noi, e i lontani pascoli adesso innevati del Monte Spina.

Malga Coltrondo innevata

Da Malga Coltrondo al Rifugio Rinfreddo

Seguiamo il sentiero 149 che riparte da subito dietro la malga. Qui è necessario indossare le ciaspole – finalmente, altrimenti cosa le abbiamo portare a fare? – perché la strada non è più battuta. In circa 10 minuti raggiungiamo il Rifugio Rinfreddo (1887 mslm).

La casera è stata riadattata ad uso agrituristico. I pascoli circostanti consentono alle mucche di spingersi fino al Col della Crodata e al Col Rosson o al Monte della Spina prima di rientrare per la notte nella bellissima stalla lignea.

Da qui puoi salire al bellissimo Col Quaternà nel suo vulcanico splendore (se non ti senti troppo “alpinistico”, oppure se è inverno, puoi provare ad arrivare a Sella del Quaternà, il panorama è stupendo già da qui), oppure tornare sui tuoi passi per proseguire l’anello delle malghe.

Rifugio Rinfreddo in ciaspole

Dal Rifugio Rinfreddo alla Malga Nemes

Torna quindi sui tuoi passi lungo il sentiero 149 fino al bivio di Malga Coltrondo. Da qui imbocca il sentiero 156, verso nord-ovest.

Attenzione! In pieno inverno il sentiero qui è completamente invisibile perché coperto dalla neve, quindi delle due cose l’una:

  • o conosci la zona
  • hai un buon senso dell’orientamento (o un’ottima app che ti aiuti a mantenere la rotta)

Il panorama di contro è strepitoso. Un panettone morbido e bianchissimo circondato da delicati boschi, che si apre su morbidi pratoni. Ciaspoliamo su un saliscendi davvero piacevole e assolato. Il Padola non è ancora un vero corso d’acqua: è un tintinnare di corrente che prova a spuntare dalle gobbe bianche che hanno invaso la sua piccola valle, poi da sotto il ponticello, e poi in fondo lì, verso i prati… dove sparisce ancora.

Per arrivare a Malga Nemes (1877 mslm) dovrai oltrepassare il Torrente Padola proprio in corrispondenza del ponticello: assicurati di trovare il punto esatto!

Ti troverai qui in una bellissima conca aperta, completamente immersa nel biancore della neve e dominata, ancora una volta, dallo svettante Col Quaternà (niente da fare, non mi stanco mai di guardarlo).

Malga Nemes è improvvisamente Pusteria. Le musiche tirolesi, il papà con una bimba piccolissima in passeggino, le birre che scorrono. Lo strudel di mele con crema alla vaniglia è un must al quale non puoi rinunciare (anche se hai già pranzato!)

Malga Nemes ciaspolata e giro delle malghe

Il giro ad anello da Malga Nemes a Passo Monte Croce

Proprio per la combinazione di sole, birre e strudel, lasciare Malga Nemes è, a parte il discorso dell’orientamento di prima, una delle cose più difficili del giro ad anello delle malghe!

Se proprio devi farlo, ti basta imboccare la forestale battuta contrassegnata come sentiero 13-131 che, con andatura costante, qualche piccolo sali-scendi e molte grandi curve ti riporterà a Passo Monte Croce.

Giro ad anello delle malghe da Passo Monte Croce Comelico

Ciaspolata delle malghe: dati tecnici in breve

Dove siamo: Passo di Monte Croce Comelico, tra le province di Belluno e Bolzano, e tra il Comelico e la Val Pusteria

Partenza: Passo di Monte Croce Comelico (1636 mslm)

Tipo di giro: ad anello.

Dislivello: circa 350 metri complessivi. Una volta che dal Passo ti sei portato in quota, il giro è pressoché pianeggiante.

Difficoltà: medio-facile. Il sentiero è spesso battuto, tranne il tratto da Malga Coltrondo a Malga Nemes. Qui, a seconda dell’innevamento, sono essenziali ciaspole e buon orientamento.

Cartografia: Carta Tabacco n. 17 – Dolomiti di Auronzo e Comelico (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Giro delle Malghe da Passo Monte Croce Comelico: Coltrondo, Rinfreddo, Nemes pin