Dormire in rifugio in alta montagna è una delle esperienze più emozionanti che tu possa fare. Una coccola tra i monti fatta di legno, pietra e lamiera, le braccia gentili dei rifugisti ad accoglierti e le albe e i tramonti che ricorderai per tutta la tua vita.

Certo, i servizi possono essere a volte minimali. A seconda della posizione della struttura (più o meno isolata), della presenza della teleferica, delle asperità della montagna e dell’esperienza dei gestori, potrai trovarti dinnanzi a rifugi cinque stelle o a luoghi molto più spartani.

Tutte le comodità che a casa dai per scontato, non puoi pensare di trovarle in montagna.
Ma tutte le emozioni che proverai in questi angoli tra roccia e cielo non le proverai mai stando in divano. 

E quindi, dopo l’articolo su come trascorrere una notte in bivacco e quello su come bivaccare in montagna con la tenda, ecco tutte le risposte alle domande più gettonate sul dormire in rifugio (ma ovviamente se ne hai altre, ti rispondiamo volentieri nei commenti!).

Rifugio Passo Principe

Una premessa: la differenza tra rifugio, hotel/ristorante e malga

I rifugi non sono hotel di alta quota, ma strutture adibite alla ricezione di escursionisti e alpinisti. Gestori che lavorano duramente, da prima che sorga il sole a ben dopo il tramonto. Persone che cercano di rendere il più accoglienti possibili alcuni dei territori più aspri del pianeta. Ricordatelo prima di avanzare pretese che potrebbero sembrarti normale per la città, ma assurde a queste quote.

Certo, il fatto che alcuni alcuni luoghi raggiungibili in auto e dotati di ogni comfort siano chiamati ugualmente “rifugi” non fa altro che aumentare la confusione, quindi come regola ti consiglio questa: prima di dormire in rifugio, guardati intorno e domandati come arrivano i viveri quassù. Se sei arrivato a piedi è molto probabile che per trasportare la tua birra qui abbiano utilizzato dei muli, degli elicotteri, una funicolare o l’abbiano addirittura fatto a spalla. In qualsiasi caso ben capirai come si tratta di un lusso poter bere una radler a queste quote.

Un ultimo appunto: si fa spesso confusione tra rifugio e malga, ma la verità è che le seconde possono servire i pasti, ma non possono offrire il pernotto.

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Come comportarsi nei rifugi: 13 regole d’oro

Alcune delle regole di comportamento indispensabili su come comportarti in rifugio, in un comodo elenco puntato:

Regola 0: prenota per dormire in rifugio!

Alcuni rifugi sono già pieni dall’anno prima o da moltissimi mesi, ma in qualsiasi caso chiamare per prenotare significa aiutarli a gestire al meglio la tua permanenza e quella degli altri ospiti.

1. Non sprecare acqua in rifugio

Se il rifugio ti concede il lusso di farti una doccia, ricordati che è – appunto – un lusso. Tenta di essere il più veloce possibile. 5 minuti sono più che sufficienti per darsi una bella rinfrescata.

Se ti sembrano troppi pochi forse non hai mai visto un rifugista tirare il tubo dell’acqua per chilometri ad inizio stagione… fidati, cambieresti subito opinione!

E se posso darti un consiglio da amica, se puoi evita la doccia… tanto puzzerete tutti lo stesso a cena!

2. Non sprecare risorse

La regola dovrebbe valere ovunque, ma è sempre meglio non dare nulla per scontato: se hai la fortuna di avere un termo in camera o una stufa, non toccare la regolazione. Non lasciare le luci accese e così via. Anche la carta igienica qui è preziosa.

3. Non salire nelle camere del rifugio con gli scarponi

Spesso vanno lasciati proprio all’ingresso del rifugio o prima della scala che porta alle camerate.
In molti rifugi ci sono delle ciabatte a disposizione per gli ospiti (puoi chiedere conferma quando prenoti), in caso contrario ti consiglio di portarti le tue (chiedilo quando prenoti).

4. Rispetta gli orari

Assicurati quindi di avere le gambe sotto la tavola all’orario prestabilito (solitamente si cena attorno alle 19.00) per non creare disagi immotivati in cucina e vai a letto non più tardi delle 22. In un’occasione siamo arrivati per cena alle 21.00 e ci hanno accolti ugualmente, ma avevamo avvisato che non saremmo potuti arrivare prima di questo orario.

Dormire in rifugio significa rispettare gli orari che sono dettati da tante esigenze, tieni conto che i rifugisti spesso si svegliano molto prima dell’alba per preparare la colazione agli alpinisti che devono affrontare le vie più impegnative.

5. Non consumare il cibo portato da casa sui tavoli comuni

Per quanto siamo fan sfegatati dei paninetti in montagna, utilizzare i tavoli del rifugio (sia dentro che fuori) per consumare il proprio cibo è un “no secco”, davvero poco carino. Piuttosto cerca un bel pratone nelle vicinanze o, se piove e non hai alternative, chiedi il permesso al rifugista prima di scartare il tuo panino (e ovviamente ordina qualcosa da bere per l’ospitalità).

6. Porta a casa i tuoi rifiuti personali

In alcuni rifugi i rifiuti vengono smaltiti a spalla, ma in generale la loro gestione è sempre complicata, quindi riporta a valle i tuoi rifiuti personali.

7. Piega le coperte e riassetta il letto

Non è obbligatorio, ovvio, ma è una questione di gentilezza verso chi si è fatto il mazzo per far sì che il tuo pernottamento sia indimenticabile.

8. Condividi

Può capitare di condividere il tavolo o la camera con altri ospiti, cerca di cogliere il lato positivo di quest’esperienza… sia mai che tu possa incontrare l’amore della tua vita o un compagno di gite per le prossime avventure!

9. Non trattare sui prezzi del rifugio

Se lo ribadiamo è perché l’abbiamo visto fare più volte. Gli sconti CAI solitamente valgono solo sul pernotto, saranno i rifugisti a dirtelo già al momento della prenotazione (e ovviamente servirà presentare il tesserino con bollino in corso di validità).

10. Scrivi nel libro del rifugio, lascia una recensione, sorridi

Una parola buona (se ti sei trovato bene) significa moltissimo ed è sempre un segno di apprezzamento molto gradito.

11. Comunica dove sei diretto

A maggior ragione se hai intenzione di fare qualche ascesa impegnativa o un percorso di più giorni. Ma in qualsiasi caso è buona norma raccontare sempre quale sarà la meta seguente o almeno scriverlo nel libro del rifugio.

12. Parola d’ordine: adattamento!

Se sei disposto ad un po’ di adattamento sarà semplicemente una delle esperienze più preziose che ti capiteranno.

Quando sono aperti i rifugi?

Generalmente la stagione va da giugno a metà settembre. Molto però dipende dalle condizioni climatiche e dallo stato dell’innevamento.

Pochissimi comunque tengono aperto dopo il ponte del 1° novembre che, di solito, segna la data di chiusura. Alcuni rifugi in realtà aprono anche in inverno, ma (al di là di quelli presenti lungo le piste da sci) sono abbastanza rari, o in primavera per le salite di scialpinismo.

Rifugio Pradidali con cravatta

Come dormire in rifugio: problemi di quota e mal d’altezza

Moltissimi rifugi alpini sono situati a quote considerevoli. Già dai 2000 mt molte persone possono provare nausea o mal di testa, ma ad alcuni succede anche a quote minori. Tutto dipende dalla capacità di adattamento del tuo corpo. In generale comunque è bene procedere per gradi e prediligere di salire lentamente, dormendo magari una o due notti a quote intermedie.

Prendi il Monte Rosa: dormire al Rifugio Gnifetti (3600 mslm) può essere già molto complicato, mentre solo in pochi riescono a pernottare alla Capanna Margherita (4500 mslm).

Cosa fare se senti di soffrire i sintomi del male di montagna? Se i sintomi diventano gravi, l’unico rimedio è scendere di quota.

Oppure provare il rimedio peruviano per prevenire il mal d’altura? Le foglie di coca!

Quanto costa dormire in rifugio una notte?

Ogni struttura ha il suo tariffario che puoi solitamente consultare anche sul sito del rifugio.

Mediamente dormire in rifugio una notte con mezza pensione (cena e colazione) costa dai € 50 agli € 80.

Se sei socio CAI spesso avrai diritto ad un piccolo sconto nei rifugi CAI.
Se non sei socio CAI, dovresti, ma non solo per lo sconto!

birra rigenerante dentro al Rifugio

Come sono le camere dei rifugi?

Anche qui, dipende da rifugio a rifugio. Nella maggior parte i rifugi alpini sono attrezzati con camerate: letti a castello con materassi, coperte e cuscini in stanze condivise con altre persone. Il numero di letti può variare, da 4 fino anche a 20 posti. Ed è qui che entrano in gioco i tappi per le orecchie (ne parliamo nel “cosa portare”)!

Esistono però anche rifugi con camere singole (il più delle volte sempre con letti a castello o con letti singoli separati) e rarissimi con bagno privato.

Le camere sono comunque pulite, ma sappi che, ove presenti, le lenzuola non vengono cambiate ad ogni utilizzo (ne parliamo sempre nel “cosa portare”).

camerata al Rifugio Nacamuli

Come si dorme in rifugio?

Benissimo. Malissimo. Così così. La risposta per me è da pari ad un’altra domanda: quanto hai camminato per arrivarci? 

Mi spiego meglio: il mio trucco per dormire in rifugio è quello di prendermi una bella stancata, in modo da addormentarmi appena tocco il cuscino! La verità è che i letti spesso sono comodi (non sempre eh, ma moltissimi rifugi negli ultimi anni si sono ammodernati), ma non puoi mai sapere con chi ti troverai a condividere la camera: il russatore, quello che deve chiacchierare bisbigliando fino a notte fonda e quello che si sveglia alle 3 per la scalata epica, sono dietro l’angolo.

Non solo: il cuscino troppo alto, la luce dei primi raggi, i rumori della montagna o degli animali, l’altezza e un migliaio di altre considerazioni possono inficiare il sonno.

Io ho sempre dormito benissimo, ma ti ho detto il mio trucco… provare per credere.

dormire in Rifugio

 

Cosa portare per dormire in un rifugio?

Non è necessario portare con sé molto per dormire in rifugio, soprattutto perché molti sono dotati di numerosi comfort. Tienilo ben a mente, perché il primo obiettivo dev’essere quello di avere uno zaino leggero, ma funzionale!

Gli indispensabili per dormire in rifugio sono:

Sacco lenzuolo

Per dormire in rifugio è essenziale che tu abbia un sacco lenzuolo perché nei rifugi le lenzuola e le coperte non vengono pulite ad ogni utilizzo. Si tratta di una specie di lenzuolo chiuso su tre lati nel quale infilarti per la notte. Non serve la federa perché è già integrata nel sacco lenzuolo. Ne puoi trovare di 3 tipologie:

  • in cotone
  • in seta
  • in misto sintetico

Noi utilizziamo questo qui in cotone, più caldino e con un comfort maggiore rispetto agli altri.

In alcuni rifugi è possibile noleggiare le lenzuola usa e getta a costi irrisori (3-5€), ma te lo sconsiglio: è molto più ecologico portare il tuo sacco lenzuolo.

Il sacco a pelo è superfluo perché tutti i rifugi sono dotati di piumoni e/o coperte.

Necessarie

  • Spazzolino,
  • dentifricio,
  • deodorante,
  • crema solare,
  • saponetta/bagnoschiuma.

Fai attenzione perché in molti rifugi non c’è il sapone a disposizione per gli ospiti, ma quasi nessuno lo sa (o lo ricorda!).

Asciugamano

Se ho spazio io ne porto via uno minuscolo in microfibra, alcuni rifugi mettono a disposizione delle salviette di carta, ma non sempre.

Tappi per le orecchie

(Ci siamo capiti!). È una scocciatura, ma chi russa non lo fa apposta. Se vuoi dormire in rifugio, sta a te prevenire il rischio di passare una notte insonne.

Vestiti di ricambio

Ti consiglio almeno un cambio intimo (mutande e calzini) e una maglia pulita per il giorno dopo.

Abbigliamento termico

Una maglia termica e una calzamaglia sono l’ideale per stare al calduccio e possono fungere anche come pigiama per la notte (io infatti di solito li uso anche per dormire).

Indispensabili anche una felpa, un piumino leggero oppure un guscio per la sera, uniti a guanti e cappello (la sera può fare davvero freddo, ma non vorrai perderti la stellata?)

Ciabatte

Per molti sono indispensabili, io preferisco portare un paio di calzettoni grossi con i quali camminare all’interno dei locali, e utilizzare delle infradito solo per il bagno. In alternativa puoi portare le ciabattine leggere degli hotel.

Molti rifugi hanno comunque ciabatte in dotazione per gli ospiti (tipo Crocs), chiedilo quando prenoti così da non portare peso per nulla.

Una pila frontale

Fondamentale per uscire a fare due passi quando cala il sole e per raggiungere il bagno di notte (sì, può capitare che siano all’esterno)! Noi ci troviamo bene con questa, a carica USB:

Caricabatterie powerbank

Le prese a disposizione potrebbero non bastare per tutti i dispositivi degli ospiti.

Cash

Niente bancomat, Satispay o altro: porta contanti. Anche chi ha il bancomat potrebbe trovarsi senza corrente o segnale per molte ore, specie in caso di temporale.

Tessera CAI

Con bollino in corso di validità (per ottenere le agevolazioni tariffarie offerte da alcuni rifugi) e ricordati che devi esibirlo.

Un’aggiunta personale. Se sei soggetto a sete notturna, ricordati la borraccia!

Sì, lo so che ha un posto di rilievo all’interno del tuo zaino. Fa però in modo di tenerla a portata (e piena) per la notte. Non vorrai esibirti in rumorose ricerche al buio, capaci di svegliare mezza camerata mentre rovesci il contenuto del tuo zaino, o peggio ti avventuri alla ricerca di un rubinetto camminando a tentoni (Silvia ti ha già detto della torcia frontale?) facendo scricchiolare il pavimento di legno?

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Cosa portare per dormire una notte in rifugio

Cosa si mangia per cena nei rifugi?

Nella mezza pensione è compresa la cena e la colazione. La cena è solitamente composta da:

  • un primo di pasta o da una zuppa
  • un secondo a base di carne o formaggio
  • un dolcino
  • sono escluse le bevande.

Insomma… nei rifugi il buon cibo è assicurato!

Se hai esigenze alimentari particolari, contatta per tempo il rifugista, farà del suo meglio per accontentarti.

 

La colazione può essere di mille tipi: dal classico pane e marmellata, alle torte fatte in casa, ai pancake caldi!

PS: le torte che vedi qui sotto? Tutto merito del Rifugio Vajolet (e ce ne sono pure di vegane!).

Torte del Rifugio Vajolet

Come sono i bagni?

Ti direi che al 99% dei casi nei rifugi di alta montagna i bagni sono condivisi, questo significa che la tua camera non avrà un bagno privato, ma in comune con gli altri ospiti del rifugio. Può capitare anche che si trovino all’esterno della struttura (tienine conto per calibrare quanti tè bere la sera!).

L’acqua è di norma presente, ma è un bene più che prezioso. Per questo motivo non è sempre possibile farsi la doccia e personalmente ti consiglio comunque di “lavarti a pezzi”. Per due giorni non succede nulla se anche non ti lavi. Se invece stai facendo un’alta via, scegli di farti una doccia nei rifugi che hanno acqua più facilmente.

Ah… non sempre è presente acqua calda. E quando è presente, la doccia può essere “a gettone”, cioè a pagamento.

Si possono portare i cani nei rifugi?

Secondo la legge italiana non esistono divieti: i cani possono essere introdotti nei luoghi pubblici con guinzaglio e museruola. Secondo il CAI “Non si possono introdurre animali nei rifugi, salvo diverse disposizioni concordate tra Sezione e gestore. Resta comunque il divieto assoluto di accesso agli animali nei locali adibiti al pernottamento”.

Per ovviare a questo paradosso è stata lasciata libertà ai rifugi di concordare con la Sezione di appartenenza la posizione da tenere nei confronti dell’accesso degli animali. Ergo? Dipende! Se vuoi dormire in rifugio con il tuo cane informati sempre presso il rifugio nel quale intendi pernottare.

Prende il telefono nei rifugi?

Dipende! Spesso può capitare che il segnale sia debole, ma alle volte può essere proprio assente. In questi casi alcuni rifugi hanno un telefono che può essere richiesto per comunicazioni brevi e urgenti.

Dove dormire in rifugio? Alias: come faccio a scegliere?

Eh… qui mi spiace, ma non ho una risposta. O meglio ne ho troppe: il Rifugio Valmalza nel quale al mattino ci hanno preparato i pancake caldi, il Rifugio Boz con i secondi piatti più buoni del bellunese, ma ancora la Baita Cacciatori con i suoi simpaticissimi gestori, e potrei continuare a lungo. Ognuno ha la sua anima e vale la pena di dormirci per scoprirla.

Se vuoi conoscere i nostri rifugi più amati (almeno in Veneto) clicca sull’immagine qui sotto, e se hai altre domande ti aspettiamo nei commenti!

I rifugi veneti più amati, tra natura e cucina