E’ il modo più spettacolare per arrivare a Machu Picchu in autonomia. Passare valichi che superano i 5000 metri di altezza tra nevadi imponenti e inaspettate lagune, trovarsi a camminare nella foresta amazzonica tra uccelli colorati e piante tropicali fino ad arrivare al più iconico, al più misterioso sito archeologico del mondo… un sogno!
Preparare il Salkantay Trek senza guida è davvero molto semplice… se sai come fare!
Iniziamo quindi dalle domande, ne avevo tante prima di partire per questo trekking e di molte non ho trovato risposte. Spero di risolvere magari anche qualche tuo dubbio con questo articolo!
Cos’è il Salkantay Trek?
Il Salkantay Trek è uno dei percorsi che portano a Machu Picchu. Il più famoso – e il più frequentato – è l’Inca Trail. Ma per affrontare quest’ultimo è obbligatorio prendere una guida o unirsi ai gruppi organizzati che lo percorrono, per cui… non faceva per noi.
Tra i punti di fascino di questo trekking ci sono la varietà degli ambienti che attraversa e le altezze alle quali si svolge. Uno dei possibili problemi che si possono incontrare infatti è proprio l’altitudine.
Come fare con l’altitudine?
Il soroche, male di altura, è un problema vero e molto serio in Perù. Mal di testa, nausea, difficoltà respiratorie, dolori al torace e affaticamento sono i tremendi effetti che possono portare queste quote elevate.
Non puoi sapere in alcun modo se starai male in anticipo, ma puoi preparare il tuo corpo affinché si abitui all’altezza. Ricorda infatti che il punto più alto del Salkantay Trek supera i 4600 mslm, un’altezza che noi fatichiamo anche solo ad immaginare.
Arrivare in Perù dall’Italia e volare direttamente da Lima a Cusco per iniziare a camminare il giorno dopo è assolutamente sconsigliato.
Noi non abbiamo preso in considerazione l’idea di assumere medicinali e, viaggiando da soli, non potevamo contare sull’ausilio dell’ossigeno che i tour operator mettono a disposizione dei propri clienti. Abbiamo quindi preferito lasciare al nostro corpo il tempo necessario per abituarsi a queste nuove vertiginose altezze. Siamo stati in Perù infatti quasi due settimane prima di iniziare il trekking, avvicinandoci via via ad altezze più elevate.
Ti consiglio quindi di prenderti il tuo tempo per acclimatarti e magari fare qualche altro trekking per prepararti. Noi ad esempio siamo stati prima sul Colca Canyon (vicino ad Arequipa), che si trova a circa 3200 mslm ed è un altro percorso stupendo di uno-due giorni da compiere in solitaria.
Un piccolo aiutino naturale? Le foglie di coca! Nulla di illegale, anzi, masticare le foglie di coca è un’usanza che vige in Perù da oltre 8000 anni. Gli Inca la usavano infatti per compiere riti religiosi, alleviare dolori o stanchezza. Non si tratta assolutamente di droga, ma ha piuttosto l’effetto di un tonico, un energizzante che aiuta a combattere la fatica e alleviare i sintomi del soroche.
Le foglie si masticano fino a farne una pallottola disgustosa da tenere tra i denti e la lingua (Davide ne era innamorato, per me il sapore è inaffrontabile) oppure puoi berle in un ottimo e caldo infuso di erbe dal sapore aromatico.
Funziona? Sì e l’effetto è immediato, ma solo nei casi di sintomi lievi. Se i sintomi sono molto intensi l’unico rimedio è scendere di altezza.
I “sintomi lievi” io li ho giusto percepiti.
Il primo giorno del Salkantay, superati credo i 3300 metri di quota. Stomaco leggero, testa leggera, sguardo leggero… tutto leggero. Un’idea di nausea che voleva crescere, e poco altro. Ho masticato un po’ di foglie di coca, respirato un po’ più lentamente e a fondo, ed ecco: tempo una ventina di minuti, ed erano spariti.
La pianificazione del Salkantay Trek senza guida
Quanti giorni dura?
Il Salkantay Trek ha una durata classica di 5 giorni (o meglio 4 + 1, dove il più uno è il giorno dedicato alla visita di Machu Picchu), noi ci abbiamo impiegato 3 giorni + 1, e in un attimo ti spiegherò come fare.
Preparare il Salkantay Trek senza guida… o con un tour?
Questa è la prima domanda che ti devi porre e, anche se credo che essendo arrivato qui tu abbia già la risposta, ecco una piccola lista dei pro e dei contro.
Contro del fai da te: nessuno.
Scherzi a parte, i contro sono ovvi: lo zaino che dovrai portare è molto pesante, in caso di necessità non puoi contare sull’aiuto di un gruppo organizzato e potresti avere difficoltà a trovare il sentiero corretto.
Non voglio allarmati, né mentirti, ma sarei incosciente nel consigliare un trekking di più giorni a queste altezze a chi non ha abbastanza esperienza di montagna e di campeggio.
Ecco che prima di capire se farlo da solo o con la guida la vera domanda che devi porti è se hai sufficiente dimestichezza con questi temi.
Dovrai essere abbastanza a tuo agio con l’altitudine, con le temperature della montagna, con lo sforzo fisico e con l’uso dell’equipaggiamento.
Se la tua risposta è sì, allora affrontare il Salkantay Trek senza guida sarà una delle più belle esperienze della tua vita.
Se invece la tua risposta è no o nì, valuta bene onde evitare di rendere un bellissimo trekking una via crucis.
Tieni conto infatti che il trekking organizzato non ha assolutamente un costo proibitivo, il tuo zaino verrà portato con i muli, i pasti saranno preparati dai cambusieri, la guida ti saprà raccontare qualcosa del luogo e dormirai in lodge più o meno belli (a seconda del costo del tour).
Dove noleggiare l’attrezzatura?
A Cusco ci sono dozzine e dozzine di negozi che noleggiano e vendono attrezzatura sportiva, soprattutto attorno ad Avenida del Sol e Plaza de Armas.
Non serve prenotarla con molto anticipo, ma è bene assicurarsi di aver pensato a tutto il necessario almeno uno-due di giorni prima.
Puoi chiedere ai negozi di aprire l’attrezzatura che ti propongono per verificarne integrità e qualità.
I prezzi variano dai 5 a 10 soles al giorno per pezzo, noi per 4 giorni abbiamo speso circa 45 € in due e ci siamo rivolti a Rosly in calle Procuradores. Ci siamo trovati bene e quindi lo consigliamo.
Salkatay trek senza guida… e senza tenda?
Forse non ti aspettavi questa domanda ed in realtà non ce la siamo posta neanche noi prima di iniziare il Salkantay Trek senza guida… perché nessuno sul web spiega che lo stesso identico percorso si può fare tranquillamente anche senza tenda!
I base camp che si trovano lungo il percorso infatti sono ormai super organizzati (la gente che lo percorre è tantissima tutto l’anno) e moltissimi offrono la possibilità di dormire in camere per soli 20 soles (5 € in due).
Le stanze sono spartane, ma hanno coperte calde e un bagno esterno (raramente con acqua calda).
Noi siamo solitamente grandi amanti del campeggio libero, ma durante il Salkantay abbiamo visto davvero pochissime possibilità per piazzare la tenda. Al di fuori dai campi base ufficiali infatti ci sono pochissimi spazi pianeggianti e quelli che si trovano sono spesso occupati da cavalli e lama al pascolo.
Per questo motivo nei pueblos che attraverserai lungo Salkantay Trek saranno moltissime le persone del luogo che ti offriranno uno spazio pianeggiante nel loro giardino o addirittura una capanna di bambù e paglia sotto la quale montare la tenda (1€ a tenda).
Sinceramente tornando indietro io eviterei di portarmi tutta l’attrezzatura, alleggerendo di molto lo zaino, ma se vuoi un po’ di avventura in più non te ne pentirai.
Unico appunto: se intendi percorrere il trekking in alta stagione, ti consiglio di muoverti per prenotare i pernotti, in modo da evitare di trovarti a 4000 mslm senza tenda e senza un tetto.
Come fare con cibo e acqua?
Per lo stesso motivo di cui sopra, puoi tranquillamente non sovraccaricarti di cibo: lo troverai lungo il percorso in tutti i pueblos che passerai.
Giusto qualche snack può essere comodo per spezzare la fame (il prezzo di questi tende infatti ad essere maggiorato).
I pranzi e le cene si aggirano invece attorno ai 3 euro a persona: il cibo è semplice, ma fatto al momento e caldo, insomma ottimo.
Se invece preferisci essere del tutto autonomo dovrai noleggiare fornelletto con gavetta e carica di gas, mentre nei market di Cusco sono presenti diversi cibi istantanei e liofilizzati (per lo più noodles e zuppe).
Per quanto riguarda l’acqua, lungo il trek si trovano numerosi ruscelli e fonti, ma non è consigliato bere questa acqua senza prima bollirla o depurarla.
Troverai comunque da comprarla con frequenza costante, per cui ti basterà viaggiare con un litro e mezzo per volta.
È semplice orientarsi?
Nì. Il sentiero è segnato con qualche sporadico cartello blu, ma non sono sufficienti.
Se cerchi una mappa cartacea sappi che nessuna di quelle che troverai a Cusco, lungo il percorso o in internet sono affidabili.
Abbiamo trovato più di un errore in tutte… e quanto abbiamo rimpianto le nostre amate Tabacco!
A seconda delle carte infatti, e in un misto molto creativo di sviste ed errori di battitura, un posto poteva avere tre o quattro quote diverse, trovarsi a pochi passi o a decine di chilometri, e non esserci del tutto. Inoltre, nelle carte sono segnati solamente i pueblos in qualche modo convenzionati con guide e tour operator: noi pensavamo ci fossero solo quelli, e abbiamo pensato le nostre tappe di conseguenza… mentre in realtà di abitati ce n’erano più del doppio!
Sappi inoltre che per gli abitanti dei paesini che troverai lungo il percorso è praticamente una cosa da pazzi camminare tutte queste ore da un luogo all’altro, sapranno quindi indicarti la direzione, ma assolutamente non le tempistiche di percorrenza!
In linea generale però è anche difficile sbagliare del tutto strada, spesso infatti il sentiero si biforca, ma quasi sempre i due rami portano nella stessa direzione.
Per preparare al meglio il Salkantay Trek ed essere sempre sicuro di non sbagliare strada, ti consiglio di scaricarti sul telefono l’app Maps me con i dati relativi al Perù (che avrai scaricato prima di partire!) consultabili offline. Non solo sarà facilissimo orientarti, ma vedrai segnati anche tutti i base camp.
Com’è il clima?
Estremamente variabile! Come in tutto il Perù preparati a giornate calde e notti fredde.
Il periodo migliore per il trekking va da Giugno a Settembre, quando le probabilità di pioggia sono più basse e il clima è più mite. Noi abbiamo percorso il Salkantay Trek in Settembre, in maniche corte e cappellino con frontino, poi felpa pesante, giacca impermeabile, piumino, guanti, scaldacollo e cappello di lana.
Abbiamo utilizzato tutto!
Sappi inoltre che il Salkantay Pass (il punto più alto del percorso) fa da divisorio immaginario tra l’ambiente alpino e quello amazzonico. Dopo un paio di ore di cammino dal passo ti ritroverai infatti immerso nella foresta amazzonica, con un clima decisamente più tropicale e piovoso.
Assicurati infine, se viaggi con la tenda, di avere dei sacchi a pelo adeguati alle temperature. Noi li avevamo da -10° e siamo stati bene, e la notte fa tendenzialmente molto freddo.
Cosa portare nello zaino?
Come preparare lo zaino per il trekking è sicuramente il punto più delicato per chi si appresta ad organizzare il Salkantay Trek senza guida.
A trekking concluso posso dirti con certezza che non c’è nulla di diverso da quello che porteresti in un normale trekking di più giorni, e che trovi elencato nel mio articolo.
Oltre all’attrezzatura e al vestiario di cui ti ho già parlato, assicurati di avere con te carta igienica, frontale e un collo per proteggerti da polvere e vento forte.
Arrivare e partire dal Salkantay Trek in autonomia
Come raggiungere il punto di partenza?
Da Cusco puoi prendere il colectivo che parte all’incrocio tra Av. Arcopata e Av. Apurimac. In circa 2 ore di buche, musica a palla e acquisti selvaggi lungo la strada arriverai a Mollepata dove inizia il trekking vero e proprio.
I primi colectivos partono circa verso le 5 del mattino, vanno a ciclo continuo tutto il giorno e, come in tutto il Perù, iniziano la corsa solo quando sono pieni. Questa tratta è molto gettonata quindi non dovrai aspettare molto tempo dal tuo arrivo prima di partire.
Fai attenzione al fatto che spesso gli zaini più ingombranti vengono messi sul tetto e legati con delle corde, quindi assicurati che tutto sia inserito all’interno del bagaglio e non rischi di scivolare via durante la folle corsa.
A Mollepata il collettivo si ferma davanti alla piazza principale. L’inizio del sentiero lo troverai, superata la piazza, inforcando la strada di sinistra: dopo qualche metro troverai un cartello blu con l’indicazione della direzione.
Come tornare a Cusco?
Da Aguas Calientes (dove sarai alloggiato per accedere a Machu Picchu) avrai 3 alternative:
- Camminare fino ad Hidroelectrica lungo le rotaie del treno e da qui prendere un bus privato fino a Cusco (circa 18 euro, 7 ore di durata).
- Camminare fino ad Hidroelectrica da qui prendere un colectivo fino a Santa Teresa, ce ne sono sempre già pronti a partire che tenteranno di attirare la tua attenzione appena arrivato; da Santa Teresa ne prenderai uno fino a Santa Maria e infine un ultimo fino a Cusco. Così facendo il costo complessivo è poco inferiore all’ipotesi precedente ma il viaggio risulterà molto più lungo e complicato perché dipende dalle coincidenze dei vari mezzi.
- Prendere il treno da Aguas Calientes a Cusco, è l’opzione più cara, ma anche la più veloce e comoda. I treni vanno prenotati in anticipo per cercare di spuntare un buon prezzo, ma sarà in genere compreso tra gli 80 e i 120 euro a persona.
Noi abbiamo scelto la prima opzione, prenotando online il bus.
E’ un trekking difficile?
Premessa scontata, ma necessaria: la difficoltà è sempre soggettiva e dipende tantissimo dal tuo grado di allenamento e dalla tua preparazione.
Detto questo, per quanto riguarda la nostra esperienza abbiamo trovato il Salkantay Trek senza guida non eccessivamente duro.
La difficoltà maggiore è data sicuramente dalla combinazione di altitudine e peso dello zaino. Il dislivello non è mai eccessivo per un escursionista allenato, ma devi tenere presente che il secondo giorno, oltre ai 600 m di dislivello positivo dovrai affrontarne 2000 di dislivello negativo… non esattamente una passeggiata!
Certamente la quota gioca un ruolo importante.
Pronto per il Salkantay Trek senza guida?
Ora che ti ho spiegato tutto quello che serve per preparare il Salkantay trek in autonomia, sei pronto per partire?
Ti racconto la nostra avventura: il Salkantay trek senza guida, passo dopo passo!
Ah le foglie di coca… Toccasana anche per i meeting.
Perché richiedono resistenza e fiato lungo anche quelli, immagino.
Comunque siamo indecisi se l’effetto delle foglie sia tutto placebo, oppure no. Secondo me un po’ almeno no.
Ciao ragazzi! Innanzitutto complimenti per il reportage e i consigli.
Volevo chiedervi se sconsigliereste a priori il trek nella stagione delle piogge… Ovviamente meglio andare in un altro periodo, ma avendo a disposizione solo gennaio e febbraio per il viaggio, secondo voi vale la pena rischiare?
Grazie!
Ciao Gabriele,
intanto grazie del contatto! Eh, bella domanda. Il problema è che è complicato, in quella fascia di clima e quota, dire “trovo un paio di mezze giornate di pioggia ma per il resto è ok”, perché se parte… parte!
Secondo i grafici medi annui per Macchu Picchu “pueblo”, da dicembre a marzo la piovosità è molto alta. Non escludo che si possa fare lo stesso, il trekking, e che MP sia affascinante tra le nebbie… ma farsi quel trekking sotto l’acqua rischia di diventare davvero ostico.
Poi per carità: io ho fatto l’Islanda a piedi nel mese più secco, e ho beccato un’estate in cui ha piovuto sempre…
In ogni caso, Buon viaggio!
Ciao…ma che bel blog!! Complimenti!! E che bei trekking che avete fatto!! Vi invidio molto!! Io ad agosto sarò in Perù con il mio compagno e vorremmo fare il Salkantay in autonomia come avere fatto voi perché non ci piace l’idea di essere vincolati a gruppi organizzati. Vorremmo però evitare di portarci in spalla tenda, sacchi a pelo etc, vi chiedo quindi se è fattibile trovare posti dove dormire senza aver prima prenotato o se rischiamo di rimanere all’aperto (e quindi di congelare viste le temperature!!). Grazie!
Ciao Alessandra, grazie per i complimenti… in Perù ci siamo divertiti tantissimo!
Per fare il Salkantay in autonomia devi farlo… in autonomia. Le strutture che si trovano lungo il percorso hanno veramente pochissime camere e quasi nessuna offre coperte e sacchi a pelo. L’unica cosa che potete evitare di portarvi dietro è il fornellino e il cibo perché si trova, ma il sacco a pelo è imprescindibile.
Farlo senza tenda e senza prenotare la vedo durissima (anche considerato il periodo del vostro viaggio).
Ti consiglio comunque di provare a prenotare le sistemazioni (cosa non semplice dall’Italia perché parliamo di villaggi nei quali c’è a mala pena la corrente qualche ora al giorno), ma magari puoi appoggiarti ad un’agenzia solo per la prenotazione delle sistemazioni così da poter vivere il trekking più leggermente.
Per il resto vi raccomando di valutare bene le vostre capacità: camminare a 4000 metri è tutt’altra cosa rispetto a quello al quale siamo solitamente abituati.
Facci sapere come riesci ad organizzarti perché potrebbe interessare anche ad altri!
E soprattutto… buon viaggio, il Perù ti sorprenderà!
Ciao Silvia, eccomi con il resoconto della nostra esperienza col Salkantay trek in autonomia, per offrire qualche info aggiornata ai lettori del vs blog. Prima di tutto: è stato veramente meraviglioso! Come hai scritto tu però consiglio di affrontarlo solo se si è abituati a camminare in montagna, al fine di evitare disagi che potrebbero rovinare la bella vacanza in Perù. Purtroppo noi abbiamo preso 3 giorni di brutto tempo, nuvole, pioggia e tanta foschia, quindi il Salkantay non l’abbiamo praticamente mai visto |o| Il percorso è stato comunque emozionante: paesaggi incredibili, dalla montagna alla giungla. Ad oggi è un trek molto frequentato, vi troverete a camminare in mezzo a moltissimi gruppi di altri turisti, super affollato purtroppo. Noi siamo riusciti a prenotare i pernottamenti dall’Italia, ce ne sono molti sia su Booking sia su Airbnb, quindi da questo punto di vista la situazione è molto migliorata. Consiglio di prenotare soprattutto la prima tappa di Soraypampa perché lì le strutture sono quasi tutte riservate per i partecipanti ai tour organizzati ed è veramente difficile trovare qualcosa sul posto. Tutte le strutture ci hanno offerto wifi (anche se non sempre funzionante come era prevedibile), camere doppie private con abbondanti coperte e bagno in comune (1 su 2 anche con doccia con acqua calda!!), cena e colazione. Per il cibo comunque se ne trova sia a Soraypama sia a Collpapampa sia a Challway. Lungo il percorso invece abbiamo incontrato solo campi base dei tour organizzati che stavano apparecchiando per il pranzo. Non abbiamo però chiesto in giro se ci fossero posti dove pranzare, siamo andati diretti a Collpapampa. Da Collpapampa siamo andati a La Playa dove abbiamo fatto un po’ di fatica a trovare un trasferimento per Hidroelectrica, niente colectivos, solo un taxi super costoso. Alla fine ho chiesto agli autisti dei pulmini dei tour organizzati; con un po’ di pazienza ne abbiamo trovato uno che aveva posti vacanti e siamo andati con loro, il prezzo non è stato proprio economico ma meglio del taxi o di rimanere a La Playa. Da Hidroelectrica ad Aguas Caliente una passeggiata…in tutti i senti! Scusate se sono stata lunga ma avevo tante info da lasciare! Grazie dell’aiuto nella preparazione del mio viaggio…complimenti ancora per il blog!
Ciao Alessandra, grazie davvero di cuore!
Più informazioni riusciamo ad aggiungere e più può essere d’aiuto per chi lo farà dopo. Noto che alcune cose sono già molto cambiate da quando siamo stati noi, ma che voglia di tornare ci hai fatto venire!
Un abbraccio e buone avventure!
Dormendo in strutture private, avete comunque portato un sacco a pelo con voi?
Noi l’abbiamo fatto in tenda in realtà per quello avevamo tutto con noi. Se dormi in strutture private il sacco a pelo non ti serve perché penso che tutte diano le coperte, piuttosto puoi pensare di portarti un sacco lenzuolo, per una questione di igiene (come nei rifugi da noi per intenderci).
Buon viaggio e facci sapere come ti organizzi se lo fai in solitaria che può essere utile anche agli altri (qui sotto trovi una testimonianza di una ragazza che è stata da poco).
Ciao. Penso che andrò a giugno. È necessario abbigliamento molto pesante? Non bastano maglia termica maniche lunghe, pile e antipioggia?
Ciao Paolo, noi siamo stati in settembre e avevamo un normale abbigliamento da alta montagna. La regola è sempre quella del vestirsi a strati perché in alcuni occasioni non è raro rimanere solo con la maglia termica, mentre per la maggior parte del tempo abbiamo tenuto addosso anche il guscio. Avevamo anche un piumino leggero nello zaino ma non l’abbiamo mai usato.