Per ogni categoria, c’è un oggetto che risuona con te. L’inseparabile, il mai-più-senza, l’amato. Può esserlo perché è il primo del suo genere che hai avuto. O perché ti ha accompagnato in un’avventura incredibile. O anche perché ti ha salvato il proverbiale fondoschiena. Ecco: per me, la Tenda Ferrino Svalbard 3.0 è la tenda del cuore.

segui bagaglio leggero su Instagram

I dati tecnici in breve

Stagioni: 4, pensata per l’alpinismo, ottima per l’escursionismo

Peso: 4kg 150g

Posti: 3 persone

Dimensioni: 320×120 cm, 120 di altezza

Forma: dôme

Archi: 3 in duraluminium

Materiale del tetto: poliestere aluminizzato termoisolante con cuciture nastrate

Materiale del suolo: poliestere idrorepellente con cuciture nastrate

Davide cucina fuori dalla tenda lungo gr20

Tenda Ferrino Svalbard 3.0: commento tecnico

La Svalbard 3.0 è una delle migliori tende Ferrino (e una delle migliori tende, punto). O, perlomeno, lo è nella sua categoria: tende per escursionismo e alpinismo. Anzi, il sito di Ferrino la dà proprio come specifica per questa attività. Eppure, se vuoi una tenda che non ti lasci mai a piedi, ottima in qualunque situazione – per le avventure come per il relax, in mezzo alle rocce dolomitiche o sulla tranquilla piazzola di un campeggio – è questa quella che fa per te.

È una tenda da tre, ma io l’ho sempre usata in due: durante la Traversata a Piedi dell’Islanda (occasione dell’acquisto), perché avevamo programmato di tenere gli zaini dentro con noi, in caso avesse piovuto (ha piovuto, e molto). Ma in genere, pur avendo una tenda da due (una stravagante Ferrino dal tetto completamente trasparente), la cordata Bagaglio Leggero preferisce uscire con la Svalbard.

Qui trovi il link diretto per valutarne l’acquisto.

Unica eccezione, quando davvero vogliamo viaggiare leggeri.

Comunque. Doppio telo, quattro stagioni: ottima d’estate, perfetta per le mezze stagioni, confortevole anche in inverno.

traversata in tenda in alta montagna all'alba

La Svalbard ha tutto quello che serve per assicurarti massima protezione durante le avventure:

  • teli resistenti e cuciture ottime
  • catino rinforzato
  • impermeabilità perfetta (con cuciture nastrate)
  • facilità di montaggio
  • autoportante
  • paleria solida ed elastica, capace di assorbire gli strattoni dei venti più intensi
  • doppio ingresso (ottimo per configurare sacchi a pelo e zaini all’interno)
  • doppia porta: lo strato interno è costituito da una ottima zanzariera

E poi c’è un lavoro di aerodinamica non indifferente (è per questo che regge a tutto):

  • falda alla base per regolare l’aerazione (arrotolata) o la protezione dall’acqua (srotolata)
  • tiranti multipoint, che riducono il rischio di rottura dei pali in caso di vento molto forti
  • la distanza del doppio tetto può essere regolata per far passare più o meno aria

Quando sei dentro e il gioco degli eventi atmosferici si fa duro, beh: è il momento in cui ringrazi Ferrino, e ti senti protetto. Sì, anche quando la tenda cambia forma dal vento e sembra che respiri a pieni polmoni!

Questo per l’avventura. Per il relax e per le cose belle – il preparare la cena al campo base, la birra a tappa finita, la lettura, il falò – ti offre un plus di comodità invidiabili:

  • la camera è bella alta
  • se apri entrambe le porte passa una bella brezza
  • puoi tenere tutto aperto anche se fuori pioviggina
  • l’interno è pieno di comode tasche

E il suo colore vivace, oltre che essere utile in situazioni che è meglio non conoscere (vedi oltre), fa davvero allegria. Ed è un gusto fotografarla mentre spunta da un mare di mughi di un verde cupo e intenso, dal suo riparo di roccia, o in mezzo a una folla di altre, più modeste tende.

tappe della translagorai in tenda

Perché amiamo questa tenda

È come essere accompagnati da uno spirito arancione. Lo stesso che nella notte ti proteggerà.

E dato che si parla di spiriti, i nostri trekking sono Rituale. I teli nella loro sacca appesi sotto al mio zaino, la paleria infilata in quello di Silvia. Distanza, dislivello, pendenza, ghiaioni, nevai, fatica, non importa: lei viaggia con noi.

La nostra tenda Ferrino Svalbard, direbbero gli inglesi, è battered and bruised, ma a distanza di dieci anni è ancora casa ogni volta che serve. È casa quando fuori trema il mondo avvolto nella tempesta, quando tutto è roccia infinita e i picchetti si storcono piantandoli, quando lo spazio pianeggiante è talmente poco che servirebbe un geometra per farcela stare (e poi ci sta). Ma è stata casa anche per il primo weekend del lockdown del 2020, nel cuore delle Vette Feltrine, un puntolino colorato tra i boschi di primavera, quando solo avevamo bisogno dell’aria aperta, di un libro tra le mani, il tè sul fornelletto, il cinguettio di mille uccelli attorno, nessuno a sbraitare allarmi e raccomandazioni.

trekking corsica: gr20 in tenda

La tenda Ferrino Svalbard esce di casa con noi ogni santissimo weekend dell’anno, e ovviamente attorno a lei progettiamo i trekking annuali. Mercantour. Translagorai. Traversata Carnica. GR20.

La Svalbard mette la testa fuori da quasi ogni pagina del mio libro sulla Traversata a Piedi dell’Islanda. Era il 2010, e pensare che questa casa è ancora in piedi più di dieci anni dopo, ci lascia senza parole.

E niente: la amiamo, come sembra che lei ami noi.

(Forse durante quel temporale notturno ed eterno sopra Malga Monsampian ci ha amati meno, ma alla fine… eccoci ancora qui.)

davide davanti alla tenda

Perché la odiamo (ma guai se ci sente)

No odiamo è decisamente un termine troppo forte. Ma l’unico vero difetto è Il peso. Durante i trekking lunghi e autosostentati – quindi con il cibo sulle spalle, oltre che l’equipaggiamento – i suoi quattro chili abbondanti la rendono decisamente pesante. Se viaggi in due, come facciamo noi, puoi dividere il peso in due: teli insaccati attaccati ad uno zaino, palatura e picchetti nell’altro. Se viaggi da solo… beh, non hai bisogno di tutto quello spazio!

La prima volta che l’ho messa in spalla credevo mi avrebbe trascinata a terra. “Appena torniamo a casa ne cerchiamo una più leggera, Davide!” e con gli anni in effetti abbiamo provato altre tende, ma:

  • c’è quella che crea condensa all’interno ritrovandoti nella foresta tropicale
  • quella che la guardi e già trema dalla paura di passare la notte su un ghiaione
  • quella decisamente troppo ingombrante per essere trasportata nello zaino

Insomma, per noi alla fine la sicurezza, i vestiti asciutti e la comodità valgono il peso. E poi vuoi mettere le gambe d’acciaio che ti vengono? 

Silvia Bagaglio Leggero AvatarSilvia

Un’altra cosa: lo scorso anno, quindi dopo 10 anni di utilizzo, durante l’inverno in garage si sono lacerati gli inserti in plastica delle finestre in TPU trasparente. L’abbiamo riparata in autonomia sostituendoli con gli inserti in telo in dotazione nel kit di riparazione. Perfetta. PS: controlli sempre l’attrezzatura prima di iniziare un trekking, giusto?

Controllare la tenda

Tenda Ferrino Svalbard: il nostro giudizio

Ho sempre pensato che questa tenda fosse perfetta. E c’è poco da fare: la Svalbard 3.0 perfetta lo è davvero.

Le cose migliori?

  • se tieni i due teli uniti tra loro, a montarla ci metti meno di 5 minuti. E con un po’ di pratica, lo puoi fare da solo
  • è comoda se ci devi passare molto tempo dentro: puoi starci seduto e mangiare comodamente all’interno
  • i due absidi ti permettono di cucinare con il fornelletto anche se fuori piove
  • sia gli absidi che l’interno sono molto comodi per tenere al coperto (o all’interno) l’attrezzatura
  • è bella e “molto evidente” (stando al servizio di soccorso islandese, ad esempio, il colore vivace è un plus)

La tenda poi resiste a tutto: intemperie, forti venti, grandi piogge. Anche il passaggio del tempo, se la tratti sufficientemente bene, lo sopporta bene. Noi la usiamo da undici anni, e ancora non molla un colpo.