In questo articolo connettiamo le nostre esperienze in un on the road in Slovenia orientato alla natura (ma non solo): un giro antiorario attorno al Parco Nazionale del Triglav fatto di boschi, laghi, mete classiche e diverse chicche che di sicuro non hai preso in considerazione. Tutte le tappe sono visitabili in estate e in inverno (nell’articolo trovi qualche appunto anche sulle strade non percorribili in inverno), ovviamente gli scenari che vedrai nelle stagioni sono diversi, ma sempre al alto tasso di spettacolarità!
Negli anni infatti siamo stati così affascinati dalla Slovenia che, dopo alcuni assaggi durati un weekend, l’abbiamo eletta a tappa del nostro nomadismo digitale. I motivi? Per prima cosa una natura che sembra essere infinita, con cime drammatiche, rigogliosi boschi e vallate isolate, e quel turchese speciale delle acque dell’Isonzo… ma non è tutto qui. Il fatto è che la Slovenia, pur trovandosi giusto al di là delle nostre montagne, sembra aprirsi come un “mondo diverso”, più lento, più semplice, quasi dimesso.
Aggiungici un convinto spirito green, una capitale frizzante, dell’ottimo cibo, abbondanti nevicate quando serve, e una miriade di curiosità da scoprire: ha bisogno di altro per convincerti?
Buona guida!
Slovenia on the road: info pratiche
La vignetta, alias il bollino per circolare sulle autostrade slovene
Per circolare nelle autostrade slovene è obbligatorio esibire la vignetta. Un bollino adesivo (oppure, da qualche tempo a questa parte, un semplice scontrino con QR), da attaccare al vetro della macchina, che ti permette di circolare liberamente sulle autostrade del paese.
Se arrivi in auto dall’Italia puoi acquistarla direttamente al confine (vedi alla voce autogrill) e puoi scegliere la durata: settimanale o mensile (rispettivamente per € 15,00 o € 30,00). Il bollino dev’essere esposto sul parabrezza anteriore, pena multa salata.
Dove inizia il tuo on the road in Slovenia
Ovviamente, dipende da come ci arrivi, in Slovenia. Una buona soluzione potrebbe essere quella atterrare all’aeroporto di Trieste (si trova a Monfalcone), e noleggiare l’auto direttamente in aeroporto. Se opti per questa soluzione, da Monfalcone puoi
- Scendere verso Trieste, passare il confine e andare alle grotte di San Canziano (inizio geografico dell’on the road), oppure
- Andare a Gorizia, sconfinare a Nova Gorica e ritrovarti nel Collio Sloveno (inizio effervescente dell’on the road)
Una sola avvertenza. Verifica, prima di confermare il noleggio del mezzo che hai scelto, le condizioni (o restrizioni) relative all’attraversamento dei confini nazionali con un’auto a noleggio. Queste possono cambiare a seconda del noleggiatore al quale ti rivolgi, per cui ti consiglio di verificarle fin da subito, nonché di informare il noleggiatore del tuo tragitto. Alle volte, inoltre, potrà essere necessario pagare un supplemento.
In alternativa, puoi atterrare a Lubiana e noleggiare l’auto qui: in questo caso inizia a leggere l’on the road dalla fine!
A proposito, se noleggi un auto direttamente in Slovenia, la vignetta viene generalmente fornita dalla società di noleggio. Comodo, no?
Quanto costa un viaggio on the road in Slovenia?
Nelle grandi città o nei centri turistici più rinomati il costo della vita è equiparabile al nostro. Se invece esci dai grandi poli e ti dirigi verso le piccole realtà- cosa che ti consigliamo vivamente anche per altri motivi – i costi si abbassano notevolmente.
Per quanto riguarda il cibo ad esempio in Slovenia esistono due “taglie” di pizze, normale e grande (veliko). Ordina la grande (lo è davvero), dividila con la tua dolce metà et voilà: con 4€ avrete una pizza calda e buona da mangiare comodamente al tavolo.
Nota da non dimenticare: la benzina costa sensibilmente meno che in Italia (quasi sessanta centesimi in meno per litro!) e il suo costo è più stabile che da noi.
Dormire in Slovenia
Anche gli alloggi possono essere decisamente economici, specie fuori dai grandi centri, anche se si stanno diffondendo delle soluzioni decisamente più upper, che mescolano in maniera molto libera i concetti di glamping e di design hotel : il costo di queste strutture è solitamente ampiamente in accordo con la qualità e i servizi offerti.
Noi abbiamo adorato il Bohinj Eco Resort, uno degli hotel più rinomati della Slovenia, un esempio di come si possano costruire strutture così importanti, ma sempre nel rispetto ambientale. La zona spa e wellness exclusive è una vera chicca, così come la scritta sulla chiave della camera “leave nothing but footprints, take nothing but memories”
La cucina slovena
La cucina slovena è fortemente contaminata da quelle dei paesi limitrofi: Italia, Austria, Ungheria e Croazia in primis. Così nello stesso menu che offre i classici cevapcici trovi i Kalamari (fritti, alla griglia o ripieni), ottimi tagli di carne condita con salse decise, piatti a base di patate e cipolle, gustosissime zuppe. Onnipresente la birra Lasko: non per niente, il suo simbolo è Zlatorog, il mitologico camoscio sloveno (ne abbiamo parlato nelle storie di Instagram). Notevole anche la scena enologica, specie per quanto riguarda i vini naturali.
Se preferisci che il tuo cibo sia, oltre che buono, anche sano e sostenibile, sappi che la Slovenia produce l’80% del cibo che consuma. Se frequenti i luoghi rurali e i mercatini dei contadini, questa percentuale si alza ulteriormente.
Infine, la Slovenia è terra di apicoltori: lo sono cinque sloveni ogni mille. Trovi miele di tutte le varietà, ma sono le arnie ad essere speciali: hanno pannelli coloratissimi, veri dipinti tradizionali, e le vedi spesso lungo le strade, incastonate sulle facciate di piccoli edifici o addirittura in container mobili.
I posti migliori in cui mangiare si trovano in genere fuori dai centri turistici. La campagna slovena brulica di ottimi ristoranti tipici, chiamati gostilna, dove si mangia divinamente con 20 euro a testa. Pivo compresa.
Infine, una cosa bella e una brutta. La bella: nelle gostilne puoi mangiare a tutte le ore. Tante volte siamo scesi dalle montagne, a gita finita, che erano già le tre o le quattro, e abbiamo potuto pranzare. La brutta: nei bar si beve e basta, quasi impossibile accompagnare la birra o il vino con una patatina o un tramezzino.
Cosa vedere in Slovenia: un on the road tra natura e cultura
Una premessa prima di partire: la Slovenia non è un territorio da “puntine sulla mappa”.
Il viaggio on the road in Slovenia va vissuto uscendo dai tracciati. Questo significa che le mete immancabili vanno viste, ma che le esperienze più belle le farai quando sbaglierai strada, quando ti infilerai in strette stradine di campagna, e in genere quando ti lascerai trasportare dalla curiosità.
Questo itinerario è piuttosto personale (come tutto quello che puoi leggere in Bagaglio Leggero): non ti faremo perdere le cartoline classiche, ma ti stupiremo con le sorprese. Inoltre, ci concentreremo sulla metà occidentale del paese perché è quella che abbiamo girato in lungo e in largo.
Trovi tutti gli approfondimenti ai luoghi e alle escursioni linkati nei vari capitoli.
Le grotte di San Canziano
Come accennato, ti proponiamo di iniziare questo giro da sud ovest. A pochi chilometri da Trieste si trovano le Grotte di San Canziano, Škocjanske Jama, patrimonio UNESCO dal 1986. La Slovenia è terra di cavità e pertugi: le più celebri a livello turistico sono quelle di Postumia, Postojnska Jama, ma quelle di San Canziano sono una vera sorpresa. Non ti spoileriamo la sorpresa (d’altronde all’interno non si possono fare foto), ma quello che vedrai è a metà tra grotta da romanzo fantasy e visione primordiale.
Ti consigliamo di prenotare l’ingresso alle grotte dal loro sito web (ci sono orari prestabiliti per le visite).
Non ce l’abbiamo con le grotte di Postumia, ci mancherebbe: le visioni barocche di stalattiti e stalagmiti non hanno rivali. Ma ci sono tre cose che ci fa propendere per San Canziano:
Postumia: 600.000 visitatori nel 2022. San Canziano: 90.000 circa = meno calca.
San Canziano è una grotta “viva” ed è Patrimonio UNESCO.
Castel Lueghi di Predjama
Il Castello di Predjama sembra uscire dalle favole, completamente incastonato nella roccia com’è e avvolto da misteri che trascendono la storia. L’interno del castello non presenta molti arredi, ma ti consigliamo vivamente di prendere l’audioguida. Per una volta infatti possiamo dire che le spiegazioni sono fatte veramente bene, per nulla noiose e molto interessanti, con tanti aneddoti sulle sale e il racconto della storia del castello: l’avventurosa e beffarda figura di Erasmo da Predjama è cosa d’altri tempi!
È possibile anche visitare le grotte che si trovano sotto al castello, esperienza che vi consigliamo.
Grotte di Postumia
Se proprio non puoi farne a meno – scherzo, meritano davvero! – a un quarto d’ora da qui ci sono le Grotte di Postumia (prenotazione obbligatoria) e preparati a rimanere senza parole di fronte alle imponenti formazioni calcaree.
Idria
Sai quando dici “questo posto è un gioiello”? Abbiamo scoperto Idria – Idrija – un po’ per caso, per ingannare una mattinata di pioggia… e non volevamo più andare via.
Il punto forte di questo paese sono le Miniere di Mercurio, che erano le seconde AL MONDO per dimensione, e che per secoli hanno determinato la vita in questo territorio. Nel bene e nel male, certo, ma quando visiti il complesso minerario (merita) non puoi non percepire una certa nostalgia. Nel contempo, le donne dei minatori hanno sviluppato un’arte del merletto imbattibile.
Idria non finisce con le sue miniere. Il centro storico è grazioso, il chiostro del castello piuttosto originale (all’interno si trova il museo della città), e il parco a sud della città, che sovrasta il fiume Idria e conduce ad altri edifici minerari abbandonati, merita una tranquilla passeggiata. infine, due cose prima di lasciare Idria:
- pranzare con gli idrijski žlikrofi, dei ravioli ripieni di patate fatti a mano (meglio se con il tipico sugo di montone)
- salire in auto sopra la chiesetta di Sant’Antonio che sovrasta la città: l’infilata della via crucis, la chiesa sospesa e il panorama sull’abitato meritano.
Tolmino
Da Idria sali verso Tolmino, cittadina in posizione strategica lungo il corso dell’Isonzo/Soča. A Tolmin ci abbiamo vissuto due mesi, quindi puoi chiederci davvero quello vuoi. Tra le cose che ti segnaliamo, ci sono:
- la visita alla chiesa di Javorca avvolta dalle montagne (e dalla quale puoi partire per un curiosissimo giro ad anello delle malghe);
- la passeggiata al Kozlov Rob, montarozzo tra Tolmin e Zatolmin sulla cui sommità sorgono i ruderi del castello (150 metri di dislivello)
- la Gostilna di Zatolmin, che abbiamo scoperto essere una istituzione, e dove si mangia da dio (menu ampissimo, prezzo onesto). Silvia sta con i gamberi, io con la bistecca alla tolminese, che significa ricoperta di crema al formaggio e noci;
- fare rafting nelle acque dell’Isonzo;
- Molto interessante è anche il museo civico, anche se il vero segreto degli insider sono le torte e i cocktail della caffetteria sul retro dell’edificio, Grajski vrt/Art Decò Café.
Ovviamente le cose da fare non finiscono qui, anzi: nonostante non si parli di montagne scenografiche come il Triglav e le Giulie, se prevedi un paio di giorni almeno a Tolmin, da un punto di vista escursionistico non avrai di che lamentarti. Puoi salire al Mrzli vrh o spingerti fino al rifugio Razor, esplorare le postazioni della guerra sul Monte Kuk…
Un suggerimento extra: Tolmin si trova in posizione ottima per salire verso il confine con l’Italia ed esplorare il monte Kolovrat o per salire al Matajur dal più lungo versante sloveno. punto di partenza per queste escursioni sono Avsa e Luico (Livek), da dove si può scavallare per scendere nella mitica Topolò.
Le gole di Tolmino
Le gole di Tolmin, vera attrazione della zona, alle quali abbiamo dedicato un articolo – sappi che riderifiniranno la tua idea di “acqua azzurra”;
Vini e colline: Brda, il Collio Sloveno
Una morbida distesa di colline, ma con le montagne di sfondo. Ordinati vigneti, ma in un attimo ti ritrovi nel bosco. Chiesette e palazzi, ma soprattutto… enoteche e cantine: nel Collio Sloveno se ne contano più di novanta! Questa regione, appaiata storicamente e geograficamente al Collio Friulano, è uno dei due maggiori distretti vitivinicoli sloveni.
Puoi leggere la nostra piccola guida al Brda, ma intanto ti diamo tre spunti:
- parti dalla torre panoramica di Gonjače: un fusillo da 144 gradini per uno splendido panorama
- parcheggia fuori dalle mura di San Martino, Šmartno, e passeggia tra i vicoli. Il paesino è un gioiello, e un imprevedibile collegamento d’arte lega le opere nella chiesa di alla via crucis del Monte Lussari
- scegli una cantina e fai una degustacija dei vini del Collio Sloveno
Kobarid, Caporetto
Un luogo che non ha bisogno di presentazioni, almeno per gli appassionati di storia. Caporetto è interessante, perché cammina sulla linea tra natura e storia: non c’è escursione lungo la quale non spuntino trincee e postazioni abbandonate, filo spinato e bunker.
Caporetto ha origini preistoriche, e dalla piazza principale del paese, Trg Svobode, si snoda un facile percorso a piedi di circa 5 km che mescola storia antica, moderna e meraviglie naturalistiche. Se invece viaggi dove ti porta… lo stomaco, sappi che a poca distanza da Caporetto si trova Hiša Franko, celebre ristorante gourmet dalla lunghissima lista d’attesa.
Per quanto riguarda il lato escursionistico, da Caporetto si aprono delle possibilità che definire interessanti è dir poco:
- da qui si sale al Monte Nero, lo splendido Krn. Escursione lunghissima e per esperti, ma di quelle che non dimentichi.
- puoi salire al Monte Krasji, cima panoramica dalla quale si può vedere l’Adriatico (gli esperti ci hanno consigliato di salire per il tramonto)
- puoi proseguire per il delizioso paese di Breginji: l’ultimo edificio tradizionale sopravvissuto è un gioiello, e da qui si sale al Bivacco Muzek e al giro delle creste del monte Stol
Dreznica
Suggerimento extra: da Caporetto sali verso il paese di Dresenza, Drežnica. Noi ci siamo innamorati della conca nella quale si trova, con la chiesa bianca che spunta nel centro, il Krasji e il massiccio del Krn, con l’impressionante Lavador inclinato, a fare da sfondo. A Drežnica si celebra un carnevale tradizionale piuttosto originale.
Il Parco Nazionale del Triglav, una tappa slow durante l’on the road in Slovenia
Seguiamo il corso dell’Isonzo verso nord, in direzione Bovec, tra boschi che contornano grandi radure e fanno da base per cime che si fanno via via più vertiginose. Particolarmente bella, da Bovec, è la Val Lepena: arriva alla fine della lunga strada, dove troverai il rifugio Dom dr. Klementa Juga e l’imbocco del sentiero che sale al Krnsko jezero, lago alpino incastonato nel cuore del Monte Nero (in estate escursione molto bella, ma noi ci siamo stati con le ciaspole, e il feeling canadese è stato massimo).
A questo punto, da Bovec hai due possibilità:
- scavallare lo splendido Passo Vrsic (Passo della Moistrocca in italiano) e scendere direttamente a Kranjska Gora, località celebre per i trascorsi sciistici di Alberto Tomba. Il passo è una di quelle cose che una volta nella vita vanno fatte, soprattutto in autunno: il foliage tinge di rosso ogni cosa, le montagne sembrano muraglie impossibili, la strada è un nastro tranquillo nella natura. Dal passo iniziano diverse escursioni di varia difficoltà, come la Slemenova Spica (medio-facile, cima amatissima dagli sloveni) e la Mala Mojstrovka (via ferrata).
- in inverno il Passo Vrsic è chiuso, quindi dovrai scavallare in Italia per il Passo del Predil, goderti il lago, e risalire per Tarvisio (off topic: qui trovi una guida completissima sul Tarvisiano). Rientra in Slovenia dal Valico di Fusine, fermati a Rateče per il miglior pollo fritto della nazione (Locanda Šurc, super qualità, ottimi prezzi, porzioni imbarazzanti e doggie bag sempre pronta)
A sud di Rateče entra nella valle Planica, parcheggia agli impianti di salto con gli sci, e raggiungi il Rifugio Tamar. È aperto tutto l’anno, spartano, fanno la jota più buona che abbiamo mai mangiato, la vista sullo Jalovec è spaziale. Anche da qui si può salire sulla Slemenova Spica, per un sentiero leggermente più impegnativo.
Lago di Bled e Castello di Bled
Nell’on the road in Slovenia non può di certo mancare il Lago di Bled, probabilmente il luogo più famoso del Paese e, vedendolo, non è difficile capirne il motivo. Le acque limpide del lago si fondono delle sfumature di blu e verde al centro delle quali emerge una splendida isola con scalinata e chiesetta annessa. Basta poi girare lo sguardo per ammirare anche il castello che si erge proprio a picco sul lago e le piccole imbarcazioni che costeggiano le placide sponde dell’isola.
Insomma… questo è un vero e proprio paradiso per i più romantici.
Non perderti il giro in barca (la noleggi e ti tocca remare, certo, ma farai sicuramente colpo) e una fetta della famosa Kremna Rezina con pan di spagna, crema pasticcera e panna.
Gole di Vintgar
Dal Lago di Bled, noleggiando una bici oppure in auto, puoi andare in esplorazione delle bellissime Gole di Vintgar. L’acqua assume sfumature di verde davvero straordinarie, mentre la roccia cade a picco direttamente nel torrente. Unico neo: sono decisamente più famose delle gole di Tolmin, motivo per cui in alta stagione ti consigliamo vivamente di vederle nelle prime ore del mattino per godere del loro fascino senza ressa.
Bohinj
Dal lago di Bled, risalendo la valle della Sava Bohinjka raggiungiamo la zona del Lago di Bohinj. La valle che ospita il lago è un mondo a parte: grandi pratoni, casette a punta, e versanti boscosi che salgono senza lasciare troppo intuire che mondo alpinistico si nasconde oltre. Se sei un appassionato di outdoor, a Bohinj puoi fare più di qualche giorno senza annoiarti, in estate come in inverno (è anche un comprensorio sciistico). Alcuni suggerimenti?
- da Stara Fužina sali al punto panoramico sul lago Vogar e all’omonimo rifugio (noi l’abbiamo fatta con le ciaspole, ma l’itinerario è lo stesso anche in estate).
- da Bohinjska Bistrica sali verso sud a Planina Na Črno Goro, un gruppo di casette in legno appartate in una bella radura.
- dall’estremità ovest del lago (parcheggio al Rifugio Dom Savica) visita la cascata Slap Savica (10 minuti, a pagamento), oppure sali al rifugio Dom na Komni, anche questo aperto tutto l’anno (attenzione, sono un’infinità di tornantini!)
Per ogni evenienza, all’ufficio del turismo di Bohinjska Bistrica ti sapranno dire tutto.
Verso Lubiana
A questo punto dell’on the road in Slovenia, il mio consiglio è quello di godersi le strade di montagna – stagione permettendo: un saliscendi sinuoso, con panorami sempre cangianti sulle distese di boschi e colline, e da Bohinj andare direttamente a Kranj, antica capitale della Carniola e cittadina medievale che merita una visita, e poi scendere a Lubiana.
Lubiana
Una premessa: Lubiana è piccolina, ma non per questo è da sottovalutare. Dedica almeno un giorno intero alla scoperta della città per assaporarne l’atmosfera. É infatti una città decisamente vivibile, molto verde e rilassante (complice anche le birre medie a 3€).
Arte contemporanea per le strade, la voglia di configurarsi come capitale più green d’Europa, la giusta percentuale di divertimento-
Nella nostra guida alla scoperta di Lubiana puoi conoscere tutte le attrattive da non perdere dalla città. Non perderti la salita a piedi al Castello, con la bella vista sui tetti della città vecchia, il Parco Tivoli e il quartiere punk di Metelkova.
A Lubiana non manca un’offerta enogastronomica di tutto rispetto, con enoteche, ristorantini più o meno impegnativi, e interessanti caffetterie dove fare colazione.
Trovare parcheggio attorno alla città non è un problema, trovarlo non a pagamento è quasi impossibile.
Il mare sloveno: Pirano
Il nostro on the road in Slovenia termina sull’Adriatico, in quella stretta fetta di costa slovena che porta i segni della venezianità. A noi è piaciuta molto Pirano: un feeling tra la Serenissima e Chioggia (è un complimento), la vista bellissima dalle mura, passeggiare per le strette vie con un gelato in mano… gli ultimi sprazzi del nostro on the road cambiano per un attimo marcia, ma non sono per questo meno godibili.
Ho trovato il link a questo articolo mentre cercavo materiale per 8 giorni in Slovenia, era proprio quello che mi serviva, ho presto spunto e ho organizzato la mia vacanza per la seconda metà di luglio. Sono una viaggiatrice in solitaria e ho scoperto che in Slovenia nessun albergo ha la tariffa per single, la camera si paga per intero, ti stornano solo una colazione (che sforzo!!). Non mi è mai capitato, e io ho viaggiato parecchio, nemmeno in Italia.
Questo dovreste segnalarlo perché è una cosa grave, discriminante.
Sei andata poi? Io stavo valutando di andare la prossima settimana; single anche io ma con cagnetta al seguito!