Ci si arriva dalla Valle del Biois, ma è la porta per le Pale di San Martino. È amatissima, rilassante, appartata. È amata da chi cerca la buona cucina, e da chi cerca una roccia perfetta per essere scalata. La Val Gares in Agordino è un paradiso di boschi e prati, cavalli al pascolo e montagne aggettanti che richiamano i piedi a salirle.
La Val Gares di Canale d’Agordo
Stai percorrendo la Provinciale 346, quando un ponte attira la tua attenzione. È l’ingresso di Canale d’Agordo, stretto paese dell’Agordino che ha dato i natali a Papa Luciani. Altri palati apprezzeranno il fatto che qui è stata aperta la prima birreria d’Italia – era il 1847, “c’erano ancora gli austriaci”, è stata poi acquistata da quelli della Pedavena e si mangia molto bene (vi consigliamo la “Merenda del bolp”).
Comunque, prosegui con l’auto oltre il paese. Sei ora su una strada che si snoda morbida lungo il Torrente Liera. Fuori dai finestrini scorrono prati, boschi, un camping, un enorme gregge di pecore, case isolate e piccoli agglomerati di begli edifici in pietra. Il paesaggio è – per me – quello delle valli attorno alle Pale di San Martino, e non posso non immaginarne il sottobosco: l’odore di funghi ad agosto, i morbidi tappeti di aghi di abete, le felci bagnate di rugiada al mattino.
Finché non comprare Gares sulla sinistra. Sono passati 7 chilometri da Canale, ed ecco: qui si apre la vera Val Gares.
Che carta prendere
Saremo fissati, ma per noi andare in montagna significa avere una carta topografica nello zaino! Per esplorare la Val Gares e suoi dintorni, e per fare le escursioni che ti consigliamo, procurati una di queste due carte (la prima è più completa se il focus della tua gita sono le Pale):
(Se non sei a tuo agio con la carta in mano, leggi la nostra guida sull’uso della carta topografica)
Cosa vedere in Val Gares
Il paese di Gares
Poche case di minatori senza nemmeno un’osteria: così era descritta Gares a fine ‘800. E tale, più o meno, è rimasta. Certo, le miniere di rame e ferro dei dintorni sono abbandonate da un pezzo (con qualche polemica sul loro ripristino turistico, come sembra essere destino di queste cose, vedi Valle Imperina e California in Valle del Mis).
Ma Gares è un gioiellino di case curate, fienili ristrutturati, minuscoli orti, fresche fontane per chi ha camminato molto, e una bella aria di montagna. Di fronte, le creste di Valghere, Palalada e Caoz.
Una chiesetta completa il quadro.
Da Gares, oltre alla forestale che sale a Malga Stia, si può imboccare il piacevole sentiero che, per buona parte in bosco, raggiunge la Cascata Bassa di Gares (è il sentiero 704 che prosegue fin sulle Pale).
Lago di Gares e biotopo
Trovi l’imbocco della passerella di legno lungo la strada che da Gares scende a Capanna Cima Comelle. Si tratta di un piacevole camminamento che percorre la riva del Laghetto di Gares, sale un paio di grosse rocce per una vista panoramica, e scende di nuovo al parcheggio.
Come tutti i biotipi, il suo punto di forza sono le particolari popolazioni di flora e fauna: l’acqua del lago si mescola con il suolo dei prati, per ospitare pesci, specie avicole, salamandre e altri rettili. I pannelli didattici parlano di una ampia gamma di piccoli mammiferi, ma questi, probabilmente, faranno di tutti per rimanere fuori dal campo visivo umano!
Ci vuole un quarto d’ora a fare il giro del biotopo con calma.
Capanna Cima Comelle Val Gares
Il caffè prima di partire per un’escursione (da qui: Casera Campigat, Cascate di Gares, oppure Malga Stia), o un lauto pranzo dopo un trekking: Capanna Cima Comelle è un’istituzione. Piantato nel mezzo dei bei prati del Pian delle Giare, e guardato a vista da oche e galline, il ristorante offre piatti locali molto, molto buoni.
E sulle castagne candite con la panna, ci ho lasciato il cuore. Un goccio di grappa ai mirtilli, e puoi ripartire con slancio!
Arrampicata e centro fondo in Val Gares
Piace, la Val Gares, anche agli sportivi. Al di là delle escursioni che partono da qui – ne parlo nella seconda metà dell’articolo – le due attività principali sono:
- in estate, l’arrampicata. Ci sono diverse pareti e boulder in zona, alcuni dei quali puoi vedere, in genere ben frequentati, salendo alle Cascate e guardando giù (di solito senti urletti e grugniti di sforzo)
- in inverno, lo sci di fondo. Il Centro Fondo Manfroi è inserito in un contesto suggestivo. La pista è lunga 5 chilometri, ed è omologata per eventi agonistici.
Escursioni facili e medie: i sentieri della Val Gares
Salita a Malga Stia
Una piacevole forestale parte da dietro l’abitato di Gares, e sale con pendenza decisamente affrontabile fino alla bella e panoramica Malga Stia (1785 mslm), adagiata al limite di verdi prati popolati dalle marmotte. Se sei una persona curiosa, i muri esterni della malga sono letteralmente tappezzati di pannelli didattici: geografia, geologia, flora, fauna, alpeggio… c’è davvero tutto quello che si deve sapere!
A Malga Stia puoi mangiare super locale: gnocchi fatti in casa, polenta e cervo, formaggi prodotti dalla malga e ricotta con (anche qui) castagne
Per prolungare l’escursione, puoi proseguire verso Forcella della Stia (2190 mslm). La pendenza si fa più impegnativa, lo scenario più alpino. Il panorama è sempre lo stesso, almeno fino alla forcella: una volta arrivato però ti si aprirà una vista magnifica sui Focobon e sul Mulaz.
Partenza: Gares
Arrivo: Malga Stia, Forcella della Stia
Dislivello: 400 metri fino alla malga, 800 m fino alla forcella
Durata: 1 ora fino alla Malga Stia, 2 ore per la forcella
La cosa imperdibile: vedere le marmotte richiamarsi e sparire nelle loro tane.
Le Cascate di Gares
Vera attrazione della valle, che riempie del suo fragore i prati circostanti: la duplice Cascata di Gares è una gioia per gli occhi.
Da Capanna Cima Comelle (1383 mslm) prosegui verso sud est praticamente in piano, per poi iniziare una breve ed erta salita (mai difficile) che con gradoni naturali, scalette in legno e corrimano in metallo ti permette di arrivare (quasi) al cospetto della Cascata Bassa, e poi proprio di fronte alla Cascata Alta. La seconda, in particolare, è affascinante: l’acqua forma una cortina che si stacca dalla roccia e produce eleganti arcobaleni, mentre tu, sul ponticello di legno, vieni vaporizzato dall’acqua fresca. Emozionante.
Mentre sali, ti consiglio di guardare verso l’alto, quella specie di balcone di roccia dal quale sgorga la Cascata Alta. Interessante, vero? Bene: vai al paragrafo delle escursioni impegnative: ti spiego come salire fin lì, e vivere un’avventura decisamente lontana dai prati che hai appena lasciato!
Infine, puoi anche fare un bel giro ad anello per nulla difficile: qui trovi la descrizione.
Partenza: Capanna Cima Comelle
Arrivo: Cascata Bassa e Alta di Gares
Dislivello: 150 metri
Durata: 40 minuti
La cosa imperdibile: avvicinarsi il più possibile alla Cascata Alta, e sentire su di sé la potenza dell’acqua (occhio che si scivola!)
Casera Campigat e creste verso il Monte Caoz
Una delle nostre escursioni preferite in questa zona! Si inizia con una salita nel bosco di fronte a Capanna Cima Comelle (1383 mslm) non troppo difficile, ma piuttosto pendente. Tutto cambia una volta raggiunta Casera Campigat (1801 mslm): si apre la vista sulle Pale dei Balconi, e sulla boscosa Val di Reiane sotto.
La gita è piacevole anche solo fino a qui, ma con un po’ di gamba in più puoi percorrere le creste erbose fino a Forcella Caoz (1944 mslm). Il percorso è lungo ma non impegnativo, in quanto è quasi sempre in quota. In compenso, il panorama è unico: in particolare per la vista sull’Agner.
Nell’articolo dedicato all’escursione a Casera Campigat e Cima di Caoz trovi tutte le informazioni e le varianti del caso.
Partenza: Capanna Cima Comelle
Arrivo: Casera Campigat, Forcella Caoz
Dislivello: 420 metri fino alla casera, 520 m fino alla forcella
Durata: 1 ora e 20 fino alla Casera Campigat, 3 ore fino alla Forcella Caoz
La cosa imperdibile: andare sulle creste quando la neve si sta sciogliendo (maggio/giugno) e lasciarsi stupire dalla quantità di crochi.
Escursioni impegnative in Val Gares
Orrido delle Comelle e Pian delle Comelle
Raggiunta la Cascata Alta di Gares, prosegui seguendo il segnavia 704 diretto nientemeno che al Rifugio Rosetta. Un tornante, una cengetta, ed entrerai nell’Orrido delle Comelle: uno spettacolo naturale inaspettato. Si tratta di un sentiero attrezzato che segue lo stretto e fragoroso canyon del nascente Torrente Liera.
Seguilo (forse, data la forza delle acque di scioglimento della neve, dovrai superare dei tratti un po’ scombinati). Improvvisamente ti si aprirà davanti il Pian delle Comelle (1798 mslm), un fondovalle piatto e ghiaioso circondato da vertiginose montagne, e tutto da esplorare.
Da qui, come si suol dire, ne puoi combinare di tutti i colori:
- puoi raggiungere il Rifugio Rosetta sulle Pale di San Martino, dove probabilmente pernotterai (lungo, ma non difficile)
- puoi imboccare il Sentiero delle Farangole, direzione Mulaz (per escursionisti esperti)
- puoi imboccare il Viaz del Bus o sentiero 756a, un cengia per gente dal piede sicuro, che ti permetterà un bel giro ad anello
Partenza: Capanna Cima Comelle
Arrivo: Pian delle Comelle
Dislivello: 450 metri fino al Pian delle Comelle
Durata: 2 ore
La cosa imperdibile: scoprire dove si nasconde il Bivacco Stecho!
Qui trovi l’articolo di approfondimento su questo giro.
Mi piace molto questa suddivisione in livelli di difficoltà perché almeno un paio di volte mi sono lasciata “ingannare” da un’amica più esperta (ma nonostante questo irresponsabile) che mi ha convinta a fare delle escursioni con lei dicendomi che erano facili. Sulla mia pelle ho scoperto che non lo erano, e ne ho poi avuto conferma al rientro parlando con persone più esperte. Con la montagna non si scherza per cui mi fa sempre piacere sapere prima cosa sarei in grado di fare e cosa no.
Ma quei piatti a quest’ora: un altro ottimo motivo per visitare la zona!
Ciao Silvia, anzitutto grazie per essere passata di qua. La difficoltà è sempre di per sé soggettiva ed è molto difficile, anche per noi, indicarla con un certo grado di sicurezza. Per questo motivo in ognuno dei nostri racconti, oltre ad una generica indicazione che va dal “molto facile” al “molto difficile” cerchiamo di dare anche tanti dati tecnici come dislivello, tempi, esposizione e molti dettagli del percorso in modo che ognuno poi riesca a comprendere se fa per lui o meno.
I piatti della Capanna Comelle?? Quelli invece fanno decisamente per tutti!
A presto!
Mi sembra una bellissima zona da esplorare! E stupende le cascate! Le escursioni più facili ne le segno 😉
Ciao Claudia! Le escursioni semplici sono fattibili anche con le bimbe, vedo che sono abituate a camminare. Magari solo per quella alle cascate c’è bisogno di un piccolo aiuto in qualche punto (sempre che nel frattempo non le mettano più in sicurezza).
Grazie per essere passata e buone camminate!
Una zona davvero spettacolare. La camminata per percorrere tutto il biotopo è forse quella più facile adatta a me. Anche se quelle cascate mi chiamano tantissimo e probabilmente riuscirei anche a fare il percorso. Prima o poi dovrò iniziare ad esplorare tutte le zone battute anche da voi e chissà che non ci si riesca ad incontrare anche dal vivo!
Ciao Veronica, tra le due difficile scegliere! La passeggiata del biotopo è davvero molto semplice, ma suggestiva, mentre quella alle cascate richiede un po’ più di impegno, ma assolutamente affrontabile da tutti!
Sarebbe bellissimo incontrarci dal vivo e percorrere qualche sentiero assieme (o anche semplicemente ridercela in qualche bel prato verde!)
Bel blog,mi sono iscritto..In val Gares ci vado da quando sono piccolino.. consiglio il giro ad anello e l’orrido delle Comelle,veramente un bel giro !!!
Grazie Gabriele!
Stupenda la Val Gares, ne siamo rimasti molto colpiti! Abbiamo provato a fare l’anello dell’Orrido delle Comelle questa primavera, siamo arrivati fino all’altopiano strepitoso dal quale si vedono le Pale di San Martino, ma ci siamo dovuti fermare perché il vallone che conduce al Viaz del Bus era ghiacciato e non percorribile in sicurezza. Un ottimo motivo per tornare!
Grazie per essere passato di qui!